VENDICARI: LA
FLORA
LAVORO SVOLTO DA SAMUELE SERRA
CLASSE II D
LA RISERVA: brevi cenni
generali.
La Riserva Naturale di Vendicari, prevista da una legge della
Regione Siciliana del 1981, è stata ufficialmente istituita nel 1984.
Essa occupa un'estensione di 1.512,18 ha, per una lunghezza di 8
km e una larghezza massima di 1,5 km. E' localizzata tra la
località di Noto Marina e Pachino, sulla costa ionica sud-orientale
della Sicilia. Si tratta di una delle più belle aree umide d'Europa.
Il cuore pulsante della riserva, il fulcro dell'intero ecosistema, è
rappresentato dai pantani, popolati da piccoli pesci e invertebrati,
cibo per moltissime specie di uccelli.
La veste principale dell’oasi, infatti, è quella di riserva faunistica
ma anche la flora al suo interno, godendo della protezione che
deriva dai limiti posti alle varie attività dell’uomo, è di notevole
interesse naturalistico.
HABITAT E FLORA
Vendicari, in quanto "zona umida costiera", è ricca di acque ma questa abbondanza è
sminuita ecologicamente dal loro alto tenore di salinità. Pertanto, nei suoi ecosistemi
possono vivere solo le piante (ma vale anche per gli animali) in grado di adattarsi a
questo parametro e lo fanno in due modi diversi: diventando alofite o succulente.
Le prime presentano succhi cellulari con alte pressioni osmotiche capaci di assorbire
soluzioni circolanti a forte concentrazione.
Le seconde accumulano nei tessuti riserve d'acqua dolce; si comportano cioè come
quelle che vivono su suoli aridissimi. Queste piante presentano anche riduzioni delle
superfici fogliari per ridurre al minimo la traspirazione e quindi la perdita d'acqua, sia
che abbiano foglie, aghiformi come il Ginepro ridotte a squame come nelle Tamerici, o
riunite a rosetta aderente come nel Limonium, o quasi mancanti come nelle Salicornie.
Un altro fattore ambientale fortemente discriminante è la consistenza del substrato su
cui si insediano le piante: substrato roccioso e substrato sabbioso.
Poiché tutta la fascia costiera di Vendicari è un continuo alternarsi di tratti sabbiosi e
tratti rocciosi, la vegetazione presenta una corrispondente alternanza tra associazioni
di piante rupicole ed associazioni di piante psammofile (amanti della sabbia).
Ginepro (foglie aghiformi)
Tamerice (foglie a squame)
Limonium (foglie riunite a
rosetta)
Salicornie (foglie quasi
assenti)
LA FLORA NEL
SUBSTRATO ROCCIOSO
Se analizziamo le vegetazioni di un tratto roccioso, procedendo dal mare verso
l'interno, riscontriamo la seguente serie: dopo una breve striscia afitotica (priva di
vegetazione) poichè interessata dalla escursione di marea e dagli spruzzi delle onde più
violente durante le mareggiate, si afferma una stretta (da 2 a 10 m) fascia di vegetazione
alofila (particolarmente adattata ad alti tassi di salinità)-rupestre in cui domina il
Finocchio di mare (Crithmum maritimum), la Cicoria Spinosa(Cicorium spinosum), il
Limonium syracusanum e virgatum. A stretto contatto con questa fascia alofilorupestre si estende una stretta fascia a gariga costituita da bassi cespugli a cuscino di
Timo (Timus capitatus), Spinaporci (Sarcopoterium spinosum), Palma nana
(Chamaerops humilis), Spazzaforno (Thymelaea hirsuta), Teucrium fruticans, fra cui
abbondano le geofite (pianta perenne che trascorre la stagione sfavorevole sotto forma
di bulbi o rizomi sotterranei) come la magica Mandragora (Mandragora autumnalis) comunemente nota come Mandragola: le radici sono caratterizzate da una peculiare
biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile) ed hanno proprietà
anestetiche: questo fatto ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola
poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari - , l'elegante Giaggiolo bulboso (Iris
planifolia), molte meravigliose orchidee. Questa gariga verso l'interno passa a macchia
con la dominanza di Lentisco (Pistacia Lentiscus) Oleastro (Olea europoea sylvestris),
Fillirea (Phyllirea angustifolia), Mirto (Myrtus communis), Scilla (Urginea maritima)
ed ancora palma nana. Bellissime garighe abbiamo tra la foce Stampace e Calamosche
ed ancora a Fondo Mosche.
Finocchio di mare
Cicoria spinosa
Timo
Spinaporci
Palma nana
Spazzaforno
Teucrium fructicans
Mandragora
Giaggiolo bulboso (Iris)
Lentisco
Oleastro
Fillirea
Mirto
Scilla
LA FLORA NEL
SUBSTRATO SABBIOSO
Se analogamente analizziamo un tratto di costa sabbiosa troviamo la
seguente sequenza: dopo la zona afitotica incontriamo una vegetazione
psammofila effimera la quale oltre che sulla sabbia si insedia sui resti
organici (alghe, rami, fibre di Posidonia, ecc.) spiaggiati dal mare. Poche ma
significative le specie: Ravastrello (Cakile maritima), Salsola (Salsola kali),
Euphorbia peplis, Potygonum maritimum. Seguono le associazioni
psammofile perenni costituite da grosse graminacee rizomatose che
consolidano le dune acquistando un forte significato ambientale di tipo
costruttivo. Fra le specie più presenti ricordiamo: Agropyrum junceum
mediterraneum, Sporobolus arenarius, Eryngium maritimum, Echinophora
spinosa, Cyperus kallii, Cutandia maritima, Ammophila arenaria
arundinacea, Medicago marina, Larenea resedifolia, Pancratium maritimum.
Alle spalle di queste associazioni dominate dalle graminacee, in posizione
più riparata rispetto al mare, si insedia una peculiare vegetazione: la macchia
a Ginepro coccolone, dominata ovviamente da questa specie (Juniperus
macrocarpa), ma con una ricca corte di altre essenze: Ephedra fragilis,
Pistacia lentiscus, Phyllirea angustifolia, Clematis cirrhosa, Rosmarinus
officinalis, ecc.
Ravastrello
Salsola
Euphorbia peplis
Ginepro coccolone
Ephedra
Rosmarino
..
Questa macchia si sviluppa su tutto il tombolo prospiciente il Pantano Roveto
e raggiunge il suo massimo splendore presso Cittadella dei Maccari. Man
mano che ci allontaniamo dal mare e ci avviciniamo ai pantani la vegetazione
diventa igrofila, ma sempre alofila e lungo le loro rive forma ampie praterie a
Salicornia, nelle quali, oltre a Salicornia fruticosa e S. radicantis, possiamo
riscontrare Hyparrhenia hirta, Lotus edulis, Stipa retorta, Trifolium stellatum,
Iris sisyrinchium, oppure Arthrocnemum glaucum, Juncus subulatus,
Limonium serotinum, Suade vera. Nella parte centrale dei pantani che
rimane inondata per lunghi periodi troviamo una vegetazione sommersa,
quindi non appariscente sopra il pelo dell'acqua, costituita da Ruppia
maritima, Potamogeton pectinatus, Lamprothanium papulosum. A ridosso
delle rive interne dei pantani corre una fascia di depressioni nelle quali
confluiscono acque meteoriche che mantengono imbibito e debolmente
salmastro il substrato. Vi si insedia una vegetazione a Scirpi, Carici, Giunchi,
ma soprattutto Cannucia (Phragmites australis) e, dove, l'acqua è dolce,
Canna domestica (arundo donax) che, con ampi popolamenti, segna
vistosamente il confine tra la riserva dominata da paesaggi naturali e la preriserva dominata da paesaggi costruiti (paesaggi rurali).
Canna domestica
…
All'interno della riserva esistono poche piante esotiche)
introdotte dall'uomo soprattutto a scopi agricoli
(frangivento) od ornamentali: Agave sisalana (originaria
della penisola dello Yucatàn, in Messico), Acacia orrida,
Eucalipto, ecc.
Si pone il problema di eliminarle con estirpazioni dirette o
di lasciarle, demandando alla natura il compito di autoepurarsi nel tempo, tuttavia l'Ente gestore ha già eliminato
gli Eucalipti che "inquinavano" la bellissima macchia a
ginepro di Cittadella.
CONCLUDENDO…
La riserva di Vendicari è nota ai più come Oasi
Faunistica ma chiamarla tale è riduttivo poiché, come
già evidenziato all’inizio, grazie agli effetti della
limitata attività umana al suo interno, la flora ha avuto
modo di crescere e svilupparsi indisturbata,
regalandoci un paesaggio naturalistico tipico.
In un’epoca in cui l’uomo ha spesso influito
negativamente sull’ambiente, l’aver istituito questa
preziosa riserva costituisce un segnale positivo di
cambiamento, seppur piccolo.
Fonti.
 Oasivendicari.net
 Wikipedia
 (ME STESSO!)
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VENDICARI - Scuola Secondaria di I° grado Statale Raffaello Sanzio