Numero Vignette e riflessioni 2 Versione 30 dicembre 2007 Alcol e business: una teoria. A cura di Mauro Pecchioli, medico fiorentino [email protected] L'intenzione di questa piccola opera composta da vignette e riflessioni è quella di offrire al lettore un'occasione per porre la sua attenzione a tutto quanto ruota attorno all'alcol nella nostra società organizzata. Alla fine della lettura ognuno sarà in grado di farsi un'idea del fenomeno stesso, e potrà affermare il suo consenso o il suo dissenso nei confronti della tesi qui esposta. La tesi è la seguente: “Con una mano lo Stato ricava vantaggi economici dal permettere la pubblicità alle bevande alcoliche, sia essa diretta (spot in tv, manifesti per le strade, ecc..), sia indiretta (elogi al vino e all'alcol in servizi su tg e altre occasioni di trasmissioni televisive). Lo Stato, così facendo, crea e coltiva una cultura del consumo dell'alcol nei propri cittadini, stimolandone ed elogiandone l'uso abitudinario. Con l'altra mano lo stesso Stato monta iniziative punitive autoritarie (etilometri) che pescano a caso cittadini-consumatori-indotti, e li avvia ad una sequenza di pagamenti fiscali sotto forma di multe ed una lunga sequela di costosi obblighi burocratici. In una parola, lo Stato e' il creatore di un business, un giro di affari, giocato sulla produzione, distribuzione e consumo di bevande alcoliche. Per questo ne promuove la produzione, la pubblicità, la distribuzione e la vendita, perché così continua a ricavare soldi sia quando lascia piazzare le trappole, sia quando cattura gli incauti che ci sono cascati”. Le vignette sono il frutto di un lavoro di oltre quattro anni, e sono messe in un ordine sparso rispetto alla loro produzione cronologica. Le riflessioni sono proposte di lettura personale, da prendere come spunto per sviluppo e crescita di idee sul tema e sulle varie sfaccettature che esso presenta. Mauro Pecchioli Sono riportati solo tre contenuti di manifesti stradali reali che promuovono l'uso dell'alcol. Essi sono visibili da tutti i cittadini, di ogni età, dai bambini che ancora non hanno formato le loro idee sul mondo, agli adolescenti che stanno iniziando a formarsele, dagli adulti con idee più o meno già stabilizzate. E' indubbio l'intento di coltivare cultura dell'alcol. ...CHI BEVE BIRRA CAMPA CENT'ANNI IL VINO FA BUON SANGUE L'ALCOL FA BENE AL CERVELLO UN LITRO DI VINO AL GIORNO ALLONTANA L'ALZHEIMER IL VINO ROSSO SALVA LA PROSTATA IL VINO ROSSO FA BENE AI POLMONI CHI BEVE VINO CAMPA PIU' DEL MEDICO CHE GLIELO PROIBISCE (B.Mussolini) Questa è solo una piccola manciata di “concime” utilizzato dai media per mantenere in efficienza la cultura dell'alcol, ma gli esempi di “concimazione” sono talmente numerosi, che non basta questa pubblicazione per elencarli tutti: basta guardarsi intorno e leggere, ascoltare, vedere quanto esce ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ininterrottamente, dagli “annaffiatoi” di cervelli in mano ai controllori dell'informazione e ai detentori del potere economico. “Chi” è l'autorità? “Dove” si nasconde lo Stato tutore dei diritti e dei doveri dei suoi cittadini? Quale logica diabolica e perversa sta dietro questa scena, che non è purtroppo solo immaginaria, ma fa parte della nostra vita quotidiana reale? Non avrebbe il dovere, quella guardia, di multare chi lascia esporre quella pubblicità? Perché non lo fa? Nessun provvedimento simile a quello adottato per i pacchetti di sigarette di tabacco è mai stato adottato dallo Stato nei confronti dei contenitori di bevande alcoliche. A parte la discutibilità dell'effetto deterrente, ma perché non applicare avvertenze anche nei confronti dell'alcol, capace di produrre gravi danni irreversibili all'organismo umano? http://lescienze.espresso.repubblica.it/artic olo/Vino_contro_l_Alzheimer/1284138 Qui è possibile trovare un esempio di pubblicità camuffata da informazione “scientifica”. Messaggi di questo tipo, con tali contenuti e tale forza persuasiva per imprimere nelle menti dei cittadini “idee” e “opinioni” che ne detteranno poi le scelte di vita, sono lanciati ricorrentemente nei telegiornali, in pasto ad un pubblico eterogeneo per età, cultura, preparazione tecnico-scientifica, su cervelli predisposti solo a ricevere passivamente opinioni preconfezionate e ad accettarle come oro colato solo perché provenienti dallo schermo televisivo e soprattutto in occasione dei notiziari “ufficiali”. http://www.poliziadistato.it/pds/stradale/etil ometro/il_codice.htm Ed ecco dove lo Stato raccoglie i frutti di quanto ha seminato con molta lungimiranza e accortezza: Tasso alcolemico tra 0,5 g/l a 0,8 g/l Sanzione: ammenda da 500 a 2.000 euro. Sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5g/l Sanzione: ammenda tra 800 e 3.200 euro e arresto fino a 3 mesi. Sospensione della patente per un periodo di tempo compreso fra 6 mesi e 1 anno. Tasso alcolemico oltre 1,5 g/l Sanzione: ammenda tra 1.500 e 6.000 euro e arresto fino a 6 mesi. Sospensione della patente da 1 a 2 anni. Uscire fuori dall'inghippo... Dal momento che lo Stato ha in mano il potere di inviare o non inviare messaggi (le leggi) per incanalare le scelte dei propri cittadini in un senso o in un altro, ci aspettiamo che venga strutturata una politica di “non” cultura dell'alcol, una neutralità sul tema, che sposti la direzione attuale e la inverta, così da formare le menti in maniera tale da non sentire il bisogno di utilizzare l'alcol per soddisfare la propria realizzazione individuale e sociale. Rendendo gli uomini indifferenti all'alcol, tutto l'apparato ora esistente non avrà più nessun senso, e non ci sarà più bisogno né di etilometri, né di multe e percorsi burocratici esosi. Basta soltanto che lo Stato riprenda il suo potere, che adesso invece è sicuramente in mano a chi dall'alcol vuole ricavare vantaggi economici, ed utilizza la macchina istituzionale per volgerla a proprio favore, a spese della comunità. Vignette e riflessioni è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ Tu sei libero: * di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: * Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. * Non commerciale. Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. * Non opere derivate. 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