Il bambino con il pigiama a righe John Boyne Valentina, Hanna, Isabella Quando vide la loro nuova casa, Bruno sgranò gli occhi e spalancò la bocca in una grossa O. Ogni dettaglio gli sembrava l‘ esatto contrario di quello che aveva lasciato nella casa di prima a Berlino. Non riusciva a credere che si fossero davvero trasferiti lì,gli sembrò di trovarsi in mezzo al nulla. Bruno fece una passeggiata attraverso il bosco. Vide un bambino solitario che stava seduto per terra a gambe incrociate. Gli si avvicinò e un attimo dopo sollevò lo sguardo, Bruno rimase colpito dagli occhi tristi che lo fissavano. Iniziarono a conversare, presto diventarono amici. Bruno ritornò da Shmuel ogni giorno dopo il loro incontro. Alla vista del suo amico, l´espressione terrorizzata si trasformò in un largo sorriso. Passavano insieme delle ore giocando a dama, ridendo e scherzando. Legarono di giorno in giorno, sempre di più. Un giorno Bruno scese in cucina e vide Shmuel che stava pulendo i bicchieri della mamma. Bruno gli diede un biscotto perché pensava che avesse fame. All‘ improvviso entrò un tenente e chiese a Bruno se avesse già visto il bambino. Preso dalla paura, d‘istinto disse di no. Shmuel venne di nuovo portato al campo di lavoro. I due non si incontrarono più per i giorni seguenti. Un giorno Shmuel non trovò più suo padre e Bruno decise di aiutarlo nelle ricerche. Così Shmuel gli portò un “pigiama“ e il suo amico potè entrare nel campo di concentramento. Lì vide tante persone e improvvisamente i soldati ordinarono a tutti di svestirsi. Anche i bambini vennero portati in una camera a gas…scoprite voi cosa successe a Bruno e Shmuel… Fine