Titolo: Vangeli dell’infanzia • non racconto storico • ma “annuncio” della venuta del Salvatore • “venire” di Gesù nel mondo Genere letterario • • • • non storiografico ma riflessione teologica simile al Midrash Midrash: metodo rabbinico che ricerca nelle Scritture testi narrativi che servono a spiegare il presente Struttura • scene parallele • dittici delle annunciazione e delle nascite • con tre cantici Struttura letteraria • annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni (1,5-25) • Annuncio a Maria della nascita di Gesù (1,26-38) – Visita di Maria a Elisabetta (1,39-56) • Nascita e infanzia di Giovanni (1,57-80) • Nascita e infanzia di Gesù (2,1-40) – Gesù dodicenne al tempio (2,41-52) Personaggi tipologie, non sempre esplicite dell’AT: • • • • • Zaccaria e Elisabetta: ricordano Abramo e Sara Maria: è la Figlia di Sion e l’arca dell’alleanza Cantici: ricordano le preghiere degli anawim annunciazioni: Sansone infanzia: Samuele Luogo principale:Gerusalemme • il luogo della salvezza, con cui si conclude il Vangelo • qui ci sono Simeone e Anna che riconoscono Gesù salvezza di Israele e luce per le genti • il racconto si conclude con Gesù a Gerusalemme, nel tempio • Si intravede anche la chiesa in cui opera lo Spirito Santo, come negli Atti • Maria unifica Israele e la chiesa Annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni Luca 1,5-25 Schema biblico degli annunzi di nascite prodigiose Ismaele, Isacco, Sansone, Samuele Elementi costitutivi: • descrizione di una situazione difficile • apparizione di un angelo • turbamento e rassicurazione • messaggio • obiezione • richiesta del segno come conferma Nomi con significati simbolici - Zaccaria: Dio si è ricordato - Elisabetta: Dio ha giurato - Giovanni: Dio è grazia/misericordia - Gabriele: uomo forte di Dio Lc 1,5-7: descrizione di una situazione difficile Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. • tempo: re Erode, re della Giudea • Zaccaria sacerdote e Elisabetta: fedeli alla Legge, giusti • Difficoltà: sterili Lc 1,8-9: tempo e luogo Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. • Luogo: nel tempio di Gerusalemme • Tempo: momento del servizio liturgico di Zaccaria, offerta dell’incenso Lc 1,10-12: apparizione di un angelo e turbamento Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. • Angelo: messaggero di Dio • Riferimento all’AT • Apparve: prese iniziativa • Turbamento e timore Lc 1,13-15: rassicurazione Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita • Non temere: oracolo di salvezza • Preghiera ascoltata • gioia Lc 1,16-17: messaggio perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». • funzione di Giovanni: profeta, consacrato, per la conversione del popolo Lc 1,18-20: obiezione e segno Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». • Come? • Mandato: da Dio • Dono: lieto annuncio • Muto: non hai creduto Lc 1,21-25 Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini». • Popolo • Elisabetta • Il Signore Annuncio a Maria della nascita di Gesù Luca 1,26-38 Introduzione • testo molto ricco • riprende schemi letterari dell’AT • si evidenzia l’atteggiamento di ascolto e accoglienza della Parola da parte di Maria: è l’incontro di Maria con la Parola • Ella sperimenta il dramma dell’ascolto di una parola che turba, inquieta, mette in discussione, ma che illumina e conforta Struttura dialogo • dopo una breve introduzione • per tre volte l’angelo si rivolge a Maria e le comunica il messaggio di Dio • al triplice intervento dell’angelo corrisponde una reazione di Maria Ambientazione – sulle circostanze del tempo, del luogo, e sui protagonisti: Nazareth – sorprende l’atmosfera di sobrietà e di assoluta semplicità della povera abitazione di un ignoto villaggio della disprezzata e semipagana Galilea – la mancanza di titoli in riferimento a Maria, una semplice donna vergine ebrea Nazareth: la chiesa inferiore della Basilica dell'Annunciazione Nazareth: il cuore della Basilica dell'Annunciazione Introduzione: 1,26-27 Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. • Fu mandato: passivo teologico, iniziativa di Dio • Nazareth: luogo sconosciuto • Vergine promessa sposa Lc 1,28 Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». • • • • “Entrando da Lei”: l’angelo non appare, ma ‘entra’, espressione unica che sottolinea come Maria diventa dimora, luogo dell’accoglienza della Parola. Saluto: Rallegrati: il saluto dell’angelo inizia con un imperativo “Rallegrati”, che è più di un semplice saluto, ma è un’espressione usata nell’AT in particolare nei profeti come invito rivolto a Gerusalemme, Figlia di Sion (Sof 3,14-17; Gl 2,21-27; Zc 9,9), a rallegrarsi in vista della futura era e gioia messianica. Qui si riferisce alla venuta di Gesù. “Piena di grazia” è il nuovo nome di Maria; il verbo al perfetto indica un’azione compiuta ma i cui effetti durano ancora nel presente, ma è anche un passivo: indica la ricezione, l’essere riempita dalla grazia di Dio e ciò è confermato dalla successiva espressione: “Il Signore è con te”: vocazione e missione Lc 1,29-33: turbamento e risposta A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». • • • • Maria rimane turbata, Rassicurazione e messaggio: ma l’angelo subito la rassicura: “Non temere”, perché Ella sarà strumento nelle mani di Dio, che ha scelto di realizzare quanto aveva promesso da tempo proprio attraverso quest’umile e giovane donna di Galilea. Messaggio: un figlio Maria ancora obietta non sul fatto, ma sul modo, come avverrà: tutto sarà opera dello Spirito Santo; Maria diventerà dimora di Dio, presenza del Dio vivente. Lc 1,34-37:Obiezione e risposta Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». • Come? • lo Spirito • segno di Elisabetta Lc 1,38: Risposta di Maria • Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. • • • La risposta di Maria all’angelo è il sì totale all’accoglienza della Parola: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo al tua Parola.” Il verbo in greco non è un imperativo, ma un ottativo (ghénoito moi =avvenga di me), che esprime un desiderio, un consenso gioioso di Maria al disegno divino, in particolare ad essere Madre che genera. Maria si rende totalmente disponibile alla missione che Dio le affida come Madre. Questo è il culmine del passo: è la solenne professione di fede e di abbandono di Maria, perfetta discepola, perché obbediente alla Parola e Madre, perché ha offerto il suo grembo per accogliere la Parola e l’ha custodita. A tal proposito Sant’Agostino afferma che Maria è stata più grande per aver accolto la Parola nel cuore che per averla accolta nel grembo. Visita di Maria a Elisabetta Luca 1,39-56 Struttura • due scene –Incontro tra Maria ed Elisabetta: 1,39-45 –Magnificat: 1,46-56 Lc 1,39-45 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». • Fretta e prontezza di Maria • Richiama il trasferimento dell’Arca dell’Alleanza, citazione implicita • Il sussulto, danza di Gv, precursore • Macarismo: Maria beata perché ha ascoltato la Parola • Madre di Dio: theotokos, professione di fede Ain Karem: visitazione Lc 1,46- 56: Magnificat Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. • 46-50: ringrazia Dio per quanto ha operato in lei – Umiltà, bassezza, vuoto, Povera – Potenza di Dio • 51-55: loda Dio per l’adempimento delle promesse – Capovolgimento della storia – Richiamo al Cantico di Anna