DA NIZZA A TORINO: ITINERARI GARIBALDINI Il filo rosso che unisce le città di Torino e Nizza lo abbiamo trovato nella storia del 1800. E’ all’inizio di questo secolo, legato ai valori della Patria e della Bandiera, che nasce a Nizza un uomo che ha un posto di primo piano nella storia: , uno dei massimi protagonisti del Risorgimento italiano. Seguiremo il nostro “itinerario garibaldino” a partire dalla sua nascita, a Nizza, fino a seguire gli scontri che “l’eroe dei due mondi” avrà, a Torino, con il conte Camillo Benso di Cavour, nel primo Parlamento italiano allestito a Palazzo Carignano. Ci soffermeremo infine ad analizzare gli esempi di una corrente artistica che rappresenta uno degli innumerevoli intrecci che lega il territorio delle Alpes Maritimes al territorio Piemontese: il Barocco. Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza nel 1807. La famiglia paterna si era spostata a Nizza da Chiavari, in Liguria, dal 1770. Nel porto di Nizza e dai racconti del padre apprende tutti i segreti dell'arte nautica, ma specie il coraggio. Nascere in una città come Nizza voleva significare essere un ribelle, un avventuroso, perlomeno: la storia della città se ne fa testimone. Fondata dai Greci, governata nel 600 dal conte Amedeo VII, contea occitana, fu dilaniata dagli assedi francesi e turchi, fino ad essere restiuita ai Savoia. I francesi eran tornati nemici con la rivoluzione: Nizza fu annessa alla Francia dal 1792 al 1814, sicché Garibaldi nacque francese . 1861: I rapporti con la città di Torino e con il conte Camillo Benso di Cavour cominciarono dopo la spedizione dei Mille. Palazzo Carignano Garibaldi si recò in Parlamento, a palazzo Carignano, per discutere del problema dell’esercito meridionale che aveva conquistate il sud dell’Italia, ma che non aveva avuto nessun riconoscimento dallo stato Sabaudo. Garibaldi fa il suo discorso in Parlamento. Cavour fino alla spedizione dei Mille era stato un accorto fiancheggiatore, ma anche rivale di Garibaldi. Cercò di bloccare la spedizione dei Mille con l’occupazione delle Marche e dell’Umbria, temendo che Garibaldi potesse arrivare a Roma e provocare una guerra con la cattolica Francia. Era l’Aprile del 1861, Garibaldi in Parlamento pronunciò le famose parole: “Non posso stringere la mano a chi mi ha fatto straniero in Italia”. Si riferiva chiaramente alla cessione di Nizza alla Francia di Napoleone III che era stata decisa da Cavour l’anno prima. Cavour e Garibaldi erano due uomini troppo diversi per poter trovare un vero accordo. Convocati insieme dal re, si rivolsero qualche frase di circostanza ed evitarono con cura di stringersi la mano. Sono il leader degli aristocratici liberali, convinto sostenitore dello Stato Costituzionale, della pluralità dei partiti e del loro confronto nel Parlamento. Sono un “uomo del popolo”, democratico e rivoluzionario. Sono a favore della libertà degli oppressi, non conosco né l’arte della politica né il calcolo diplomatico, amo le idee semplici, chiare e oneste. E proprio queste mi spingono a combattere per la mia gente. Oggi tutte e due le città conservano monumenti, strade, piazze dedicate a Giuseppe Garibaldi. Nizza: Monumento a Garibaldi,. Torino: Monumento a Garibaldi. Nizza: il monumento decora il centro della piazza Garibaldi, lo sguardo verso l’Italia. Nella parte bronzea fregi che rappresentano l’Italia e la Francia. Nizza: piazza Garibaldi nel 1800. Torino: il monumento a Garibaldi fu eseguito da Tabacci e fu posto nel 1887 su corso Cairoli. Il generale ha una posizione eretta e indossa il caratteristico poncho. Via Garibaldi a Torino Piazza Garibaldi a Nizza. Nizza: casa in cui è nato Garibaldi. Targa commemorativa. “Nice - Torino: une histoire commune, una storia comune”. Un’unica immagine: una città che si specchia nell’altra, dove il cielo diventa mare, le palme radici, il selciato una strada”. Piazza Massena a Nizza Piazza San Carlo a Torino Le due città hanno affrontato una un’analoga trasformazione: restauro di edifici storici, costruzione di nuovi complessi, creazione di assi stradali che hanno modificato il modo di muoversi: la Strada Reale percorre lo spazio fra le due città e diviene l’autentico trait d’union che mette in relazione i due territori Le due città agli estremi di questo percorso, hanno un modello architettonico comune: il Barocco, sviluppato a Torino con l’intento di renderla una vera capitale e poi applicato a Nizza, territorio meridionale del Ducato di Savoia. Il Barocco rappresenta uno degli innumerevoli intrecci che Col Barocco Torino raggiunge l'apice del suo splendore attraverso un linguaggio architettonico omogeneo di grande eleganza : Palazzo Madama e la Basilica di Superga ne sono splendido esempio. L’onda barocca partendo da Torino sommerge la Liguria e la Costa Azzurra. Qui vediamo due esempi di barocco nella vecchia Nizza: Sainte-Réparate e Saint Francois de Pola. Le due città sono state amate e apprezzate da grandissime personalità: Le Corbusier aveva definito Torino come la città “ con la più bella posizione naturale”. Anche grandi filosofi come Rousseau e Nietzche si trovarono d’accordo con il grande architetto. Si riferivano alla scenografia delle Alpi, alle morbide colline e ai numerosi fiumi che bagnano il capoluogo piemontese. Henri Matisse, uno del nord, diceva che a gennaio i colori di questa terra sono «radiosi». Per Marc Chagall nobili e scintillanti, generosi, come è la vita da queste parti. Nizza e Torino: città con un passato così glorioso, proiettate verso un luminoso futuro.