Euripide visse tra il 480 e il 406 a. C., in un
contesto storico caratterizzato da una guerra
cruenta: La Guerra del Peloponneso:
 431-421 a.C. (morte di Pericle - Pace di Nicia)
 415-413 a.C. (spedizione in Sicilia, sconfitta Ateniese)
 413-404 a.C. (Regime dei 400,battaglia di Egospotami,
sconfitta ateniese)
 Troiane
L’antimilitarismo di
Euripide compare
principalmente nelle
seguenti opere:
 Elena
 Eracle
 Eraclidi
 Supplici
 Ecuba
 La città di Troia è caduta
 Le donne Troiane vengono assegnate come schiave ai
vincitori
 I greci uccidono Astianatte, figlio di Andromaca
 Dialogo tra Elena ed Ecuba per stabilire la responsabilità
dello scoppio della guerra
 Troia viene data alle fiamme e le donne vengono portate via
mentre salutano per l’ultima volta la loro città
 Il Poeta, impressionato dalle stragi compiute dai suoi
concittadini nell’assedio e nella conquista di Melo,
avvenuta nell’inverno dell’anno 416-415, durante la Guerra
del Peloponneso, ha voluto lanciare un grido d’allarme
ponendo sotto gli occhi di tutti le conseguenze funeste cui
vanno incontro i popoli che non tengono in nessun conto
la pietà umana e la legge divina.
La condanna di Euripide riguarda tutti gli aspetti della
guerra:
• Poseidone incarna la visione tradizionale della guerra:
guerra di soli eroi e di dei che abbandonano la città appena
questa viene conquistata, guerra di profanazione ed
empietà.
• Ecuba rivela che la guerra non è combattuta solo dagli
eroi, ma anche ogni giorno da chi rimane dentro le mura e
vede crollare tutto intorno a sé: la patria, i figli, il marito.
• Cassandra rappresenta il mondo sacro che viene violato, il
venir meno di tutti quei valori che caratterizzano la civiltà.
• Polissena esprime la vita che viene distrutta, la gioventù
sacrificata.
• Andromaca , madre dell'unico bambino di stirpe regale
rimasto in vita dopo la distruzione di Troia, impersona la
virtù non rispettata.
• Il biasimo di
Euripide investe
quindi gli uomini
e gli dei, che non
sono in grado di
impedire una
strage e non sono
interessati ad
altro che a se
stessi.
trama
 Elena non sta a Troia ma in Egitto: a Troia ci sta un
fantasma identico
 Menelao, al ritorno della guerra di Troia, si reca in
Egitto e vi trova la vera Elena
 Elena e Menelao con un inganno scappano dal
palazzo di Teoclimeno, il quale voleva sposare Elena
 Sopraggiunge il Deus ex machina ( Dioscuri) che
placa l’ira del re
Motivazioni
• L’Elena contiene riferimenti alla situazione
dell’ Atene sconvolta dalla guerra del
Peloponneso .
 Euripide fa pronunciare
al coro una forte condanna della guerra:
« È pazzo chi cerca la gloria a suon di lancia nelle
battaglie, è un modo rozzo di porre fine ai problemi
dell'umanità. Se le decisioni vengono affidate alla
lotta di sangue, la violenza non abbandonerà mai le
città degli uomini. Grazie ad essa alla fine hanno
ottenuto solo un posto sotto la terra troiana: eppure
si poteva risolvere con le parole la contesa sorta per
te, Elena »
La trama stessa dell’opera, appare decisamente
antimilitarista:
 la guerra di Troia è stata un inutile spargimento di sangue,
perché la vera Elena non era a Troia.
 Il servo chiede a Menelao:
“Vuoi dire che abbiamo sofferto invano per una nuvola?”.
In questa domanda sta il significato dell’opera: spesso gli
obiettivi che si vogliono raggiungere tramite la guerra sono
solo pie illusioni; come era un’illusione Elena, che
sembrava una donna e invece era solo “un vuoto miraggio”.
Trama
 Eracle, impegnato nella sua ultima fatica con Cerbero, è assente




da casa e Lico ne approfitta per usurpare il trono di Tebe
L'usurpatore minaccia di togliere la vita a Megara, moglie di
Eracle, e ai suoi figli, nonché al vecchio padre Anfitrione
Ritorna Eracle che, accecato dall'ira, uccide Lico.
Ma Era, invia Iris, la sua messaggera, e Lissa, la personificazione
della Rabbia, con uno scopo: fare impazzire Eracle per
costringerlo ad uccidere i suoi stessi figli.
Atena giunge in tempo per salvare Anfitrione, fermando Eracle
 Anfitrione gli mostra i cadaveri dei familiari e gli svela che è
lui stesso l'artefice dello scempio: Eracle, in preda allo
sconforto, medita il suicidio.
 A salvarlo dal suo intento sarà Teseo
 Ribaltamento del mito dovuto all’esigenza di analizzare i
valori tipici Ateniesi
 Il dramma conduce Eracle in una dimensione
assolutamente nuova, fatta di orrore e di disperazione, di
vergogna e di ribrezzo verso se stesso per ciò che aveva
compiuto
 Teseo lo aiuta ad affrontare la complessità della sua natura
più profonda e oscura
 I figli di Eracle hanno trovato rifugio dalla persecuzione del




re Euristeo.
Il re di Atene, rifiuta di consegnarli all'araldo argivo venuto
a riprenderli
Scontro armato, ma un oracolo impone il sacrificio di una
nobile vergine per conseguire la vittoria.
Macaria, una delle figlie di Eracle, offre spontaneamente la
propria vita per i fratelli. La battaglia è vinta
Euristeo viene catturato e Alcmena, la madre di Eracle,
ottiene che Euristeo sia punito con la morte
 L’opera risale alla prima fase della guerra del




Peloponneso
L’ambientazione mitologica costituisce la cornice per
l’encomio dei valori della democrazia ateniese del V
secolo a. C.
Funzione patriottica
Evidente antimilitarismo :
Risalto alle esequie dei morti
in guerra
 Le madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto
a Tebe si riuniscono presso l’altare di Demetra ad
Eleusi per supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare
degna sepoltura ai figli.
 I tebani, infatti, negano la restituzione dei cadaveri.
 Il re Teseo decide di aiutarle
 La guerra tra le due poleis diventa così inevitabile, e
si conclude con la vittoria di Atene e la conseguente
restituzione dei cadaveri.
 Evadne, moglie del caduto Capaneo, si getta da una
roccia sul rogo dove veniva cremato il marito, in un
atto di estrema dedizione coniugale.
 Deus ex machina, la dea Atena, fa giurare ad Adrasto
eterna riconoscenza di Argo verso Atene, predicendo
inoltre la prossima caduta di Tebe.
 La tragedia è stata scritta in piena guerra del
Peloponneso.
 Come negli Eraclidi, anche qui è evidente la funzione
patriottica: ricordare agli ateniesi la propria grandezza
nei confronti della rivale Sparta.
 Il re Teseo confronta la democrazia ateniese con la
tirannide tebana, concludendo che solo la democrazia
può garantire la libertà
 Intenzione di dimostrare la superiorità di Atene
sull’oligarchia spartana.
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EURIPIDE CONTRO LA GUERRA