“Famiglia diventa, ciò che sei!” (il nostro vescovo Mons. Luigi Moretti) Dove eravamo rimasti? Per entrare in paradiso………………… Un uomo andò in paradiso. Appena giunto alla porta coperta di perle incontrò S. Pietro che gli disse: "Ci vogliono 1.000 punti per essere ammessi. Le buone opere da te compiute determineranno i tuoi punti".L'uomo rispose: "A parte le poche volte in cui ero ammalato, ho ascoltato la Messa ed ho cantato nel coro"."Quello fa 50 punti", disse San Pietro."Ho sempre messo una bella sommetta nel piatto dell'elemosina che il sacrestano metteva davanti a me durante la Messa"."Quello vale 25 punti", disse San Pietro.Il pover'uomo, vedendo che aveva solo 75 punti, cominciò a disperarsi."La domenica ho fatto scuola di Catechismo – disse – e mi pare che sia una bella opera per Iddio"."Sì – disse san Pietro – e quello fa altri 25 punti". L'uomo ammutolì, poi aggiunse: "Se andiamo avanti così, sarà solo la Grazia di Dio che mi darà accesso al paradiso".San Pietro sorrise: "Quello fa 900 punti. Entra pure". Smettiamola di voler accumulare i cosiddetti "punti Paradiso": se siamo salvi, è prima di tutto per Grazia di Dio! La stessa Grazia, ci ispiri stupore per un amore così grande, e desideri buoni, di vera conversione, di autentica carità, per puro amore di Dio, non per aspettarci un contraccambio nell'aldilà. Avvento: il tempo dell’attesa! La parola AVVENTO significa”venutaattesa”. Ha una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennita del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini; è tempo che spalanca il cuore all’attesa della seconda venuta di Gesù, quando ritornerà per giudicare i vivi e i morti. Quindi ciò che ci viene chiesto in quanto cristiani è di metterci in cammino………. Questo anno liturgico assume particolare importanza perché si colloca all’interno dell’ Anno della Fede, indetto dal nostro caro Papa Benedetto dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Cosa chiede il Papa a tutti noi, bambini, ragazzi, adulti? Egli desidera che la nostra fede, forse un po’ appannata, si rafforzi, si rinvigorisca e che il nostro cuore si liberi da tutti gli ostacoli che impediscono a Gesù di prenderne posto. Il Papa scrive che ha sentito “…l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo.” Prima lettera di Giovanni 5 Chi crede, ama Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 2In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 3In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 5E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? 6Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 7Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: 8lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. 9Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. 10Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. 11E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. 12Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio,non ha la vita.13Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. 1 Meditiamo Gesù ci invita a non essere persone stolte, ma sagge, attente ad unire l’ascoltare al mettere in pratica le Sue parole. Senza la testimonianza della carità, la fede è inutile, è come scivolare su un terreno franoso, inaffidabile per la propria costruzione interiore. Vivere nel costante riferimento a Lui e alla sua Parola, ci porta a combattere le nostre ambiguità. Egli ha mostrato la Via, anzi è la Via che continuamente, con la sua Parola, ci indica dove poter posare i piedi per il nostro buon cammino. Il dono della libertà pone ciascuno davanti alla scelta: seguire il Suo passo, la strada stretta, in salita, rocciosa; o rispondere al richiamo delle apparenze senza sostanza, senza Verità: la strada larga, in discesa, sulla sabbia. Lui ci conosce davvero, perché siamo suoi, ci ha “ricamati”nel grembo materno; chiediamogli ogni giorno di mettere in pratica le sue parole con l’amore per Lui e per i fratelli, affinché la casa abbia fondamenta solide e profonde e non venga sballottata o distrutta quando la “prova” attraversa la nostra vita. Dio è con noi sempre e dovunque, lo incontriamo nei fratelli più piccoli. Tentiamo anche oggi, maldestramente, di fare la volontà del Padre per provare, con l’amore, a costruire la casa sulla Sua roccia. Avvento è: vivere La Parola accogliere una Parola, ma non una qualsiasi parola, non una parola che passa, cioè una parola effimera che cade nel dimenticatoio del tempo ed è seppellita per sempre. Vivere la fede è accogliere la Parola di Qualcuno che vive!!! Vivere l’avvento è: incontrare una Persona, Accoglierla, Abbracciarla, o meglio, lasciarsi abbracciare! Se vivere la fede si riducesse a seguire un’idea, a spiegare una teoria, a difendere un’ideologia, a rispettare una morale, a promuovere un progetto... sarebbe terribilmente noioso! Quando si ama, non si ha voglia di stringere un teorema, ma una persona viva. Chi crede fa l’esperienza strepitosa dell’essere incontrato, amato, abbracciato, accompagnato! Tante persone battezzate non vivono la fede. E’ stata seminata nel loro cuore, ma è rimasta allo stato di ‘seme’ senza mai crescere, anche se hanno ricevuto i Sacramenti e tutto il resto. Sono mancate le condizioni favorevoli, forse è mancato un incontro particolare, sicuramente è mancata l’ora di Dio! Credere vuol dire affidarsi ………è testimoniare e far traboccare al di fuori di sé la gioia di un incontro che si è fatto in prima persona. Essere testimone è annunciare con la parola e soprattutto con la vita, Gesù Cristo, la sua vita, il suo messaggio. ……. L’autentico testimone è uno che trova il proprio modello in Gesù, nella qualità del suo annuncio: non si limita a trasmettere solo le informazioni o nozioni più o meno teoriche, ma si lascia coinvolgere personalmente dal messaggio che propone. E’ attraverso la coerenza delle sue scelte di vita, che diventa attendibile punto di riferimento ……... La testimonianza della fede non è l’affare di uno solo. Se è vero che ciascuno deve fare la sua parte, è tutta la Comunità che irradia Cristo: “la testimonianza di uno solo porta la sua firma, la testimonianza della Comunità porta la firma di Cristo!” (Madeleine Delbrel). fare il testimone oggi comporta tanta fatica! Ad esempio, quanto coraggio ci vuole per andare a messa la domenica quando in casa nessuno ci va; o dedicare del tempo gratuitamente per gli altri quando gli amici si divertono; o fare delle scelte diverse quando tutti la pensano uniformemente! Colui che annuncia Cristo va spesso contro corrente, come se il messaggio della gioia e della pace proposto dal Vangelo andasse contromarcia rispetto al messaggio facile e compromettente del mondo! Quanto è scomodo sentirsi ‘persona insolita’! L’istinto sarebbe di confondersi nell’anonimato della massa per essere come tutti, compromettersi come tutti e come tutti andare dietro al... gregge! Ma, per definizione l’uomo di fede è ‘diverso’, perché se tutti hanno una bussola con delle lancette che indicano le cose della terra, il cristiano ha una bussola che indica il Cielo. Il Cielo è diventato la sua meta per rispondere ad un invito, quello che ha ricevuto attraverso la fede. Ed è l’unico, tra tutti gli inviti, al quale vuole assolutamente rispondere con la sua presenza. Avvento è dono di fede……. Sì, la fede è un dono! Un dono che ci rende responsabili! Ma concretamente, se si guarda bene l’esperienza quotidiana, coltivare un tale dono non è un’impresa facile. Saranno le tentazioni, le seduzioni di un mondo materialista, la fatica di sentirsi ‘diverso’ dagli altri, la pigrizia che frena ogni generosità, la confusione in testa, certe idee che vanno decisamente contro la fede, il poco interesse dei genitori per la fede dei loro figli, la scarsa testimonianza di certi sacerdoti troppo attaccati a gestire gli affari economici e poco impegnati nella preghiera e nell’annuncio della Parola di Dio, ecc.... In ogni modo, succede talvolta che il dono della fede viene a seccare e a morire. la fede, è presente nella nostra vita come una pianta secca che non fa più fiori, né frutti! oggi camminano nella vita con una fede morta! Ma a Dio niente è impossibile. La fede può stare mesi o anni morta in fondo alla vita di una persona. Poi, basta un momento forte, una sofferenza, un terremoto esistenziale, un incontro speciale, ecc... e questa fede morta riparte, si carica di nuovo di fiori e di frutti per la gioia della persona. Allora tutto si illumina e la vita brilla di nuovi splendori. E’ la conversione a Cristo. E’ l’incontro. E’ la gioia del cuore. Avvento è: creare o ricreare le condizioni perché la gratuità di Dio possa essere ricevuta! il passaggio di Dio nella nostra vita con il dono della fede Uno dei modi migliori per testimoniare la fede è l’incontro e l’accompagnamento personale E noi? Siamo capaci di accoglierlo? Quali sono le origini di questa chiusura che sterilizza la fede? Ma noi Cristo lo abbiamo davvero incontrato? Oppure viviamo ancora dell’idea ricevuta ai tempi del nostro catechismo di questo Gesù bambino che veniva sulla terra per farci diventare tutti più buoni? E la sua venuta durava giusto il tempo del periodo di natale e dopo svaniva così come era venuto, forse portato via dalla stella cometa? Siamo dei testimoni attendibili per i nostri figli? collatio......... Alcune notizie sul percorso dei vostri figli Il programma Il materiale Altri appuntamenti Etc… Per concludere una piccola storia: Gesù vogliamo consegnarti la nostra vita In una chiesa africana, la notte di Natale, durante la raccolta dei doni all'Offertorio, gli incaricati passavano con un largo vassoio di vimini, uno di quelli che servono per la raccolta della manioca. Nell'ultima fila di banchi della chiesa era seduto un ragazzino che guardava con aria pensosa il paniere che passava di fila in fila. Sospirò al pensiero di non avere assolutamente niente da offrire a Gesù. Il paniere arrivò davanti a lui. Allora, in mezzo allo stupore di tutti i fedeli, il ragazzino si sedette nel paniere dicendo: «La sola cosa che possiedo, la dono in offerta a Gesù». Preghiera O Gesù, che ti sei fatto Bambino per venire a cercare e chiamare per nome ciascuno di noi, tu che vieni ogni giorno e che vieni a noi nella notte santa, donaci di aprirti il nostro cuore. Noi vogliamo consegnarti la nostra vita, il racconto della nostra storia personale, perché tu lo illumini, perché tu ci scopra il senso ultimo di ogni sofferenza, dolore, pianto, oscurità. Fa' che la luce della tua notte illumini e riscaldi i nostri cuori, donaci di contemplarti con Maria e Giuseppe, dona pace alle nostre case, alle nostre famiglie, alla nostra società! Fa' che essa ti accolga e gioisca di te e del tuo amore. (Carlo Maria Martini) Buon cammino d’avvento a tutti!!!!