e Parecchio tempo dopo la formazione del sole nacque anche la terra, dapprima come ammasso di detriti cosmici che venne continuamente bombardato; così si ebbe un aumento della massa e della temperatura. Quando la terra fu sufficientemente calda ebbero inizio le prime eruzioni vulcaniche che portarono in superficie lava e gas incandescenti. I gas contenevano un’elevata percentuale di vapore, che si condensò in acqua. Si ebbero così i primi oceani. L’attuale miscela gassosa che costituisce l’atmosfera terrestre è ben diversa da quella che gli scienziati pensano sia stata quella primordiale. Gli scienziati pensano che il primo ossigeno atmosferico sia stato prodotto dopo alcuni miliardi di anni dalla formazione della Terra. Gia’ nel 17° secolo ovvero da quando si cominciarono a realizzare le prime carte geografiche, si era notata una certa somiglianza tra le coste occidentali dell’Africa e quelle orientali dell’America. M.Wegener nel 1912 ipotizzò che le terre in origine fossero fuse in un unico blocco che chiamò Pangea e avvolte da un unico oceano chiamato Panthalassa. Queste terre in seguito si separarono originando l’attuale divisione in continenti. Gli studi condotti sui fondali oceanici usando l’ ecoscandaglio hanno confermato la teoria di Wegener della Deriva dei Continenti. Le zolle in movimento Oggi la superficie terrestre è costituita da zolle in continuo movimento. Esse infatti a causa dei moti convettivi generati dal nucleo che riscalda il mantello, si spostano, allontanandosi o scontrandosi tra loro e determinando in questo modo modificazioni della crosta. Per conoscere la composizione delle zone più profonde della terra, gli esperti hanno adoperato tecniche, basate sullo studio di alcune caratteristiche del nostro pianeta. Procedendo dalla superficie verso l’interno aumentano sia la pressione che la temperatura quindi si suppone che nella parte più interna del pianeta ci sia una sorgente di calore; inoltre l’ago di una bussola che si sposta indica anche che la Terra genera un campo magnetico. Le indicazioni più importanti sulla Terra provengono dallo studio della velocità di propagazione delle onde sismiche che si formano durante un terremoto. Queste, infatti attraversando la Terra variano di velocità. Lo studio di queste onde ha permesso di affermare che la Terra è costituita da gusci concentrici.Il guscio più superficiale è la crosta. Al di sotto si trova una massa fluida chiamata mantello, a profondità maggiori c’è il nucleo. Il globo terrestre è diviso in una serie di gusci concentrici: CROSTA MANTELLO NUCLEO CROSTA La crosta terrestre è lo strato più esterno e comprende le masse dei continenti e i fondali oceanici. Il suo spessore è variabile da un minimo di 5-10 km (nei fondali oceanici) a un massimo di 70 km. Essa è di consistenza solida ed è formata soprattutto da silicati di alluminio, da cui il vecchio nome SIAL. La crosta che forma i continenti è diversa da quella che costituisce il fondo degli oceani. La Crosta Continentale , infatti è leggera ed è molto spessa sotto le catene montuose. Le rocce che la formano sono le granitiche e le sedimentarie. La crosta continentale si collega alla crosta oceanica tramite una zona di terra che contorna tutti i continenti. La Crosta Oceanica è molto più giovane di quella continentale; essa è formata da rocce basaltiche, da materiali sedimentari derivati dall’accumulo di conchiglie e di scheletri di animali che cadono sul fondo. La crosta terrestre è molto estesa perché gli oceani e i mari formano circa 2/3 della superficie terrestre. Ci sono vulcani in attività e lunghe catene montuose chiamate dorsali oceaniche, mentre verso i continenti si trovano le fosse oceaniche MANTELLO Il mantello è lo strato che si estende sotto la crosta terrestre, da cui è separato dalla DISCONTINUITA’ DI MOHOROVICIC ( una discontinuità è la zona di separazione di due strati con caratteristiche diverse ). Il mantello ha uno spessore di circa 2900 km ed è formato soprattutto da silicati di magnesio e di ferro, da cui il vecchio nome SIMA. Ha caratteristiche intermedie tra lo stato solido e quello liquido: diciamo infatti che ha consistenza plastica. Occupa un volume a circa l’80% di quello di tutta la terra ed è suddivisa in tre zone: Il MANTELLO LITOSFERICO si trova immediatamente sotto la crosta terrestre, con la quale forma la litosfera, di consistenza rigida e con uno spessore che varia dai 75 km, sotto i bacini oceanici, ai 100-130 km, sotto i continenti. L’ASTENOSFERA ,la zona di mezzo, ha consistenza viscosa ed è parzialmente fusa. La MESOSFERA si estende fino al nucleo, a una profondità di 2900 km, e ha consistenza nuovamente rigida. NUCLEO Il nucleo, separato dal mantello da una discontinuità, la discontinuità di Gutenberg, è la parte più interna della Terra. Esso è costituito soprattutto da nichel e ferro, da cui il vecchio nome NIFE, e si estende per uno spessore di circa 3400 km fino al centro della Terra. E’ suddiviso in nucleo esterno e nucleo interno; le due parti sono separate dalla discontinuità di Lehaman. NIFE La Terra è avvolta da una calotta di gas che consente la vita sul nostro pianeta. Essa si estende “per convenzione “ fino a 3000 Km circa e viene suddivisa in 5 fascie: la zona immediatamente a contatto con il suolo è la TROPOSFERA, che si estende fino a 15 km di altezza. Tra i 15 Km e i 50 Km c’è la STRATOSFERA in cui si trova la Fascia di Ozono. Da 50 Km a 90 km troviamo la MESOSFERA dove si “accendono” le meteore. Dai 90 Km ai 900 Km si trova la IONOSFERA, con il fenomeno delle Aurore Boreali e la riflessione delle onde radio.Oltre i 900 km, troviamo l’ESOSFERA con i gas estremamente rarefatti, pressione atmosferica nulla e la temperatura molto elevata L’idrosfera è la parte liquida del nostro pianeta. Anche se il mare e gli oceani ne contengono la quantità più consistente;l’acqua si trova dappertutto: nei fiumi, nei laghi, nei ghiacciai e nel sottosuolo. Ogni anno circolano circa 1400000 miliardi di tonnellate di acqua nei fenomeni naturali di evaporazione e precipitazione che conosciamo come ciclo dell’acqua. L’acqua è l’agente atmosferico maggiormente responsabile delle molteplici forme che il paesaggio assume. L’acqua piovana scorrendo sul terreno si carica di moltissime particelle di terra, che i geologi chiamano dilavamento. Il lavoro che compie l’acqua dei fiumi si può dividere in tre momenti:erosione dei materiali, trasporto e deposizione dei detriti raccolti. Quando il fiume non trasporta quantità eccessive di detriti, si ha la foce semplice. Se i detriti si accumulano vicino alla foce si forma il delta. Le onde marine svolgono un lavoro di demolizione detto abrasione. In alcuni casi il mare riesce a strappare alle coste immensi blocchi, originando scogliere a strapiombo. Se l’abrasione avviene lentamente, si formano le coste frastagliate. Il mare prossimo alle coste trasporta in sospensione sabbia finissima, ghiaia e ciottoli; In questo modo si formano le spiagge. Talvolta, lungo le coste, si formano grandi rientranze, di forma arrotondata, dette baie. In altri casi si modellano insenature piuttosto vaste, chiuse ai lati da promotori: i golfi. Sulle coste dove i ghiacciai dell’era mesozoica avevano scavato profonde valli a U, l’avanzare del mare ha formato i fiordi, invasi dalle acque marine. Il vulcano è una spaccatura della crosta terrestre dalla quale fuoriesce il magma, proveniente dall’interno della terra sottoforma di lava. La maggior parte dei vulcani si trova vicino ai bordi delle zolle, nelle regioni dove avvengono i terremoti. Non tutti i vulcani, si trovano in corrispondenza dei margini delle placche. Si chiama cratere l’orifizio principale di uscita del materiale eruttivo e cono avventizio, un cratere minore laterale; il camino eruttivo vulcanico è il condotto lungo il quale il magma sale fino al cratere. Un’eruzione vulcanica viene preannunciata da rumori, poi avviene l’esplosione e infine si ha l’emissione della lava. Quando un vulcano per vari secoli non compie eruzioni, lo si considera spento. FINE