Il tuo Golia non ha spada e scudo, ma brandisce le lame della disoccupazione, dell’abbandono, della violenza sessuale o della depressione. Il tuo Gigante non sfila su e giù per i colli che circondano la valle dei terebinti, ma attraversa baldanzoso il tuo ufficio, la tua camera da letto la tua aula scolastica. Ti porta bollette che non puoi pagare, voti che non sei in grado di ottenere, persone che non puoi accontentare, alcol al quale non sai resistere, pornografia che non riesci a respingere, una carriera che non puoi lasciarti scappare, un passato che non puoi scrollarti di dosso e un futuro che non hai la forza di affrontare! Davide si presenta parlando di Dio, sollevando la questione del Dio vivente, come aveva fatto con il re Saul in: 1 Sam 17:37 E quando il gigante schernisce Davide, il giovane pastore risponde: 1Sam 17:45-47 Davide vede ciò che gli altri non vedono e si rifiuta di vedere quello che gli altri vedono.Gli occhi di tutti, sono puntati su quel brutale mastodonte respirante odio, mentre Davide è concentrato nel puntare i suoi occhi sul Signore! Vede il gigante, certo; ma vede di più Dio. 1 Sam 17:45 Potresti dire che Davide seppe come tener testa al suo gigante. Sapete tutti come andò a finire! Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto lo stesso? Quanto tempo è passato da quando hai affrontato la tua sfida? Abbiamo la tendenza a battere in ritirata, a nasconderci dietro un banco di lavoro, a strisciare dietro un nightclub di distrazioni o in un letto di amore proibito. Per un momento, un giorno o un anno ci sentiamo al sicuro, isolati, anestetizzati, ma poi il lavoro finisce, la bottiglia si svuota, l’amante se ne va e sentiamo di nuovo Golia. Tuonante.Tronfio. Cambia tattica. Vai all’attacco del tuo gigante con un anima satura di Dio! Gigante del divorzio non entrerai in casa mia! Gigante della depressione? Potrei metterci tutta la vita, ma non avrai la meglio su di me. Gigante dell’alcol, del fanatismo, della violenza sui minori, dell’insicurezza…… sarai abbattuto. Da quanto tempo non carichi la tua fionda e cerchi di colpire il tuo gigante? Dici che ne è passato di tempo? Allora Davide è il tuo modello. Dio lo chiamò “uomo secondo il mio cuore” (Atti 13:22). Non chiamò nessun altro in questo modo. Né Abramo, nè Mosè, né Giuseppe. Chiamò Paolo un apostolo, Giovanni il discepolo che egli amava, ma nessuno dei due fu definito “uomo secondo il cuore di Dio”. Sei nel deserto? È un periodo arido? Ti senti solo? Non saprai mai che Gesù è tutto ciò di cui hai bisogno finchè Gesù non è tutto ciò che hai! Rifugiati in Dio come un fuggitivo si rifuggerebbe in una caverna. Trova rifugio alla presenza di Dio.Trova conforto nel suo popolo. La vendetta fissa la tua attenzione sui momenti più brutti della vita. Certo, perdoniamo i torti occasionali. Superiamo presto il rancore nei confronti di torti minori, ma quando si tratta di reati gravi? I torti ripetuti? Il gigante che ci priva della pensione. O della salute? Se quel farabutto cercasse riparo nella tua caverna o giacesse addormentato ai tuoi piedi… che cosa faresti? Riusciresti a perdonare la feccia che ti ha ferito? Non farlo potrebbe rivelarsi fatale. Giobbe 5:2 I regolamenti di conti congelano il tuo sguardo sugli eventi crudeli del passato. Rievocare e rimuginare i torti subiti ti rende una persona migliore? Assolutamente no. Ti distrugge. I tuoi nemici figurano ancora nel piano di Dio. Il fatto che sono vivi è la prova che Dio non ha ancora rinunciato a loro. Possono essere fuori della volontà di Dio, ma non fuori della sua portata. Onori Dio quando vedi i tuoi nemici non come suoi fallimenti, ma come suoi progetti. Inoltre chi ci ha mai dato l’incarico di vendicarci? 1Sam 24:12e15 Golia g possiede una pistola di depressione: una 338 magnum fuoriserie, canna scanalata, dodici miliardi di metri di lunghezza, raggio d’azione illimitato, in grado di raggiungere ogni cuore. Non spara pallottole, ma tristezza. Non toglie la vita, ma i sorrisi. Non ferisce la carne, ma la fede. Golia G Sei mai stato colpito? Se non riesci a trovare il tuo ritmo, sì. Se ti sembra impossibile raggiungere la prima base o uscire dal letto, sì. Ogni passo in avanti viene vanificato da due passi indietro. Le relazioni si guastano. I cieli si scuriscono e le nubi si gonfiano. Le tue notti sfidano l’alba. Sei caduto in depressione. Il problema è rappresentato dai Sioux. Tu sei Custer. Senti di essere giunto al limite delle tue risorse. Depressione: il piattino di coltura per le decisioni sbagliate, l’incubatrice delle cattive azioni, la catena di montaggio delle mosse di cui ci si pentirà. Il modo in cui gestiamo i periodi difficili continuerà ad accompagnarci per parecchio tempo. Come gestisci i tuoi? Quando la speranza prende l’ultimo treno e gioia è soltanto il nome di una ragazza che vive dalle tue parti…. quando sei stanco di tentare, stanco di perdonare, stanco di settimane sfiancanti o di gente ostinata…..come gestisci i tuoi giorni neri? Con una boccietta di pillole o una bottiglia di scotch? Con un’ora al bar, un giorno alle terme o una settimana al mare? Molti optano per queste cure. Così tanti, in effetti, da far presumere che servano a infondere nuova energia in una vita triste. Ma è così? Nessuno nega che siano di aiuto per un po’, ma a lungo andare? Mitigano la sofferenza, ma la eliminano? Ma c’è una soluzione? Certo che c’è! Prega. Smetti di parlare a te stesso. Parla a Cristo, il quale ti invita: Matteo 11:28 Dio, che non è mai abbattuto, non si stanca mai dei tuoi giorni di depressione. La prossima volta che ti mancherà la voglia di andare avanti, “cerca sani consigli”. Non ne avrai voglia. I depressi amano i depressi. Gli afflitti frequentano gli afflitti. Amiamo chi si duole e evitiamo chi ci corregge. Eppure è proprio di correzione e di guida che abbiamo bisogno. Fai come Davide. Proprio lì tra le rovine fumanti di Siclag egli ritrovò la forza. Dopo sedici mesi a Gat. Dopo essere stato respinto dai Filistei, dopo la scorreria degli Analechiti, dopo l’insurrezione dei suoi uomini, egli ricordò che cosa fare: 1Sam 30:6 È bello riaverti tra noi Davide, ci sei mancato! Potresti ricevere la notizia da un poliziotto: “Mi dispiace. Non è sopravvisuto all’incidente”. Potresti richiamare un amico e sentirti dire: “Il chirurgo ha dato brutte notizie”. Troppe mogli hanno sentito queste parole da soldati dall’espressione cupa: “Siamo spiacenti di informarla…” In questi momenti la primavera diventa inverno, il blu muta in grigio, gli uccelli si zittiscono e il gelo del dolore si insedia. Fa freddo nella valle dell’ombra della morte. Noi come Davide, dobbiamo scegliere: fuggire o affrontare il gigante. 2Sam 1:4 Ti esorto a provare ad affrontare la gravità della tua perdita. Non hai perso a Monopoli, non hai smarrito le chiavi, non puoi semplicemente voltarti e andartene. A un certo punto, nel giro di qualche minuto o dopo mesi, avrai bisogno di fare come Davide: dovrai affrontare il tuo dolore. Quando seppe della morte di Saul e di Gionatan, Davide compose un canto funebre “2Sam 1:17” Il guerriero pianse, il condottiero affondò il volto barbuto nelle mani callose e pianse. “2Sam 1:11-12 Guerrieri in lacrime ricoprivano le colline, moltitudini di uomini procedevano mesti tra pianti, gemiti e lamenti. Si stracciavano le vesti, battevano i piedi per terra e espiravano dolore. Devi fare lo stesso. Devi far uscire il dolore dal tuo cuore e quando vi ritorna devi farlo uscire di nuovo. Forza, piangi a dirotto. Fiumicino 2011 [email protected]