Sociologia della Comunicazione II Analisi dell’industria culturale Corso riepilogativo NARNI 6/05/2005 Prof.ssa Silvia Leonzi Dr. Paola Panarese Ordinamento Quinquennale (Vecchio Ordinamento) Sociologia della Comunicazione II Programma d’esame Modulo D Cultura e consumi mediali: 3. Joshua Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, Baskerville, Bologna, 1993, pp.609, 24.80 Euro 4. Un testo a scelta tra: - W. Griswold, Sociologia della cultura, Il Mulino,Bologna, 1996 -- S. Moores, Il consumo dei media, Bologna, Il Mulino, 1990 Ordinamento Quinquennale (Vecchio Ordinamento) Sociologia della Comunicazione II Programma d’esame Modulo E: Comunicazione e memoria 3. Franco Ferrarotti, Il silenzio della parola: tradizione e memoria in un mondo smemorato¸Bari, Dedalo, 2003, 15 Euro 4. Un testo a scelta tra: - Paolo Montesperelli, Sociologia della memoria, Bari, Laterza, 2003, 18 Euro - Piermarco Aroldi, Fausto Colombo (a cura di), Le età della tv. Indagine su quattro generazioni di spettatori, Vita e Pensiero, Milano 2003, pp. 264, 20 Euro Indice Industria culturale Il caso italiano Fasi e periodi FOCUS: La televisione FOCUS: Modernità INDUSTRIA CULTURALE Una definizione Si ha un’industria culturale quando beni e servizi culturali sono prodotti e riprodotti, immagazzinati e distribuiti con criteri industriali e commerciali, cioè su larga scala e in conformità a strategie basate su considerazioni economiche piuttosto che strategie concernenti lo sviluppo culturale (Unesco, 1982) INDUSTRIA CULTURALE Una definizione E’ un apparato in grado di raggiungere una soglia media di produzione e diffusione di beni e consumi culturali, moderno e concorrenziale nella comparazione internazionale È un sistema che prevede l’integrazione di diversi linguaggi in ognuno dei suoi settori Origini del concetto 1936 “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” W. Benjamin 1941 “Studies in Philosophy and Social Sciences” H. Marcuse 1947 “Dialettica dell’Illuminismo ” T. W. Adorno e M. Horkheimer Industria culturale di massa = Standardizzazione dei prodotti culturali + Produzione industriale dei beni di consumo + Demonizzazione della tecnologia + Cultura alta Vs Cultura bassa L'Industria culturale è un ossimoro… Degradazione del significato intrinseco e della funzione sociale dell’opera d’arte come espressione artistico-culturale Trasformazione del processo produttivo che trasferisce all’opera i caratteri del prodotto industriale persuasione e non dialogo conferma e non critica conformità e non unicità INDUSTRIA CULTURALE Una definizione Si ha un’industria culturale quando beni e servizi culturali sono prodotti e riprodotti, immagazzinati e distribuiti con criteri industriali e commerciali, cioè su larga scala e in conformità a strategie basate su considerazioni economiche piuttosto che strategie concernenti lo sviluppo culturale (Unesco, 1982) INDUSTRIA CULTURALE Una definizione E’ un apparato in grado di raggiungere una soglia media di produzione e diffusione di beni e consumi culturali, moderno e concorrenziale nella comparazione internazionale È un sistema che prevede l’integrazione di diversi linguaggi in ognuno dei suoi settori La Scuola di Francoforte L’industria culturale è un ossimoro... • Significato dell’espressione • Cornice teorica di riferimento (impianto della Dialettica dell’Illuminismo) • Idee critiche • Demonizzazione della tecnologia (progresso come incubo - utopie negative, 1984, Brazil, terminator, videodrome, poltergeist, nightmare) • Continuatori (McDonald, Enzsenberger) • Contra Shils, Bell, Wiener La Scuola di Francoforte • L’industria culturale è quel complesso di strumenti con cui il sistema sociale veicola un determinato insieme di valori e un determinato modello di comportamento. • I mass media non sono veicoli imparziali: essi non trasmettono, ma sono ideologia, indipendentemente dai contenuti particolari. • Strutture invarianti dei mass media in quanto tali • accurata abolizione di ogni elemento di novità • esaltazione del proprio efficientismo tecnico La Scuola di Francoforte Industria culturale e cultura di massa nell’elaborazione della Scuola di Francoforte Caratteri fondamentali • Il divertimento è sempre più una promessa di felicità non mantenuta e sempre differita • Il divertimento si trasforma, rispetto al lavoro, da dimensione alternativa a dimensione complementare • «Divertirsi significa essere d’accordo» La Scuola di Francoforte Industria culturale e cultura di massa nell’elaborazione della Scuola di Francoforte Caratteri fondamentali • Trasformazione del processo produttivo che trasferisce all’opera i caratteri del prodotto industriale • persuasione vs. dialogo • conferma vs. critica • omologazione vs. unicità • Effetto sulla coscienza soggettiva La Scuola di Francoforte Industria culturale e cultura di massa nell’elaborazione della Scuola di Francoforte Riferimenti • Trionfo della macchina (standardizzazione, omologazione, costrizione) • Degradazione dell’opera d’arte (nel significato intrinseco e nella funzione sociale) • Massificazione della società • Totalitarismo L’aura non c’è 1936 L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica Walter Benjamin L’aura non c’è •Nella nostra epoca vengono meno • l’hic et nunc dell’opera d’arte • l’opera d’arte stessa •La società industriale avanzata porta con sé •la morte dell’arte L’aura non c’è 1936 L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica Nella nostra epoca vengono meno • l’hic et nunc dell’opera d’arte • l’opera d’arte stessa La società industriale avanzata porta con sé la morte dell’arte Walter Benjamin L’aura non c’è L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica •L’unicità dell’opera d’arte s’identifica con la sua integrazione nel contesto della tradizione, che trova la sua espressione nel culto L’aura non c’è L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica •L’opera d’arte nella nostra epoca diviene sempre più un’opera predisposta alla riproducibilità e perde in tal modo la propria unicità/autenticità. •Nel momento in cui viene meno il valore dell’autenticità si trasforma anche l’intera funzione artistica L’aura non c’è L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica • Crisi della pittura • Dadaismo •Le poesie dadaiste sono insalate di parole, nei quadri si montano bottoni o biglietti ferroviari: •I dadaisti ottengono «lo spietato annientamento dell’aura dei loro prodotti». La macchina infernale •1941 •Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia •in Studies in Philosophy and Social Sciences •Disponibile in italiano nel volume •a cura di G. Marramao, Tecnologia e •potere nelle società post-liberali, • Napoli, Liguori, 1981. Lo scritto contiene una sintesi di molti temi sviluppati più tardi dall'autore, dopo il suo distacco dall'Istituto per la Ricerca Sociale Herbert Marcuse La macchina infernale Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia •È già presente in embrione, quasi tutta la tematica de L'Uomo a una dimensione. Studio sull'ideologia della società industriale avanzata (One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of Advanced Industrial Society, Boston 1965, trad. it. Einaudi, Torino 1967). • carattere “neutrale” della tecnica • società totalitaria •Marcuse sostiene all'inizio del suo saggio che la tecnica in sé può promuovere libertà come autoritarismo, abbondanza come scarsità, abolizione come intensificazione del lavoro. •Nel corso dell’analisi, non solo attenua, ma addirittura sopprime questo il carattere neutrale della tecnica, per vedere nella “società tecnologica” la società totalitaria per antonomasia. La macchina infernale Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia •L’efficienza standardizzata •il rendimento individuale è motivato, guidato e misurato da criteri esterni, criteri che appartengono a determinati compiti e funzioni. L'individuo efficiente è quello il cui rendimento è un'azione solo nella misura in cui è la reazione più appropriata alle oggettive pretese del sistema, e la sua libertà si limita alla selezione dei mezzi più adeguati per raggiungere una meta che lui non ha stabilito. •La realizzazione individuale è indipendente dal riconoscimento e si compie nel lavoro. •L’efficienza è un rendimento ricompensato e si compie solo nel valore che ha per il sistema. La macchina infernale Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia •II nuovo atteggiamento dell'individuo è caratterizzato da acquiescenza (sebbene “altamente razionale”), da una totale perdita di spontaneità e di creatività, con relativa cancellazione di tutte le potenzialità umane. •Marcuse fa, a questo proposito, un esempio molto semplice. La macchina infernale Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia •Un uomo che fa un viaggio in automobile sceglie la strada su una mappa autostradale. Città, laghi e montagne si presentano come ostacoli da superare. L'autostrada dà forma e organizzazione all'ambiente esterno: quello che si trova lungo l'autostrada è in un certo senso un prodotto dell'autostrada medesima. Numerosi cartelli indicano al viaggiatore che cosa deve fare e pensare; attirano la sua attenzione sulle bellezze della natura o sui monumenti storici. Altri hanno pensato per lui, e, forse, per il meglio. Hanno costruito aree di parcheggio particolarmente utili, dove si apre il panorama più ampio e sorprendente. Segnali stradali di notevoli dimensioni dicono al viaggiatore. quando fermarsi e concedersi un momento di sosta per riposarsi e rinfrescarsi. E tutto questo a suo vantaggio, per una maggiore sicurezza e un maggior comfort. Economia, tecnica, bisogni umani e natura si fondono e si armonizzano in un meccanismo razionale e conveniente. Chi ne seguirà le prescrizioni, si troverà perfettamente a suo agio, subordinando la propria spontaneità all'anonima intelligenza che saggiamente ha ordinato tutto per lui. Industria culturale e cultura di massa nell’elaborazione della Scuola di Francoforte • Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia • L'attenzione si incentra • sulla macchina e sul suo funzionamento (che obbedisce alle leggi della fisica e non alla “libertà” dell'uomo), sull'organizzazione industriale • sull'”apparato” che ne deriva, la cui razionalità formale ingabbia e stritola l'uomo. • Il grande imputato, non è, marxisticamente, il capitale ma l'organizzazione della società tecnicoindustriale in quanto tale. Il principio del dominio 1947 Dialettica dell’Illuminismo Max Horkheimer Dialektik der Auklärung. Philosophische Fragmente scritta fra il 1942 e il 1944 pubblicata per la prima volta ad Amsterdam. Disponibile in italiano in Id., Dialettica dell’illuminismo, Torino, Einaudi, 1966 (1982). Theodor W. Adorno Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •La pretesa dell’uomo di accrescere sempre più il proprio dominio sulla natura si rovescia necessariamente nel suo contrario, nell’asservimento dell’uomo e nella sua degradazione. Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •L’Illuminismo non è inteso come epoca storico-culturale determinata, ma come il complesso degli atteggiamenti tesi a dominare e trasformare la natura: dall’homo sapiens ai grandi •laboratori della fisica •contemporanea Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo • • • «Storia universale e illuminismo diventano la stessa cosa» (p. 53) Illuminismo è sinonimo di cultura materiale, nel significato storico-antropologico dilatazione della società borghese • perdita di specificità dei concetti • critica di tutta la civiltà occidentale Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •«L’Illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. •Ma la terra interamente illuminata splende all’insegna di trionfale sventura». Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •«La somiglianza dell’uomo con Dio consiste nella sovranità sull’esistente, nello sguardo padronale, nel comando. Il mito trapassa nell’illuminismo e la natura in pura oggettività. Gli uomini pagano l’accrescimento del loro potere con l’estraniazione da ciò su cui lo esercitano. L’Illuminismo si rapporta alle cose come il dittatore agli uomini: che conosce in quanto è in grado di manipolarli. Lo scienziato conosce le cose in quanto è in grado di farle. Così il loro [essere] in-sé diventa per-lui. •Nella trasformazione l’essenza delle cose si rivela ogni volta come la stessa: come sostrato del dominio». Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo • • • • • • • Logica del dominio ragione strumentale critica della scienza, pensiero in forma reificata che si esprime come matematica, macchina, organizzazione, sia nella forma teorico-astratta che nelle concrete applicazioni tecniche e industriali matematica logica formale scambio equivalente Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •INDICE •Concetto di illuminismo •Excursus I Odisseo, o mito e illuminismo •Excursus II Juliette, o illuminismo e morale •L’industria culturale •Quando l’illuminismo diventa mistificazione di massa •Elementi dell’antisemitismo •Limiti dell’illuminismo Il principio del dominio Dialettica dell’Illuminismo •Kant ha anticipato intuitivamente ciò che è stato realizzato consapevolmente solo da Hollywood: •le immagini sono censurate in anticipo, all’atto stesso della loro produzione, secondo i moduli dell’intelletto conforme al quale dovranno essere contemplate. Edgar Morin Bibliografia Scritti di narrativa Une cornerie, 1947 L'an zéro de l'Allemagne, 1947 Autocritique, 1959 In collaborazione con Jean Rouch, Morin ha diretto anche il film sperimentale del cinemaverità Chronique d'une été (1961). Edgar Morin Studi sociologici su fenomeni contemporanei L'homme et la morte, 1951 Il cinema e l'uomo immaginario (1956), Milano, 1957 Les stars, 1957 L'esprit du temps (1962), L'industria culturale, Bologna, 1963 Introduction à une politique de l'homme (1965) Vie commune en France. La metamorphose de Plodémet ,1967 Il paradigma perduto (1973), Milano, 1974 Il metodo (1977), 3. voll., Milano, 1983, 1987 (II) La vita della vita, Milano, 1987 Pensare l'Europa (1987), Milano, 1988 Edgar Morin / La cultura “Si può asserire che una cultura costituisce un corpo complesso di norme, simboli, miti ed immagini che penetrano l’individuo nella sua intimità, strutturano gli istinti, orientano le emozioni. Questa penetrazione si effettua grazie a degli scambi intellettuali di proiezione e di identificazione polarizzati sui simboli, miti ed immagini della cultura come sulle personalità mitiche o reali che incarnano i valori (gli antenati, gli eroi, gli dei). Una cultura fornisce dei punti d’appoggio pratici alla vita immaginaria: nutre l’essere metà reale, metà immaginario, che ciascuno elabora all’interno di sé (la sua anima); l’essere metà reale, metà immaginario che ciascuno elabora all’esterno di sé e con cui si ricopre (la sua personalità)” (L’esprit du temps. Essai sur la culture du masse, 1962) Edgar Morin Cultura erudita vs. cultura di massa Qualità vs. quantità Creazione vs. produzione Spiritualità vs. materialismo Estetica vs. merce Eleganza vs. rozzezza, sapere vs. ignoranza Edgar Morin/ Cultura di massa Si definisce intorno all’opposizione e all’integrazione delle duplicità Burocrazia / invenzione Standardizzzione/originalità Archetipo/stereotipo Folklorico/cosmopolita Edgar Morin/ Cultura di massa L’industria culturale, in particolare quella cinematografica, va interpretata in stretta relazione all’immaginario collettivo (insieme di bisogni, valori e pratiche sociali); La produzione deve essere avvicinata al consumo: l’industria culturale è posta al servizio dell’immaginario collettivo, come un nuovo elemento non molto diverso, sul piano funzionale, dal teatro classico, dal poema epico-cavalleresco e dal romanzo popolare; Edgar Morin/ Cultura di massa La produzione (tendenzialmente orientata verso la standardizzazione e verso la concentrazione burocratica) non può fare di meno dell’elemento “inventivo” e “creativo” necessario ad ogni prodotto culturale; Nella produzione si scontrano “la logica industriale, burocratica, monopolistica, centralizzatrice, standardizzatrice (da un lato), e la contro-logica individualista, inventiva, concorrenziale, autonomista, innovatrice (dall’altro)” La posizione culturologica di Edgar Morin L’incremento dei consumi è direttamente proporzionale all’aumento dei bisogni indotti La cultura di massa amplifica l’esigenza di adattamento e integrazione sociale Il rapporto tra le diverse culture genera complementarità, concorrenza, antagonismo L’osservazione è il principale strumento di analisi sia per i consumatori, sia per gli analisti Consumo e produzione Le relazioni tra sfera pubblica e sfera privata sono per lo più generate dalla percezione di desideri che l’individuo riconosce come propri, ma, in effetti, le due sfere si definiscono reciprocamente senza essere necessariamente omologhi o riflessi speculari esatti Le dinamiche di consumo e produzione generano un campo di relazioni Sociologia della Comunicazione II Consumi e stili di vita Il consumo è il nuovo mezzo per produrre identità personale e solidarietà sociale, in quanto inaugura delle distinzioni non più basate sugli status sociali, ma sugli stili di vita. Diviene importante giocare con i segni, le immagini, i significanti culturali, rappresentati sempre più dalle merci. L’individuo sociale L’individuo sociale sviluppa un nuovo senso di appartenenza alla società. Se l'io radicale era l'erede della fase di trapasso dal moderno al post-moderno, l'io sociale ne è il successore, quello che ha realizzato al meglio il potenziale post materialista. Esso riscopre il corpo come strumento di comunicazione, valorizza il gioco e ritrova un gusto per la vita, che è un altro segno della rivalutazione dell'immaterialità. Evoluzione del concetto di pubblico Massa Pubblico Pubblici Target Individui Individuo sociale Sociologia della Comunicazione II Civilizzazione Media e mutamento Permeabilità dei confini tra: passato, presente e futuro produzione e riproduzione della memoria classi e generazioni vita quotidiana e industria culturale libertà d’espressione e gestione politica delle risorse culturali Civilizzazione Media e mutamento Nelle mediazioni che si stabiliscono tra generazioni presenti, passate e future, si modellano le strutture psichiche collettive, i rapporti tra io sociale ed io individuale A fasi di mutamento troppo veloce o caotico possono allora corrispondere fasi di decivilizzazione: -impoverimento dell’immaginario collettivo intergenerazionale -friabilità del legame tra senso del presente, memoria del passato e progetto del futuro Civilizzazione e cultura della comunicazione in Italia Forte saldatura tra politica e cultura nell’immediato dopoguerra Atteggiamento fortemente dirigista delle èlites al governo Un’idea di emancipazione sostanzialmente legata a una filosofia pedagogica, che impoverisce le possibilità offerte dallo sviluppo dell’industria dei media Progressiva importazione dall’estero, di mitologie e stili di vita Erosione della pacificata compattezza del sistema della comunicazione Civilizzazione e cultura della comunicazione in Italia La forte saldatura tra politica e cultura, creatasi nell’immediato dopoguerra, rappresenta una delle chiavi per penetrare nelle ragioni dei numerosi spazi di inciviltà comunicativa che si sono prodotti A causa di un atteggiamento fortemente dirigista delle èlites al governo, e di un’idea di emancipazione sostanzialmente legata a una filosofia pedagogica che impoverisce le possibilità offerte dallo sviluppo dell’industria dei media. Progressivamente però, l’importazione dall’estero, di mitologie e stili di vita, inizia a erodere la pacificata compattezza del sistema della comunicazione Cultura della comunicazione e Industria culturale Se si prende in considerazione la cultura della comunicazione, unitamente alle dinamiche dell’industria culturale, emerge una storia di apparati e di effetti prodotti dall’offerta di beni, ma anche una storia di uomini, di abitudini, di immagini, che generano effetti consistenti sul mercato di questi prodotti L’industria culturale… ? 5 domande 1 Come distinguere l’industria culturale da forme di cultura preindustriale? 2 Come e con quale ritmo si afferma? 3 Fino a che punto lo sviluppo dell’ industria culturale è legato al potere politico? 4 In che modo l’ industria culturale ha portato a un’omogeneizzazione di gusti, consumi, comportamenti? 5 Industria culturale = inganno o progetto? Il caso italiano Alcune Parole chiave Modernizzazione Civilizzazione Influenza politica Identità nazionale Ideologie culturali Racconto della realtà Ruolo degli intellettuali INDUSTRIA CULTURALE Il caso italiano Industria culturale Il caso italiano In Italia, un sistema caratterizzato da un andamento discontinuo e da una maturazione disomogenea dei diversi apparati, a differenza di quanto è avvenuto per le moderne società occidentali, rende particolarmente difficile formulare interpretazioni chiare ed univoche sulla nascita di un’industria culturale Industria culturale Il caso italiano Tratti caratteristici • Percorso atipico • Scolarizzazione ritardata • Diffusione di massa di radio, cinema e televisione • Disomogeneità dei differenti settori A partire dal dopoguerra: • nuova offerta culturale fondata sui media di massa • debolezza del processo di consolidamento degli apparati • scarsa confidenza con le tecnologie • centralità del sistema politico • gestione elitistica e pedagogica Cultura di massa e modernizzazione italiana Soglie o sfide critiche dello sviluppo Laddove i tempi e le sequenze della modernizzazione non procedono gradualmente pregiudicano il successo del processo Alberto Martinelli, La modernizzazione, Laterza, RomaBari 1998, p. 58. Industria culturale Il caso italiano «Il percorso classico è: aumento della scolarizzazione, diffusione di massa della stampa periodica e quotidiana, diffusione della radio, poi del cinema, poi della Da noi invece la diffusione di televisione. massa della radio, del Giovanni Bechelloni, Franco Rositi, «Il sistema cinema e soprattutto della delle comunicazioni di televisione precedono massa in Italia», Problemi dell’informazione, I, 1977, l’aumento della p. 35. scolarizzazione.» UN’IPOTESI DI PERIODIZZAZIONE 1945 – 1953 Il cammino della speranza 1954 – 1963 Il Boom 1963 – 1969 La grande illusione 1970 – 1980 Dagli anni di piombo al Mediaevo 1990 - … L’obbligo del nuovo Industria culturale Il caso italiano Fasi dell’industria culturale italiana • Fase pedagogica: 1. Artigianale e universalistica - acculturazione delle masse 2. Industriale e pedagogica - omologazione del corpo sociale • Fase orientata al mercato 1. Creazione di singoli apparati 2. Media system La società italiana: dimensioni sociali e culturali Prima degli ‘80 Dopo gli ‘80 Anni ’50 – ’80 Anni ’80 – ’90 Sacche di arretratezza e di povertà compresenti con quote di benessere Benessere diffuso Scarsa alfabetizzazione di base Sacche di analfabetismo Massificazione dell’istruzione Differenziazione verticale della fruizione culturale Tendenza a una diffusione orizzontale della fruizione culturale Peso vincolante della stratificazione sociale Prevalenza delle aspettative di consumo e degli stili di vita Centralità dell’etica del lavoro e del risparmio Centralità del consumo e narcisismo di massa Società italiana: le dimensioni della comunicazione Prima degli ‘80 Dopo gli ‘80 Autorevolezza delle fonti comunicative Sdrammatizzazione e quotidianizzazione delle fonti dei media Corrispondenza tra biunivoca media e linguaggi Diffusione della multimedialità Separatezza e competizione tra i diversi settori dei media) Multi-media e industria culturale (interdipendenza e integrazione nell’offerta di consumo) Broadcast Narrowcast Dieta mediale prescrittiva, povertà delle alternative di offerta Dieta comunicativa alla carta Pubblico di massa Pubblici e target Prima di volare l’industria culturale in Italia dal 1945 al 1953 Dimensioni di analisi: Quadro storico – sociale Evoluzione culturale Prima di volare l’industria culturale in Italia dal 1945 al 1953 Dimensioni di analisi: Fase dell’Industria culturale: Prima del boom, decollo ed evoluzione degli apparati produttivi e distributivi I settori dell’industria culturale Cinema, Radio, Stampa, Fumetti, Televisione, Pubblicità Prima di volareIl quadro storico L’Italia del dopoguerra è un paese travolto dalla fame, dalle malattie (peste a Taranto, malaria a Cassino, tifo a Palermo) e dalla miseria - un bracciante guadagna 250 lire al giorno Accanto alla depressione cresce una grande speranza per il futuro, una grande voglia di cambiamento Cultura di massa e modernizzazione italiana «Il secondo dopoguerra s’inscrive nella storia d’Italia come un periodo contraddistinto da uno scarto relativo fra la perdita di beni materiali, che è nel complesso contenuta, e la perdita di beni immateriali o comunque di ricchezze simboliche, affettive, spirituali, che è invece assai elevata.» Silvio Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana. Dalla fine della guerra agli anni 90, Marsilio, Venezia 1992, p. 5. Prima di volare Il quadro storico Finita la guerra, ci fu una sostanziale continuità negli apparati dell’industria culturale: editoria, giornali, cinema I professionisti che avevano occupato i posti-chiave durante il fascismo restarono Il quadro storico Prima di volare Un sogno lungo un giorno 2 GIUGNO 1946 - L'ITALIA E' REPUBBLICANA A FAVORE DELLA REPUBBLICA VOTI 12.717.923 A FAVORE DELLA MONARCHIA VOTI 10.719.284 SCHEDE VOTI NULLI 1.498.136 Prima di volare Il quadro storico • • • • • 1947 la coalizione antifascista entra in crisi Morte della Patria Dc : Italia cristiana Pci: Italia nazionalpopolare Scarseggiano i principi repubblicani (coraggio civile, rispetto della legalità, lealtà democratica, etica del lavoro) • Difficoltà di fondare un’identità nazionale su valori condivisi Prima di volare Nodi problematici • Equilibri di potere: condominio costituzionale, ferite guerra civile: clima di scontro sociale e politico • Crisi dell’identità nazionale e morte della patria • Continuità e/o Rottura: subordinazione a modelli stranieri? legittimazione conservatrice dell’ordine sociale? progetto egemonico dell’area dirigente? conflitti e resistenze all’ordine esistente? Identità nazionale ”La nazione è una comunità storica, non etnica e neppure linguistica o culturale; nel caso italiano, i suoi ritmi principali sono costituiti dal Risorgimento e dalla Resistenza, rispettivamente "mito di fondazione" e "mito di rifondazione" della nazione stessa. Ma — né la fondazione né la rifondazione sono riuscite in modo soddisfacente. Infatti, la nazione — nel caso, evidentemente, quanti abitavano nel paese al momento degli avvenimenti evocati — ha risposto alla ragione dell’arte politica in modo parziale, e i miti di fondazione e di rifondazione non sono entrati a far parte del patrimonio storico, della memoria collettiva della nazione stessa • Intervento dell’on. Luciano Violante, eletto presidente della Camera dei Deputati Il 9 maggio 1996 Identità nazionale L’arresto di sviluppo dell’identità individuale e nazionale degli italiani (inesistenza o debolezza di un complesso di valori tendenzialmente universali e fedeltà al localismo) si riflette nella letteratura e in generale nell’attività artistica Prima di volare Il quadro storico • Monarchia (re e luogotenente), CLN, partiti antifascisti, commissione alleata di controllo • 1946: Repubblica e poi dc, pci, psi: doppia frattura: con il regime monarchico e con la vecchia classe dirigente d’ispirazione liberale • Piano Marshall e adesione all’economia capitalista (sistema economico misto, pubblico e privato) stabilizzazione della moneta, modernizzazione dell’industria con tecnologie e capitali Usa, lotta alla povertà e alla disoccupazione, sollecitazione dell’iniziativa privata e delle esportazioni. • Patto atlantico (1949) Cultura di massa e modernizzazione italiana «Dopo quelle prove non si poteva essere più quelli di prima, anche se non si poteva essere completamente diversi.» Giuseppe Petronio, Racconto del Novecento letterario in Italia 1940-1990, Mondadori, Milano 2000, p. 8. Prima di volareIl quadro storico Un sogno lungo un giorno La contrapposizione tra il blocco sovietico e quello occidentale si radicalizza La politica di Truman e gli aiuti del "Piano Marshall" pongono apertamente gli Stati Uniti alla guida economica e politica dell'Occidente. Del resto l'America non e' stata toccata dalla guerra, mentre la Russia ne e' uscita martoriata e si sta trascinando molti problemi irrisolti fin dalla lontana Rivoluzione d'Ottobre del 1917 Prima di volareIl quadro storico Il passaggio accelerato alla modernità produce sollecitazioni socioculturali alle quali una società ancora arcaica e scossa dalla mobilità orizzontale e verticale non è in grado di rispondere: affermazione dell’eguaglianza come principio reclamo delle pari opportunità applicazione reale di una Carta costituzionale piuttosto avanzata emancipazione delle donne e di altri soggetti sociali emergenti Prima di volare Il quadro storico • L’avanzare dell’età dei diritti • Il degrado ambientale • Le conseguenze “morali” del consumismo • La secolarizzazione e la trasformazione dei valori • L’allargamento della sfera dei diritti civili • La crescita improvvisa e troppo rapida dei consumi Prima di volare Il quadro culturale • Povertà del retroterra culturale e dell’immaginario simbolico condiviso • Dipendenza culturale dagli USA • Diffusione di mode e consumi extranazionali • Sostanziale continuità negli apparati produttivi: i professionisti che avevano occupato i posti-chiave durante il fascismo restarono (editoria, radio, stampa, radio e tv) • Carenza di forme alternative di produzione culturale: la stampa di sinistra è sottofinanziata • I circoli del cinema avevano un ruolo secondario Prima di volare Il quadro culturale • Produzione culturale di massa: esterofilia come rifiuto del patriottismo e di atteggiamenti provincialisti L’immaginario si costruisce su una crescita caotica della civiltà industriale • Cinema neorealista: stagione breve ed elitaria • Televisione 1954: alfabetizzazione e socializzazione, riorganizzazione spazi e tempi della vita quotidiana. Unificazione ma controllo ed educazione • Molti intellettuali si ritirano nell’utopia Prima di volare Nodi problematici • Controllo delle grandi centrali americane, asfissia dei mercati locali • Ristrettezza dei circuiti “provinciali” (difficoltà economiche, barriere linguistiche, localismo dei contenuti, sudditanza alla televisione) Peppone e Don Camillo GUARESCHI inizia la pubblicazione del suo romanzo il cui protagonista è il famoso personaggio Don Camillo. Divisi dalla fede e dalla politica un parroco di un paese e il sindaco comunista si affrontano e si accordano su piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Tanto qualunquismo a piene mani, ma ne vengono tuttavia fuori due personaggi simpatici, interpretati dagli attori FERNANDEL e GINO CERVI. Peppone e Don Camillo Dopo il ’48 i catto-democristiani occupano i luoghi della cosa pubblica: scuola, università, radiotelevisione, istituzioni culturali Le professioni degli intellettuali di sinistra trovano spazio nella stampa, nel cinema, nell’editoria, paradossalmente nel “mercato” Pci e Chiesa si alleano in funzione anticapitalista e anticonsumistica L’eccesso dei consumi da un lato è dannoso per lo spirito religioso, dall’altro perché rappresenta un’evasione Peppone….. Dopo la guerra, il gruppo dirigente del Pci persegue tre obiettivi programmatici: • Penetrare nella società civile attraverso una rete capillare di apparati culturali (biblioteche, case del popolo, parchi di divertimento, etc) • Mobilitare gli intellettuali, creando sinergie tra partito e organizzazioni culturali e apparati della nascente industria culturale (scuola, giornali, teatro, cinema, editoria, etc.) • Promuovere una morale collettiva di stampo comunitario, contraria alla cultura di massa e al consumismo, in favore del progresso: materialismo vs idealismo, concreto vs astratto, impegno vs distrazione Prima di volareIl quadro culturale • La cultura popolare: il Pci riprese possesso di attività che erano state in mano ai fascisti • A Roma venne istituito un Centro del Libro Popolare • L’Unità reintrodusse forme culturali popolari tipiche dell’800, come il romanzo d’appendice, invitando i lettori a spedire un tagliando con il nome del romanzo che avrebbero preferito veder pubblicato • Il risultato fu una mescolanza di classici russi e sovietici, di autori socialisti americani e di verismo italiano Prima di volareIl quadro culturale • Atteggiamento paternalista e contraddittorio • Da un lato, il popolo era stato privato dell’accesso alla “vera” cultura ma dall’altro le forme della cultura popolare venivano invocate come alternative positive alla cultura di massa • I film americano lo spingevano verso un mondo di sogni e di evasione dai problemi reali e dall’impegno politico e sociale …e Don Camillo ì Dopo la guerra la Dc si trovava ad occupare i più importanti apparati culturali statali Caduto il regime sono immediatamente subentrate nuovamente le associazioni cattoliche che hanno ricostituito subito quelle soppresse dal fascismo e si sono sostituite a quelle che il fascismo stesso aveva create Da un lato: modernizzazione , capitalismo, lasseiz faire vs dall’altro: tradizionalismo, difesa dell’Italia contadina In entrambi i casi: Anticomunismo Peppone….. ..e l’estetica del realismo Critica al romanticismo decadente dei film americani Critica nei confronti delle avanguardie, che producono un’arte astratta, borghese e irrazionale Rigetto di forme di arte e letteratura intimistiche, promozione di argomenti di tipo pubblico e sociale Peppone e Don Camillo • • IL 28 GIUGNO 1949, viene confermata ufficialmente, con un decreto del Santo Uffizio, la scomunica dei comunisti "E' scomunicato chi scrive, legge, diffonde la stampa comunista, chi vota per esso, chi rimane nelle organizzazioni delle Camere del Lavoro, Federterra, Fronte della Gioventù, CGIL, UDI, API, ed è estesa la sanzione anche a quei partiti che fanno causa comune con i comunisti".