Apprendimento programmato e software didattico Dobbiamo insegnare ad un ragazzo a leggere l’orologio…. Non è sempre necessario programmare con cura un insegnamento di questo tipo (… spesso si imparano le autonomie sociali senza nessun bisogno di un’istruzione formale) MA Ci sono tuttavia situazioni particolari nelle quali alcune autonomie non vengono padroneggiate in modo naturale ed autocostruito Gestire programmi di questo genere non è semplice… Compiti generali del docente/ educatore: 1. Fornire con precisione gli obiettivi didattici 2. Tenere sotto controllo gli stimoli ( non devono essere carenti o eccessivi) 3. Proporre obiettivi graduali ( ANALISI DEL COMPITO) 4. Effettuare l’osservazione sistematica, registrando giornalmente le difficoltà e i progressi dell’allievo 5. Gratificare i progressi Decalogo dei compiti specifici di un docente/ educatore 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Preparare il materiale Scegliere quello giusto Avere bene in mente il percorso didattico Scegliere il percorso adatto per quel momento Tenere un’osservazione sistematica per decidere i passi successivi Non farsi prendere dalla fretta di andare avanti quando il bambino non è ancora pronto Non farsi prendere dalla paura e fermarsi quando il bambino potrebbe invece procedere Ricordarsi di gratificare anche i minimi successi Non perdere la pazienza Non arrabbiarsi per i suoi inevitabili errori. Per un computer… Rispettare quel decalogo è semplice….quasi banale VANTAGGI DERIVANTI DALL’UTILIZZO DEL COMPUTER: 1. La sistematicità con cui il computer riesce a usare la gratificazione abbassa il rischio, insito nei programmi completamente gestiti dall’insegnante/ educatore, che il bambino subisca una quantità eccessiva di interventi punitivi. 2. Il computer è in grado di presentare gli stimoli e gli esercizi sotto forma di gioco (o videogioco) presentando gli obiettivi in maniera meno noiosa rispetto alla normale situazione didattica. 3. Il computer tiene alta la motivazione e l’autostima dello studente a differenza di sussidi tradizionali( schede di recupero- programmi individualizzati ecc) che generano un’impressione di diversità. Come ogni strumento… • …tutto dipende dal corretto utilizzo. USARE IL COMPUTER NON COMMETENDO QUESTI ERRORI: 1. Non lasciare solo l’allievo davanti alla macchina(occasione di emarginazione); 2. Non pensare che il P.C. possa sostituirsi all’insegnante/ educatore; LA MULTIMEDIALITA’ “Sistema di interazione tra l’uomo e la macchina basato su più mezzi contemporaneamente : testi, immagini, animazioni, suoni, voci” ANALISI DEL COMPITO Una delle metodologie più potenti per la gestione della gradualità educativa è l’ANALISI DEL COMPITO suddividere il compito che deve essere appreso in tanti obiettivi educativi/ didattici più semplici da essere insegnati. Nel caso di compiti poco complessi , l’analisi del compito ha di solito una STRUTTURA LINEARE. Per es.: LAVARSI LE MANI 1. Andare in bagno.. 2. Avvicinarsi al lavandino 3. Aprire il rubinetto dell’acqua ……asciugarsi le mani e uscire. Nelle autonomie sociali più complesse… ….si ricorre all’ ANALISI A BLOCCHI…. All’ interno di ogni blocco, che rappresenta un obiettivo generale , si trovano blocchi più piccoli con obiettivi più specifici e, all’interno di questi, piccole analisi del compito relative a questi obiettivi . E’ EVIDENTE CHE UNA COMPLESSITA’ DI QUESTO GENERE E’ MOLTO PIU’ FACILE DA GESTIRE CON UN SOFTWARE. Analisi del compito per la lettura dell’orologio (software didattico TIC TAC) • E’ sufficiente che l’educatore faccia clic sul blocco che gli interessa per aprirlo e vedere che c’è dentro…. … quando però Tic Tac è usato dal bambino, le analisi del compito non sono visibili ma continuano a funzionare poichè il sistema ne tiene conto per decidere il percorso didattico da seguire. La prassi… 1. ( fig. 3.5)Il sistema tiene conto delle risposte dell’allievo e passa a un compito più difficile solo quando una sequenza di risposte corrette consecutive dimostra che l’allievo padroneggia il compito più semplice. Tutto è gestito in modo automatico. 2. Se nessuno interviene, il programma si ferma quando è necessario e quando arriva il momento giusto va avanti FIGURA (3.6- 3.7- 3.8- 3.9- 3.10) 3. Il programma prosegue rendendo la situazione didattica sempre meno facilitata, ma solo quando la valutazione automatica delle risposte garantisce che l’allievo è pronto per affrontare compiti più avanzati (3.11- 3.12) 4. La necessità di una sistematica gratificazione delle risposte corrette è soddisfatta da Tic Tac, che sottolinea sempre queste risposte con interazioni verbali( il sistema usa frasi come “Benissimo! Hai dato la risposta giusta)…brevi musiche e semplici animazioni. 5. Quando il bambino svolge tutti gli esercizi proposti nel modo giusto, inoltre, gli viene data la possibilità di andare avanti nel programma. 6. L’errore viene sottolineato ma non tenuto mai troppo tempo sotto gli occhi dell’allievo, per non proporgli stimoli che favoriscano la ripetizione di errori simili in futuro Vantaggi del software Tic Tac 1. Il software propone i suoi obiettivi usando solo immagini e suoni e rinunciando completamento al testo. 2. Le scelte dell’allievo avvengono semplicemente spostando il mouse sullo schermo e facendo clic su un’ immagine o su un bottone. 3. Le gratificazioni si servono di voci, musiche e semplici animazioni. Limiti del software Tic Tac 1. Molto rigido poichè segue in modo canonico i principi dell’apprendimento programmato. 2. Può produrre noia e apprendimento poco significativo. Un po’ di NAVIGAZIONE può servirci… Nel gergo informatico … NAVIGAZIONE = SPOSTAMENTO DA UN PUNTO DI VISTA ALL’ALTRO DEL PROGRAMMA UNA NUOVA ALLEANZA • Programmazione didattica e sapere costruttivista non sono religioni con i loro dogmi bensì processi diversi che favoriscono l’apprendimento attraverso metodi diversi. Quali caratteristiche deve possedere un buon software didattico? 1. Dovrà essere tanto flessibile da adattare i contenuti dell’insegnamento ai bisogni formativi del singolo alunno; 2. dovrà essere in grado di semplificare il processo d’insegnamento senza ridurre il contenuto; 3. dovrà possedere la finzione di monitoraggio dell’intero percorso educativo/ didattico, facilitando così i processi di verifica; 4. dovrà essere attraente, nel senso di essere gradito dal soggetto che lo utilizzerà. 1. Adattare i contenuti dell’insegnamento ai bisogni formativi del singolo alunno • Ossia effettuare la PRATICA DELL’INDIVIDUALIZZAZIONE….. I programmi d’ insegnamento di specifici contenuti disciplinari devono poter essere modificati e resi effettivamente fruibili dal singolo alunno, con il suo bagaglio di esperienze didattiche, le sue risorse cognitive e il suo potenziale di apprendimento. 2. Semplificare il processo di insegnamento senza ridurne il contenuto … riguarda la dimensione del “come” insegnare, insegnando cioè uno stesso contenuto disciplinare in modi diversi studi sugli stili cognitivi e di pensiero condotti da STERNBERG