ARRESTO CARDIACO RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE Dr. Giovanni MARINO Dr Terapia Intensiva Cardiochirurgica Ospedale S. Raffaele Milano Arresto Cardiaco Caduta critica gittata cardiaca per cessazione attività meccanica cuore Evento reversibile se: 1. 2. Rimozione causa Sufficiente regime circolatorio e distribuzione di ossigeno g 2 Arresto Cardiaco Incidenza è 0.5 – 1 ‰ abitanti Sopravvivenza è variabile variabile, 3 – 20 % %, dipende da: 1. 2. T Tempestività ti ità d dell soccorso Eliminazione causa 3 4 Arresto Cardiaco Cause : 1. 2. 3. 4. 5. Cardiovascolari Respiratorie N Neurologiche l i h Metaboliche Varie 5 Cause Cardiovascolari A it i Aritmie: 1. 2. 3. Fibrillazione ventricolare Tachicardia h d ventricolare l BAV III° III° grado, asistolia Ischemia miocardica > IMA Miocarditi acute virali, p post-p postpartum, tossiche Shock ipovolemico Tamponamento cardiaco Dissezione aortica 6 Cause Respiratorie Ipossia da: 1. 2 2. 3. Polmonite Inalazione sostanze tossiche Stato asmatico Embolia polmonare 7 Cause Neurologiche Stroke : 1. 2. Trombo-embolico TromboEmorragico Stato di male 8 Cause Metaboliche Ipoglicemia Alterazione elettrolitiche 1. 2 2. 3. 4. Ipokaliemia Iperkaliemia Ipomagnesiemia I Ipercalcemia l i Insufficienza corticocortico-surrenalica acuta 9 Cause Varie Avvelenamenti E b li gassosa Embolia Shock settico Shock elettrico Trauma esteso 10 Dissociazione Elettro ElettroMeccanica Attività elettrica con assenza di attività contrattile E’ la causa meno frequente di ACC Di Dipende d d da: 1. 2. 3. 4. Ipovolemia p ma Tamponamento cardiaco P Pneumotorace t iperteso i t Embolia p polmonare massiva 11 Patogenesi g Arresto Cardiaco Fattori Anatomici 1. 2. 3. Stenosi coronarica Ipertrofia ventricolare Alterazioni Alteraz on m miocardiche ocard che : 4. Dilatazione Fibrosi I fi Infiammazione i Alterazioni elettriche Nodali Sistema di conduzione Entrambi 12 Patogenesi g Arresto Cardiaco Fattori funzionali 1 1. 2. 3. 4 4. Alterazioni transitorie flusso coronarico Fattori sistemici (ipossia, acidosi, disionia,, ipo/ipertensione) p p ) Interazioni neurormonali Fattori tossici 13 Patogenesi g Arresto Cardiaco FATTORI ANATOMICI FATTORI FUNZIONALI BATTITI VENTR COL R VENTRICOLARI PREMATURI TV o FV ARRESTO CARDIACO 14 Rianimazione Sostegno g della funzione cardiocircolatoria e respiratoria Basic Life Support Advanced Cardiac Life Support 15 Catena della Sopravvivenza i 16 Basic Life Support BLS: insieme di manovre atte a garantire: 1. 2 2. 3. Pervietà delle vie aeree Ventilazione polmonare Circolazione attraverso compressioni t toraciche i h 17 Basic Life Support La sequenza di manovre si schematizza con: Airway (pervietà vie aeree) Breathing (ventilazione) Circulation i l i ((massaggio i cardiaco) di ) Defibrillation ( (defibrillazione)) 18 Airway Perdita tono muscolare > retrocaduta mandibola dib l > ostruzione t i prime i vie i aeree g da parte p della base (aditus laringeo) della lingua Soccorritore dietro testa paziente paziente, movimento di subsub-lussazione mandibola e spostamento t t anteriore t i d della ll stessa t 19 20 Airway Cannula l faringea f ((di Mayo o di Guedel) l) 1. 2. 3. 4. Impedisce ostruzione laringea Facilita passaggio d’ aria verso le vie aeree Misura corrisponde alla distanza tra lobo dell’ orecchio ed angolo della bocca Posizionamento: tra lingua e parete posteriore faringe 21 22 Breathing Valutare assenza o relativa inefficacia attività tti ità respiratoria: i t i 1.. Guarda 2. Ascolta 3. Senti 23 Breathing Guardare l’ escursione del torace Ascoltare s lt il rumore d dell passaggio ss i d’ aria i Sentire il flusso d’ aria sul p proprio p viso Questa valutazione deve durare non più di 10 10--15 secondi 24 25 Respirazione bocca a bocca Soccorritore di fianco: f 1. 2 2. 3. 4. 5 5. Capo iper iper--esteso con pressione sulla fronte Chiusura con le dita delle narici Leggero sollevamento con l‘ altra mano del mento Insufflazioni lente, con evidenti espansioni toraciche Evitare distensione gastrica 26 27 Respirazione con maschera Soccorritore dietro la l testa: 1. 2. 3. 4. 5. Mignolo sull sull’ angolo della mandibola Anulare e medio sul ramo della mandibola Indice e pollice sulla maschera, che deve aderire al viso Insufflare con la bocca dalla maschera Se disponibile pallone autoauto-espansibile (Ambu) collegarlo alla maschera ed (Ambu), insufflare (durata insufflazione 1 sec) 28 29 Circulation Valutazione l assenza polso: l ricerca polso l carotideo 30 Massaggio Cardiaco Comprimendo lo l sterno, cuore è schiacciato verso la colonna Aumento pressione intra intra--toracica ed eiezione sangue in aorta ed arteria polmonare Rilasciando lo sterno, si ha il riempimento del cuore Compressione è effettuata sullo sterno, a 2 cm d dall ssuo margine i iinferiore f i 31 32 Massaggio Cardiaco Compressione con ill palmo l di una mano, ill palmo dell’ altra poggiato p p gg sul suo dorso Braccia entrambe distese, spingere usando il peso del proprio tronco (meglio se leggermente sollevati sul piano del paziente, i e chini hi i su di llui) i) Compressione deve abbassare lo sterno di 44-5 cm F Frequenza di compressione i ± 100/min 100/ i 33 34 Massaggio Cardiaco Un solo l soccorritore: alterna l 30 p insufflazioni compressioni/2 Due soccorritori: alternano 15 compressioni/ 1 insufflazione Dopo p 2 minuti, verificare presenza p polso carotideo e ripresa attività respiratoria 1. 2. Se presenti, interrompere la rianimazione Se assenti, continuare 35 30 15 36 Manovra di Heimlich Compressione addominale sottosottodiaframmatica Induce brusco aumento di pressione nelle vie aeree Questa “tosse artificiale” espelle il corpo estraneo t 37 Manovra di Heimlich Paziente in piedi o seduto: 1. Soccorritore dietro le spalle, braccia intorno alla vita, mano a pugno tra ombellico e xifoide, l’ altra mano stringe il polso della prima ed effettua brusche spinte dal basso verso l’ alto 38 39 Manovra di Heimlich P Paziente a terra: Soccorritore a cavalcioni, palmo della mano tra ombellico e xifoide, sovrapposizione dell’ altra mano e spinte dal basso verso l’ alto Se paziente è grande obeso o donna in gravidanza avanzata, non potendo g p reperire p spazio tra ombellico e xifoide, le spinte si effettueranno sul p punto sternale del massaggio cardiaco 40 41 Defibrillation Causa più ùf frequente di ACC è lla Fibrillazione Ventricolare ((FV)) Se viene interrotta entro due minuti, la possibilità di ripristinare un regolare ritmo cardiaco è 80 % Per ogni minuto di FV, la probabilità di successo si riduce del 10 % 42 Defibrillation Defibrillazione con strumenti manuali, semisemiautomatici o automatici Manuali: interpretazione ecg da parte del soccorritore e totale impostazione della procedura Semi--automatici ed automatici: analisi Semi autonoma t d dell’ ll’ ecg ed d iimpostazione t i d dello ll shock elettrico: 1. 2. Erogazione shock su comando (semi(semiautomatici) Erogazione shock direttamente (automatici) 43 44 45 Complicanze Fratture costali l e sternali l Pneumotorace Emotorace Distensione gastrica da ventilazione: 1 1. 2. Vomito ed inalazione Aumento pressione addominale O t Ostacolo l alla ll ventilazione til i Compressione vena cava inferiore 46 Rischi per il Soccorritore I f tti i Infettivi: 1. 2. Attraverso saliva q quasi nullo p per virus HBV e HIV, maggiore per Tubercolosi o Neisseria meningitidis Attraverso sangue (micro o macromacrop ) lesioni labbra,, cute,, mucose paziente) maggiore per virus HBV e HIV Importante, se possibile, l’l uso di barriere protettive (guanti, maschera, cannula) 47 Rischi per il Soccorritore Shock h k elettrico: l 1. 2. 3. Durante la scarica, soccorritore e collaboratori non devono essere in contatto diretto o mediato da contatto, conduttori, con il paziente P i Prima di erogare lla scarica, i accertarsi t i di ciò Il soccorritore che impugna le piastre del defibrillatore è isolato 48 Algoritmo BLS ACC BLS ECG Shock indicato Shock non indicato Defibrillazione CPR x 2 minuti CPR x 3 minuti i i 49 ACLS Advanced Cardiac Life f Support Obiettivi: 1. 2. Integrare BLS con supporti f m farmacologici l i iem meccanici ni i di tip tipo avanzato Diagnosticare e trattare situazione di peri--arresto,, cioè che precedono peri p p e seguono l’ ACC 50 ACLS Sequenza mnemonica è identica al BLS, ma con interventi p più aggressivi gg di valutazione/azione Airway (intubazione oro oro-tracheale) tracheale) Breathing (verifica adeguatezza ventilazione) Circulation (accesso venoso, terapia farmacologica) Diagnosis (diagnosi differenziale delle cause) 51 Airway Intubazione orooro-tracheale h l è l’l unica metodica che g garantisce il totale controllo delle vie aeree Materiale: 1. 2. Laringoscopio Tubo endotracheale 52 53 Tecnica di Intubazione Inserzione lama l laringoscopio l ((impugnato p g con mano sinistra)) dall’ angolo destro della bocca Caricamento lingua e spostamento della lama verso la linea mediana Trazione del laringoscopio in senso anteriore e caudale Evidenziazione dell’ aditus laringeo 54 Tecnica di Intubazione Introduzione tubo tracheale h l tra le l corde vocali,, posizionando p la cuffia appena sotto il piano glottico Insufflazione della cuffia Ventilazione con pallone di Ambu 55 56 57 Breathing Verifica f corretto posizionamento tubo viene effettuata con criteri relativi o di probabilità, ed assoluti o di certezza Criteri assoluti: 1. 2. 3 3. End-Tidal CO2 EndBroncoscopia Radiografia del torace (?) 58 59 Breathing Criteri relativi: l 1. 2. 3. 4. Espansione toracica bilaterale e simmetrica Auscultazione di murmure vescicolare bilaterale sull’ ascellare media ed in regione apicale Assenza di rumore all’ auscultazione in regione gastrica durante la ventilazione Opacamento p pareti p del tubo durante l’ espirazione 60 61 Circulation Controllo ll dell circolo l prevede: Accesso venoso (periferico e/o centrale) Monitor M it per analisi li i ecg ((aritmie it i ed d ischemia) Terapia farmacologica 62 Accesso Venoso Periferico È veloce l Presuppone minore manualità Non necessita di particolare strumentario t t i Può uò paradossalmente para ossa m nt essere ss r più pù difficile, o impossibile, in pazienti in grave shock, shock vasocostretti ed ipovolemici 63 Accesso Venoso Centrale V Vena Giugulare Gi l interna, i t vena S Succlavia, l i vena Femorale Precisa abilità tecnica Materiale specifico Rischio di complicanze (puntura arteria, pneumotorace) Via di infusione sicura, stabile, l’ unica possibile b l nell pz in shock h k Monitoraggio gg della PVC (eccetto ( vena femorale) 64 65 66 67 68 Monitoraggio ECG TV/FV > Defibrillazione Defibrillazione induce asistolia temporanea per completa depolarizzazione miocardica Inserimento pacepace-maker cardiaco (nodo del seno, nodo atrio atrio--ventricolare) e ripresa ritmo Ripresa p dipende p dalle riserve ATP, rapidamente esaurite durante FV Efficacia defibrillazione dipende dalla precocità 69 Monitoraggio ECG BRADIARITMIE E FC < 60/min BAV II° II° grado Mobitz II BAV III° III° grado ASISTOLIA (spesso evento terminale) 70 Terapia Farmacologica Adrenalina: d l catecolamina l con attività àαeβ 1. 2. 3. 4. Effetto inotropo e cronotropo positivo; vasocostrittore a dosaggio elevato Dose 1 mg ogni 33-5 minuti In assenza di vie venose, può essere somministrata p per via endo endo--tracheale Iniezione intra intra--cardiaca non più indicata per rischio di complicanze p gravi g (pneumotorace, (p lacerazione coronarica, necrosi da iniezione intra--miocardica) intra 71 Sodio Bicarbonato A id i d Acidosi durante t ACC è di ti tipo misto, i t respiratoria e metabolica H+ + HCO3¯ ⇔ H2O + CO2 CO2 diffonde dentro le cellule, con acidosi i t intracellulare, ll l che h riduce id contrattilità t ttilità miocardica e la sensibilità alle catecolamine Ad Adeguato t sostegno t circolatorio i l t i e respiratorio i t i è l’ unico modo per controllare l’ equilibrio acido--base acido NaHCO3 è indicato solo se causa ACC è acidosi metabolica primitiva: dose è 1 mEq/kg 72 Calcio Cloruro Non esistono evidenze sulla ll sua utilità l à In caso di ipossia cellulare vi è già incremento della concentrazione intraintracellulare di Ca++, e la somministrazione esogena ne aumenta ulteriormente la concentrazione i Indicato solo in caso di intossicazione da farmaci Ca Ca--antagonisti (Verapamil, Altiazem ecc Altiazem, ecc.)) alla dose di 8 – 16 mg/kg 73 Amiodarone Antiaritmico classe l III di WilliamsWilliams ll Harrison ((bloccanti canali del K+)): prolungamento fase di ripolarizzazione e del periodo refrattario Dopo 3 shock se persistenza FV/TV bolo 300 mg Se ricorre FV/TV altro bolo 150 mg ed infusione continua 900 mg/die 74 Lidocaina Anestetico locale l l con proprietà à antiantiaritmiche: 1. 2. 3. Riduce automatismo nella depolarizzazione Riduce velocità di conduzione delle vie di rientro i t nelle ll aree iischemiche h i h Riduce disomogeneità g di durata potenziale d’ azione tra cellule normali ed ischemiche 75 Lidocaina Indicata nelle ll situazioni di FV ricorrente ((ripresa p di ritmo spontaneo p alternata a nuovi episodi di FV), ipokalemia ipomagnesiemia, ipokalemia, ipomagnesiemia acidosi persistente L dose La d è 11--1.5 1 5 mg/kg /k Di seconda scelta se non disponibile Amiodarone 76 Solfato di Magnesio Utile l in caso di FV e TV da torsione di p punta Dose è 11--2 gr 77 Atropina Di prima scelta l nelle ll bradiaritmie Dose 1 mg, mg ripetibile ogni 3 minuti minuti, fino a 3 mg, che rappresenta dose con massima attività vagolitica In caso di bradiaritmie refrattarie al trattamento farmacologico, è possibile usare un pacing transcutaneo o mediante elettrodi endocavitari temporanei 78 79 Diagnosis Consente di stabilire cause ACC e di eliminarle, se possibile, per evitare recidive Diagnostica strumentale minima prevede: 1. 2. 3. 4. 5 5. 6. ECG Parametri emodinamici (PA, PVC) Rx torace EGA Emocromo, Emocromo Elettroliti plasmatici Ecocardiogramma 80 ECG AP PAP CVP ART SAT 81 82 Diagnosis Integrando questi dati, definiamo vari tipi di shock: Cardiogeno (IMA, cardiomiopatia, valvulopatia, l l p ti aritmia) itmi ) Ipovolemico p (emorragia, g ustione, sequestro 3° 3° spazio) Distributivo (vasoplegico da sepsi, shock spinale) 83 Diagnosis Meccanico (blocco valvolare, mixoma atriale, embolia polmonare, pnx iperteso) Anafilattico (distributivo + ipovolemico) 84 CHECK RHYTHM VF or VT 1st SHOCK 360 J CPR 2 MIN CHECK RHYTHM VF or VT 2nd SHOCK 360 J CPR 2 MIN 85 CHECK RHYTHM VF or VT ADRENALINA 1 MG EV 3rd SHOCK 360 J CPR 2 MIN CHECK E RHYTHM VF or VT AMIODARONE 300 MG EV 4th SHOCK 360 J CPR 2 MIN 86 87