UNO STRUMENTO A SERVIZIO DELLA CARITÀ PASTORALE Revisione di vita La Revisione di Vita – Dizionario di Spiritualità www.gioc.org GiOC - Revisione di vita www.gioc.org REVISIONE DI VITA www.dimensionesperanza.it/ Per una revisione di vita. | Facebook www.facebook.com La revisione di vita: [Ordine Francescano ... www.ofs.fvg.it/ Revisione di vita. www.libreriadelsanto.it/ Revisione di vita — Esame di coscienza www.donboscoland.it Revisione di vita e incontro con il Vangelo per i gruppi di coniugi ... www.cpm-italia.it/ SRI LANKA – THAILANDIA A Bangkok si ricorda la “revisione di vita ... www.asianews.it/ La “revisione di vita ... www.le-prado.org/ ORIGINE … Nel contesto educativo della JOC: la pedagogia del Card. Cardjin a servizio dei giovani lavoratori. Il Magistero lo assume nella scrittura dei documenti (Dottrina sociale). Il Prado lo assume come metodo per … UNO SGUARDO CONTEMPLATIVO SULLA VITA SORGENTE DI CONOSCENZA DI GESÙ CRISTO … … E DEL DINAMISMO MISSIONARIO IL CARD. BAGNASCO … Non ci stanchiamo, con l’aiuto dello Spirito, di esercitare il nostro arduo quanto irrinunciabile ministero, «di ascoltare attentamente, discernere e interpretare i vari modi di parlare del nostro tempo, e di saperli giudicare alla luce della parola di Dio, perché la verità rivelata sia capita sempre più a fondo, sia meglio compresa e possa venire presentata in forma più adatta» (Gaudium et spes, n. 44). Vorremmo cioè, con passo lieve, accostarci al cuore di ciascuno dei nostri connazionali, e dire la parola più grande e più cara che abbiamo, e che raccoglie ogni buona parola umana: Gesù Cristo. Noi lo annunciamo a tutti come discepoli e Vescovi: Egli è Dio con noi e per noi, affinché abbiamo a non inaridirci, stanchi prigionieri del nostro «io». No, non dobbiamo affliggerci come chi non ha speranza (cfr 1Ts 4,13): una speranza che «attira − dentro il presente − il futuro […]. Il fatto che questo futuro esista, cambia il presente; il presente viene toccato dalla realtà futura» (Spe salvi n. 7). Prolusione al Consiglio permanente della CEI 26-29 settembre 2011 … che sia CONTEMPLATIVO: servire l’incontro delle persone e della Comunità con Dio. … che sia IN PERMANENTE COMUNIONE CON IL BUON PASTORE che conduce il gregge ai buoni pascoli vigilando e proteggendolo. … che sia PROFETICO e sveli la presenza attiva del Signore. … che sia COMUNITARIO e animato dal desiderio di condividere con altri la dimensione apostolica della fede e della chiamata. PAOLO AGLI ANZIANI DI EFESO … (Atti 20,29-31) « Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi ». L’esercizio del ministero comporta la radicalità evangelica, in particolare la sequela del Buon Pastore chiede il dono della vita per le pecore. Il Vero Pastore farà prevalere gli interessi del gregge sugli interessi personali. Il Padre attira a sé l’uomo ricreandolo a immagine del Figlio. I pastori contemplano l’opera di Dio e con gioia vi collaborano. Fanno un cammino di conversione per essere in sintonia con l’iniziativa dell’amore di Dio. Il pastore combatte chi cerca di intromettersi nel gregge per difendere coloro che gli sono stati affidati. Impara questo atteggiamento dal Buon Pastore. (Gv 10,12-13) Chi agisce come un mercenario manca gravemente contro l’amore perché devia dal vero cammino di santità. Il pastore deve continuamente verificare se si prende cura o se trascura le pecore. Dedicarsi alle pecore è il modo migliore per prendersi cura pure di se stessi. Cristo ci ha amato fino a dare tutto di sé, ha raggiunto la perfezione nell’atto d’obbedienza al Padre. Le resistenze impediscono al popolo di Dio di camminare secondo lo Spirito di Gesù Cristo. Ogni educatore della fede non può trascurare ciò che fa resistenza al Vangelo nell’animo dei suoi fratelli. Il cammino verso la libertà è duro e gli uomini preferiscono la via più facile. Lo scopo è di collaborare al meglio con lo Spirito del Signore. L’amore preferisce l’azione alla pigrizia. Chi è posto a capo del gregge ha il dovere di cercare i mezzi più adatti per guidare le pecorelle verso lo splendore della loro vocazione divina. 1. PREPARAZIONE Chi fa revisione di vita è una comunità di discepoli e di apostoli riuniti nel nome del Signore e a servizio dell’edificazione del popolo di Dio. Si comincia con un clima di silenzio e di preghiera, per mettersi alla presenza del Maestro, per far memoria delle persone incontrate, per accogliersi come fratelli. Si cerca un fatto vissuto a contatto con la gente, semplice e concreto. Non un problema o una situazione generale che porterebbero alla discussione. Dopo l’esposizione del fatto da parte di tutti, si fa la scelta motivata di uno di essi per il quale si vuole ricevere la luce del Signore e riconoscere la sua presenza. 2. VEDERE, RACCONTARE … « Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo» (Lc 24,13-24) 3. DISCERNERE, CONTEMPLARE « … Spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,25-27) 4. AGIRE, CONVERTIRSI « Non ci ardeva il cuore mentre… E partirono senz’indugio » (Lc 24,28-35) 5. CONCLUSIONE Si esce dalla Revisione di vita nello stesso modo con cui si è entrati: nella preghiera. Si celebra il Signore della vita contemplato nella storia dei fratelli come nella propria. Si ringrazia per il dono di una più profonda conoscenza di Cristo . Si chiede la forza dello Spirito per essere apostoli di Cristo, collaboratori nella sua opera. IN MEMORIA DI UN TESTIMONE … «La conoscenza di Gesù è stato l’elemento che l’ha umanizzato, che l’ha reso un fratello tra fratelli. Il forte tratto umano della sua personalità non era solo una dotazione di base. Il suo applicarsi allo studio del Vangelo alla maniera di Chevrier (per contemplare e conoscere Gesù Cristo per poi annunciarlo ai poveri) ha fatto sì che nel suo cuore si dessero appuntamento la persona di Gesù e le persone che incontrava nel ministero. Il suo cuore nell’atto contemplativo era come un crogiuolo in cui avveniva come la fusione e la purificazione dell’esperienza. Da qui il suo andare, il suo ottimismo, il suo dare tempo, il saper aspettare con pazienza la risposta di chi era chiamato, come lui, a seguire il Signore». (Omelia del vescovo alle esequie di don Giuseppe, 11/10/2011