… E il suo inquinamento
Il
suolo
è
un
habitat
estremamente vario, uno dei più
ricchi di organismi di tutta la
biosfera soprattutto dal punto di
vista
della
fauna,
detta
pedofauna.
Il suolo è un sistema integrato, con ogni componente calibrata
e coordinata con le altre, e in cui qualsiasi alterazione si
ripercuote nel funzionamento di tutto l’insieme. Si tratta di
una struttura dinamica, che ha una sua origine, una sua vita ed
una fase terminale.
Normalmente si
individuano quattro
tipi principali di
suolo:
Sabbioso: è un suolo facilmente
lavorabile, la sostanza organica viene
velocemente mineralizzata, ha una
scarsissima capacità di ritenuta idrica ed è
povero in elementi nutritivi. Il suolo sabbioso
contiene più del 65% di sabbia.
Argilloso: viene definito anche “terreno
pesante” a causa della sua resistenza
alle lavorazioni, ma trattiene risorse idriche
ed elementi nutritivi. A causa della scarsa
permeabilità può dar origine a fenomeni di
ristagno idrico con conseguente asfissia
radicale. Il suolo argilloso contiene
mediamente più del 40% di argilla.
Humus: è un suolo contenete più del
10% di sostanza organica;
normalmente costituisce i terreni forestali,
torbosi o quelli che per lunghi anni (anche
secoli) sono stati coltivati ad orto.
Calcareo: è un suolo che contiene
elevate quantità di calcare, normalmente
più del 20%. La roccia calcarea tende a
creare superficialmente una crosta che
impedisce all’aria e all’acqua di penetrarla
e circolare liberamente,
condizionando negativamente
l’ossigenazione delle radici delle piante e
la germogliazione dei semi.
Le funzioni del suolo sono innumerevoli, da
semplice supporto fisico per la costruzione di
infrastrutture, impianti industriali e
insediamenti umani, a base produttiva della
maggior parte dell’alimentazione umana e
animale, del legname e di altri materiali utili
all’uomo. Il suolo è deposito e fonte di
materie prime come argilla, ghiaia, sabbia,
torba e minerali;
Ha funzione di mantenimento dell’assetto territoriale, in quanto fattore
determinante per la stabilità dei versanti e per la circolazione idrica
sotterranea e superficiale.
Il suolo regola il ciclo naturale dell’acqua, dell’aria e delle sostanze
organiche e minerali, filtra e depura l’acqua, immagazzina, trasforma e
decompone le sostanze.
Da non sottovalutare
anche la funzione
naturalistica del suolo
quale habitat di una
grandissima varietà di
specie animali e
vegetali.
In tutte le sue attività,
l’uomo deve sempre
considerare che:
 il suolo è una risorsa
non rinnovabile;
 il suolo reagisce agli influssi esterni con molto ritardo: i problemi vengono
individuati solo a posteriori, quando spesso è troppo tardi per rimediarvi;
 il suolo immagazzina anche gli inquinanti (motivo per cui spesso la
contaminazione chimica è irreversibile);
la piena funzionalità del suolo può essere garantita solo da una struttura
intatta.
Per degrado del suolo si intende la
riduzione progressiva della sua potenziale
produttività, con una conseguente
diminuzione della capacità di sostenere
comunità vegetali e animali, attività
agricole e forestali. La degradazione del
suolo è la risultante di uno o più processi,
alcuni naturali, altri indotti
dall’antropizzazione.
La capacità del suolo di svolgere le proprie
funzioni viene seriamente compromessa da
processi di origine naturale e antropica, tra
i quali ricordiamo l’erosione del suolo, la
contaminazione chimica ed il consumo di
suolo dovuto all’urbanizzazione.
Il processo di formazione del suolo è lentissimo: possono occorrere molti
secoli. Gli alberi svolgono un’indispensabile funzione protettiva del
terreno, poiché le loro fronde impediscono alla pioggia di raggiungere il
suolo con troppa violenza e di trascinare via lo strato superficiale. Inoltre le
radici consolidano il terreno, lo trattengono, impedendo le frane, e
facilitano l’assorbimento dell'acqua, che sarà utile nei periodi di siccità.
Le sponde di alcuni fiumi sono state
ricoperte di cemento pensando di costruire
così un argine più solido ed è stata
eliminata la vegetazione che le ricopriva. In
questo modo l'acqua piovana che cade su un
terreno montano disboscato non viene
trattenuta e si riversa subito in corsi d'acqua
non più in grado di contenerla e assorbirla,
provocando così piene e straripamenti.
Le principali fonti di
inquinamento del suolo sono:
 gli scarichi industriali,
 gli scarichi urbani,
la presenza di prodotti
chimici,
 l’inquinamento atmosferico,
 i rifiuti solidi, urbani e
industriali, accumulati spesso
in discariche a cielo aperto,
 l’uso di fertilizzanti minerali
e concimi aziendali.
L’urbanizzazione, soprattutto quella incontrollata, è la minaccia più
frequente ed estesa all’ambiente naturale. Il consumo di suolo, ovvero la
trasformazione in aree urbanizzate o fortemente antropizzate, con la
conseguente perdita del contenuto di naturalità, è, in modo indiretto,
consumo della natura stessa e della sua biodiversità.
La superficie agraria utilizzabile è in costante calo
a causa della costruzione di molte infrastrutture e dell’ampliamento delle
aree urbane nelle zone più sviluppate e nei territori di pianura ad alto
valore produttivo. La consistente presenza di insediamenti produttivi e
urbani nel territorio rurale provoca una frammentazione paesaggistica con
conseguente perdita di naturalità.
Si tratta di una perdita permanente di aree che non potranno più svolgere
in futuro alcun ruolo naturale e di rafforzamento della biodiversità.
Il concime chimico è un prodotto artificiale
di sintesi. Il concime sintetico penetra
direttamente nella pianta tramite un
processo di osmosi sfruttando il principio
della differente concentrazione tra il
terreno e le radici. Inoltre i concimi chimici
non contengono tutte le sostanze minerali
presenti in natura nel terreno.
I concimi chimici alterano la composizione del terreno, ed apportano un
quantitativo superiore di azoto con un conseguente aumento
impressionante dei nitrati all’interno dei vegetali. L’esempio più tipico, ma
certo non l’ unico, è quello degli spinaci la cui percentuale di nitrati è
passata da 23 a 600 ppm.
Il concime organico, a differenza di
quello chimico, nutre il terreno che
diventa sempre più fertile. Il contenuto
completo di sostanze nutritive nutre i
microrganismi presenti nel terreno. E
sono questi che forniscono direttamente
le piante dei Sali Minerali indispensabili
per una corretta crescita.
Non si ha quel passaggio forzato del
fertilizzante chimico dal terreno alla
pianta. Inoltre i vergatali, risultano
essere più sani e resistenti, richiedendo
un utilizzo decisamente inferiore di
prodotti antiparassitari e pesticidi.
Il fertilizzante sintetico permette la crescita
della pianta, ma la rende incompleta e ne varia
la resistenza stessa, diminuendo la sua capacità
vitale. Il concime organico o naturale, invece
permette la crescita di una pianta sana e
resistente che racchiude in sé tutti gli elementi
indispensabili alla vita non solo sua, ma anche
di chi se nutre: l’ uomo.
Si crea così un circolo vizioso che porterà sulla
nostra tavola piante sempre più deboli e curati
chimicamente. L’ esempio dei diversi tipi di
fertilizzanti, ci fa comprendere di quanto sia
preferibile il consumo di alimenti di origine
biologica o biodinamica , non solo per il nostro
benessere, ma anche per l’ intero ecosistema.
Gli antiparassitari, definiti dalla legge come presidi sanitari o fitofarmaci,
sono tutti quei prodotti utilizzati per la difesa delle piante e delle derrate
alimentari. I parassiti sono organismi (insetti,funghi,muffe o
microrganismi che vivono a spese delle
piante,danneggiandole e in alcuni casi
facendole morire. Le piante infestanti sono
quelle comunemente chiamate “erbacce”.
Prodotti simili,i pesticidi,permettono agli
agricoltori di mantenere le coltivazioni
protette sia dai parassiti,sia dalle pianti
infestanti. Questi prodotti,però,sono
nocivi anche per gli altri esseri viventi e per l’uomo stesso.
Negli ultimi anni,fortunatamente, sono state sviluppate tecniche più
rispettose del suolo. Si è cercato di ridurre al minimo l’uso di concimi
chimici ritornando a quelli naturali. Recentemente si è sviluppata la
tecnica della lotta integrata,che combatte i parassiti con metodi biologici.
L'agricoltura biologica è un tipo
di agricoltura che considera
l'intero ecosistema agricolo,
sfrutta la naturale fertilità del
suolo favorendola con
interventi limitati, promuove la
biodiversità dell'ambiente in
cui opera e limita o esclude
l'utilizzo di prodotti di sintesi, e
spesso di organismi
geneticamente modificati
(OGM), sebbene questi ultimi
possano essere coltivati
biologicamente.
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IL SUOLO* - Scuola Secondaria di I° grado Statale Raffaello Sanzio