Biotecnologie ambientali
Iampietro Castelli Dalmasso
Definizione
• Le biotecnologie ambientali (BA)
possono essere definite come delle
applicazioni delle biotecnologie
volte alla salvaguardia delle risorse
naturali, alla prevenzione dei danni
ambientali, al trattamento di rifiuti
solidi e liquidi e di emissioni
gassose e, infine, al risanamento di
aree contaminate. Inizialmente si
sono sviluppate nell’ambito
dell’ingegneria civile e sanitaria,
mirando soprattutto allo
smaltimento di rifiuti.
Tecnologie diffuse
• Al momento sono diffuse e
utilizzate a livello europeo le
seguenti tecnologie: Trattamento
biologico aerobico di acque di
scarico civili e industriali
Pretrattamento anaerobico di acque
di scarico con elevato carico
organico misurabile Digestione
anaerobica di fanghi urbani in
reattori Digestione anaerobica di
rifiuti solidi organici in speciali
fermentatori allo stato solido
Compostaggio di rifiuti organici in
reattori o pile Trattamento di
emissioni gassose mediante biofiltri
Biorisanamento di suoli
contaminati
Il biomonitoraggio di contaminanti
ambientali
Consiste nel monitorare la presenza
nell’ambiente di contaminanti
chimici mediante biosensori, basati
sull’impiego della tecnica della
fusione genica con un gene reporter.
Per esempio un gene reporter
come lux, che codifica per l'enzima
luciferasi, permette di ottenere
prodotti enzimatici in grado di
emettere luce in presenza di
determinati contaminanti, e questa
emissione luminosa può essere
rilevata agevolmente da un
dispositivo elettronico.
Il biorisanamento di ambienti
contaminati
• Il Biorisanamento rappresenta il superamento
delle tecniche tradizionali utilizzate nella
bonifica dei suoli e delle acque
Tecniche importanti
•
Le tecniche tradizionali quali il lavaggio
con solventi e l’incenerimento
fornivano soluzioni efficaci sugli agenti
inquinanti, ma a loro volta
provocavano effetti ad alto impatto
ambientale che rendevano necessarie
lunghe ed onerose opere di bonifica dei
terreni trattati. La tecnica di
biorisanamento o biodegradazione è
emersa come una delle principali
tecnologie cui rivolgersi per avere un
ambiente più pulito: è stata infatti
riconosciuta come metodo non costoso
e altamente efficiente per rimuovere i
composti chimici tossici dai terreni e
dalle acque.
Composti
•
Fra i composti organici che interessano
il biorisanamento vi sono pertanto sia
quelli naturali (e quindi biodegradabili)
- quali gli idrocarburi - sia quelli di
sintesi, che essendo estranei alla
biosfera (xenobiotici) sono per lo più
non biodegradabili, per lo meno in
tempi accettabili, da parte dei
microrganismi normalmente presenti in
un determinato habitat.
Ceppi batterici specializzati nel
demolire tali sostanze possono essere
prodotti in laboratorio o naturalmente,
cioè selezionando in presenza del
contaminante, ceppi mutati capaci di
tale attività, oppure ingegnerizzando i
batteri in modo da trasferire
artificialmente il carattere desiderato.
Sbocchi Lavorativi
Il corso triennale intende fornire capacità e
competenze di base e professionali che
consentano, oltre all’accesso, senza debiti
formativi, alle successive lauree
specialistiche, anche una collocazione
lavorativa immediata nei seguenti settori:
- Università ed altri Istituti ed Enti pubblici e
privati interessati alla ricerca biotecnologica
e biomedica;
- Industrie, in particolare quelle farmaceutiche,
della diagnostica biotecnologica, della
cosmetologia, del settore agroindustriale e
della chimica fine;
- Laboratori di servizi (es. protezione
ambientale);
- Strutture del sistema sanitario nazionale
(laboratori di analisi; laboratori e servizi di
diagnostica
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