TECNICA E DIDATTICA DEGLI SPORT INDIVIDUALI Dott.ssa Chiara Milanese A.A 2015/2016 Modalità d’esame L’appello ufficiale potrà essere sostenuto solo dopo aver svolto le ore di tirocinio interno e aver consegnato la documentazione comprensiva di relazione di tirocinio e foglio presenze alla docente referente Dott.ssa Chiara Milanese. Non sono concesse eccezioni per nessun motivo. • Appelli ufficiali: prova scritta con domande a risposta aperta (n=5 per atletica e n=5 per attrezzistica) volte a verificare conoscenze e competenze acquisite in merito agli aspetti teorici e pratici di atletica leggera e ginnastica artistica ed attrezzistica. • Preappello facoltativo di attrezzistica: da sostenere alla fine del corso con modalità orale/pratico. Testi consigliati Knudson D.V., Morrison C.S. Qualitative analysis of human movement, Second Edition – Human Kinetics, 2002. Schmidt R., Wrisberg C., Apprendimento motorio e prestazione, Soc. Stampa Sportiva, Roma, 2000. Bartlett R. Introduction to Sport Biomechanics Second Edition – Routledge, Taylor & Francis Group, London and New York, 2007. Scotton C., Senerega D., Corso di Ginnastica Artistica. Ed. Libreria Cortina Torino Gori M., Tanga M., L’apprendimento motorio tra mente e cervello, Calzetti-Mariucci Linea Editoriale, 1996. Gottardi Gianfranco. Avviamento alla ginnastica artistica. Soc. Stampa Sportiva, Roma. Sito ufficiale FGI (Feder ginnastica.it). Appunti delle lezioni e materiale fornito dal docente. PRESTAZIONE Il successo di una prestazione dipende dalla corretta esecuzione di una o più abilità motorie, sia semplici che complesse, aperte o chiuse (Schmidt, 1982) e coinvolge molti fattori (Hochmuth, 1984): CARATTERISTICHE CARATTERISTICHE CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE ANTROPOMETRICHE NEUROMUSCOLARI ALTRE TECNICA CARATTERISTICHE PATTERN DI MOVIMENTI FONDAMENTALI Categorie generali di movimenti (camminare, correre, lanciare, saltare, colpire…). ABILITA’ MOTORIE Pattern di movimento fondamentali adattati in un’attività o ad uno sport specifico. TECNICA Abilità con obiettivi ancora più specifici. La selezione di una tecnica appropriata varia in base alla situazione. STILE Differenze personali, peculiarità individuali o azioni legate alle caratteristiche del singolo atleta. (Knudson & Morrison, 1997) TECNICA Descrive posizione e orientamento dei segmenti corporei necessari per svolgere efficacemente un compito motorio. Caratterizzata da variabili visibilmente percepibili: la forma del movimento; una specifica sequenza di movimenti; il modo o la gestualità per attuare un comportamento. La tecnica perfetta non può essere definita in modo esclusivo, ma stabilire le caratteristiche tecniche ideali di un gesto è essenziale per: MIGLIORARE LA PRESTAZIONE RIDURRE IL RISCHIO DI INFORTUNI (Dictionary of Sport Science, 1992; Bunn, 1972; Hay & Reid, 1982; Carr, 1997; Bloomfield et al., 1994; Knudson & Morrison, 1997; Bartlett, 1999; Elliot, 1999) OBIETTIVO DESCRITTIVO OBIETTIVO ANALITICO ‘Quali movimenti caratterizzano un comportamento motorio e come vengono eseguiti’ ‘Qual è la modalità di esecuzione più efficace e rispettosa dell’incolumità delle strutture dell’atleta’ QUALITATIVA - Sviluppo di un modello ideale di riferimento; - Osservazione visiva; - Diagnosi soggettiva della prestazione. Strumenti: - Occhio esperto dell’allenatore - Software analisi video (Dartfish) ANALISI TECNICA QUANTITATIVA Misurazione scientifica delle variabili biomeccaniche: •Temporali (timing); •Cinematiche (posizione, spostamento, velocità, accelerazione); •Cinetiche (forza, energia, lavoro, potenza). Strumenti: soffisticati e costosi (Es: Vicon) PREDITTIVA - Basata su modelli matematici e simulazioni al cumputer della performance. - Strumento utile ma costoso per studiare ‘il modo più efficace per compiere i movimenti’. Biomeccanica Pedagogia ANALISI TECNICA QUALITATIVA Sviluppo motorio Apprendimento motorio Knudson and Morrison, 1997 ANALISI TECNICA QUALITATIVA 1. PRE-OSSERVAZIONE Creazione di un modello ideale di riferimento; Utile strumento di valutazione per l’allenatore per determinare cosa vuole vedere quando osserva l’atleta. 4. INTERVENTO 2. OSSERVAZIONE E CONFRONTO Osservazione visiva della prestazione dell’atleta e confronto gestualità dell’atleta con il modello di riferimento. Feedback necessari per correggere gli errori. 3. VALUTAZIONE E DIAGNOSI Interpretazione delle differenze; Identificazione degli errori; Diagnosi errore primario. PRE-OSSERVAZIONE 1. ANALISI DEL MOVIMENTO: identificare le caratteristiche della tecnica più efficace Regolamento ed equipaggiamento (impongono vincoli); Studio della letteratura scientifica in ambito biomecccanico per: - identificare le ‘critical features’, ossia gli aspetti più importanti della performance in termini di efficienza ed efficacia del movimento (azioni segmentarie, range di movimento, gradi angolari, proiezione del centro di massa…); - definire il loro range di correttezza; - stabilire il loro ordine di intervento temporale. Osservazione delle prestazioni degli atleti d’élite; Suddivisione dellemovimento in 3 fasi (preparatoria, quali sono azioni e posizioni comuni a tutti glicentrale atleti?; e finale) (Arend & Higgins, 1976; Barrett, 1979; Brown, 1982; Hoffman, 1977; Kreighbaum & Barthels, 1981; Newaton, 1976; Robb, 1972; Beveridge & Gangstead, 1984; Hay, 1987). (1) Preparatoria: ha ilmeccanici compito die preparare adatti angoli disulavoro per i segmenti ABILITA’ quali sono i fattori le relazionigliche influiscono ogni componente o che faseagiranno ACICLICA O DISCRETA: 2)dell’abilità? Centrale: scopo di attuare l’equilibrio leciòazioni in che grado di soddisfare fine disegmenti, un (3) Finale: haha lo lo scopo diPRESTAZIONALE: ristabilire godeva prima diodeterminato attuare quelcon una 2. SVILUPPO DI UN MODELLO rappresentazione teorica tecnica più efficace nella fase principale. Normalmente avviene perl’individuo un’azione, degliildella stessi però ABILITA’ CICLICA CONTINUA: compito motorio spesso è di natura molto comportamento motorio; caratterizzata degli angoli diallavoro consentono comportamento motorio. direzione opposta. Pertanto èèchiamata anchedall’apertura contromovimento, giustificata dalche punto diedello vista quali sono le azioni o posizioni meccanicamente raggiungimento compito motorio di natura ripetitiva ritmica. breve, caratterizzato da un inizio e una che fine contribuiscono ben fisiologico e meccanico. scopo dell’abilità? definita. quali azioni oFase posizioni non rispettano l’incolumità delle preparatoria Fasestrutture? centrale Fase finale quali azioni o posizioni sono manifestazioni dello stile? STRUTTURA GENERALE DI BASE TRIFASICA BIOLOGICO rispetto Fase preparatoria dell’incolumità delle Fase principale strutture dell’atleta Fase finale STRUTTURA GENERALE DI BASE BIFASICA MECCANICO Fase finale e preparatoria Azioni segmentarie Fase principale Ordine di intervento temporale Situazioni di equilibrio OSSERVAZIONE VISIVA EFFICACIA DELL’OSSERVAZIONE HOW? Punto di osservazione WHAT? Fuoco d’attenzione Piano frontale? del centro di features massa e (fuoco dellaesperto sua proiezione sulla base globale d’appoggio dal generale allo specifico per avere un’impressione sulla(DeRenne qualità del Osservazione delle critical d’attenzione) all’interno di ciascuna fase del and Occhio dell’allenatore Piano trasversale? House, 1987). (Ganstead (Brown, 1982; Hay & Reid, 1982; James & Dufek, 1993; McPherson, 1990; 1990; Radford, 1989; 1994; Dunham, movimento & Beveridge, 1984; James & Dufek, 1993; Philipp & Wilkerson, Pinheiro, Piano 1986, 1994). Morrison, 1994; sagittale? Morrison & Harrison, 1985; Morrison & Reeve, 1986, 1988, 1989, 1992). HOW? B WHAT? Set-up Backswing Downswing Follow-through CONFRONTO MODELLO BIOMECCANICO Quali sono le differenze tra la prestazione osservata e il modello ideale? Il confronto consente di identificare: Strenghts (punti di forza): critical features del movimento che sono all’interno del range desiderato. MOVIMENTO Weakness (punti di debolezza): critical features del movimento che non sono all’interno del range OSSERVATO desiderato. Tutti gli elementi componenti l’azione esaminata che differiscono dal modello prestazionale vengono considerati errori tecnici? (Arend & Higgins, 1976; Hoffman, 1983; Pinheiro & Simon, 1992; Hay & Reid, 1988; Hudson, 1995; Knudson, 2001; Norman, 1975). VALUTAZIONE Ci sono delle differenze tra la gestualità dell’atleta e il modello che si ripercuotono negativamente sulla prestazione. Altre variazioni, invece, sono legate allo stile dell’atleta o ad aggiustamenti dovuti a ‘vincoli’ (constraints) mofologici o ambientali. 2 tipologie di errori: Riguardano i pattern di Organism constraints movimento Non causati da disattenzione Task constraints Costanti e ripetitivi ‘ERRORE IMPARATO’ Mechanical Faticaconstraints VARIABILITÀ ‘ERRORE Distrazione NON IMPARATO’ Environmental constraints Ansia/ Stress competitivo (Newell, 1986) Demotivazione L’esecuzione errata si sviluppa in poco tempo in cattive abitudini difficili da togliere. DIAGNOSI ERRORE PRIMARIO Nell’esecuzione di un movimento l’atleta può manifestare più di un errore, ma uno solo rappresenta la causa che maggiormente influisce sulla prestazione. In genere gli errori secondari non sono altro che degli aggiustamenti compensatori che il soggetto attua per raggiungere il fine richiesto. L’errore che rappresenta la causa del problema. ERRORE PRIMARIO ERRORI SECONDARI Errori che rappresentano i sintomi del problema e sono aggiustamenti compensatori causati dall’errore primario. Allenatori esperti sono in grado di osservare direttamente i movimenti dell’atleta e diagnosticare correttamente la causa responsabile del basso rendimento. In assenza di dati scientifici riguardo alle strategie migliori per diagnosticare gli errori, gli allenatori devono selezionare un razionale, o una combinazione di razionali, da adottare che considerino le cause degli errori così come i loro effetti: 1. Rischio di infortuni. 2. Effetti sulla performance. 3. Dare priorità alla sequenza temporale delle azioni (un errore nella fase preparatoria causerà degli aggiustamenti compensatori nelle fasi sucessive). 4. Dare priorità alle critical features. Cosa rimane ancora da chiarire? In più di un secolo di storia della chinesiologia, non esiste ancora un metodo sistematico per la diagnosi dell’errore tecnico. La difficoltà di stabilire le critical features è una delle principali cause della mancanza di basi teoretiche per la diagnosi dell’errore tecnico. La fase di diagnosi è difficile in quanto spesso la causa di un particolare problema può essere confusa con gli effetti (Hay, 1993; Luttengens & Wells, 1982). C’è una limitata ricerca scientifica che abbia testato che tipo di strategie di diagnosi producano un miglioramento in tempi minori rispetto ad altre. La letteratura scientifica nel campo della chinesiologia non supporta teorie o linee guida per ‘prioritizing movement errors’ in un intervento appropriato. INTERVENTO STEP 1 DIAGNOSI DELLA PRESTAZIONE PREOBSERVAZIONE OSSERVAZIONE e OBSERVATION CONFRONTO VALUTAZIONE e OBSERVATION DIAGNOSI STEP 2 ESERCITAZIONE PRATICA METODOLOGIE CONVENZIONALI: INNOVATIVE: Quale strategia d’intervento fa progredire METODOLOGIE con maggior rapidità ed efficacia INTERVENTO atleti morfologicamente, anagraficamente, QUALITA’ fisiologicamente e TIPO METODO ISTRUTTIVO OLD WAY/NEW WAY METACOGNITIVE METHOD attitudinalmente dissimili? E/O DIMOSTRATIVO AMPLIFICAZIONE DELL’ERRORE (MAE) METODO ISTRUTTIVO E/O DIMOSTRATIVO Principi di base: Le istruzioni contengono informazioni sugli aspetti fondamentali dell’esecuzione motoria. La funzione del feedback estrinseco è quella di fornire agli atleti informazioni riguardo ai pattern di azione. Forme di informazione visiva: figure che rappresentano le azioni corrette, filmati o dimostrazioni fornite dall’allenatore. Fornire modelli e dimostrazioni attraverso l’uso di videocassette o simulazioni computerizzate dell’azione desiderata. Protocollo: ALLENATORE L’allenatore dimostra, illustra, istruisce. re-teaching task Spiega all’atleta cosa fa di sbagliato e perché. Istruisce l’atleta: “devi fare così”. (feedback prescrittivo) Spiega e/o dimostra il movimento corretto. (feedback descrittivo) ATLETA Cerca di eseguire il movimento corretto. Pratica, pratica e pratica del movimento corretto. Cerca di imitare o copiare quanto visto. METODO ISTRUTTIVO E/O DIMOSTRATIVO Perché l’approccio convenzionale sembra essere poco efficace? Le istruzioni sembrano essere per l’atleta prive di significato. Le imitazioni si rivelano tentativi (anche buffi) di riproporre con il proprio corpo quanto visto. Dimostrare come eseguire un movimento equivale a trasmettere la propria esperienza. L’esperienza (purtroppo o per fortuna) non è trasmissibile. Non si può chiedere all’atleta di fare ciò che non conosce. Sono necessari lunghissimi periodi di pratica. Pericolo di demotivazione da parte dell’atleta. Efficace con gli errori di tipo2 (errori non imparati). Dimenticanza del nuovo movimento entro pochi minuti o ore dall’esercitazione (proactive inibition). ERRORE IMPARATO E PRESTAZIONE L’esecuzione errata si sviluppa in poco tempo in cattive abitudini difficili da togliere. Perché le vecchie abitudini sono dure a morire? La difficoltà del soggetto a cambiare è causata da ciò che già conosce e non da ciò che non conosce. I principi di Lyndon,1989, 2000 L’esercitazione correttiva, ad un nuovo pattern di movimento, può entrate in conflitto con quanto l’atleta sa fare, generando un’interferenza. PROACTIVE INIBITION PROACTIVE INIBITION Dovuta a meccanismi mentali ben studiati e documentati in psicologia. “Le informazioni vecchie inibiscono il recupero di quanto appreso di recente”. (Underwood, 1957, 1966) È un meccanismo innato e involontario. La PI protegge tutta la nostra conoscenza “giusta” o “sbagliata”, “appropriata” o “inappropriata”. Alcuni studi recenti parlano di “economia cognitiva”. Grazie alla PI si evita l’accumulo di un eccesso di informazioni (spesso insignificanti) che sovraccaricherebbero la memoria. L’individuo ha poco o addirittura nessun controllo su questo meccanismo di protezione. Ci rende resistenti al cambiamento e nello stesso tempo accelera la dimenticanza di quanto appena appreso. La PI è attivata automaticamente ogni volta che il nostro cervello percepisce che l’informazione in arrivo è differente da quello che abbiamo imparato, immagazzinato e automatizzato. La PI non impedisce l’apprendimento, semplicemente ostacola l’associazione di informazioni conflittuali. OLD WAY/NEW WAY E MAE Principi di base: L’allenatore deve diagnosticare correttamente l’errore primario che rappresenta il punto di partenza per l’intervento correttivo. L’errore rappresenta la momentanea situazione psico-fisica del soggetto e quindi indica quel che sa fare, anche se lo fa in modo scorretto. L’allenatore lavora sul conosciuto dell’atleta e lo pone nelle condizioni di rilevare il proprio errore. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che imparare a rilevare gli errori è un po’ come imparare ad eseguire i movimenti stessi. Adams, 1971; Schmidt, 1975; Ausubel, 1968; Newell, 1989; Lyndon, 1989, 2000; Lyndon & Dawson, 1995; Hanin, Korjus, Jouste, & Baxter, 2002; Cooke, 2003; Baxter, Lyndon, Dole, & Battistutta, 2004; Bragagnolo et al., 1993; Cesari & Milanese 1995; Milanese et al., 2008. Perché i metodi Old Way/New Way e MAE sembrano essere più efficaci? Aiutare l’atleta a prestare attenzione ai feedback propriocettivi ed esterocettivi generati dal movimento stesso. Porre l’atleta nella condizione di comparare l’obiettivo prefissato con il risultato ottenuto. Attivare all’interno del soggetto confronti utili a fargli rilevare l’elemento negativo. Mettere l’atleta nello stato di necessità di ricercare, attuare, sperimentare un comportamento privo di tale elemento negativo. Arrivare ad individuare una modalità esecutiva più redditizia e meno pericolosa per le sue strutture. L’atleta è il protagonista del suo miglioramento. OLD WAY/NEW WAY METACOGNITIVE METHOD V4 Protocollo: Il protocollo dell’ OLD/ WAY NEW/WAY è stato messo a punto da uno psicologo Australiano ed è correntemente usato da allenatori, insegnanti e psicologi dello sport in campo scolastico sportivo con atleti principianti e d’elite, in modo particolare nel Sud dell’Australia. Nel settore sportivo è stato sperimentato in molte discipline: calcio, tennis, cricket, hockey, basketball, golf, nuoto ecc. DEPRIVAZIONE SENSORIALE ALLENATORE Diagnosi dell’errore “primario” ATLETA Fase metacognitiva: Presa di coscienza dell’errore. Unlearning task e deprivazione sensoriale Prove alternate nel vecchio e nel nuovo modo. Lavora sul conosciuto dell’atleta Pratica nel nuovo modo. Aiuta il soggetto a diventare sensibile ai feedback prodotti dal movimento stesso. Chiara comprensione di “cosa non deve fare”. Pone l’atleta nella condizione di rilevare il proprio errore. Acquisisce dati propriocettivi relativi alle azioni dei segmenti e dei loro tempi esecutivi. Lyndon 2000, Baxter et al. 2002 e 2004, Hanin et al. 2002, Coohe 2003, Koulianou et al., 2004. METODO DELL’AMPLIFICAZIONE DELL’ERRORE (MAE) V5 Protocollo: Il protocollo è stato messo a punto dal Prof. Bragagnolo, per moltissimi anni allenatore di atletica leggera, attualmente allenatore di un atleta nazionale di golf, e da un’equipe di collaboratori alla quale ho fatto parte, questa strategia operativa è stata sperimentata inizialmente nell’atletica leggera e successivamente in altri ambiti sportivi, quali il tennis, il calcio, lo sci ed il golf. 1. ‘PROVA VINCOLATA’ Esecuzione del movimento esagerando deliberatamente l’errore primario. ALLENATORE 2. ‘PROVA LIBERA’ Esecuzione del movimento in forma libera, senza vincoli. Da ripetere in sequenza alternata. Tra le due prove deve intercorrere il minor tempo possibile. ATLETA Diagnosi dell’errore “primario” Stimolazione delle funzioni di categorizzazione percettiva e di elaborazione, concettuale e simbolica, delle informazioni ricevute nella Unlearning task Se nella ‘prova libera’ il movimento non è cambiato: prova amplificata. Confronto tra il movimento originario e la 1. L’allenatore non diagnosticato correttamente l’errore primario. Lavora sulha conosciuto dell’atleta prova amplificata Aiuta non il soggetto a diventare sensibilel’errore ai 2. L’atleta ha amplificato abbastanza primario e dovrà ripetere il elaborazione protocollo ponendo Prova non vincolata: di un feedback prodotti dal movimento stesso. comportamento migliore. maggior enfasi sull’esagerazione dell’errore. Pone l’atleta nella condizione di rilevare il Chiara comprensione di “ciò che non deve proprio errore facendogli recepire fare” e sviluppo “error detection capability”. chiaramente la negatività degli effetti prodotti dall’errore amplificato. Bragagnolo et al. 1993, 2002, 2004, Gaburro, 2004, Cesari & Milanese 1995, Milanese et al. 2005; Milanese et al., 2008. APPRENDIMENTO MOTORIO: BACKGROUND TEORETICO Berstein’s problem Il corpo umano è costituito da un Le abilità motorie complesse Cognitivisti Nei Come sistemi vengono biologici coordinati, la coordinazione controllati e insieme di 800 muscoli, 100 gradi coinvolgono un elevato numero di motoria utilizzatiimplica i molteplici una corretta gradi di relazione libertà del meccanici di libertà alle articolazioni, componenti muscolo-scheletriche corpo tra umano molteplici pereeseguire differenticorrettamente attività ciascuno dei quali è caratterizzato e la loro corretta esecuzione da 2 cellulari un compito (1014 unità motorio cellulari complesso? presenti in stati (posizione e velocità), per un richiede un’elevata coordinazione 1013 varietà). di 200gradi dimensioni. deitotale molteplici di libertà. Ecologisti “ The single most important factor influencing learning is what the learner already knows. Ascertain this, and teach her/him accordingly” David Ausubel BIBLIOGRAFIA • Adams, J. A. (1971). 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