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Da sempre nella comunità si sono cercate strade per sostenere le nuove
persone che il Signore ci dona attraverso le varie attività di
evangelizzazione;
le persone che arrivano dai seminari di vita nuova sono sempre più
scristianizzate e prive delle conoscenze più elementari della vita cristiana;
spesso sono persone che vivono situazioni irregolari e hanno bisogno di
ricevere l'ABC della vita cristiana;
l'esperienza di diversi decenni ci ha insegnato che se le persone non
vengono aiutate, anche se fanno belle esperienze durante il seminario di vita
nuova, si perdono in quanto si trovano sole ad affrontare le inevitabili
problematiche del cammino di conversione;
anche se infatti permane sempre la nostra libertà di aderire o meno a Gesù,
l'opportunità di strumenti concreti di aiuto e sostegno nel cammino
agevolano e incoraggiano la scelta e preservano dall'effetto di “risucchio”
che il mondo tende sempre ad esercitare su di noi specie all'inizio del camino;
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in realtà questa è proprio la vocazione e la forza della comunità cristiana
e perciò della Comunità Magnificat, quella cioè di diventare un luogo nel
quale le persone possono essere accolte all'inizio del loro cammino,
accompagnate a fare una vera e profonda esperienza dell'amore di Dio nella
loro vita ma poi sostenute in quei passi fondamentali che permettono di
rimanere in Gesù radicandosi in Lui in modo efficace e profondo;
la comunità ha questo grazia ma deve coniugare queste sue potenzialità in
modi pratici attraverso i quali permettere al Signore di agire al suo interno
come uno strumento nelle sue mani;
non bastano le migliori intenzioni, dobbiamo dare noi stessi da mangiare
come ci ha insegnato Gesù e per dare da mangiare dobbiamo mettere seduti
a gruppi i nostri fratelli e servirli portandogli il cibo che Gesù moltiplica
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in tanti anni di cammino si sono sperimentate varie metodologie per
raggiungere lo scopo di far crescere le persone nel radicamento in Gesù,
alcune di queste esperienze hanno prodotto anche buoni frutti dando buoni
risultati;
ma la vera svolta che ha prodotto frutti con continuità si è avuta quando si è
stabilito un percorso ben strutturato e con obiettivi precisi che poi si è
andato sempre più concretizzando nell'esperienza che chiamiamo
discepolato che da ormai da molti anni viene ripetuto con piccole modifiche
nella struttura;
se non erro almeno 3 cicli di fragranti discepoli sono già stati sfornati dal
forno Magnificat;
in un primo momento questo cammino si sviluppava in 2 anni comprendendo
anche il seminario di vita nuova;
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oggi nella versione che ormai molti di voi già conoscono, la sua durata
è stata estesa a circa 3 anni comprendendo sia il seminario di vita
nuova che il percorso di “scuola di comunità” ma mantiene al suo
interno una unicità nel cammino e l'assenza di interruzioni;
un punto di forza di questo cammino è proprio questa scelta di
prendere del materiale grezzo che siamo noi quando veniamo
pescati nel mare del mondo e immetterlo in un cammino che per chi
lo desidera fornisce una serie di occasioni per fare concreti passi dietro
Gesù;
in questo giorno e mezzo vi illustreremo nel dettaglio il cammino con
la sua struttura gli obiettivi le metodologie
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è importante dare alcune definizioni e capire la vera natura di questa
esperienza per poterla vivere e guidare in modo efficace;
un buon modo per spiegare cosa è questo percorso è quello di esprimere in
modo chiaro cosa non è;
il Discepolato non è un corso di vita cristiana né un cammino di
formazione cioè non si configura come un percorso nel quale vengono forniti
degli elementi di conoscenza o delle nozioni ma è piuttosto un cammino di
crescita esperienziale dove si invita a fare dei passi;
nel cammino di discepolato si forniscono in realtà dei contenuti anche sodi
e concreti che riguardano la Parola di Dio la dottrina cristiana, l'insegnamento
della Chiesa ma questi non vengono dati per acquisire conoscenze bensì
vengono forniti come elementi dei quali fare esperienza e da mettere in
pratica;
il vero obiettivo infatti è fare discepoli di Gesù conquistare persone a Lui
prendere dal mondo e trasferire nel Regno di Dio;
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ciò che vogliamo realizzare è questo trasferimento che consenta alle persone
di radicarsi in Gesù di non essere più sballottati da ogni vento di dottrina
ma di acquisire nella loro vita una dimensione di confidenza con Gesù che
permetta ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle di camminare in modo maturo
dietro a Lui;
questo obbiettivo alto che ci poniamo risiede nella pedagogia stessa di Gesù
che ci ha insegnato non a convertire le persone ma a fare discepoli:
“19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò
che vi ho comandato”. (Mt 28,19-20);
dove essere discepoli significa fattivamente instaurare nella propria vita
un rapporto privilegiato con il maestro un rapporto sempre più profondo,
di conoscenza, di intimità di fiducia che guida le persone a una stabilità di
vita accanto a Gesù;
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un altra definizione al negativo è che il discepolato non è uno strumento da
prendere e riprodurre tal quale non è un manuale da applicare ma deve
essere inteso e vissuto come un cammino cioè come qualcosa che si sviluppa
in movimento mentre noi stessi per primi ci mettiamo in cammino come
tale richiede il nostro metterci in discussione, questo concetto vi verrà
ripetuto ma è molto importante;
nel vivere questo cammino ci vuole fantasia, dedizione preparazione non
improvvisazione
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i destinatari di questo cammino sono tutti coloro che abbiano fatto
l'esperienza dello Spirito e ricevuto la preghiera di effusione;
spesso nelle realtà che ogni anno o più volte all'anno fanno i seminari
di vita nuova, i destinatari sono proprio coloro che hanno appena
terminato il seminario;
ma questo cammino può essere offerto, con buoni frutti, anche a
tante persone, che dopo il seminario e l'effusione hanno bivaccato nei
pressi della comunità senza avere mai una porta alla loro altezza
attraverso la quale entrare con facilità;
in alcune missioni ad esempio come strumento per aiutare le persone
a crescere ma contemporaneamente a fornire elementi di identità
comunitaria
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un numero giusto di persone, non è efficace offrire questo percorso a gruppi
troppo piccoli perché inevitabilmente il cammino si impoverisce, si perde la
dimensione del corpo;
a volte può capitare di avere un consistente numero di giovani o di persone
aventi determinate tipologie ad es. prevalentemente coppie o persone più
anziane … ovviamente il cammino andrà calibrato su chi abbiamo davanti;
è importante che le fraternità costituiscano un ministero una equipe di
persone che lavorano in modo specifico in questo ambito perché come vi
verrà detto andando avanti è importante lavorare insieme e far lavorare la
fantasia senza pensare di avere in mano un timbro semplicemente da
inchiostrare e sbattere su un foglio di carta;
come tutte le cose di Dio, questo cammino esprime le sue potenzialità se chi è
chiamato a guidarlo ci crede ed è disposto a mettersi in gioco, molto della
efficacia del cammino dipende proprio da questo elemento non trascurabile;
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certamente saranno necessari bravi catechisti o bravi animatori ma se chi
annuncia o guida non è uno che si mette in cammino lui stesso insieme agli
altri non si produrranno i frutti che il Signore ci promette;
la maggiore efficacia si ha quando a guidare il cammino di discepolato ci sono
persone che lo hanno sperimentato in prima persona e perciò lo
conoscono avendolo percorso;
è importante che ci sia una fattiva collaborazione da parte di tutta la
fraternità sia dei Responsabili che hanno un ruolo nella formazione dei
gruppi e nello stabilire gli animatori ma poi anche nel creare una reale
accoglienza dei discepoli nella vita della fraternità;
I responsabili di fraternità sono i responsabili finali cui far riferimento ma
naturalmente delegheranno a coloro che fattivamente guidano i discepolati ed
al ministero di riferimento la ordinaria guida del cammino in un clima di
fraterna collaborazione ma senza disinteressarsi
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oggi possiamo dire di aver già ampiamente verificato che se si lavora bene ci
sono degli indubbi frutti di grazia;
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cominciare a vivere con continuità ed impegno il discepolato e
naturalmente anche ciò che lo precede, dona grande arricchimento a
tutta la fraternità, questo non solo o meglio non tanto nel fatto che
aumenteranno anche i numeri come dicono gli Atti degli Apostoli “Intanto il
Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”
quanto piuttosto nel fatto che consente alla Comunità di fare ciò per cui il
Signore l'ha costituita e cioè essere questa dimora per Lui nel mondo, questo
luogo di rifugio per tanti che possono così avvicinarsi a Gesù e rimanere in
Lui;
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questa è la vera nota positiva che aggiunge questo cammino alla vita della
fraternità, una nuova stabilità, un impegno continuo dei sui membri nella
costruzione del Regno di Dio attraverso l'opera di evangelizzazione che
concretamente si realizza nell'operare questo trasferimento dal mondo al
Regno di Dio;
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la vivacità della vita di una fraternità che non si appiattisce su se stessa,
non si trova a vivere una situazione asfittica fatta di conflitti interni
perché non si ha altro a cui pensare;
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ma una fraternità che genera nuova vita impegnandosi costantemente
nell'opera di evangelizzazione nell'accogliere i nuovi nel pensare da molti
mesi prima al seminario che si organizzerà senza aspettare la settimana
precedente, nel lavorare con chi il Signore ci dona aiutandolo a crescere nella
sua dimensione di uomo di Dio;
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oltre ciò naturalmente il frutto più bello è nella vita delle persone che
non venendo abbandonate possono crescere trovando un sostegno
nell'accoglienza e nella cura che gli viene riservata e nell'esempio che gli viene
dato;
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i nuovi diventano membri della fraternità trovano il loro spazio nell'ambito
della fraternità che è formata anche da loro oltre che dagli alleati, i novizi e gli
amici;
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questo cammino è concepito per condurre le persone a radicarsi in Gesù cioè
a crescere in un rapporto stabile con il Signore aprendo progressivamente il
loro cuore all'azione dello Spirito e acquisendo in loro quei punti fermi
relativamente alla vita spirituale (preghiera, vita sacramentale..) e alla vita
ordinaria (rapporti con gli atri, rapporti familiari, rapporto con il lavoro e il
denaro, …);
oltre a ciò le persone vengono introdotte alla vita della comunità
inserendole progressivamente nella vita della fraternità facendole conoscere e
creandogli ambiti di vita nei quali possano essere accolti;
al termine del cammino le persone dovranno poter scegliere cosa fare, cioè
che rapporto instaurare con la comunità se indirizzarsi verso il noviziato o
verso l'esperienza degli amici, ma affinché questo possa avvenire il cammino
dovrà essere condotto in modo serio e con grande partecipazione da parte di
coloro a cui viene affidato il compito di guidare i fratelli;
il prolungamento di un anno ha anche lo scopo di renderlo propedeutico al
Noviziato
Ma questo non è una cosa automatica
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Dopo aver detto tutte queste cose così belle e positive sorge spontanea la
domanda: Ma dove stà la fregatura?
Bè la fregatura o meglio l'inghippo stà nel fatto che affinché questo possa
accadere abbiamo bisogno di credere in ciò che facciamo, di lavorare in
modo serio e di affidarci con fiducia alla grazia di Dio consapevoli della nostra
povertà
deve prendere in considerazione che ci viene consegnato un tesoro
prezioso che sono i nostri fratelli e le nostre sorelle;
chi riceverà nella comunità questo ministero riceverà un incarico difficile ma
esaltante perché avrà la possibilità di costruire con Gesù la cosa più preziosa
che è la santità dei fratelli e delle sorelle a lui affidati
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Perché l`esperienza del cammino di Discepolato