PARLAMENTO EUROPEO
2009 - 2014
Commissione per il controllo dei bilanci
2011/0000(NLE)
19.10.2011
PROGETTO DI RELAZIONE
sulla proposta nomina di Henrik Otbo a Membro della Corte dei conti
(C7-0000/2011 – 2011/0000(NLE))
Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Inés Ayala Sender
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Unita nella diversità
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INDICE
Pagina
PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO...........................................3
ALLEGATO 1: CURRICULUM VITÆ DI HENRIK OTBO .................................................4
ALLEGATO 2: RISPOSTE DI HENRIK OTBO AL QUESTIONARIO ................................5
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PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla proposta nomina di Henrik Otbo a Membro della Corte dei conti
(C7-0000/2011 – 2011/0000(NLE))
(Consultazione)
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 286, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a
norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C7-0000/2011),
– visto che nella riunione del xxxx la commissione per il controllo dei bilanci ha ascoltato il
candidato del Consiglio a Membro della Corte dei conti,
– visto l'articolo 108 del proprio regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0000/2011),
A. considerando che Henrik Otbo soddisfa/non soddisfa le condizioni di cui all’articolo 286,
paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea;
1. esprime parere positivo/negativo sulla proposta del Consiglio di nominare Henrik Otbo a
Membro della Corte dei conti;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio e, per
conoscenza, alla Corte dei conti, alle altre istituzioni dell'Unione europea e alle istituzioni
di controllo degli Stati membri.
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ALLEGATO 1: CURRICULUM VITÆ DI HENRIK OTBO
Nome e cognome: Henrik Otbo
Data di nascita: 14 novembre 1949, Copenaghen
Cittadinanza: Danese
Posizione attuale: Revisore Generale di Stato della Danimarca
Istruzione: Laurea magistrale in economia politica presso l'Università di Copenaghen nel
1976
Carriera:
1995 -
: Revisore Generale di Stato danese
1991-1995: Docente di educazione civica e sociale, presso l'Istituto Superiore del Commercio,
Copenhagen
1989-1995: CapoUfficio presso la Revisione di Stato danese
1988-1991: Docente di Statistica Teorica, Università di Copenhagen
1988-1989: Procuratore presso la Revisione di Stato danese
1985-1988: Capo di Gabinetto del Membro danese della Corte dei conti europea
1984-1985: Addetto al Membro danese della Corte dei conti europea
1980-1983: Docente di educazione civica e sociale, e nel 1983 anche di statistica teorica
presso l'Istituto Superiore del Commercio di Copenaghen
1976-1984: Procuratore presso la Revisione di Stato danese
Dal 2004: Presidente della Commissione per le norme professionali (PSC), dell'INTOSAI,
l'Associazione internazionale delle Istituzioni Superiori di Controllo delle finanze
pubbliche (ISC). La PSC è responsabile della elaborazione di norme professionali
per la revisione dei conti ad uso delle ISC.
Lingue: danese, inglese, francese e tedesco.
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ALLEGATO 2: RISPOSTE DI HENRIK OTBO AL QUESTIONARIO
Esperienza professionale
1. Descriva i principali aspetti della sua esperienza professionale nei settori delle finanze
pubbliche, della gestione o del controllo di gestione.
La mia formazione è un master in economia. Il filo rosso della mia carriera è il controllo delle
finanze pubbliche. Sono entrato fin da giovane alla Revisione di Stato della Danimarca
(NAOD, Ufficio nazionale di controllo). Per molti anni durante la mia carriera ho anche
insegnato statistica e educazione civica all'Istituto superiore del commercio e all'Università di
Copenaghen.
Dal 1984-1988, ho avuto la fortuna di essere distaccato a Lussemburgo per lavorare nel
Gabinetto del Membro danese della Corte dei conti europea. Qui ho imparato a conoscere il
sistema dell'UE dall'interno. Ho anche sperimentato l'importanza della cooperazione
internazionale.
Promosso Direttore nel NAOD, uno dei miei compiti principali è stato il controllo dei
finanziamenti UE. La mia unità ha redatto varie relazioni speciali sull'esecuzione dei Fondi
UE in Danimarca.
Inoltre, sono stato nominato Funzionario di collegamento danese con l'Unione europea e
anche Persona di contatto internazionale del NAOD per l'INTOSAI (Organizzazione
internazionale delle Istituzioni superiori di controllo) e l'EUROSAI (Organizzazione europea
delle Istituzioni superiori di controllo). Queste posizioni mi hanno dato sia una prospettiva
internazionale sia l'ispirazione per il lavoro di audit nel NAOD.
Sono stato nominato Revisore Generale di Stato di Danimarca nel 1995 e ho tenuto questa
posizione fino ad ora.
In qualità di Revisore Generale di Stato danese, ho assicurato lo sviluppo professionale del
NAOD che ha consegnato verifiche tempestive e pertinenti di alta qualità alla Commissione
danese per i conti pubblici, al Parlamento danese e all'amministrazione.
Ho stabilito buoni rapporti di lavoro con tutti gli interlocutori del NAOD, pur mantenendo
l'indipendenza. Dal 2004, il NAOD ha presieduto la Commissione per le norme Professionali
dell'INTOSAI, composta da 68 istituzioni superiori di controllo. Nel 2010, al Congresso
dell'INTOSAI, denominato INCOSAI, la Commissione ha espresso una serie completa di
norme professionali che tutte le istituzioni superiori di controllo sono tenute ad applicare.
2. Quali sono state le tre decisioni più importanti cui ha partecipato nel corso della sua
carriera?
Nel complesso, nei miei anni come Revisore Generale di Stato danese ho lavorato per
contribuire allo sviluppo della società danese, fornendo sani risultati di revisione dei conti. È
stato anche importante per me utilizzare l'accesso del NAOD a tutti i vari settori per
assicurare la trasparenza e la responsabilità - e promuovere le migliori pratiche - in tutta
l'amministrazione.
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La mia attenzione si è incentrata sulla realizzazione della revisione giusta al momento giusto,
il che ha implicato decisioni in tre aree principali:
1. Potenziare il dialogo:
 con la Commissione danese per i conti pubblici per assicurare che il NAOD soddisfi le
esigenze e le aspettative della Commissione per i conti pubblici fornendo controlli di
qualità. Ho raggiunto questo obiettivo ad esempio organizzando visite annuali di detta
Commissione al NAOD condividendo la pianificazione della revisione dei conti e
mediante l'emissione di note sulle verifiche in corso.
 con l'amministrazione attraverso la condivisione delle conoscenze, la condivisione
delle valutazioni di rischio e fornendo raccomandazioni per garantire che gli audit
costituiscano un valore aggiunto per l'amministrazione. Un esempio potrebbero essere i
convegni nazionali sul controllo pubblico organizzati dal NAOD. Il tema dell'ultima
conferenza tenutasi questo ottobre è stato "come il controllo pubblico aggiunge valore".
2. Sviluppare competenze e norme di revisione dei conti per i revisori pubblici - sia a
livello nazionale che internazionale. Il NAOD, insieme ad altri revisori pubblici ha
istituito un sistema di certificazione per i revisori pubblici. Detto schema costituisce un
quadro comune per tutti i revisori pubblici ed è la base per controlli di qualità. Vorrei
anche menzionare ancora una volta la Presidenza della Commissione per le norme
Professionali dell'INTOSAI. Questa attività ha dotato tutti i membri dell'INTOSAI di una
serie completa di norme professionali specifiche per i revisori dei conti pubblici.
3. Esporre il NAOD alle indagini del cliente nel 1999, 2001 e 2009 e ad un riesame tra
pari nel 2006 per accertare che produca controlli rilevanti.
Indipendenza
3. Il trattato prevede che i Membri della Corte dei conti esercitino le proprie funzioni
"in piena indipendenza". In che modo intenderebbe rispettare tale obbligo, nello
svolgimento dei suoi futuri compiti?
Le norme del trattato relative all'indipendenza sono analoghe a quelle della mia posizione di
Revisore Generale di Stato di Danimarca, sono quindi abituato a rispettarle.
In primo luogo, in Danimarca, solo la Commissione dei conti pubblici danese ha facoltà di
chiedere al Revisore Generale di Stato di procedere ai controlli. Tuttavia, secondo la mia
esperienza durante i miei 16 anni di carica, molti altri soggetti interessati hanno buone idee
sui piani di lavoro del NAOD.
In secondo luogo, i media mostrano un interesse crescente per le attività di audit. È stato
necessario trovare un punto di equilibrio tra l'essere aperti alla stampa e nel contempo far sì
che i revisori possano lavorare indisturbati.
In terzo luogo, è mia esperienza che i controlli di rendimento critici su questioni centrali
possono portare a discussioni difficili con le istituzioni in questione e a risposte critiche da
parte loro.
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Penso che questi tre dilemmi siano una costante e che sia importante trovare il giusto
equilibrio in ogni situazione.
Naturalmente per garantire la completa indipendenza, non solleciterò né accetterò istruzioni
da parte di terzi, siano governi o qualsivoglia altro organismo. Tratterò i controlli in modo
professionale, in conformità delle norme internazionali di revisione dei conti. Inoltre, seguirò
le disposizioni del trattato e delle regole di procedura della Corte, il codice di condotta e le
linee guida etiche.
Tuttavia, l'essere indipendente, non mi impedirà di impegnarmi nel dialogo con gli
interlocutori della Corte che ha un ruolo importante da svolgere nel fornire risultati di audit
rilevanti e comunicarli in modo chiaro.
4. Le è stato concesso discarico, ove siffatta procedura sia prevista, per le funzioni di
gestione che ha esercitato in precedenza?
Siffatta procedura non si applica in Danimarca.
5. Ha partecipazioni finanziarie o in un'impresa, o altri impegni di analoga natura, che
possano entrare in conflitto con i suoi obblighi professionali? È disposto a mettere il
Presidente della Corte dei conti a conoscenza di tutti i suoi interessi finanziari e di altri
impegni di analoga natura e a renderli pubblici? Ove fosse coinvolto in eventuali
procedimenti giudiziari, sarebbe disposto a fornire i relativi dettagli?
Non ho alcuna partecipazione finanziaria o di impresa che possa entrare in conflitto con i miei
doveri professionali. Sono pienamente disposto a comunicare i miei interessi finanziari e altri
impegni al Presidente della Corte e a renderli pubblici. Non sono coinvolto in procedimenti
giudiziari in corso.
6. È disposto a dimettersi da qualsivoglia mandato elettivo o ad abbandonare ogni
responsabilità in seno ad un partito politico in caso di una sua nomina a Membro della
Corte dei conti?
Non detengo alcuna carica elettiva né qualsivoglia funzione attiva di responsabilità in un
partito politico.
7. Come si comporterebbe rispetto a un caso di grave irregolarità, o addirittura frode
e/o corruzione, in cui fossero coinvolte persone provenienti dal suo Stato membro di
origine?
Tratterei questi casi, applicando le procedure della Corte che li disciplinano, in modo che
siano esaminati in modo equo e corretto a prescindere dalla provenienza degli attori.
Trasmettere il caso all'OLAF è obbligatorio ove si sospetti o si rilevi frode e/o corruzione.
Mi sono trovato a esaminare solo un numero limitato di casi di frode in Danimarca. Ma ogni
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caso è stato preso molto sul serio dal NAOD che ha lavorato a stretto contatto con le autorità
interessate.
Per me è della massima importanza che il lavoro della Corte contribuisca a una Unione
europea trasparente e responsabile. Operando in stretta collaborazione con l'OLAF sulla
prevenzione delle irregolarità e delle frodi la Corte può concentrarsi sulla sana gestione
finanziaria dei fondi UE.
Esercizio delle funzioni
8. Quali dovrebbero essere le caratteristiche principali di una cultura della sana gestione
finanziaria in un servizio pubblico?
La sana gestione finanziaria è costruita sui principi di economia, efficienza ed efficacia.
Questo significa che le istituzioni devono fissare obiettivi, utilizzare indicatori di prestazioni
rilevanti e stabilire un adeguato controllo interno e sistemi di audit che assicurino un alto
grado di qualità e di conformità. L'attenzione degli alti dirigenti alla gestione e seguito degli
obiettivi è essenziale per una cultura della sana gestione finanziaria.
Le istituzioni che padroneggiano una cultura della sana gestione finanziaria si rivelano
responsabili e trasparenti, dimostrando chiaramente la loro efficacia ai loro 'proprietari' e al
pubblico europeo in generale.
9. Ai sensi del trattato, la Corte dei conti deve assistere il Parlamento nell'esercizio delle
sue funzioni di controllo dell'esecuzione del bilancio. Come descriverebbe i suoi doveri
in materia di elaborazione delle relazioni destinate al Parlamento europeo e, in
particolare, alla commissione per il controllo dei bilanci?
La supervisione del parlamento sull'esecuzione del bilancio da parte della Commissione è
essenziale.
Garantisce ai cittadini dell'Unione che il loro denaro è speso saggiamente e per gli scopi
voluti, legittimamente e in conformità delle regole e il più efficacemente possibile. Questa
procedura, a mio avviso, rafforza il dialogo democratico e anche nel lungo periodo
contribuisce ad aumentare la fiducia dei cittadini è quindi la coesione nell'Unione. La Corte
ha dunque un ruolo importante essendo una delle principali fonti di informazioni sul modo in
cui le intenzioni delle autorità di bilancio sono eseguite. Queste informazioni sono comunicate
nella Relazione annuale, che tratta principalmente la revisione finanziaria e di conformità e
nelle Relazioni speciali che trattano principalmente i controlli di rendimento. La
responsabilità della Corte, tuttavia, si estende al di là dell'invio delle relazioni al Parlamento,
in quanto ha il compito di assistere la commissione per il controllo dei bilanci ogni qualvolta
sia possibile.
Sono convinto che il Parlamento e in particolare la commissione per il controllo dei bilanci,
sono il cliente principale della Corte e che i rapporti tra la commissione per il controllo dei
bilanci e la Corte devono quindi essere stretti, in modo da rendere il controllo del parlamento
sulle finanze dell'UE il più efficace possibile. La Corte e la commissione per il controllo dei
bilanci necessitano di un dialogo costante ed efficace e la Corte deve essere attenta alle
richieste e alle aspettative del Parlamento, garantendo nel contempo la propria indipendenza.
10. Quale ritiene sia il valore aggiunto del controllo di rendimento e come pensa che i
risultati debbano essere integrati nelle procedure di gestione?
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È mia convinzione che sia l'audit finanziario che il controllo di rendimento debbano
aggiungere valore all'amministrazione.
Tuttavia, il controllo di rendimento mira ad accertare il valore prodotto dal denaro speso e
dovrebbe migliorare la gestione finanziaria dell'UE. Il controllo di gestione deve garantire che
il bilancio venga eseguito in linea con i principi di economia, efficienza ed efficacia. L'uso
corretto dei fondi comunitari è nell'interesse di tutti i cittadini dell'UE ed è dunque importante
il ruolo che la Corte svolge nel realizzare verifiche di rendimento dei finanziamenti UE.
Fornendo controlli di rendimento di alta qualità tempestivi e pertinenti, la Corte si concentra
sulla sana gestione finanziaria dei finanziamenti UE. Ottenere risultati migliori per pari
importi è naturalmente lo scopo di tali audit. Purtroppo, non per tutte le attività dell'Unione si
sono definiti gli obiettivi adeguati né gli indicatori necessari per consentire alla Corte di
verificare l'efficacia raggiunta. In tali casi la Corte può dover sottoporre a revisione i sistemi
di gestione finanziaria combinandola con esempi che illustrino la discutibile efficacia ed
efficienza.
Il controllo finanziario e il controllo di rendimento della Corte debbono fornire al Parlamento
europeo una solida base per le future decisioni del Parlamento europeo sulla spesa dei Fondi
UE.
11. Come sarebbe possibile migliorare la collaborazione tra la Corte dei conti, le
istituzioni nazionali di controllo e il Parlamento europeo (commissione per il controllo
dei bilanci) nella revisione dei conti del bilancio UE?
L'esperienza che mi viene dalle relazioni con la Commissione per i conti pubblici danese mi
ha insegnato quanto sia importante un dialogo continuo per soddisfare le aspettative. Farò
dunque del mio meglio per sostenere e rafforzare il dialogo tra la commissione per il controllo
dei bilanci e la Corte.
La Corte e le istituzioni superiori di controllo degli Stati membri UE hanno già da molti anni
una buona cooperazione. Lavoriamo insieme nel rispetto reciproco e su un piano di parità.
Tuttavia, riscontro la necessità di sviluppare la cooperazione sia sul controllo finanziario che
sul controllo di rendimento. Basare una parte maggiore del suo lavoro sui risultati delle
istituzioni superiori di controllo nazionali darebbe alla Corte l'opportunità di destinare risorse
ad altre verifiche rilevanti e credo che questa evoluzione sia necessaria. Negli anni a venire
sarà ancora più importante che la Corte aggiunga valore, producendo risultati di audit chiari
che costituiscano una base fondata per i responsabili delle decisioni europei. Gli Stati membri
dell'UE - sia all'interno che all'esterno della zona euro - sono alle prese con una grave crisi
finanziaria. La Corte e le istituzioni nazionali di controllo dovrebbero cogliere l'occasione per
unire le forze di audit. Sono quindi lieto che nella recente riunione del Comitato di contatto
dell'Unione europea sia stato deciso di cooperare ancor più e dare così il nostro contributo al
superamento della crisi.
Penso che la Corte ha un ruolo importante da svolgere in questa collaborazione e che la Corte
è il tramite logico tra le istituzioni superiori di controllo nazionali e il Parlamento europeo.
Altre domande
Ritirerebbe la sua candidatura ove il parere del Parlamento in merito alla sua nomina a
Membro della Corte dei conti fosse sfavorevole?
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Sì, non si può pensare di poter lavorare in modo efficace per assistere il Parlamento non
godendo della sua fiducia.
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Progetto di relazione sulla proposta di nomina di Henrik Otbo