EUROPANEWS n. 84 del 21/10/2013 Anno XXIV sped. in A.P. 45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 Fil. di Padova Contiene I.P.
n. 70
SETTEMBRE
OTTOBRE
2013
Rivista di informazioni e servizi del settore calzaturiero e pelletteria
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Confindustria e Premio Campiello:
l’imprenditoria veneta per la cultura
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Nel 2014 lotta dura alla contraffazione
Il comparto moda calzature genera un fatturato di oltre 7 miliardi all’anno (2012), impiega più di 78.000 persone e contribuisce alla bilancia
commerciale del nostro Paese con un attivo di oltre 3,8 miliardi di euro
all’anno (2012). Siamo un’industria dinamica che opera su tutti i mercati
mondiali ed esporta l’84% del valore della produzione (2012).
In qualsiasi contesto operino, i marchi della calzatura italiana combattono una battaglia impari contro i contraffattori, sia sui mercati nazionali
che su quelli dei Paesi Emergenti. Il falso fa perdere 20mila posti di lavoro in Italia all’anno e con il mercato globale e la rete tutto si complica.
Il termine Made in Italy o le espressioni italiansounding (termini che assomigliano a prodotti italiani) sono gli strumenti attraverso cui i contraffattori cercano di indurre il consumatore a pensare che il prodotto del
brand sia autentico.
Per questa ragione è vitale che le autorità europee si dotino di strumenti
efficaci per la sorveglianza dei mercati e incidano profondamente anche
nei negoziati bilaterali. Fondamentale, però, diventa anche introdurre
strumenti di tracciabilità validi per il mercato comunitario. Il pacchetto
legislativo della Commissione Europea sulla sicurezza dei prodotti e la
vigilanza del mercato è un passo importante per armonizzare le norme
in Europa.
L’art. 7 sull’obbligatorietà dell’indicazione di origine, poi, è doppiamente
importante. Lo è nei confronti del consumatore perché garantisce un’informazione che lo può orientare nella valutazione di acquisto insieme
ad altri elementi previsti dal testo di legge. Lo è, analogamente, per le
autorità di controllo, perché possano mettere in campo tutte le verifiche
del caso. È tra l’altro fondamentale che questa norma venga estesa anche
alle vendite online.
Federico Lovato
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EUROPANEWS n. 84
del 21/10/2013 Anno XXIV
Bisettimanale di informazione,
politica e attualità
Editrice, direzione,
redazione Mopak srl
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EDITORIALE. Lotta dura alla contraffazione
ATLANTE. Brevi dal Mondo
PREMIO CAMPIELLO. Vince Riccarelli
MICAM. A tutto Rock
MIPEL. Positivo anche il mercato interno
MILANO MODA. The fashion is here
TAN COMPANY. La festa del calzolaio a Bologna
VINTAGE FESTIVAL. Passato in HD
TUNISIA. La difficile ripresa dopo la rivoluzione
MERCATINO. Tutte le occasioni
Direttore Responsabile
Alberto Zuccato
Autorizzazione
del Tribunale di Padova
n° 1214 del 12/5/90
Sped. in abbonamento
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. 38 - URA
pagina 42
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Villa Gritti, inaugurata la nuova sede di RUBENSLUCIANO
Inaugurata lo scorso primo settembre con una grande festa la nuova prestigiosa sede
dei due stilisti veneziani Rubens e Luciano. Villa Gritti-Moschini a Stra (Venezia)
è stata rimessa a nuovo per ospitare il famoso studio di modellisti della Riviera del
Brenta all’interno della barchessa. Alla festa di inaugurazione hanno preso parte
un migliaio di persone. Lo studio RUBENSLUCIANO è nato nel 1989, dopo
l’incontro tra i due stilisti originari della Riviera del Brenta, e la loro prima sede era
all’interno di un piccolo garage. Il primo successo alla fiera del Bologna del 1991
che ha spinto i due giovani a crederci sempre più. In questi anni i due stilisti, dopo
un grande lavoro e molta determinazione, sono riusciti ad imporsi nel difficile e
competitivo settore della moda internazionale. Ora conducono una società con 35
dipendenti. La nuova sede dello studio è nella barchessa Villa Gritti-Moschini, edificata nel secondo decennio dell’Ottocento dall’architetto veneziano Giannantonio
Selva (autore anche del teatro La Fenice di Venezia).
Minibond per aiutare le imprese medio-piccole ad uscire dalla crisi
Il nuovo quadro normativo introdotto dalla legge 134/2012 ha posto le basi per
l’emissione di titoli di debito, obbligazioni (i cosiddetti Minibond) e cambiali finanziarie, anche da parte di imprese non quotate in Borsa, aprendo la strada a canali
di finanziamento alternativi al credito bancario. Una prospettiva per ora utilizzata
solo da imprese medio-grandi, ma potenzialmente interessante anche per le mediopiccole. Anche perché il mercato dei Minibond per le Pmi potrebbe valere in Italia
fra i 50 e i 100 miliardi di euro l’anno, proprio la cifra che si potrebbe perdere per
effetto della restrizione del credito e di Basilea 3. Una “rivoluzione” potenziale per il
credito alle Pmi, che il decreto del Fare bis in cantiere potrebbe accelerare. In attesa
delle riforme, sono già nati in Italia i primi fondi ad hoc che investono nei Minibond.
Come il “Fondo Minibond Pmi Italia” creato da Banca Monte dei Paschi di Siena e
gestito da Finanziaria Internazionale Investment Sgr (Finint). «Stiamo affrontando
la terza ondata di credit crunch - avverte Mario Ravagnan, delegato Confindustria
Padova per il credito e la finanza - per questo è urgente spezzare la spirale fatta di
credito costoso e selettivo che blocca i piani di rilancio e trovare vie alternative di
finanziamento. L’industria italiana e in particolare le Pmi dipendono per il 92% dal
credito bancario, appena l’8% si finanzia sul mercato obbligazionario. I Minibond
possono rappresentare un primo passo verso la diversificazione delle fonti di finanziamento. Ma occorre metterli meglio a fuoco, renderli meno costosi e accessibili anche
ad aziende medie e piccole”.
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I Calzaturieri della Riviera del Brenta alla fiera di Düsseldorf
Anche quest’anno si è tenuta la mostra collettiva “Riviera del Brenta” alla 116a
“Gds international event for shoes and accessories” a Düsseldorf, alla quale ha preso parte il Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta, presente in forma collettiva
da 36 anni senza interruzioni. In occasione dell’edizione autunnale di una delle
principali fiere del settore, i Maestri Calzaturieri del Brenta e Venezi@Opportunità - Azienda-Speciale Camera di Commercio Venezia hanno riproposto “Venice
Experience”, espressione della consolidata collaborazione di “marketing territoriale”
e promozione del Sistema Venezia, che testimonia la sinergia tra pubblico e privato
per sostenere e promuovere le eccellenze veneziane portate dalle PMI sui mercati
esteri. “La partecipazione collettiva a Düsseldorf è un fattore determinante per la
ns. strategia commerciale e di marketing a livello mondiale. In questa sede i nostri
produttori incontrano i buyers che desiderano sorprendere i propri consumatori
con scarpe particolari, espressione di un Made in Italy che acquistano con soddisfazione dai produttori della Riviera del Brenta”, commenta Badon, presidente di
Acrib e Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta. La peculiarità di questa edizione
è stata la divulgazione del nuovo ed innovativo progetto “Anonimo Veneziano”, ideato e fortemente voluto dalla Camera di Commercio di Venezia. Si tratta del primo
importante passo per fare promozione di sistema del “marchio” Venezia e delle sue
eccellenze. Grande attenzione è stata riservata ad Internet - attraverso il linguaggio
dei social networks, delle communities digitali e dei bloggers - per diffondere la
conoscenza e l’esperienza di un “life style” di alta qualità, tradizione e innovazione,
storia, arte, cultura e territorio caratterizzati da senso del bello, ambiti e invidiati
dal tutto il mondo. La formula di “marketing territoriale integrato” individuata dai
Maestri Calzaturieri del Brenta e da Venezi@Opportunità è stata concretizzata con
un info-point “Venice Experience” per i buyers in visita.
E’ stata una grande festa di cultura,
quella che si è svolta lo scorso 7 settembre al Gran teatro La Fenice di
Venezia, ma anche una festa per l’imprenditoria veneta; e non solo.
Roberto Zuccato, da pochi mesi presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello ha avuto
parole di grande elogio verso questa
importantissima manifestazione che
conta ormai il mezzo secolo di vita.
“Il Premio Campiello – ha dichiarato
Zuccato – è uno dei riconoscimenti
letterari più prestigiosi in Italia. E’ un
simbolo e la testimonianza concreta
dei risultati che può dare un rapporto
proficuo tra il mondo dell’economia e
quello culturale, di cui gli imprenditori veneti vanno orgogliosi. Per questo
sentiamo la responsabilità di portare
avanti con passione il nostro prezioso
progetto, anche in tempi difficili come
quelli attuali”.
E con gioia e commozione Roberto
Zuccato è stato protagonista della premiazione, porgendo la “vera da pozzo” a Roberta Bortone, moglie dello
scrittore Ugo Riccarelli, scomparso lo
scorso 21 luglio.
Il romanzo di Riccarelli L’amore graffia
il mondo (Mondadori) ha letteralmente sbaragliato gli avversari conquistando la giuria dei 300 Lettori anonimi
che con 102 voti su 289 schede arrivate lo hanno premiato.
I finalisti del Campiello, a poche ore
dalla cerimonia al Gran Teatro La Fenice, avevano parlato del loro desiderio
che la premiazione ”fosse una grande
festa, come Riccarelli desiderava”. L’unico a conoscerlo prima dell’avventura del Campiello, era Valerio Magrelli
ma anche tutti gli altri membri della
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CULTURA E IMPREN
PER IL 51° PREM
Il romanzo di Riccarelli “L’amore graffia il mondo” ha sbaragliato gl
industriali veneti Zuccato: “Sentiamo la responsabilità di portare avan
NDITORIA INSIEME
MIO CAMPIELLO
gli avversari conquistando la giuria dei 300 Lettori. Il presidente degli
nti con passione il nostro prezioso progetto, anche in tempi difficili”
di Diego Mazzetto
cinquina erano rimasti conquistati dal
suo sorriso.
Al secondo posto si è piazzato Fabio
Stassi con 82 voti per “L’ultimo ballo
di Charlot” (Sellerio) seguito da Giovanni Cocco con “La caduta” (Nutrimenti), 47 voti, e da Beatrice Masini
con “Tentativi di botanica degli affetti”
(Bompiani), 36 voti. Ultimo Valerio
Magrelli con “Geologia di un padre”
(Einaudi) che ha avuto 21 voti.
Geppi Cucciari e Neri Marcorè, conduttori della serata trasmessa in diretta
su Rai 5 (in differita su Rai 3), hanno letto brani del libro vincitore che
racconta le vicende di una famiglia e
narra di rinunce, sacrifici, dagli anni
’20 ai giorni del benessere e tra i personaggi c’è Ivo che come lo scrittore
soffre di una complicazione polmonare. “L’amore graffia il mondo - aveva
dichiarato Riccarelli in uno degli ultimi incontri dedicati al Premio - vuol
essere un omaggio a tutte le donne.
La fragile, tenera e determinata protagonista del romanzo è una sorta di
eroina del quotidiano come milioni di
donne”. Forse una specie di emblema
delle donne del secolo scorso. “Quello
che più mi ha dato nel raccontarla –
aveva spiegato lo scrittore – è stata la
possibilità di mettere le mani dentro
una parte dolorosa dell’umanità, il sacrificio”.
La giuria popolare dei trecento lettori anonimi (289 i voti pervenuti), era
composta da 29 casalinghe, 50 imprenditori, 97 lavoratori dipendenti,
74 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 33 pensionati e 23
studenti.
L’evento è stato pianificato attraverso un format televisivo rinnovato, a
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Il presidente di Assocalzaturifici Cleto Sagripanti
partire dai presentatori. Neri Marcorè
e Geppi Cucciari hanno condotto la
serata attraverso un giusto mix di contenuti alti e divertimento, ponendo
al centro gli autori e le loro storie, in
una dimensione più confidenziale con
il pubblico di telespettatori e lettori.
Lo spettacolo è stato inoltre arricchito dalla regia di Duccio Forzano, che
ha offerto proiezioni e giochi di luci
spettacolari, e dalle coreografie di
Roberto Castello, artista e performer
tra i principali di danza e teatro della
ricerca contemporanea Italiana. Alla
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cerimonia, brillantemente coordinata
dal Comitato di Gestione del Premio
Campiello presieduto dal prof. Piero Luxardo, hanno partecipato oltre
1000 invitati. Tra gli ospiti istituzionali: Vincenzo Boccia Presidente di
Piccola Industria di Confindustria,
Stefano Dolcetta e Gaetano Maccaferri Vice Presidenti di Confindustria,
Luca Zaia Presidente della Regione
Veneto, Marino Zorzato Vice Presidente della Regione Veneto, Giorgio
Orsoni Sindaco di Venezia, Bernardino Regazzoni Ambasciatore Svizzero
in Italia. Tra gli imprenditori erano
presenti Gabriele Galateri, Gianni
Zonin, Stefano Scabbio, Giuliana Benetton, Gaetano Marzotto, Luigino e
Roberta Rossi, Andrea Tomat, Luigi
Brugnaro, Matteo Zoppas, Gian Domenico Cappellaro, Massimo Pavin,
Gian Michele Gambato, Alessandro
Vardanega, Giulio Pedrollo e Giuseppe Zigliotto. Per il mondo dell’editoria: Antonio e Olivia Sellerio, Paolo
Mieli Presidente di RCS Libri, Laura
Donnini Amministratore Delegato di
RCS Libri, Ernesto Mauri Ammini-
CAMPIELLO GIOVANI
AD ALBERTO VIGNATI
Alberto Alarico Vignati
stratore Delegato del Gruppo Mondadori, Riccardo Cavallero Direttore
Generale Trade Gruppo Mondadori e
Cesare de Michelis, della Marsilio. Tra
il pubblico anche Carmine Abate e
Andrea Molesini, vincitori delle scorse
edizioni del Campiello.
Nel corso della serata è stato consegnato anche il Premio Fondazione Il
Campiello, assegnato quest’anno ad
Alberto Arbasino. Per ritirare il Premio Campiello Opera Prima è salito
sul palco Matteo Cellini vincitore con
il romanzo “Cate, Io” (Fazi Editore).
«Quest’anno abbiamo dato particolare risalto al Campiello Giovani con
un evento speciale a Palazzo Ducale. Far conoscere il patrimonio artistico
e letterario del nostro Paese alle nuove generazioni è un modo per offrire
loro uno strumento di crescita individuale e collettiva. Nel suo piccolo il
premio Campiello Giovani è proprio
questo: un investimento sul talento
e quindi un investimento sul nostro
futuro». Così Roberto Zuccato ha
commentato il Premio Campiello
Giovani assegnato ad Alberto Alarico Vignati, 21 anni di Corsico
(Milano), con il romanzo “Girasole impazzito di luce”. Il racconto è
stato scelto dalla giuria dei letterati
presieduta da Paolo Crepet con la
seguente motivazione: “Nel racconto di Alberto Alarico Vignati, sono
indovinati il fondale della vicenda
(lo spoglio entroterra milanese)
e la caratterizzazione psicologica
dei due protagonisti; uno studente universitario che campa dando
ripetizioni e il suo allievo che non
va a scuola e sosterrà gli esami da
privatista. Emarginati, l’uno e l’altro, fragili e certo inadeguati a far
fronte alla situazione quando vi irrompe la malavita.
Il tema così forte rischia di sbilanciare la compattezza della trama
senza tuttavia cancellarne la qualità
della scrittura e la felicità di alcuni
episodi (come il ritorno dello studente nella sua vecchia scuola, deserta in un piovoso pomeriggio) ”.
Gli altri giovani finalisti in gara erano: Ilaria Catani di Corfinio (AQ)
con l’opera “Un ricordo”; Valentina Giuliano di Salzano (Ve) con
“Ibrido di fuoco”; Paola Vivian di
Marostica (Vi) con “Diciassette e
cinquantaquattro”; Alberto Zanella
di Santorso (Vi) con “Le strade primitive”.
Per il riconoscimento estero è stata premiata Ambra Giacometti di
Locarno (Canton Ticino) per il suo
scritto “Scacco matto”. (d.m.)
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MICAM
A TUTTO
ROCK
Federico Lovato
Si chiude theMICAM in un clima
positivo grazie all’export e la calzatura lascia spazio alle passerelle, dopo
aver dettato in anteprima le tendenze
moda per la primavera/estate 2014.
Sono stati 20.802 i visitatori stranieri a theMICAM, in crescita rispetto
ai 20.584 di settembre 2012, provenienti da 138 paesi, su un totale di
38.621 presenze (41.085 a settembre
2012). Interessante il dato della presenza media giornaliera nei primi tre
giorni di manifestazione, che si attesta intorno ai 12.000 ingressi, segno
di come la partecipazione alla manifestazione venga spalmata su più giorni,
con un alto tasso di fidelizzazione.
“I risultati di questa edizione, dovuti
soprattutto alle esportazioni, dimostrano come theMICAM resta un
punto di riferimento per il sistema
moda calzatura internazionale, un
appuntamento irrinunciabile per
espositori e buyer – afferma Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici.
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Vogliamo esportare il nostro format
in tutto il mondo e far diventare theMICAM un unico grande progetto
globale, che, pur mantenendo la specificità dei singoli appuntamenti, li
renderà parte di un’unica strategia”.
TheMICAM è un format tutto italiano ma dall’anima globale, fortemente incentrato sul business, che ha
visto quest’anno l’avvio del progetto
theMICAM nel Mondo e il lancio
dell’importante strategia di anticipazione delle date per il 2014-2015: un
rinnovamento profondo di theMICAM e di tutto il sistema fieristico
di Assocalzaturifici, scelto per andare
incontro alle richieste delle aziende e
garantire al settore gli strumenti necessari per continuare a essere competitivi sui mercati di tutto il mondo.
Gli operatori italiani a theMICAM
sono stati 17.819, in calo rispetto ai
20.501 di settembre 2012.
“Le presenze italiane – prosegue Sagripanti – hanno registrato un calo
fisiologico dovuto alla preoccupante
situazione del mercato interno e alla
chiusura di tantissimi punti vendita.
A fronte di questo, è confortante per
theMICAM non aver registrato un
vero e proprio crollo, ma questo calo
deve essere un monito forte per le istituzioni ad ascoltare il grido d’allarme
che da troppo tempo la manifattura
italiana sta alzando per segnalare una
situazione grave, che non ha finora incontrato misure sufficienti ed efficaci
per rilanciare consumi e impresa”.
TheMICAM accompagna i momenti
di business a numerose iniziative in
fiera e nella città di Milano.
Grande protagonista in fiera è stata
l’area “Foot Rocker”, realizzata in collaborazione con il magazine Rolling
Stone, che ha offerto ai visitatori DJ
set dal vivo e animazioni 100% rock.
In particolare il primo giorno l’area è
stata la location d’eccezione per momenti di puro glam, con la partecipazione straordinaria di Paris Hilton,
e l’intervento di Francesco Mandelli,
che ha premiato, insieme a Vittoria
Hyde di Virgin Radio, il vincitore del
concorso “Foot rocker: l’anima ribelle
di theMICAM”, rivolto a giovani studenti universitari e agenzie formative
del settore moda e calzaturiero.
TheMICAM ha dedicato come sempre una particolare attenzione alle
nuove generazioni con la premiazione del concorso Assocalzaturifici - MIUR, che ha visto cimentarsi
istituti primari e secondari di tutta
Italia sulla contraffazione, nel rispetto dell’ambiente. Un tema delicato e
complesso, che è stato presentato ai
ragazzi attraverso la simpatia di Davide Paniate, Paolo Casiraghi e i Senso d’Oppio di Zelig, insieme all’intervento colto e ironico di Philippe
Daverio, che ha invitato gli studenti
a diventare “missionari” del madein-Italy per far conoscere in tutto il
mondo il patrimonio della nostra
tradizione manifatturiera e del gusto
italiano.
Proprio per testimoniare anche al
grande pubblico il fascino e la seduzione della calzatura, theMICAM
è tornata in città con theMICAMpoint, per sensibilizzare sui temi del
valore, della qualità del made-in-Italy
e della lotta alla contraffazione. Un
vero e proprio tempio della calzatura
aperto a tutti, nel cuore di Milano: la
nuova collocazione, in prossimità di
Piazza Duomo, ha registrato un vero
e proprio boom di presenze, rafforzando il fil-rouge fra theMICAM e la
città di Milano.
Un legame che si è rinnovato anche
in occasione del gala dinner “Gallery
of Excellence at piazza Scala” organizzato in collaborazione con Vogue
Accessory, presso Gallerie d’Italia.
Protagonisti della serata sono stati i
buyer italiani e stranieri premiati con
theMICAMaward. Per la prima volta
il prestigioso riconoscimento internazionale è andato a un buyer cine-
se, William Wong di Italian Fashion
Galleria, dando un positivo segnale
di discontinuità rispetto ai tanti pregiudizi del passato verso questo paese,
nella prospettiva del grande progetto
di internazionalizzazione di theMICAM.
“Chiudiamo questa edizione di theMICAM con ottimismo e soddisfazione, già in vista degli appuntamenti
del 2014 – conclude il presidente di
Assocalzaturifici Cleto Sagripanti.
Dal prossimo anno la manifestazione tornerà, per il secondo semestre,
dal 31 agosto al 3 settembre: siamo
pronti ad affrontare l’importante sfida che ci aspetterà ad agosto 2014
con l’anticipo dell’appuntamento
fieristico, certi che la nostra strategia
di riposizionamento e di internazionalizzazione sarà una carta vincente
per le aziende, le vere protagoniste di
theMICAM”.
Sulla scia di un rinnovamento che
coinvolge a 360 gradi l’Associazione,
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Assocalzaturifici prosegue la propria
attività di internazionalizzazione con
l’intento di penetrare sempre di più
ed efficacemente all’interno di mercati strategici per il made-in-Italy calzaturiero, promuovendo l’eccellenza
del prodotto italiano in regioni chiave
per il settore. Assocalzaturifici punta
così a rafforzare il sistema fieristico e
a rendere le imprese sempre più competitive, adeguandosi alle tempistiche
in evoluzione del sistema moda calzature internazionale: si è scelto, così,
di anticipare le date di theMICAM
e theMICAMshanghai per collocare
gli appuntamenti su date strategiche
all’interno del calendario internazionale. L’impegno dell’Associazione si
traduce nell’opportunità offerta alle
aziende del comparto di ottenere visibilità e quindi crescita del proprio
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business in mercati strategici, organizzando occasioni di incontro e partecipando ai principali eventi fieristici
internazionali nelle aree di maggiore
interesse economico.
Prossimo appuntamento in calendario dal 7 al 9 novembre la Collettiva
di aziende italiane ad Istanbul (Turchia). Assocalzaturifici, all’interno
delle attività promozionali del laboratorio Asia e Paesi Emergenti, propone
l’organizzazione di una collettiva di
aziende italiane a Istanbul nelle giornate del 6, 7, 8 e 9 novembre 2013
in occasione della Manifestazione
Aymod presso CNR Expo Center.
Aymod continua a spingere in alto
con i suoi espositori e visitatori provenienti da Europa, Asia e America,
con la sua crescita e strutturazione
delle attività e con i buyer provenienti
da oltre 60 paesi ogni anno. Le 20 imprese della collettiva italiana presenteranno le collezioni primavera/estate
2014 ai 38.010 visitatori, 2.905 dei
quali stranieri che hanno partecipato
all’ultima edizione. I principali paesi di origine per la fiera sono stati la
Germania, il Belgio, Bulgaria, Brasile,
Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cina,
Marocco, Paesi Bassi, Iran, Iraq, Israele, Italia, Libia, Macedonia, Egitto,
Pakistan, Ucraina, Russia, Serbia, Tunisia e Turkmenistan. Assocalzaturifici propone di allestire una collettiva di
aziende italiane in un’area prestigiosa
presso l’ingresso della fiera nel nuovo
padiglione 2 del quartiere fieristico di
Aymod ristrutturato per ospitare la
crescente richiesta di spazi.
La Turchia e Istanbul in particolare,
città di circa 18 milioni di abitanti,
risulta essere molto ricettiva al madein-Italy in genere. È molto forte la
presenza dei marchi di lusso internazionali con boutique monobrand in
numerosi centri commerciali.
Nel nuovo anno si comincia dal 20 al
23 gennaio con Consumexpo a Mosca (Russia). Assocalzaturifici conferma l’interesse per il mercato russo e
prosegue con le attività commerciali e
di promozione in Russia, come la ormai consolidata Consumexpo, la Mostra Internazionale dei Beni di Largo
Consumo, che si svolgerà dal 20 al
23 gennaio 2014 presso l’Expocenter
di Mosca. 60 aziende italiane parteciperanno alla 26a edizione di questa
importante rassegna, ormai fiera di riferimento in Russia per il calzaturiero
italiano, grazie al supporto di Assocalzaturifici in collaborazione con BolognaFiere. Il padiglione italiano coprirà
una superficie espositiva di circa 1.200
metri quadrati netti all’interno di una
manifestazione che, collocandosi a
fine stagione di vendita, rappresenta
un momento importante di confronto con la clientela russa anche per le
anticipazioni della prossima stagione
autunno/inverno 2014-2015.
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MIPEL
POSITIVO
(ANCHE)
MERCATO
INTERNO
Federico Lovato
Si è chiusa in positivo la 104esima
edizione di MIPEL - TheBagshow,
la fiera internazionale di borse e
pelletteria, tenutasi recentemente
a Milano. I visitatori aumentano
del 5,3% rispetto all’edizione 103
con un aumento quasi a doppia cifra di presenze nazionali (+9,7%)
e un aumento più contenuto dei
visitatori stranieri (+1%).
Il risultato è particolarmente interessante sul fronte domestico e
fa ben sperare in una ripresa del
mercato interno, da ormai diverse stagioni in sofferenza. In lieve
aumento i buyer stranieri a conferma di un sempre crescente interesse verso il settore.
A risvegliare l’attenzione degli italiani è stato il giusto mix tra offerte espositive e nuove esperienze in
fiera, come il ritorno delle sfilate,
che hanno riscosso molto successo. Nei primi tre giorni di Mipel,
due appuntamenti quotidiani,
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hanno catalizzato l’attenzione dei
buyer creando momenti nei quali
le collezioni hanno trovato modo
di esprimersi un contesto emozionale. Inoltre, la visita della star
internazionale Paris Hilton, ha
contribuito ad aumentare l’attenzione dei media sulla fiera milanese che si conferma come la più
importante a livello globale per le
aziende produttrici di accessori
moda.
“I risultati ottenuti non ci colgono di sorpresa; il percorso che
abbiamo iniziato con la 103esima
edizione ha in serbo ancora grandi novità, tutte volte a migliorare
i servizi per gli espositori e l’esperienza dei buyer” afferma Giorgio Cannara presidente Mipel e
Aimpes. E conclude: “Crediamo
molto nel lancio di @Mipel, la
piattaforma eCommerce della fiera che intende avvicinare Mipel a
una platea più ampia”. Intanto è
stato fissato l’appuntamento per
la prossima stagione: dal 2 al 5
marzo 2014.
Al Mipel presenti i must have della
prossima stagione estiva. Ecco le
forme e i colori che faranno tendenza. Borse “costruite”, magari
con manici rigidi o cut-out, con la
possibilità di indossarle a tracolla
secondo le necessità. Immancabile il bauletto/beauty dall’aspetto
maschile, solitamente abbinato al
viaggio, ora diventa un compagno
da passeggio, per la scuola o per il
tempo libero.
La tecnologia pervade la nostra
vita e influenza anche le forme
della borsa che, per la donna in
carriera, diventa una simil-valigetta dalle linee marcatamente
maschili. Di giorno o di sera, la
clutch continua ad essere la scelta ideale per ogni occasione. Per
quanto riguarda i colori l’allegria
farà da padrone con il giallo, l’a-
rancio, il verde, il rosso e il turchese.
Per gli amanti delle nuances tenui ma caratterizzanti avremo il
mosto fermentato, il cognac, la
paglia e il polvere. Come accennato prima, avremo un’invasione
di oro antico e del metallizzato
per chi ama le borse dal carattere
deciso.
Ma il Mipel è anche l’occasione per fare il punto della situazione economica del settore nei
primi cinque mesi dell’anno. Le
esportazioni del periodo gennaiomaggio 2013 non hanno fatto
registrare fluttuazioni significative rispetto ai risultati dell’analisi
effettuata sul primo trimestre. Il
settore continua ad esprimere numeri positivi nelle vendite estere, che nei primi cinque mesi del
2013 confermano un trend di crescita significativo (+12%), ma nel
contempo soffre pesantemente la
recessione dei consumi domestici,
per i quali il dato del primo semestre 2013 indica una contrazione
del 3% in quantità: una contrazione meno accentuata rispetto a
quelle registrate negli altri comparti manufatturieri del tessileabbigliamento-calzature (rispettivamente -5,1% e -4,0%), ma pur
sempre causa di grandi difficoltà
alle aziende produttrici.
E’ netta la sensazione, visto il perdurare di questa debolezza, che ci
si trovi di fronte non tanto o non
solo ad una risposta alla dinamica
negativa della ricchezza finanziaria; gli atteggiamenti che sembrano emergere nel corso di questi ultimi due anni farebbero supporre
il rafforzarsi di una cambiamento
più strutturale che congiunturale nelle scelte del consumo e, più
in generale, negli stili di vita: la
forte preoccupazione per il futuro
spinge, diversamente da quanto
Giorgio Cannara
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avvenuto in altre fasi recessive, a
non ridurre la propensione media
al risparmio ma a erodere i consumi, con ripercussioni sul tenore
di vita e quindi sulla domanda di
beni rivolta alle imprese.
Il valore complessivo delle esportazioni ammonta, nei primi cinque mesi dell’anno, a 2.200 milioni di euro con una crescita del
12% sul corrispondente periodo
del 2012; da rilevare che tale aumento è ascrivibile in grande parte all’export di prodotti in pelle,
che segnano una dinamica espansiva del 16% rispetto a quella
molto più contenuta degli articoli
in sintetico (+1,6%).
La domanda estera continua dunque ad essere orientata prevalentemente verso prodotti del segmento alto e lusso dell’offerta che
concorre in misura marcata alla
formazione del fatturato estero
complessivo e alla sua dinamica
18
di crescita.
Il prezzo medio delle borse per
donne, che rimangono il segmento di punta dell’export di settore
ha segnato un incremento complessivo del 5,1%; per le borse realizzate in pelle, il prezzo medio
cresce del 6,6%. Anche se con ritmi meno sostenuti aumenta anche l’export in quantità (+6,8%)
sempre confermando la maggiore
vivacità di crescita dei prodotti in
pelle (+12%) rispetto a quelli in
sintetico (+3,3%).
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19
MILANO MODA DONNA 2013
THE FASHION WEEK IS HERE
Il circolo non-stop della moda è
ricominciato a tutti gli effetti e a
ricordarcelo sono le fashion week.
Si parte da quella di Londra, per
passare a quella di New York, raggiungere la nostra di Milano e
proseguire a quella di Parigi. Anche se sempre più paesi iniziano a
lanciare e a celebrare la propria,
ma solo il tempo ci dirà quale sarà
la prossima che entrerà a far parte degli appuntamenti imperdibili
dei media internazionali. C’è chi
la ama e chi la odia, ma volente o
nolente va riconosciuto al settore
moda e a tutti quelli ad essa connessi, un ruolo di vitale importanza per la nostra economia (che in
questo momento non gode certo
di particolare splendore purtroppo) e come immagine riflessa del
nostro Paese nel mondo. La settimana della moda donna di Milano
si è tenuta da mercoledì 18 a lunedì 23 Settembre. Va segnalato una
sinergia molto forte (certamente
più che in passato) tra Camera
Nazionale della Moda Italiana,
l’ente autorevole e rappresentativo per l’Italia, ed il Comune di
Milano che mai come in questa
edizione sono riusciti a trovare
un equilibrio e degli accordi che
han fatto si che potessero essere
superate le solite incomprensioni ed impedimenti del caso, ma
anzi dando prova di un’immagine rinnovata (anche se non del
tutto) di Milano come capitale
della moda. Almeno lo sforzo va
citato e premiato perché rispetto
alle edizioni precedenti, qualcosa
di diverso si è percepito e di solito
20
Giorgio Armani
questo pare un obbiettivo davvero irraggiungibile. “Comune di
Milano e Camera Nazionale della Moda hanno l’obiettivo condiviso di valorizzare sempre di più
un’eccellenza milanese che non si
traduce solo in ricchezza dal pun-
to di vista della bellezza esteriore,
ma anche in un sistema, quello
della moda, che partecipa attivamente allo sviluppo produttivo ed
economico della città e del nostro
Paese. – Ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia-.
Genny
“Avere a Milano, nei suoi luoghi
più rappresentativi, il frutto della
creatività, dell’innovazione e delle
realtà imprenditoriali che animano il sistema moda, è sicuramente
un’opportunità straordinaria che
anno dopo anno rende la nostra
città sempre più attrattiva anche a
livello internazionale”. Lo zoccolo duro di ogni edizione è come di
consueto il Calendario che scandisce i defilè di ogni maison, in questa edizione si può parlare di una
schedule di 7 giorni molto pieni
tra sfilate e presentazioni con i
“big-name” degli stilisti che hanno presenziato dal primo all’ultimo giorno con l’intenzione di
rendere importante ogni giornata
e dare la giusta attenzione all’intera settimana prima della fuga verso quella successiva di Parigi. “La
presentazione di questo calendario rappresenta un ulteriore passo nella rinnovata collaborazione
Gianfranco Ferre’
tra l’Amministrazione e il mondo
della moda poiché creatività, artigianalità e ricerca sono i tratti
distintivi della Moda ma anche
fattori trainanti per l’economia di
Milano e simboli dell’eccellenza
del nostro territorio, ambasciatori nel mondo del nostro stile di
vita, della nostra cultura, nonchè
la migliore sintesi dell’immagine
milanese: il saper fare e innovare”.
Così ha esordito l’assessore alla
Moda e Design Cristina Tajani il
giorno della conferenza stampa.
“Questa è la prima edizione di Milano Moda Donna dopo la nomina del nuovo vertice della Camera
Nazionale della Moda Italiana che
vede accanto al sottoscritto i più
importanti protagonisti del sistema” – ha concluso il Presidente
di Camera Nazionale della Moda
Italiana, Mario Boselli - “Una
cosa è certa, è cambiato il clima e
la settimana della moda a Milano
Frankie Morello
ne sarà la prova: più case giovani,
promettenti, ben posizionate nel
calendario; più eventi di qualità,
location storiche di grande prestigio quali Palazzo Reale, Palazzo
Della Ragione e Palazzo Clerici e,
ne sono certo, belle collezioni. In
sintesi, sarà una settimana piena
di energie positive!”. Un augurio
preso alla lettera da tutti se si pensa che l’intera settimana ha visto
presentare in totale 146 collezioni
di cui 74 sfilate e di queste 7 doppie ed una collettiva, 69 presentazioni per 63 marchi e 15 presentazioni su appuntamento per lo
stesso numero di marchi. Per chi
non lo sapesse ma volesse essere
comunque sul pezzo, le collezioni
presentate sono state quelle della
primavera/estate 2014. Per prima
ha cominciato Paola Frani, seguita da Angelo Marani, Simonetta
Ravizza, Dsquared2, Gucci, Luisa Beccaria, Fay, Alberta Ferretti,
21
franco Ferrè, Nude con i New
Upcoming Designers Francesca
Liberatore e Mauro Gasperi, poi
Cristiano Burani e Mila Schon.
A completare i fashion show quotidiani ci hanno pensato i prestigiosi eventi organizzati in quei
giorni. Primo fra tutti quello organizzato da CNMI per dare il benvenuto agli operatori internazionali
con un Welcome Brunch; Sabato
21 ci ha pensato Palazzo Morando con la serata inaugurale per la
Mostra “Hat-ology Anna Piaggi e i
suoi cappelli” affiancata all’esposizione “Valentina Cortese: uno stile”; poi il cocktail d’inaugurazione
di Ceresio7 Pool&Restaurant sul
roof dell’headquarter di Dsquared2; l’opening di “Galleria Prada”
il nuovo progetto il Galleria Vittorio Emanuele ed a seguire il dj Set
in Via Montenapoleone; Salvatore
Ferragamo cocktail per celebrare il
restauro dello storico negozio donna nel quadrilatero; il party per i 30
anni della maison Moschino con il
concerto di Gloria Gaynor e così
via molti altri. Anche in questa edizione il cuore pulsante di Milano
Moda Donna è stato il FASHION
HUB: Palazzo Giureconsulti, il
centro servizi e quartiere generale
della manifestazione, lo sfarzoso
Grinko
Palazzo Clerici (che ospita due sale
sfilate), il prestigioso Palazzo della
Ragione (che ospita al suo interno
N21 e Byblos Milano. Giovedì è to Cavalli, Angelo Bratis, Jil San- una grande sala sfilate) e infine, la
stata la volta di Max Mara, Blu- der, Cividini, Gabriele Colangelo, novità di questa edizione della Migirl, Andrea Incontri, Fendi, Just Aquilano Rimondi, Emilio Pucci lano Fashion Week: Palazzo Reale,
Cavalli, Krizia, Costume Natio- e Moschino. Domenica è stata la la nuova location che incornicerà i
nal, Jo No Fui, Prada, Daniela volta di Grinko, Marni, Rocco Ba- giovani talenti a conferma del coGregis, Ports 1961, Anteprima rocco, Laura Biagiotti, John Rich- stante sostegno di Camera Nazioe Francesco Scognamiglio. Il 20 mond, Chicca Lualdi Bequeen, nale della Moda Italiana e del Cohanno sfilato Blumarine, Em- Dolce&Gabbana, MSGM, Misso- mune di Milano ai giovani stilisti.
porio Armani, Antonio Marras, ni, Marco De Vincenzo, Salvatore Commenti dunque molto positivi
Sportmax, Etro, Iceberg, Les Co- Ferragamo, Fausto Puglisi, Massi- per questa fashion week milanese
appena trascorsa... appuntamento
pains, Tod’s Trussardi, Aigner e mo Rebecchi e Musso.
Versace. Nel week-end è toccato Nell’ultimo giorno hanno sfila- alla prossima sempre con ottimi
di sabato a Bottega Veneta, Stella to Uma Wang, Giorgio Armani, propositi!
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BOLOGNA, FESTA DEL CALZOLAIO
ORGANIZZATA DA TAN COMPANY
Grande successo per la seconda
edizione della “Festa del Calzolaio” organizzata da Tan Company in occasione di Lineapelle.
La società partenopea, presente
sul mercato degli accessori per
calzature dal 1902, ha invitato
una sessantina di clienti di Bologna e provincia e dell’Emilia al
ristorante Le Rondini di Borgo
Panigale (Bologna). La società
dei fratelli Pasquale e Sergio Totaro ha anche festeggiato il primo anno di attività del nuovo
magazzino a Bologna, diretto da
Sergio Guerra. Il deposito, destinato al nord Italia, ha sede in via
F. Zanardi 29h.
Alla festa era presente anche Sergio Barangé, il numero uno della
società spagnola Tarrago, cui Tan
Company è distributore ufficiale
per l’Italia, che durante la serata
ha presentato in anteprima alcune novità per il 2014. Presenti
inoltre Gabriele e Andrea Maino
della San Crispino di Como, che
realizza macchinari per la calzoleria.
La Tan Company ha il magazzino principale a Napoli, che copre un’area di circa 2000 mq con
all’interno un assortimento di oltre 5000 articoli, sempre disponibili. I prodotti vengono esportati in circa 40 Paesi nel mondo.
Massima attenzione è riservata
alla puntualità della consegna del
materiale. Il reparto spedizioni,
dietro esplicita richiesta, adotta
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entro 48 ore. Si tratta di un servizio studiato appositamente per Nella foto in alto i fratelli Totaro tagliano la torta per il primo anno del negozio di
spedizioni urgenti.
Bologna. Sotto da sinistra: Pasquale Totaro, Sergio Barange’, Sergio Guerra, Gabriele Maino e Sergio Totaro
24
I clienti bolognesi intervenuti alla Festa del Calzolaio
La nuova generazione di Tan Company
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VINTAGE FESTIVAL 2013
RECORD PER IL PASSATO IN HD
Si è chiusa con un rinnovato successo di pubblico la quarta edizione
del Vintage Festival che, partendo
dal Centro Culturale San Gaetano,
ex tribunale civile del 1500 rivisitato dalla ristrutturazione moderna in
vetro e acciaio, ha coinvolto l’intera città di Padova con una originale combinazione di moda, design,
musica e spettacolo.
La manifestazione - realizzata dalla
associazione culturale Vintage Factory, con il patrocino e la collaborazione del Comune di Padova e con
il supporto di Carrera, Vodafone,
Hollywood Trading Company, Birra Antoniana, Sky, Aston Martin,
Hamilton, Family Banker Office,
Leather Crown, Radio Monte Carlo
e Team For Childern – ha raggiunto
quest’anno l’eccezionale record di
34.000 presenze in tre giorni. Una
grande soddisfazione per le venti
persone dell’organizzazione, supportate da altrettanti volontari, che
28
hanno reso possibile l’intera realizzazione del Festival.
Un’offerta culturale, oltre che commerciale, notevole: 18 workshop e
11 incontri con partecipazioni illustri del calibro di Philippe Daverio,
Oliviero Toscani, Maria Luisa Frisa,
Andrea Pellizzari, Giusi Ferrè, Bruno Bozzetto. A completamento, 8
mostre ad ingresso gratuito dai contenuti trasversali: moda, design e
fotografia.
L’atmosfera allegra e coinvolgente,
che ha caratterizzato la kermesse al
Centro Culturale San Gaetano, si è
rapidamente diffusa nell’intera città
di Padova, conquistata dalla biciclettata vintage tra le vie del centro,
dai concerti serali al Pedrocchi e al
Q-Bar e dai colori e i vestiti retrò
sfoggiati dagli appassionati, coinvolgendo non solo i più giovani ma
anche il pubblico delle famiglie, affascinate anche loro da “Il passato
in HD”, slogan del Vintage Festival
2013.
Mondanità ma anche solidarietà
al Vintage Festival 2013: 18.500
euro è la somma raccolta da Team
for Children Onlus dagli ingressi (3
euro per un giorno oppure 5 euro
per tutte e tre le giornate) alla zona
mercato e che sarà devoluto in beneficenza a sostegno del reparto di
Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova.
A supporto della manifestazione,
l’associazione culturale Vintage Factory ha arricchito il proprio sistema
di comunicazione, attraverso un
mix di strumenti tradizionali, nuovi
media digitali e social network. Integrati al punto da creare un nuovo momento di aggregazione 2.0:
30.100 sono stati, infatti, i like sulla
pagina Facebook, 24.000 le visualizzazioni su Youtube del video promo
ufficiale e 3.574 foto scattate dagli
utenti su Instagram con l’hashtag
ufficiale #padovavintage.
Tutti i numeri del
Vintage Festival 2013
18.500 euro devoluti in beneficienza da Team for Children
34.000 ingressi
30.100 like sulla pagina Facebook
24.000 visualizzazioni su Youtube
del video promo ufficiale
1.240 foto inviate per il concorso
fotografico “Smart Vintage”
3.574
foto scattate dagli utenti
su Insagram con l’hashtag ufficiale
#padovavintage
40 giornalisti accreditati
15 giovani fotografi e blogger
tutta Italia
20 volontari coinvolti
18 workshop
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Tunisia,
la dura
ripresa
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L’ultima volta che abbiamo analizzato la Tunisia su queste pagine è
stato poco più di cinque anni fa, e
nel frattempo il Paese nordafricano ha attraversato una fase densa
di avvenimenti socio-politici che
oltre ad aver portato a diversi cambiamenti nei vertici istituzionali
del Paese hanno avuto notevoli
ripercussioni anche sull’economia.
Ormai sono passati due anni dalla
“Rivoluzione dei gelsomini” che
ha aperto la strada ai movimenti
di protesta che hanno investito i
Paesi arabi nei mesi successivi, e
l’attuale quadro economico della
Tunisia presenta diverse criticità,
alcune delle quali possono essere
fatte risalire proprio ai cambiamenti al vertice delle istituzioni
politiche avvenuti nel 2011, che
hanno inevitabilmente esasperato
alcuni problemi socio-economici
già presenti in Tunisia.
Questa situazione, che non ha cer32
tamente costituito la condizione
ideale per lo sviluppo e l’espansione economica, è stata ulteriormente aggravata dalla congiuntura
economica internazionale non favorevole degli ultimi anni, pesando soprattutto sulla domanda e
penalizzando fortemente un Paese
come la Tunisia che da sempre ha
visto la propria crescita trainata
dalle esportazioni.
Il Prodotto Interno Lordo, che nel
2010 era cresciuto del 3%, ha fatto segnare una flessione dell’1,6%
nel 2011. Dopo il 2011 l’economia tunisina si è parzialmente ripresa, con il Pil salito del 2,9% nel
2012 e con un ulteriore aumento
previsto per il 2013 (+3,3%).
Secondo gli ultimi dati disponibili (relativi al 2012), il buon andamento dell’economia è dovuto
soprattutto al comparto dell’agricoltura, che ha potuto beneficiare
degli ottimi raccolti (in particolare
per quanto riguarda le olive), al
settore minerario, che ha ripreso
la produzione a pieno ritmo dopo
le interruzioni del 2011 legate alle
agitazioni dei lavoratori, e ai servizi. Meno positivi invece i dati del
settore del turismo e dell’industria
manifatturiera, entrambi in flessione rispetto agli anni precedenti.
Attualmente il maggiore problema
della Tunisia, Paese tradizionalmente votato al commercio estero e con l’economia dipendente
in larga parte dalle esportazioni,
è rappresentato dalle difficoltà incontrate da alcuni dei suoi principali partner europei (soprattutto
Italia, Spagna e Francia), che hanno avuto forti ripercussioni sulle
esportazioni tunisine e sull’intera
economia fino dalla prima metà
del 2011, cioè subito dopo la rivoluzione dei gelsomini. Secondo
la Foreign Investment Promotion
Agency tunisina, nonostante la
congiuntura economica sfavorevole sia a livello nazionale che internazionale, la situazione è migliorata notevolmente nel 2012 grazie
agli investimenti esteri, che hanno
registrato nel 2012 una crescita del
79,2% rispetto al 2011, con un
flusso totale di 3.079 miliardi di
dinari e la creazione di più di dieci mila nuovi posti di lavoro. Purtroppo l’importanza di questi dati
è stata successivamente ridimensionata a causa dell’impatto avuto
dalle operazioni di privatizzazione
e acquisizione effettuate nel corso
del 2012 dallo Stato tunisino, da
cui dipende la maggior parte di
questi numeri. Gli investimenti effettivi realizzati non considerando
queste operazioni superano infatti di poco i 500 milioni di dinari: si tratta soprattutto di progetti
nell’industria manifatturiera e nello specifico nei settori del tessile e
dell’abbigliamento. Tra i Paesi che
hanno contribuito maggiormente
all’evoluzione degli investimenti diretti, l’Italia è al primo posto
per quanto riguarda la creazione di
posti di lavoro (ben 3.300), seguita dalla Francia (3.000), dalla Germania (1.200) e dal Belgio (500).
Il Governo transitorio ha al momento tra le priorità la riforma del
“Codice degli Investimenti”, che
dovrebbe promuovere e favorire
alcuni aspetti fondamentali per gli
investitori, come la promozione, la
protezione e la garanzia degli investimenti. In pratica la riforma ha da
un lato l’obiettivo di superare l’attuale sistema basato quasi esclusivamente sugli incentivi fiscali, per
trasformarlo in un quadro di garanzie per gli investitori nazionali
e stranieri che intendono investire
in Tunisia, e dall’altro di ridurre le
barriere esistenti (infrastrutturali e
normative) per dare più spazio agli
investimenti a maggiore valore ag-
giunto. Come ulteriori misure per
favorire l’economia e gli investimenti esteri, il Governo transitorio ha recentemente prorogato di
un anno la legge sulla deduzione
degli utili sull’esportazione per 10
anni, estendendola a tutte le imprese create prima del 31 dicembre
2013, e ha esteso l’esenzione dal
pagamento delle tasse sugli utili
per 3 anni in favore delle piccole
aziende.
Dalla stabilizzazione della situazione socio-politica e dalla ripresa
degli investimenti passa anche la
performance del settore del turismo, da sempre strategico per la
Tunisia, che rappresenta ancora il
6,5% del Pil. Nel biennio 20112012 l’andamento del settore è
stato in costante flessione, fortemente condizionato dagli effetti
della crisi politica ed economica
e dalla scarsa sicurezza, che ha indebolito l’immagine della Tunisia
33
come tradizionale meta turistica.
Ai segnali in generale positivi sul
fronte del Pil si contrappone però
l’alto tasso d’inflazione registrato
negli ultimi, che persiste su valori
elevati e rallenta la crescita dell’economia. Nei primi mesi del 2013
l’aumento dei prezzi al consumo è
stato infatti del 5%, in linea con
le variazioni degli anni precedenti
che hanno visto rincari del 4,4%
nel 2010, del 3,5% nel 2011 e del
5,6% nel 2012.
Tra i fondamentali dell’economia
vanno segnalati anche il tasso disoccupazione e il debito pubblico.
Il primo è salito al livello record
del 18% nel 2011-2012 (18,3%
nel 2011 e 18,1% nel 2012); nel
2013 dovrebbe ridursi lievemente
attestandosi al 17% e tornare lentamente verso i livelli pre-rivoluzione (era pari al 13% nel 2010)
nel corso degli anni successivi. Il
34
debito pubblico ha invece seguito
un trend di costante crescita negli
ultimi anni, aumentando di 4-5
punti percentuali di Pil ogni anno,
passando dal 40,5% del Pil del
2010 al 44,6% del 2911, al 50,7%
del 2012 e al 54,5% del 2013.
Per quanto riguarda infine gli
scambi internazionali, nel 2012
la situazione ha presentato un andamento moderatamente positivo. In particolare le importazioni
tunisine hanno evidenziato una
crescita del 13,3% con un controvalore di poco superiore ai 38
miliardi di dinari, pari a circa 19
miliardi di euro. Anche le esportazioni tunisine nel 2012 hanno
presentano una crescita del 5,8%
rispetto al 2011 con un controvalore di 26 miliardi di dinari, pari
a circa 13,2 miliardi di euro. La
bilancia commerciale ha dunque
mostrato un saldo negativo di
11,6 miliardi di dinari.
Tra le importazioni tunisine (di
cui l’Italia è il secondo partner
dietro alla Francia con 2,7 miliardi di euro di forniture) si è rivelata particolarmente consistente la
variazione percentuale dei settori
Energia e Lubrificanti (+33,4%) e
Minerali (+42,5%), del comparto
manifatturiero che ha fatto registrare una crescita del 15,3% nonostante il freno del settore Tessile,
Abbigliamento e Cuoio (-5,5%), e
del settore Industria Meccanica ed
Elettrica, salito del 12,2%. Tra le
esportazioni tunisine, dove l’Italia
è ancora al secondo posto dietro
alla Francia con 2,5 miliardi di
euro, vanno invece segnalate le
performance dei settori Energia e
Lubrificanti (+21,9%) e Minerali
(+26,8%); in calo invece le esportazioni del settore Tessile, Abbigliamento e Cuoio.
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“La casa Mocenigo Randi di Gorgo di Cartura
negli anni ’60 del secolo scorso era una comoda,
ampia e piacevole villa di campagna.
Si parlava allora, vedi il grande Giuseppe Mazzotti, di ville venete e della loro civiltà. La passione per l’antico e per l’arte ci hanno condotto,
mio marito ed io, a scoprire che sotto le rovinate
carte da parati, c’erano affreschi: molti, interessanti, storici…”
Con queste bellissime, sentite parole, ha inizio
il libro scritto da Cecilia Randi sulle vicende
della villa Mocenigo da lei abitata con la fa38
miglia. Una villa veneta cinquecentesca nella
campagna padovana utilizzata alle sue origini
come “casino di caccia” e praticamente mai riconosciuta, anzi sconosciuta, ignorata dagli
storici.
Eppure questa splendida dimora appartiene di
diritto alla più bella stagione delle ville costruite dalla nobiltà veneziana e, più precisamente,
dai membri della gloriosa famiglia Mocenigo
che dette alla Serenissima dogi, valorosi condottieri ed eminenti uomini di chiesa. Nelle
stanze di questo antico edificio – esternamente
dalle linee sobrie ed essenziali - si respira e
si legge la storia di Venezia nei 1000 e più
metri quadri di affreschi recuperati e restaurati a cura degli attuali proprietari. Le pareti
rappresentano così un vero e proprio “libro
aperto” dove sono narrati gli episodi salienti
che hanno coinvolto numerosi membri della famiglia Mocenigo: si incontrano personaggi importanti (tra cui la regina di Cipro
Nella pagina a fianco Villa Mocenigo - Randi
a Gorgo di Cartura (Pd),
nella foto sopra “La battaglia di Lepanto”.
Nella pagina seguente
“Il re Enrico III nel suo ingresso a Venezia”.
Le fotografie del servizio sono
di Francesco Ragazzi
Caterina Cornaro, il re di Francia Enrico III, il papa Pio V), e si
assiste, nel salone superiore, alla
rappresentazione della celeberrima “battaglia di Lepanto”.
Di questo eccezionale affresco
sorprendono il verismo e le dimensioni; le stesse dell’opera
presente a palazzo Ducale a Venezia dipinta da Andrea Vicentino, tanto da far ipotizzare che
per le due esecuzioni siano stati
utilizzati i medesimi cartoni preparatori.
Per quanto riguarda gli autori
degli affreschi, secondo l’opinione dei critici sembra che all’interno della villa abbiano lavorato pittori attivi a Venezia e nelle
campagne della Serenissima a ca40
vallo tra il XVI e il XVII secolo
e ragionevolmente uno o più tra
i membri del cosiddetto gruppo
delle Sette Maniere; un sodalizio
di artisti che reinterpretarono,
ciascuno secondo il proprio carattere e la propria personalità,
i soggetti e le opere dei grandi
maestri. Il primo nome è quello
di Jacopo Palma il Giovane. Poi,
a seguire, Leonardo Corona, Andrea Vicentino, Sante Peranda,
Antonio Aliense, Pietro Malombra e Girolamo Pilotto. Tuttavia,
non solo il gruppo delle Sette
Maniere è stato preso in considerazione per identificare gli autori
degli affreschi di Gorgo. Si sono
fatti anche i nomi di Matteo
Ponzone e di Michele Primon.
Certo è che a Gorgo hanno lavorato artisti diversi in momenti
diversi, come documentano le
differenze stilistiche e di datazione che si possono notare tra una
scena e l’altra e in particolare tra
l’affresco della battaglia di Maclodio e quello con l’offerta alla
chiesa del Redentore al Padre
Eterno, tra le magnifiche grottesche e i soffitti con la pace o con
il carro di Apollo.
Merita dunque una visita questa
antica dimora che si incontra,
per chi proviene dall’argine, in
un luogo solitario e tranquillo,
isolato in mezzo ai campi coltivati. E merita di essere visitato
anche il giardino ricco sul lato
sud di alberi e arbusti che formano un piacevole boschetto dove
si innalzano tre stupendi bagolari (celtis australis) che si evidenziano ognuno per una sua particolarità. Il primo, il più giovane,
per aver conglobato tra le sue
radici e quasi estratto da terra un
pilastrino di trachite. Il secondo,
di notevoli dimensioni per l’incredibile circonferenza alla base
di 4,15 metri. Il terzo, secolare,
per il tronco possente e suggestivo perché scavato dagli insetti
e dalla vecchiaia, tanto che nella fessura potrebbe entrarci un
bambino.
Lasciato il giardino, un’ultima
occhiata verso la villa ci permette di scorgere le antiche colonne
che affiorano sulla facciata a testimonianza di un antico porticato a colonne binate dal quale,
un tempo, gli antichi proprietari si affacciavano volgendo lo
sguardo sulla ridente campagna
circostante e sui poco lontani
colli euganei.
“Cristo Crocifisso e la Maddalena che abbraccia la Croce e i piedi di Gesu’” : Affresco nella stanza verso
il canale, detta “del doge Pietro”, in villa Mocenigo-Randi a Gorgo di Cartura
a cura di Giambattista Marchetto
AUTUNNO TRA ROBERT CAPA E MONET
Fino al 19 gennaio 2014, Villa Manin di Passariano di Codroipo, in Friuli Venezia Giulia, ospita
una retrospettiva dedicata al celebre fotografo
Robert Capa, considerato il padre del fotogiornalismo moderno. L’evento è un’esclusiva europea, in quanto è l’unica retrospettiva organizzata in concomitanza del centenario della
nascita di Capa, che cade il 22 ottobre.
La mostra, curata da Marco Minuz, si distingue
perché, grazie alla collaborazione dell’agenzia
Magnum Photos di Parigi e dell’International
Center of Photography di New York, con le sue
180 fotografie garantisce un percorso antologico completo e permette di conoscere e approfondire un aspetto poco noto del lavoro di Capa,
quello di cineasta e di fotografo di scena.
Sono presenti in mostra tutte le principali esperienze che caratterizzano il lavoro del fotografo
ungherese, naturalizzato statunitense: gli anni
parigini, la Guerra civile spagnola, quella fra
Cina e Giappone, la Seconda guerra mondiale
con lo sbarco in Normandia, la Russia del secondo dopoguerra, la nascita dello stato di Israele e, infine, il conflitto in Indocina, dove Capa
morirà prematuramente nel 1954. Un panorama completo che sarà accompagnato, durante tutto il periodo della mostra, da incontri con
studiosi, fotografi e registi che presenteranno
i libri e i documentari più recenti dedicati alla
vita e all’opera di Robert Capa e da proiezioni
di film.
Ma la vera sorpresa sarà una ricca sezione di
fotografie dedicate al mondo del cinema. Robert Capa, fin dal 1936, ha modo di cimentarsi
dietro la macchina da presa. In quell’anno, infatti, mentre si trova in Spagna per documentare la Guerra civile, gira assieme al cameraman
russo Roman Karmen alcune sequenze per il
film di montaggio “Spagna 36” diretto da Jean
Paul Le Chanois e prodotto da Luis Bunuel. Le
molte collaborazioni con il mondo di “Hollywood” coincidono con la fine della guerra e con la
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nascita dell’Agenzia fotografica Magnum nel
1947 fondata da Capa assieme ad Henri Cartier-Bresson, David Seymour e George Rodgers.
La mostra verrà arricchita da un’ulteriore sezione di ritratti di Robert Capa, realizzati da grandi
fotografi come Henry Cartier-Bresson e Gerda
Taro; immagini che riprendono il fotografo in
alcuni momenti del suo lavoro di fotoreporter e
della sua vita privata. www.villamanin-eventi.it
Dopo lo straordinario risultato del primo appuntamento, torna l’abbinata di capoluoghi
veneti - prima Verona, alla Gran Guardia, dal
26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014; poi Vicenza, in Basilica Palladiana, dal 22 febbraio al 4
maggio 2014 - per la seconda, grande esposizione a cura di Marco Goldin. Questo secondo
capitolo è dedicato alla storia del paesaggio in
Europa e in America dal Seicento al Novecento. “Verso Monet” intende invece raccontare lo
studio della natura a partire dal XVII secolo, per
giungere alle ninfee dipinte da Claude Monet
nella prima parte del Novecento. Facendo ricorso a oltre novanta dipinti e a dieci preziosi
disegni provenienti come sempre da alcuni tra
i maggiori musei del mondo, e da alcune preziose collezioni private, la mostra sarà divisa
in cinque sezioni, che descriveranno i momenti
fondamentali legati alla narrazione della natura
come fatto autonomo e indipendente rispetto
all’inserimento delle figure. Insomma, quella
sorta di emancipazione dell’immagine quando il paesaggio non è più visto come semplice fondale scenografico, ma campeggia quale
divinità assoluta e dominante. Il percorso della
mostra prende il via da “Il Seicento. Il vero e il
falso della natura” proseguendo in “Il Settecento. L’età della veduta”, quindi “Romanticismi e
Realismi”, poi “L’Impressionismo e il paesaggio” per approdare a “Monet e la natura nuova”.
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