jeans
vita santoli
Il termine blue-jeans (o semplicemente jeans) designa propriamente il
i
pantalone
con taglio a 5 tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa
del corpo del pantalone.
I jeans sono un tessuto inventato in Italia indossato molto probabilmente
dai marinai genovesi infatti la parola Jean significa "blu di Genova"
o
Storia
La primogenitura in fatto di fabbricazione dei blue-jeans
viene ricondotta, storicamente ma in maniera non sempre
univoca, alla città di Genova o al Genovesato in genere, in
virtù della grande tradizione tessile che fin dall'antichità ha
costituito un'importante voce nelle esportazioni liguri di
manufatti (come velluti di Zoagli e damaschi di Lorsica).
Già nel XV secolo la città di Chieri (Torino) produceva un
tipo di fustagno di colore blu che veniva esportato
attraverso il porto antico di Genova, dove questo tipo di
"tela blu" era usata per confezionare i sacchi per le vele
delle navi e per coprire le merci nel porto. Il termine inglese
blue-jeans infatti si pensa che derivi direttamente dalla
frase bleu de Gênes ovvero blu di Genova in lingua
francese.
Secondo altre versioni i pratici e resistenti "calzoni da lavoro" erano in tempi remoti
cuciti con tela di Nîmes (de nimes e poi denim) di color indaco ed erano indossati
dai marinai genovesi. Nîmes era la concorrente diretta di Chieri nella produzione di
questo tessuto, ma in ogni caso sembra certo che la trasformazione da pezzi di tela
a indumento avvenne proprio nella città di Genova.Un altro antesignano del tessuto
denim viene identificato nel bordatto ligure, una tela particolarmente resistente che
i
veniva prodotta
nei secoli scorsi per confezionare abiti da lavoro.Il termine di lingua
inglese jeans è utilizzato fin dal 1567;[1] fu infatti nel XVI secolo che dal porto
genovese iniziò la grande esportazione di questo materiale. Il fustagno genovese, di
qualità media e a prezzi accessibili, tinto con indaco, si era imposto in Europa e in
particolare tra i mercanti inglesi, insieme al fustagno di Ulma in Germania.Nel 1853,
in seguito alla scoperta dell'oro in California, Levi Strauss aprì a San Francisco un
negozio per vendere oggetti utili a lavoratori e "cercatori d'oro". Comprò anche dei
tessuti per le tende che poi utilizzo per fabbricare dei grembiuli da lavoro. Questi
ultimi inizialmente erano poco resistenti e scomodi. Strauss provò a migliorarne le
qualità utilizzando il denim, un tessuto resistente, pesante e di colore blu. Uno dei
suoi clienti, un sarto di nome Jacob Davis, anch'egli fabbricatore di vestiti con il
denim si unì a lui e presto (precisamente il 20 maggio 1873) Strauss e Davis
idearono il primo vestito: nacque il jeans denim.
Giuseppe Garibaldi, che già era stato un marinaio nella Superba, durante lo sbarco
dei mille a Marsala indossò come molti dei suoi garibaldini un paio di "genovesi", oggi
conservati a Roma presso il Museo centrale del Risorgimento all'interno del
Vittoriano[2].
Alla fine degli anni settanta del XX secolo, con la diffusione su scala planetaria del
fenomeno del consumismo, e la conseguente possibilità per molti di concedersi il
superfluo, si sono moltiplicate le varianti di questo indumento: al taglio "a campana"
(detto anche "zampa di elefante" ) passato quasi in disuso per lustri (e timidamente
tornato negli anni 90) si sono aggiunti il taglio a tubo o sigaretta, il taglio attillato,
versioni a cavallo alto e a cavallo basso, e per quanto riguarda i colori oltre a modelli
già scoloriti (per sfruttare la moda che li preferiva scoloriti) e di varie tonalità, se
ne sono prodotti di tutti gli svariati colori e con i più svariati tessuti.
Dall'inizio degli anni novanta sono di moda anche le
versioni "vissute" del tessuto: "delavé", bucherellati,
strappati, spesso molto più costosi che nella forma
semplice. Inoltre ci sono state varianti del taglio: il
taschino piccolo a volte a sinistra anziché a destra, le
tasche dietro in alcuni modelli si sono espanse, sono
comparse chiusure lampo anche nelle tasche, e si sono
prodotti anche modelli con taglio ibrido (con le tasche
posteriori da pantalone classico).Nel capoluogo ligure, a
ricordo della nascita del tessuto, nel novembre 2004 è
stato realizzato un pantalone "blu di Genova" di
dimensioni da Guinness dei primati, alto 18 metri,
confezionato con seicento paia di vecchi jeans ed issato
su un'alta gru del porto antico di Genova; è stato
disegnato dagli studenti del Liceo Artistico "Nicolò
Barabino" e realizzato dagli studenti dell'Istituto
Caratteristiche
Il fatto che il taglio tipico del jeans a 5 tasche sia stato realizzato
largamente ed abbia avuto successo con il tessuto denim, ha portato
alla confusione dei concetti: il termine denim indica il tessuto, e non
necessariamente di colore blu; il termine Jeans identifica il taglio dei
pantaloni, a prescindere dal tessuto impiegato (ve ne sono perfino in
pelle).
Il denim ha un'armatura di saia a tre, è realizzato in filato di cotone, la
trama è di colore bianco o écru e l'ordito di colore blu. Prima
dell'introduzione dei coloranti chimici, il colore blu veniva ricavato
dalla pianta isathis tinctoria (conosciuta volgarmente con il nome di
"guado") o dalla pianta indigofera tinctoria, l'indaco.
Esso, tecnicamente, è molto simile al fustagno, di cui è probabilmente
una derivazione
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