1° Istituto Comprensivo Melilli (SR) Regione Sicilia Ricette della cucina tipica melillese Melilli Anno scolastico 2007/2008 Progetto “Identità e Territorio” finanziato con fondi del Dipartimento Regionale Beni Culturali, Ambientali ed Educazione Permanente Servizio Promozione e Valorizzazione Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 1 A minestra ri San Giuseppi Far gustare e tramandare quello che è una parte del nostro bagaglio culturale, delle nostre tradizioni, degli usi e dei costumi dei nostri antenati. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 2 La ricorrenza della festa del patriarca San Giuseppe fa rivivere nella mente i vecchi cortili (cuttigghi) dove alla vigilia della festa di San Giuseppe, il quartiere si inebriava del fumo della legna di ulivo, mandorle o di carrubbo che ardendo cuocevano quel miscuglio di legumi e verdure che era la minestra di San Giuseppe. Chi, da piccolo, non è stato sulle ginocchia dei nonni per sentire raccontare delle storie antiche, tante volte inventate, ma il più delle volte… un ricordo del loro passato. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 3 Si cunta ca San Giuseppe, facennu u falignami ricivia ‘pi siri ripaiatu do sò travagghiu, no soddi d’oru ma favi, ciciri, fasoli, pastiddi, lenticchi e verdura. Iddu, avia fattu na cascia ranni unni ci mitteva tutti ddi ciciri, ddi favi, ddi fasoli, ddi lenticchi e pastiddi. Maria, la so amata mugghieri, aveva picca tempu, picchi avia a pinsari o figghiu appena natu. A mezzuiornu quannu avia a priparari pi mangiari ‘nzaccava na cascia i fasoli, i ciciri, i favi,i pastiddi e i lenticchi ca eranu ammiscati e li cuceva tutti assemi na cuarara. U picciriddu Gesù si lamentava cu sa matri Maria picchi avia a mangiari tutti ddi cosi ammiscati. E idda ci riceva: chissa è a minestra ca piaci a ta patri Giuseppe. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 4 Da qualche anno a questa parte il Gruppo Teatro ’76 fa rivivere queste sensazioni alle nuove generazioni, quando il 18 Marzo, vigilia della festa di San Giuseppe si diffonde nell’aria quel profumo della minestra. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 5 U cudduruni a miliddisa Pizza tipica Melillese Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 6 L’impasto è simile a quello del pane ed è composto da farina, acqua tiepida , sale e lievito. L’impasto deve lievitare per qualche ora e viene poi steso con spessore medio. Il condimento: prezzemolo e cipolla tritata insieme ad acciughe salate (pulite della lisca), pecorino fresco e pomodoro secco a pezzettini, olio, il tutto viene inserito in alcune solchi che si incideranno sull’impasto della pizza. Al termine della preparazione viene grattugiato del formaggio pecorino sulla superficie della pizza. La cottura circa 20 minuti nel tipicamente nel forno a legna . Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 7 Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 8 Impastare un chilo di farina di semola con acqua tiepida e sale ed un panetto di lievito, lasciare lievitare Tritare il prezzemolo e la cipolla e farli macerare con un poco di olio di oliva. Altri ingredienti necessari al condimento sono: Acciughe salate pulite della spina e del sale, Formaggio pecorino e Pomodoro secco a pezzettini. Quando la pasta é lievitata spianarla a mano con un poco di farina sotto per non farla attaccare al piano di lavoro. Quindi dare la forma di un campo arato e deporvi dentro i pezzettini di acciughe distanti tra di loro per inserire intercalati il formaggio ed il pomodoro secco, ricoprire il tutto con il prezzemolo e la cipolla messi a macerare nell’olio, si può aggiungere anche un poco di peperoncino rosso. Chiudere il solco per coprire gli ingredienti Infornare per circa venti minuti a duecentoquaranta gradi. Dopo la cottura, ancora caldo, innaffiare con un poco di olio di oliva Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 9 Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 10 Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 11 Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 12 Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 13 A Mpagnuccata è un dolce tipico di Melilli. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 14 La ricetta semplice basata su farina e miele richiama la sua radice araba. Il gusto croccante e la longevità del preparato lo rendono un dolce gradevole e di pratica diffusione sebbene ad oggi nessuno abbia provato a diffonderlo oltre le mura del paese. L’impasto del dolce è composto da farina, uova e strutto. La pasta viene poi ridotta in piccole biglie alle quali vengono aggiunti gli ingredienti per dare l’aroma e cioè il miele, la cannella e le scorze di limone e mandarino. Il risultato è un dolce squisito ed appetitoso che mette a dura prova le dentiere dei più anziani ma che fa la felicità dei bambini. Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 15 Ingredienti (per l'impasto): Kg.1 di farina; N.7 uova; gr.50 Strutto; Ingredienti (per finire): lt.1 olio; gr.200 di miele; gr.50 di cannella; Scorza di una arancia (tagliuzzate a dadini); Scorza di una mandarina (tagliuzzate a dadini). Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 16 Versare in una terrina la farina, le uova e lo strutto e impastare fino ad ottenere una pasta consistente non troppo dura, lavorare bene l’impasto Fare con la pasta dei rotolini rotondi e sottili, tagliarli a cilindro e friggerli in abbondante olio bollente Quando pronti metterli a colare dentro un colino per eliminare l’olio in eccesso Mettere in una pentola il miele e farlo sciogliere a fuoco lento, dopo aggiungere i cilindri fritti precedentemente Mescolare con un cucchiaio di legno finché il tutto non sia impregnato di miele e aggiungere la cannella e le bucce di arancio e mandarino continuando a mescolare Bagnare un piano di marmo, deporvi il composto e mentre è caldo dare la forma desiderata, bagnarsi continuamente le mani in acqua fredda, per non scottarsi Farle raffreddare ( ma non bisogna deporlo in frigo) Va servito a temperatura ambiente Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 17 Progetto “Identità e Territorio” finanziato con fondi del Dipartimento Regionale Beni Culturali, Ambientali ed Educazione Permanente Servizio Promozione e Valorizzazione Coordinamento prof.ssa Nella Tranchina 18