"A questa città vorrei dire: gli uomini
passano, le idee restano, restano le loro
tensioni morali, continueranno a
camminare sulle gambe di altri
uomini"
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
Giovanni Falcone, magistrato ucciso dalla mafia il
23/05/1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e
agli uomini della scorta, nella strage di Capaci.
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
Nato a Palermo il 20 maggio 1939, Giovanni
Falcone conseguì la laurea in Giurisprudenza
all'Università di Palermo nel 1961. Dopo il
concorso in magistratura, nel 1964 si trasferì a
Trapani, dove rimase per circa dodici anni; in
questa sede andò maturando l'attitudine verso il
settore penale, come egli stesso ebbe a dire: «era
la valutazione oggettiva dei fatti che mi
affascinava».
A Palermo, all'indomani del tragico attentato al
giudice Cesare Terranova nel 1979, cominciò a
lavorare all'Ufficio istruzione. Il consigliere
istruttore Rocco Chinnici gli affidò nel maggio
'80 le indagini contro Rosario Spatola, vale a dire
un processo che investiva anche la criminalità
statunitense (Cosa Nostra).
Proprio in questa prima esperienza egli avvertì
come nel perseguire i reati e le attività di ordine
mafioso, occorresse avviare indagini
patrimoniali e bancarie, e come, soprattutto,
occorresse la ricostruzione di un quadro
complessivo, una visione organica delle
connessioni, la cui assenza, in passato, aveva
provocato la "raffica delle assoluzioni".
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
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Così quando il Consigliere
Rocco Chinnici ,gli affida
l'inchiesta sul mafioso Rosario
Spatola, il progetto di Falcone è
quello di arrivare ad una
conoscenza dettagliata del
fenomeno mafioso: comporre un
quadro d'insieme che permetta
di estirpare Cosa Nostra alla
radice. Sotto la guida di
Chinnici, si forma al Tribunale
di Palermo, una squadra di
magistrati che si dimostra
capace di intraprendere questa
battaglia con successo.
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ROSARIO SPATOLA è il principale
costruttore di Palermo: ricicla il denaro
frutto del traffico di eroina dei clan italoamericani. Per indagare su Spatola hanno
già perso la vita il capo della Mobile Boris
Giuliano e il capitano dei carabinieri
Emanuele Basile. Falcone scopre che
Spatola è parente diretto dei boss mafiosi
italo-americani. Ma questo non gli basta.
E’ ai soldi dei mafiosi che Falcone vuole
arrivare. Così, aiutato dal capo della
Mobile, Ninni Cassarà, compie una serie
di perquisizioni nelle principali banche
siciliane. Intanto, Giovanni intuisce che i
clan mafiosi agiscono separatamente ma
hanno un unico vertice: Palermo
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
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Il 29 luglio 1983 quando il
consigliere Chinnici fu
ucciso con la sua scorta, il
sostituto Antonino
Caponnetto costituì il
cosiddetto «pool
antimafia». Del gruppo
faceva parte, oltre allo
stesso Falcone e ai giudici
Di Lello e Guarnotta,
anche Paolo Borsellino che
aveva condotto l'inchiesta
sull'omicidio, nel 1980, del
capitano del Carabinieri
Emanuele Basile.
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
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"E stato per noi come un professore di
lingua che ti permette di andare dai
Turchi senza parlare con i gesti". "La
sua confessione è stata una chiave per
decifrare il codice di Cosa Nostra"
Parole di Giovanni Falcone, a proposito di
Buscetta, dal libro "Cose si Cosa Nostra
"
Il maxiprocesso è iniziato nel 1984
a Palermo, nell'aula bunker del
carcere dell'Ucciardone.
La prima confessione è stata di
Tommaso Buscetta, riconosciuto
come il primo pentito nella storia
di Cosa Nostra. Queste confessioni
hanno permesso al pool antimafia
di analizzare con precisione i
collegamenti della mafia e
giustiziare interi clan (circa 500
arrestati) ed istituire un
maxiprocesso con più di 400
imputati. . Il verdetto che arriva
dopo 22 mesi, il 16 dicembre 1987,
condanna i padrini a 19 ergastoli
ed altri 339 imputati a 2665 anni di
carcere complessivi: E’ stata la più
grande ed ambiziosa operazione
giudiziaria condotta contro la
cupola
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
"La lotta alla mafia non può
fermarsi a una sola stanza, la
lotta alla mafia deve coinvolgere
l’intero palazzo.
All’opera del muratore deve
affiancarsi quella dell’ingegnere.
Se pulisci una stanza non puoi
ignorare che altre stanze
possono essere sporche, che
magari l’ascensore non funziona,
che non ci sono le scale….. Io
vado a Roma per contribuire a
costruire il palazzo"
Parole di Giovanni Falcone, da
La Repubblica, 1 marzo 1991 |
Falcone e Borsellino sono per la cupola
gli avversari più pericolosi, perché
essendo siciliani e palermitani conoscono
i linguaggi, le regole, le mosse
strategiche delle cosche e mettono però
la loro conoscenza al servizio dello Stato.
Borsellino è trasferito a Marsala, Falcone
viene chiamato a Roma dal Ministro di
Grazia e Giustizia Claudio Martelli per
guidare la direzione affari penali, ma
non rinuncia ad occuparsi ancora di
mafia; per questo Falcone insiste sulla
creazione di una Superprocura che possa
affrontare la malavita con mezzi
adeguati. Proprio da Roma ha la capacità
di indagare il fittissimo tessuto di
intrecci tra politica, economia e una
mafia che ormai da tempo non è più
confinata nella sola Sicilia ma si è
espansa in tutta la penisola.
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
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Sapeva di essere condannato
e di non poter contare
sull'appoggio o la protezione
del potere politico.
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20 GIUGNO 1989: Falcone si salva
da un attentato presso la sua villa
sul litorale dell'Addaura.
23 MAGGIO 1992: un jet del
SISDE trasporta il magistrato
dall'aeroporto di Ciampino allo
scalo palermitano di Punta Raisi;
durante il tragitto verso la città,
all'altezza dello svincolo
autostradale di Capaci, un
ordigno di potenza inaudita
travolge la Fiat Croma blindata su
cui viaggia il giudice e le due auto
della scorta: perdono la vita
Giovanni Falcone, sua moglie
Francesca Morvillo e gli agenti
Rocco Di Cillo, Vito Schifani,
Antonio Montinaro.
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
LA MAFIA E’ UN FENOMENO
UMANO E COME TUTTI I
FENOMENI UMANI HA UN
PRINCIPIO, UNA SUA
EVOLUZIONE E AVRA’
QUINDI ANCHE UNA FINE.
CHI HA PAURA MUORE OGNI
GIORNO, CHI NON HA
PAURA MUORE UNA VOLTA
SOLA.
Giovanni Falcone
Federica Bragaglia, 3^ O, 2011-2012
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- Il giudice Giovanni Falcone: biografia
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GIOVANNI FALCONE