La Patologia è lo studio delle manifestazioni, delle cause, dei meccanismi e degli effetti della malattia Conoscere la causa e i meccanismi di anomalie di tessuto e d’organo La conoscenza dell’eziologia consente una programmazione analitica La conoscenza della patogenesi aiuta a formulare una terapia corretta Interpretazione e comprensione della malattia Le malattie possono essere provocate da anormalità che interessano: La funzione genetica La funzione fisiologica/biochimica L’organizzazione strutturale di cellule, tessuti organi OMEOSTASI EQUILIBRIO DINAMICO regolato da sistemi di controllo intraed extracellulari che permettono il MANTENIMENTO DELL’INTEGRITA’ biochimica, strutturale e funzionale a livello di cellula, tessuto ed intero organismo OMEOSTASI INTRACELLULARE Comprende: • CONTROLLO DEL VOLUME CELLULARE • ASSUNZIONE DI NUTRIENTI PER LA SINTESI E L’ENERGIZZAZIONE CELLULARE • CONTROLLO DEL PH • SINTESI DI PROTEINE CON FUNZIONI PROTETTIVE • SISTEMI DI DETOSSIFICAZIONE OMEOSTASI TISSUTALE • CONTROLLO della COSTANZA NUMERICA della POPOLAZIONE CELLULARE • CONTROLLO dello STATO DIFFERENZIATIVO delle CELLULE • PROCESSI RIGENERATIVI OMEOSTASI SISTEMICA • CONTROLLO DELL’EQUILIBRIO IDRICO-SALINO • TERMOREGOLAZIONE • REGOLAZIONE DELLA GLICEMIA • OMEOSTASI PRESSORIA • FEED-BACK ORMONALI • RISPOSTA NEUROENDOCRINA • REGOLAZIONE DELLE RISPOSTE DIFENSIVE INFIAMMATORIE ED IMMUNITARIE Stato di Salute AGENTE patogeno Deviazione dall’ Omeostasi Efficacia della risposta difensiva ed eliminazione dell’agente RESITUTIO AD INTEGRUM GUARIGIONE PROCESSO PATOLOGICO MALATTIA MORTE Deviazione permanente ADATTAMENTO Cellula normale AGENTE patogeno Deviazione dall’ Omeostasi Efficacia della risposta difensiva ed eliminazione dell’agente RESITUTIO AD INTEGRUM Efficacia della riparazione e cessazione dell’azione patogena PROCESSO PATOLOGICO Danno reversibile Deviazione permanente ADATTAMENTO Degenerazione Danno irreversibile Cellula Normale MORTE CELLULARE Necrosi I vari tipi di risposta della cellula ai vari insulti costituiscono le basi cellulari della malattia Cellula normale Stimolo patologico Efficacia dei sistemi di protezione e di riparazione La cellula sopravvive ma lo stimolo non cessa Stimolo Continuo ADATTAMENTO Aumento della Richiesta di funzione Ridotta richiesta di funzione o alterata nutrizione ATTIVAZIONE METABOLICA e FUNZ. - AUMENTO del VOLUME CELLULARE - AUMENTO del NUMERO CELLULARE (IPERTROFIA, IPERPLASIA) - RIDUZIONE del METABOLISMO - RIDUZIONE del VOLUME cellulare - RIDUZIONE del NUMERO cellulare (ATROFIA, INVOLUZIONE) Perturbazioni ambientali ostili CAMBIAMENTI METABOLICI SPECIFICI (HSPs, detossificazione) - CAMBIAMENTO del DIFFERENZIAMENTO (METAPLASIA) ADATTAMENTO MODIFICAZIONI METABOLICHE e STRUTTURALI che DETERMINANO il RAGGIUNGIMENTO di un NUOVO STATO OMEOSTATICO che PERMETTE DI MANTENERE L’INTEGRITA’ STRUTTURALE E FUNZIONALE di FRONTE A PERTURBAZIONI AMBIENTALI E STRESSORS ADATTAMENTO • RISPOSTA della CELLULA a CONDIZIONI DI STRESS causata da STRESSORS di varia natura sia fisiologici che patologici e che possono causare: - danno alle proteine - danno alle membrane - danno al DNA - alterazioni della regolazione del volume • RISPOSTA ADATTATIVA a LIVELLO DI ORGANI e TESSUTI DOVUTE a MODIFICAZIONI di RICHIESTA FUNZIONALE, STIMOLAZIONI ORMONALI e di CRESCITA • RISPOSTA ADATTATIVA dell’ORGANISMO CON ATTIVAZIONE DEL SISTEMA dello STRESS ADATTAMENTO CELLULARE RISPOSTA CELLULARE a vari tipi di STRESS tramite la SINTESI di PARTICOLARI PROTEINE (Proteine da stress (HSPs), Metallotioneine) • RISPOSTA allo STRESS OSMOTICO • RISPOSTA allo STRESS OSSIDATIVO • RISPOSTA AL DANNO del DNA ADATTAMENTO di TESSUTO e di ORGANI ADATTAMENTO in genere REVERSIBILE in risposta ad una diversa richiesta funzionale, stimolazione ormonale (fisiologica o patologica) CAMBIAMENTO di GRANDEZZA delle CELLULE: • IPERTROFIA • ATROFIA CAMBIAMENTO di NUMERO delle CELLULE: • IPERPLASIA • IPOPLASIA (congenito, fisiologico, patologico) • INVOLUZIONE (fisiologico) CAMBIAMENTO di DIFFERENZIAZIONE delle CELLULE: • METAPLASIA Adattamenti cellulari Le cellule possono rispondere alle sollecitazioni che non sono tanto intense da provocare un danno con adattamenti non patologici Adattamenti cellulari • • • • • Rigenerazione Iperplasia Ipertrofia, Iperploidia Atrofia Modificazione del fenotipo (Modulazione) • Metaplasia • Adattamento dei loro organuli Le cellule negli organismi multicellulari, nei tessuti specializzati, hanno un diverso grado di specializzazione, anche definito differenziamento All’interno di ogni tessuto esiste una popolazione cellule “staminali” che serve al rinnovamento del tessuto stesso Le cellule staminali sono scarsamente differenziate e si dividono attivamente Le cellule differenziate non si dividono più, ma svolgono la loro funzione e quindi vanno incontro a morte programmata (apoptosi). Tre categorie di cellule: Cellule attivamente proliferanti: cellule staminali nei tessuti epiteliali e nel midollo osseo (globuli rossi e bianchi), cellule germinali Cellule differenziate che normalmente non si dividono, ma lo possono fare in risposta ad uno stimolo appropriato, per esempio le cellule del fegato. Cellule molto specializzate: cellule nervose, muscolari, i globuli rossi hanno perso la capacità di dividersi. . Divisione cellulare: processo che dà origine a nuove cellule. • Avviene durante lo sviluppo embrionale, nella formazione dell’organismo adulto e nella vita adulta, dove circa 25 milioni di cellule al secondo sono soggette a divisione. • La divisione cellulare si inserisce nel ciclo cellulare, che corrisponde al periodo di vita della cellula. Il ciclo cellulare: interfase e mitosi Interfase: G1 (G=gap) S (duplicazione del DNA) G2 Nell’interfase la cellula cresce in volume ed è attiva nelle sue funzioni metaboliche, come l’ossidazione del glucosio, la trascrizione, la traduzione e la replicazione. Nell’interfase avvengono gli eventi preparatori alla mitosi La sintesi proteica è sempre attiva, in S vengono sintetizzati soprattutto gli istoni. Nelle cellule normali il controllo della proliferazione avviene in specifiche fasi del ciclo cellulare Segnali proliferativi positivi Segnali proliferativi negativi La durata del ciclo varia molto. In una cellula adulta può durare da 12 a 36 ore. La differenza dipende soprattutto dalla lunghezza della fase G1. La fase G1 può durare ore, giorni, settimane o più a lungo a seconda del tipo cellulare. Quando la fase G1 si protrae a lungo, si parla di Go, cioè una fase stazionaria di attesa. L’ingresso da Go a G1 ed il passaggio da G1 a S richiede l’intervento di messaggi ambientali, chiamati mitogeni o fattori di crescita. I meccanismi di controllo del ciclo cellulare: da Go a G1: fattori di crescita Transizione G1 - S: start point, preparazione delle molecole necessarie per la duplicazione del DNA Transizione G2 – M: controllo quantitativo e qualitativo dell’avvenuta duplicazione del DNA, preparazione del fuso mitotico. L’uscita da M è l’avvio della citochinesi Capacità rigenerativa di vari tipi cellulari • Cellule Labili • Midollo osseo • La maggior parte degli epiteli • Stabili • • • • • Perenni • Capaci di replicare il DNA • Muscolo striato Miocardio • Podociti glomerulari • Incapaci di replicare il DNA • • • • Epatociti Fibrobalsti Endotelio Muscolo liscio Neuroni Cellule del cristallino Adipociti? Cellule del Sertoli Rigenerazione Sostituzione delle cellule andate perdute con cellule dello stesso tipo Ricostituzione Sostituzione di una parte del corpo andata perduta attraverso la rigenerazione coordinata di numerosi tipi di cellule La rigenerazione dei tessuti connettivi Fibroblasti e cellule endoteliali: • I° fase: le cellule si distendono a coprire la superficie scoperta • II° fase: si replicano La rigenerazione dei tessuti connettivi Tessuto Osseo: • I° fase: le cellule fabbricano un osso provvisorio, fatto di trabecole immature, con fibre collagene disposte a caso (osso intrecciato) • II° fase: Sciami di osteoclasti rimuovono l’osso provvisorio e gli osteoblasti lo sostituiscono con l’osso lamellare La rigenerazione dei tessuti connettivi Tendini: guarigione lenta- aderenzebassa funzionalità- rotture secondarie Cartilagine articolare: - rigenera ma non tanto da assicurare la guarigione spontanea (ostacoli meccanici) - Nelle fratture si trovano spesso focolai di cartilagine ialina se l’immobilizzazione non è perfetta Adipociti : non sono in grado di replicarsi ??? Adipoblasti La rigenerazione degli epiteli Fegato: • può essere innescata da un sovraccarico metabolico • controllo di TGF-a (Stimolatore) • TGF-b (Inibitore) • Fattore di crescita degli epatociti La rigenerazione degli epiteli Epiteli di rivestimento: • I° fase: una lamina di cellule emerge dal bordo dell’epitelio e si distende a coprire la superficie scoperta • II° fase: si replicano • III° fase: si differenziano nei tipi cellulari tipici del tessuto Epiteli semplici Epiteli pluristratificati scivolamento di lamine epiteliali e replicazione Differenziazione La rigenerazione degli epiteli Mesoteli: • Monociti in cavità peritoneale cellule epiteliali • Precursori sottoperitoneali o cellule mesoteliali La perdita di rivest. Peritoneale può portare a formazioni di aderenze Melanociti: non rigenerano (Le cicatrici sono di solito pallide) Ruolo della membrana basale nella rigenerazione epiteliale Rigenerazione del tessuto muscolare Le cellule muscolari lisce rigenerano (Es. guarigione delle ferite) Le cellule del muscolo striato: potenziale rigenerativo • I° fase: grumi di retrazione • II° fase: dai monconi germoglia lentamente una massa di nuclei avvolti da citoplasma (miotubi) Ipotesi: Contributo di cellule satelliti (staminali) che si risvegliano e si trasformano in mioblasti che si fondono a formare miotubi, che si fondono con i germogli e si differenziano in fibre mature (Se la Membrana Basale è intatta) Precursori muscolari (nell’interstizio in attesa): attivazione di un programma genetico per trasformarsi in mioblasti e miotubi Grumi di retrazione Cellula satellite Mioblasti Miotubi straiati Rigenerazione del tessuto nervoso Nervi periferici: degenerazione walleriana In seguito al taglio: Gli assoni del moncone distale si disintegrano, le cellule di Schwann che li avvolgono fagocitano i frammenti, ma a causa della mebrana basale, rimangono connesse a formare lunghe catene (nastri di Büngner). Dagli assoni del moncone prossimale si originano germogli Rigenerazione del tessuto nervoso periferico Neuroma da amputazione: Se la distanza da coprire è troppo grande, i neuroni formano un gomitolo disordinato Rigenerazione del tessuto nervoso Sistema nervoso centrale: I neuroni non si rigenerano Ipotesi: Gli assoni rigeneranti sono ostacolati da una matassa di cellule glia in rigenerazione (cicatrice) La glia invia agli assoni un segnale biologico che le disattiva • Rimielinizzazione: riavvolgimento di una guaina mielinica intorno a un assone vivente • Rimielinizzazione: oligodentrociti SNC • Rimielinizzazione: cellule di Schwann SNP Plasticità del sistema nervoso centrale : capacità del SNC di stabilire percorsi alternativi Dopo apoplessia i pazienti con emiplagia possono recuperare dopo alcuni mesi • Le cellule rigenerate sono altrettanto valide di quelle perdute? Si, ma non sempre e non subito, le nuove cellule hanno un aspetto indifferenziato e devono raggiungere la loro maturità funzionale • Esiste un limite alla rigenerazione? Numero di Hayflick (Es. i fibroblasti umani possono rigenerare 5010 volte) biologico: Telomero (Segmento di DNA di riserva non “codificante”) Le cellule della linea germinativa e le cellule staminali possiedono la telomerasi che ricostruise il telomero • Cosa spinge le cellule a rigenerare? a) attraverso il meccanismo della diffusione di fattori di crescita nel microambiente b) Comunicazione intercellulare c) Stimoli nervosi Fattori di crescita • • • • • • • Crescita Proliferazione o inibizione Differenziazione cellulare Sopravvivenza cellulare Attivazione cellulare Chemiotassi Vasocostrizione (es. PDGF) Endocrina Paracrina Autocrina