Pubblicato nell'edizione del 27 novembre 2003
«Nooo, mi spiace molto. Povero Andrea. Il nostro capitano era un ragazzo stupendo».
Questa la reazione di Nils Liedholm alla notizia della morte di Andrea Bonomi, 80 anni,
capitano del Milan dello scudetto 1950-51, quello che si stava affermando con il Gre-No-Li,
da Gren, Nordhal e Liedholm. La formazione? Buffon; Silvestri, Tognon, Bonomi; Annovazzi,
Gren, Liedholm, De Grandi; Burini, Nordhal, Renosto. L' allenatore era Czeizler. «Andrea era
entusiasta di noi, della ventata di novità che abbiamo portato nel Milan. Lui era un vero,
vero capitano. Una persona tranquilla, sempre pronto a dare una mano. Voleva fare di tutto
per facilitarci l' inserimento, visto che noi non parlavamo l' italiano. C' era un solo "piccolo"
problema: Andrea oltre all' italiano parlava solo il milanese. E' stata dura capirci, ma poco
alla volta ce l' abbiamo fatta. Certo che con noi che parlavamo svedese veniva fuori un
miscuglio di parole che ci ha fatto fare un sacco di risate. Sul campo, invece, con Omero
Tognon e Carletto Annovazzi formava una mediana straordinaria». Le cronache dell' epoca lo
descrivono come una persona mite, sorridente, taciturna. Era riuscito a imporsi come
capitano con l' esempio, con la dedizione completa alla causa. Come un esempio da imitare,
come un compagno da rispettare, non solo formalmente. Giocava da mediano sinistro, ma
anche destro, e ha finito la carriera da terzino sinistro. Era considerato un giocatore poco
vistoso, ma era uno di quelli su cui puoi contare sempre, uno dal rendimento costante. Ad
Andrea Bonomi, a inizio carriera, venne affibbiato un soprannome, Ciapin, termine che nel
dialetto lombardo significa ferro di cavallo. Bonomi, veniva considerato come il portafortuna
della squadra. La sua carriera era iniziata con i «pulcini» di Meazza, nell' Ambrosiana per un
torneo di calcio a sei. Passa alla Pirelli e in quattro stagioni dai Ragazzi arriva alla serie C. E' il
trampolino di lancio verso il Milan con cui conquista lo scudetto e la Nazionale, anche se
solo per una volta. Il 7 gennaio 1952, nel momento di massimo splendore, a Cassano d'
Adda, paese che lo ha visto anche nascere e morire, si è sposato con Roberta Beccaria.
Come sul campo, al suo fianco stavolta nel ruolo di testimoni, Tognon e Annovazzi. A fare
festa anche il magico trio svedese. Claudio Ghisalberti BONOMI IL DEBUTTO IN ROSSONERO
NEL ' 41 HA GIOCATO ANCHE IN NAZIONALE Nel 1941-42 Bonomi entra nel Milan. Nella
stagione successiva, il 22 novembre 1942, esordisce a Torino contro i granata nel ruolo di
mediano destro. NAZIONALE Nel novembre 1951, a Lugano con la Svizzera, assapora anche
la gioia d' indossare la maglia azzurra. BRESCIA E PIACENZA Nel 1952-53, per due milioni di
lire, passa al Brescia in B. Dopo due campionati va al Piacenza in C.
Ricordando Andrea Bonomi
un grande campione
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Diapositiva 1 - Cassano