Come per la colpa di
uno solo si è riversata su
tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno
solo, si riversa su tutti gli
uomini la giustificazione che dà vita.
“Pur essendo di natura
divina…. Gesù spogliò
se stesso, assumendo la
condizione di servo”(Fil 2,6-7)
fino a portare la croce
al nostro posto.
Per confondere i sapienti inorgogliti, Dio decide
di salvare il mondo mediante la follia della
croce.
Come nella pienezza del
tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna,
così nella pienezza del
suo sacrificio pasquale
ha voluto per lui il conforto della Madre.
Siamo esortati a portare
i pesi gli uni degli altri,
per adempiere la legge
di Cristo. Come ha fatto
il Cireneo verso Gesù.
Nelle tenebre del mondo,
mediante il gesto compassionevole della Veronica,
la gloria divina rifulge sul
volto di Cristo. (2Cor4,6).
Poiché gli uomini hanno
disprezzato la conoscenza
di Dio, Dio li ha abbandonati in balia di se stessi.
E ora sono senza cuore,
senza misericordia.
( Rm 1,28-31 ).
O uomo “ti prendi gioco
della
ricchezza
della
bontà di Dio…senza conoscere che la sua bontà ti
spinge alla conversione”.
( Rm 2,4 )
Tutti hanno peccato ma
sono giustificati…in virtù
della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo
ha prestabilito a servire
come strumento di espiazione per mezzo della
fede, nel suo sangue, al
fine di manifestare la sua
giustizia.
( Rm 3,23-26 ).
“ Vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue
azioni e avete rivestito
l’uomo nuovo” ( Col 3,9-10 ).
Con Cristo, Dio ha dato la
vita anche a voi, che
eravate morti per vostri
peccati... e lo avete
inchiodato alla croce.
(Col 2,13-14).
Dio dimostra il suo amore
verso di noi perché,
mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto
per noi.
( Rm 5,8 ).
Se siamo morti con Cristo
crediamo che anche vivremo con lui...Consideratevi
morti al peccato, ma
viventi per Dio, in Cristo
Gesù.
( Rm 6,8-11 ).
“Per mezzo del battesimo
siamo...stati sepolti insieme a lui nella morte, e
come Cristo fu risuscitato
dai morti per mezzo della
gloria del Padre, così
anche noi possiamo intraprendere una vita nuova”
( Rm 6,4 ).
Giuseppe Lipari, teologo
• La passione di Gesù non è finita : egli continua a
soffrire nell’umanità sofferente per il peccato e per
l’ingiustizia e anelante alla vera libertà.
Oggi siamo noi, la sua Chiesa, membri del suo corpo
mistico, che dobbiamo completare in noi la sua passione per la redenzione del mondo, portando nel nostro
cuore e nella nostra carne la sofferenza di tutti gli
uomini.
La morte di Gesù non è la fine, ma si apre sulla resurrezione: la nostra vita è illuminata dalla speranza che
noi, e tutto il mondo con noi, saremo trasformati per
essere partecipi della vita gloriosa del Signore risorto.
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