L A G U I D A D E L S O L E 2 4 O R E A L L’ ANALISI TECNICA Tutto il percorso, dai trend ai trading system Renato Di Lorenzo Renato Di Lorenzo LA GUIDA DEL SOLE 24 ORE ALLA ANALISI TECNICA Tutto il percorso, dai trend ai trading systems Sommario XI XI XI Ringraziamenti Avvertenze Disclaimer 3 Introduzione 7 7 12 13 14 16 18 22 24 26 28 29 31 36 39 Prima parte 1. Rappresentazione grafica 1.1 Zig-Zag 1.2 Grafico a barre 1.3 Candele 1.4 Candlevolume 1.5 Equivolume 1.6 Point & Figure 1.7 Kagi 1.8 Renko 1.9 Three Line Break 1.10 Range Bars 1.11 Heikin Ashi 1.12 Validazione 1.13 Le scale 1.14 Tipi di prezzo VI ANALISI TECNICA 41 41 48 2. Analisi dei trend 2.1 Trend rettilinei 2.2 Tagli 53 53 59 3. Obiettivi 3.1 I numeri di Fibonacci 3.2 I numeri di Sam 63 63 68 76 82 86 87 93 4 Filtraggio 4.1 SMA 4.2 Ottimizzazione Ottimizzazione 4.3 EMA 4.4 Altre medie mobili 4.5 WMA e WMAS 4.6 RMA 95 95 5. Periodo di oscillazione 5.1 Misura via RMA 99 99 6 Stop loss 6.1 Il sistema 5% 103 103 108 112 7. Medie mobili avanzate 7.1 Dema e Tema 7.2 Zero Lag 7.3 Medie adattative 119 119 123 125 127 130 8 Bande e fasci 8.1 Le Bande di Bollinger 8.2 B&CB 8.3 Envelops 8.4 Fasci di MM 8.5 Fasci di Guppy 133 133 9. Altri indicatori sovrapposti al prezzo 9.1 Parabolic Sar VII SOMMARIO 135 137 139 9.2 9.3 Chande Kroll Stop Ichimoku Riassunto della prima parte 145 145 146 147 149 150 151 154 156 157 Seconda parte 10. Le figure classiche 10.1 Le figure in generale 10.2 Massimi e minimi multipli 10.3 Rettangoli 10.4 Deformazioni del rettangolo 10.5 Triangoli 10.6 Testa e spalle 10.7 Wedge, flag e simili 10.8 Gap 10.9 Conclusioni sulle figure classiche 159 159 159 162 162 163 164 165 11. Le figure giapponesi 11.1 Generalità 11.2 Doji 11.3 Impiccato 11.4 Martello 11.5 Shooting star 11.6 Figure composte 11.7 Conclusioni sulle figure giapponesi 167 167 167 172 178 183 188 192 12. Oscillatori di base 12.1 Cosiderazioni generali 12.2 RSI 12.3 Dynamic Zone RSI 12.4 MACD 12.5 MACD zero lag 12.6 Stocastico 12.7 Stochastic Momentum Index 193 193 13. Drawdown 13.1 Definizione e uso VIII ANALISI TECNICA 197 197 202 206 209 210 212 215 218 14. I Volumi 14.1 Accumulazione Distribuzione 14.2 Negative Volume Index e Positive Volume Index; ROC 14.3 Chaikin Money Flow 14.4 Chaikin Oscillator 14.5 Money Flow 14.6 On Balance Volume (OBV) 14.7 Price Volume Trend (PVT), ROC e VROC 14.8 Volume Oscillator (VO) 221 221 223 227 236 239 241 248 249 252 254 255 257 260 15. Altri oscillatori 15.1 Momentum 15.2 Momentum di Chande 15.3 Directional Movement System 15.4 Aroon 15.5 Cycle 15.6 Commodity Channel Index (CCI) 15.7 Detrended Price Oscillator (DPO) 15.8 Elder Ray 15.9 Mass Index 15.10 Accumulazione Distribuzione di Williams (ADW) 15.11 TRIX 15.12 Regressione Lineare Riassunto della seconda parte 267 267 272 273 273 275 276 277 277 279 280 Terza parte 16. Che cos’è uno screener 16.1 Generalità sugli screener 16.2 SMA 16.3 EMA 16.4 WMAS 16.5 RMA 16.6 Dema 16.7 Tema 16.8 Zero Lag 16.9 Kama 16.10 B&CB IX SOMMARIO 281 282 283 284 285 286 287 289 290 291 292 293 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 304 305 16.11 16.12 16.13 16.14 16.15 16.16 16.17 16.18 16.19 16.20 16.21 16.22 16.23 16.24 16.25 16.26 16.27 16.28 16.29 16.30 16.31 16.32 16.33 16.34 Envelops Parabolic Sar Chande Kroll Stop RSI Dynamic Zone RSI MACD MACD zero lag Stocastico Accumulazione Distribuzione Negative Volume Index e Positive Volume Index Chaikin Money Flow Money Flow On Balance Volume (OBV) Price Volume Trend (PVT) Volume Oscillator (VO) Momentum Momentum di Chande Directional Movement System Aroon Cycle Commodity Channel Index CCIc Elder Ray TRIX Regressione Lineare 307 309 313 317 321 Appendici A1. A2. A3. A4. 325 CV di Renato Di Lorenzo 327 Bibliografia di Renato Di Lorenzo Validazione dei sistemi Scaricare i dati Futures e Forex ATR Introduzione Chi pratica bene l’analisi tecnica, dopo averla studiata con serietà e pazienza e quindi avendone constata l’efficacia, non può non stupirsi di quanti siano gli investitori che perdono regolarmente in borsa. In genere ciò succede perché la maggior parte di essi non analizza le cose così come sono (cioè così come appaiono dai grafici del prezzo) ma ipotizzano come dovrebbero essere, dando retta agli economisti, ai telegiornali, alle riviste specializzate (o meno), ai blog e al folklore che gira attorno a questo mondo variopinto. Bisognerebbe sempre tener conto che le ricette propagandate, spesso regalate, hanno un valore economico: all’industria non interessa che l’utente guadagni, ma che operi il più possibile, perché questo significa incassare commissioni. Il mio classico Guagnare in Borsa con l’Analisi Tecnica in tre volumi, come gli altri trattati in circolazione (come il Pring e il Murphy), sono oggi irrimediabilmente invecchiati. L’analisi tecnica è cambiata, ha imparato, si è evoluta: ciò che era difficile fare anni fa, oggi con strumenti reperibili su internet è diventato semplice, e ciò ha messo anche inesorabilmente in evidenza che un certo numero di insegnamenti classici sono parti di fantasia, oppure che sono troppo semplici per essere davvero utili. Una analisi tecnica più efficiente, quindi, ma soprattutto che non si accontenta di usare protocolli che a naso dovrebbero andar bene, ma che invece esige che vadano bene, mediante simulazioni al PC, conteggi statistici seri e via di seguito. 4 ANALISI TECNICA Questi i motivi per l’esclusione da questo trattato di capitoli popolari, e anche affascinanti, come le Onde di Elliot o i Ventagli di Gann (che sono comunque descritti per gli appassionati in Il Nuovo Guadagnare in Borsa con Renato Di Lorenzo, Il Sole 24 ORE, 2011): perché quelle ricette non sono ben verificabili statisticamente. Buona lettura, quindi, e il mio solito in bocca al lupo! Renato Di Lorenzo [email protected] 1. Rappresentazione grafica 1.1 Zig-Zag Il grafico più semplice è quello cosiddetto a zig-zag, ottenuto unendo con un segmento i prezzi (in genere le chiusure) dei titoli o dei contratti. Nasdaq; fonte: Yahoo Come vedremo diffusamente, si usa dividere le quotazioni in barre o sessioni di durata diversa a seconda del tipo di trading: un giorno intero, una settimana, 15 minuti etc. L’ultimo prezzo1 segnato (o battuto) nel corso della barra si chiama chiusura, e sono questi i valori che si uniscono con un segmento per ottenere il grafico a zig-zag. 1 In alcuni casi la chiusura non è esattamente l’ultimo prezzo fatto, ma un elaborato di esso. 8 ANALISI TECNICA Lo sforzo maggiore che compie il trader quando legge un grafico a zig-zag è quello di comprendere quale sia il trend sottostante, cioè quello di separare le oscillazioni inconsulte (le chiameremo rumore) dalla tendenza di fondo. Vedremo a lungo che questo è il problema dell’analisi tecnica. Succede spesso di leggere che le piccole variazioni di prezzo verificatesi da una barra o sessione all’altra possono essere filtrate via perché non sono significative. Se costruiamo un grafico reale2 che utilizza questo protocollo3, applicato in maniera così naïf, ci accorgiamo che l’operazione anziché essere vantaggiosa è sostanzialmente dannosa. Ecco riportate nel grafico che segue le chiusure del Ftse Mib e le stesse chiusure nelle quali tuttavia non si tiene conto delle variazioni4 di quotazione inferiori allo 0,5%: Come si vede l’effetto netto ottenuto è quello di avere un grafico leggermente più leggibile ma molto ritardato, che è esattamente ciò 2 Foglio di lavoro Filtered graph. Il protocollo è una serie di regole o concetti da seguirsi per ottenere un dato scopo, come una cura medica per guarire una certa malattia. 4 Dalla chiusura della barra corrente alla chiusura della barra precedente. 3 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA 9 di cui non abbiamo bisogno perché il nostro problema è quasi sempre quello di essere tempestivi. Timing is all, come si suol dire. Si potrebbe pensare che l’effetto di ritardo venga ridotto usando un filtro con una soglia molto minore, ad esempio non tenendo conto delle variazioni inferiori al solo 0,1%, ma non è così: Il ritardo persiste, pur mantenendo il grafico un andamento zigzagante molto fastidioso. Si potrebbe anche pensare che le variazioni da filtrare via non siano quelle conteggiate dalla chiusura di una barra alla chiusura di quella precedente, ma quelle dalla chiusura di una barra alle chiusure (ad esempio) di 5 barre prima, ma anche in questo caso il risultato è deludente: Come si vede, in alcune zone ad alta volatilità (dove c’è trend) non c’è alcun filtraggio, mentre nelle zone a bassa volatilità (cioè sostanzialmente sui movimenti laterali) c’è l’azione di filtraggio ma compare anche un sonoro ritardo. Non appare quindi questa la strada da percorrere. 10 ANALISI TECNICA Un tipo di filtro molto elementare ma che ha il pregio di essere immediatamente interpretabile consiste nel colorare in modo diverso i tratti del grafico con chiusure in rialzo da quelli con chiusure in ribasso. Eccone un esempio: Ftse Mib; piattaforma: ProRealTime RAPPRESENTAZIONE GRAFICA 11 Ovviamente, cambiando il time span, ossia il periodo sotto osservazione da una rilevazione all’altra, e portandolo da daily (una rilevazione di quotazione ogni giorno alla stessa ora) a weekly (una rilevazione a settimana, ovviamente lo stesso giorno della settimana e alla stessa ora ogni volta) si ottiene il medesimo colpo d’occhio ma calibrato su una tendenza rialzista o ribassista che sia più di fondo, per così dire: Ftse Mib; piattaforma: ProRealTime Si osserva quindi immediatamente che il protocollo appena indicato, cioè passare da un grafico daily a uno weekly, è decisamente un modo di filtrare il segnale, perché elimina le oscillazioni più isteriche che avvengono da un giorno all’altro. Un filtraggio ancor maggiore si ottiene usando un grafico monthly, cioè con una rilevazione al mese (lo stesso giorno del mese alla stessa ora): Tuttavia bisogna por mente al fatto che, passando ad un campionamento monthly - ad esempio con rilevazioni l’ultimo venerdì del mese in chiusura - per poter aggiungere un punto al grafico è necessario ogni mese aspettare quel giorno e quell’ora, e quindi si soffre di un blackout informativo ogni mese di almeno 15 giorni in media, il che appare decisamente troppo per qualunque forma di trading si voglia usare salvo il position trading5. 5 Vedi Di Lorenzo R., Come Guadagnare in Borsa con il Trading Veloce, Il Sole 24 ORE, 2010). L’analisi tecnica, ovvero lo studio dell’andamento dei prezzi dei mercati finanziari nel tempo allo scopo di prevederne le tendenze future, mediante principalmente grafici e dati statistici, è cambiata, ha imparato, si è evoluta: ciò che era difficile fare anni fa, oggi con strumenti reperibili su internet è diventato semplice, e ciò ha messo anche inesorabilmente in evidenza che un certo numero di insegnamenti classici sono parti di fantasia, oppure che sono troppo semplici per essere davvero utili. Una analisi tecnica più efficiente, quindi, non si accontenta di usare protocolli che in teoria dovrebbero andar bene, ma invece esige nella pratica che funzionino, mediante simulazioni al PC, conteggi statistici seri e strumenti analoghi. La Guida all’analisi tecnica esamina la materia nei suoi aspetti teorici e pratici. Renato di Lorenzo offre in modo sistematico, grazie alla sua esperienza, tutti gli strumenti per prevedere l’andamento futuro del prezzo di un bene quotato (reale o finanziario), studiando la sua storia passata. Renato Di Lorenzo è consulente di grandi società italiane ed estere. Ingegnere, già docente universitario e dirigente industriale. È autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane e statunitensi, tiene seminari e corsi di formazione. I suoi manuali di finanza sono da anni i più venduti in Italia e sono tradotti anche all’estero.