L’OASI DI VENDICARI
Elena Carubia
Claudia Cinnirella
Martina Nicosia
Eugenia Vasco
Istituzione dell’Oasi
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari è sita
in provincia di Siracusa, particolarmente importante per la presenza
di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli.
E’ stata ufficialmente istituita nel 1984.
Ma prima di arrivare alla definitiva istituzione sono stati numerosi i
passaggi e le lotte che le associazioni ambientaliste hanno dovuto
affrontare contro i proprietari e gli speculatori; il primo riconoscimento
dell’importanza avvenne nel 1974. Questo vincolo è stato per molti anni
l’unico appiglio degli ambientalisti, tuttavia non era sufficiente. Nel
1977, 1160 ettari di territorio furono dichiarati Oasi di protezione
faunistica, salvaguardando migliaia di uccelli dalle doppiette dei
cacciatori. Un notevole passo avanti fu fatto nel 1980, allorchè una
legge regionale consentì all’Azienda Foreste Demaniali di espropriare
alcune aree ritenute di grande interesse naturale e paesaggistiche.
Istituzione dell’Oasi
Nel 1984 arrivò dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste la dichiarazione
di zona umida di importanza internazionale. Nel 1987 venne emanato il
decreto riportante il regolamento dell’area protetta con alcuni divieti.
Nel giugno del 1989 il Consiglio di Giustizia Amministrativa diede
definitivamente ragione all’ente pubblico. Da allora ad oggi per la verità
gli interventi dell’Aziende Foreste Demaniali sono stati ben pochi. Si
sono limitati al minimo indispensabile cioè alla recinzione completa
dell’area, alla predisposizione di 5 capanni di osservazione, dei sentieri e
delle relative indicazioni. Soltanto nell’estate del 2004 si sono avviati dei
progetti rilevanti di ristrutturazione di alcuni fabbricati soprattutto nei
pressi della Torre Sveva. La Trigona è stata finalmente ripulita dalle
tonnellate di detriti e la Tonnara è stata messa in sicurezza dopo i
notevoli crolli degli anni precedenti. Le stesse opere di pulizia sono state
effettuate per le catacombe bizantine.
Territorio
La riserva di Vendicari si estende per circa 1512 ettari, si trova in una
stretta fascia costiera acquitrinosa, di fondamentale importanza per le
specie di uccelli migratori. Infatti la presenza dei vasti pantani
dall’elevata salinità ha contribuito alla creazione di un ecosistema che è
punto di riferimento per gli uccelli che sostano qui numerosi. La riserva
è una zona umida costiera di alto valore biologico per la presenza di
biotipi differenti: costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea,
pantani, saline, garighe e aree coltivate. I pantani Piccolo, Grande,
Roveto e i due minori Sichilli e Scirbia, sono separati l’uno dall’altro solo
da poche decine di metri; essi rappresentano il fulcro della riserva. Tra i
tre, solo il Pantano Piccolo non si prosciuga mai, Pantano Roveto è il più
esteso. La profondità media dei tre pantani principali è di 30-40 cm,
mentre la massima di 1-2 m. La riserva è ricca di spiagge: quella di
Eloro, accanto Marianelli, Calamosche, Vendicari e San Lorenzo.
Flora
Le caratteristiche dell’ecosistema della riserva di Vendicari hanno favorito una
molteplice vegetazione. Vendicari, in quanto a “zona umida”, è ricca di acque ma ad
alto tenore di salinità. Pertanto nei suoi ecosistemi possono vivere solo quegli
organismi vegetali e animali in grado di adattarsi a tale ambiente. pertanto nei suoi
ecosistemi possono vivere solo le piante (ma vale anche per gli animali) in grado di
adattarsi a questo parametro e lo fanno in due modi diversi: diventando alofite o
succulente. Le prime presentano succhi cellulari con alte pressioni osmotiche capaci di
assorbire soluzioni circolanti a forte concentrazione. Le seconde accumulano nei tessuti
riserve d'acqua dolce; si comportano cioè come quelle che vivono su suoli aridissimi.
Queste piante presentano anche riduzioni delle superfici fogliari per ridurre al minimo
la traspirazione e quindi la perdita d'acqua, sia che abbiano foglie, aghiformi come
il Ginepro ridotte a squame come nel Tamerici, o riunite a rosetta aderente come nel
limonium, o quasi mancanti come nelle Salicornie. Un altro fattore ambientale
fortemente discriminante è la consistenza del substrato su cui si insediano le piante:
substrato roccioso e substrato sabbioso. Poichè tutta la fascia costiera di Vendicari è un
continuo alternarsi di tratti sabbiosi e tratti rocciosi, la vegetazione presenta una
corrispondente alternanza tra associazioni di piante rupicole ed associazioni di piante
psammofile (amanti della sabbia).
Flora
Se analizziamo le vegetazioni di un tratto roccioso, procedendo dal
mare verso l'interno, riscontriamo la seguente serie: dopo una
breve striscia afitotica, interessata dalla escursione di marea e dagli
spruzzi delle onde più violente durante le mareggiate, si afferma
una stretta (da 2 a 10 m) fascia di vegetazione alofila-rupestre in cui
domina il Finocchio di mare, la Cicoria spinosa. A stretto contatto
con questa fascia alofilo-rupestre si estende una stretta fascia a
gariga costituita da bassi cespugli a cuscino di Timo, Spinaporci,
Palma nana, Spazzaforno, fra cui abbondano le geofite come la
magica Mandragora, l'elegante Giaggiolo bulboso, molte
meravigliose orchidee. Questa gariga verso l'interno passa a
macchia con la dominanza di Lentisco,Oleastro, Fillire, Mirto, Scilla
ed ancora palma nana. Bellissime garighe abbiamo tra la foce
stampace e Calamosche ed ancora a Fondo Mosche.
Fauna
I pantani di Vendicari sono giustamente famosi come luogo di sosta
per gli uccelli acquatici migratori. Sono oltre 200 le specie di uccelli
finora osservate nella riserva; ogni periodo ha i suoi ospiti
tipici. Aironi cenerini, Spatole Garzette, più raramente Cicogne e
Fenicotteri Gambecchi, Fratini, Piovanelli, Pettegole, Pantane
ecc.; Folaghe i Fischioni, le Alzavole, i Moriglioni,
le Volpoche grosse e bianco-nere, i Germani realidalla testa verde
smeraldo. gabbiani comuni, Cormorano Garzette, Spatole e gli Ibis
mignattai Marzaiole Falchi di palude, gli stessi Limicoli, Cavaliere
d'Italia, Gabbiano corso
Storia
Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che
testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. In
epoca bizantina l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa,
diverse catacombe e abitazioni. La torre sveva, costruita probabilmente
da Pietro d’Aragona, testimonia l’interesse strategico dell’area per la
difesa della costa. Poco lontano vi è la Tonnara, un edificio in
disfacimento che conserva che conserva ancora in buone condizioni la
ciminiera, oltre a vari stabilimenti e alla case dei pescatori: la tonnara fu
costruita nel Settecento. Smise la sua attività nel 1943. Le saline di
Vendicari ebbero importanza economica per lungo tempo, certamente a
supporto della tonnara, i primi impianti risalgono al XV secolo.
Monumenti e archeologia
Per quanto la riserva di Vendicari sia soprattutto famosa come riserva
naturalistica all’interno, come detto prima, sono presenti diverse
strutture archeologiche di varie epoche.
Età Ellenistica
A sud di Eloro, sono presenti alcune latomie del V sec.a.C. Poco
distante dalla torre sveva, in riva al mare sono presenti delle vasche
per la lavorazione del tonno e la produzione del garum, all’interno
della riserva è visibile anche un tratto dell’antica via elorina
Età Bizantina
Nella parte sud della riserva si trova il complesso di età bizantina (V\VI
sec. d.C.) denominato Cittadella dei Maccari. Il sito consta di una cuba
bizantina: la Trigona; secondo tradizione, durante la veglia di pasqua, la
luce della luna piena entrando nell’edificio attraverso l’apertura desse
inizio alla Pasqua. Poco distante dalla Trigona, sono visibili diverse
catacombe dello stesso periodo, l’area inoltre presenta diversi resti di
abitazioni.
Monumenti e archeologia
Età Medievale
La torre sveva è la costruzione più bella e visitata della riserva di Vendicari; venne
costruita probabilmente da Pietro D’Aragona. Dopo un secolo la struttura fu
rimaneggiata dal Vicerè Giovanni de Vega, facendo assumere alla struttura la forma
attuale. La torre sveva utilizzata come punto di vedetta e segnalazione contro le
scorribande di navi pirati ed eventuali attacchi nemici.
Età Moderna
Le prime informazioni in merito all’esistenza delle saline di Vendicari risalgono al 400.
Le saline hanno affiancato l’attività della Tonnara restando in funzione sino al 1951,
anno in cui una alluvione aveva procurato parecchi danni alla zona. Quell’evento
determinò la chiusura della struttura. Oggi le saline vengono utilizzate dagli uccelli come
oasi di ristoro e sono una delle più importanti attrattive della riserva. La costruzione
della Tonnara detta anche “Bafutu” risale al Settecento. Con provvide mento ufficiale
della capitaneria di porto di Catania venne chiusa nel 1884 per essere riaperta nel 1914.
L’attività si sviluppava grazie alla presenza dalla vicina salina. Nel 1943, a seguito dello
sbarco degli alleati, lo stabilimento venne chiuso. Oggi rimane una testimonianza
dell’antica tradizione siciliana delle tonnare
Salvaguardia dell’Oasi
Bello questo paesaggio, vero? Pensare che un tempo tutto il nostro
pianeta era così. Poi è arrivato il progresso, l’industrializzazione,
l’inquinamento e il turismo di massa e gli angoli del pianeta Terra in cui
l’ecosistema sopravvive sono rarità protette dal W.W.F. Infatti, se da un
lato questi angoli di paradiso sono patrimonio dell’umanità e devono
essere fruibili per tutti, è anche vero che quando arrivano i turisti spesso
arriva il degrado. Allora affinchè le future generazioni possano godere
ancora di simili meraviglie è compito nostro e della classe politica
adottare misure volte a proteggere il nostro ambiente.
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l*oasi di vendicari - Scuola Secondaria di I° grado Statale Raffaello