Questa fase ha avuto inizio con un BRAINSTORMING sul significato di PROBLEMA. Tante sono state le risposte dei bambini, alcune molto divertenti… Abbiamo cominciato così a parlare di problemi di vita reale. La storia di Pollicino ha permesso di partire da … SITUAZIONE INIZIALE Pollicino si perde nel bosco PROBLEMA Come farà Pollicino a ritrovare la strada per tornare a casa? SOLUZIONE Segue i sassolini che ha lasciato lungo il percorso. E’ seguita una domanda… E voi bambini… vi siete trovati a dover affrontare situazioni problematiche? Ecco alcune risposte… Un giorno mi sono perso nell’ipermercato Auchan. Giocando a calcetto mi sono fatto male ad una gamba. Un giorno mi sono perso sulla spiaggia. Giocando con il mio fratellino, ho rotto il vaso preferito della mamma. Ecco alcune risposte… Ieri ho visto un gioco nella vetrina di un negozio ma, la mia mamma non me lo vuole comprare. La mamma vuole che io mangi le verdure… ma io proprio non ci riesco! Un giorno volevo andare in palestra ma, non c’era nessuno per potermi accompagnare! Spesso lascio a casa il materiale che mi serve a scuola. Un compagno non mi vuole prestare qualcosa… Dopo un’attenta discussione in classe delle varie situazioni problematiche, ho fornito ai bambini altre situazioni- problema di vita reale e loro dovevano trovare la soluzione… Le soluzioni trovate sono state oggetto di discussione e confronto. Successivamente ho sottoposto i bambini ad un questionario a risposte multiple… Le risposte sono state tabulate alla LIM sul foglio di lavoro EXCEL Sono stati realizzati dei grafici… Secondo te, cos'è un problema di matematica? 12 10 Axis Title 8 6 4 2 0 Series1 Una specie di storia con numeri e domande Una situazione da risolvere con le operazioni Un esercizio di matematica Un testo che va letto molto bene Un esercizio in cui bisogna pensare molto bene a cosa si deve fare 9 9 10 6 10 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Perché Perché non Perché mi Perché di Perché mi Perché ho Perché Perché mi sono facili faccio fanno solito diverto a capito bene imparo piace fatica a imparare a prendo un trovare la come si tante cose studiare la risolverli riflettere buon voto soluzione risolvono matematica bene Ti piacciono i problemi di matematica? No Axis Title Axis Title Ti piacciono i problemi di matematica? Sì Perché sono difficili Series1 2 Perché Perché non ho Perché Perché di Perché mi Perché mi quando Perché mi ancora faccio solito annoio a annoio e vado a sembrano capito fatica a prendo un trovare la sono casa la poco utili bene risolverli brutto voto soluzione stanca mamma si come si arrabbia risolvono 1 3 1 1 1 Cosa fai quando un problema ti sembra difficile? 9 8 7 Axis Title 6 5 4 3 2 1 0 Mi preoccupo perché ho paura di non imparare Series1 8 Mi arrabbio e cerco di trovare comunque la soluzione Resto calmo e faccio diverse prove Mi blocco, non vado più avanti 8 2 Non me la prendo, tanto so che la matematica non mi riesce 1 Chiedo aiuto 8 Secondo te, quali sono le cose più importanti da fare per risolvere bene un problema? 18 16 14 Axis Title 12 10 8 6 4 2 0 Leggere con calma il testo per Trovare i Fare un capire dati disegno bene importan molto cosa ti nel chiaro succede testo nel problem a Series1 16 16 3 Immagin are bene Decider nella Fare e se il mente le bene le Sceglier risultato cose operazio e le trovato è che ni, operazio possibile succedo senza ni giuste o no nel errori impossib problem ile a 14 7 4 Fare il problem a con calma, controlla ndo le cose già fatte prima di farne altre 2 Cercare di Scrivere essere Controll il testo e veloci, are da la per non ultimo risposta fare tutto senza andare quello errori di via dalla che si è ortografi mente la fatto a soluzion e 1 Pensare ad altri problemi simili, già fatti a casa o a scuola 1 Abbiamo discusso insieme i risultati dell’indagine utilizzando il metodo SWOT … QUESTI I RISULTATI… A molti bambini piacciono i problemi perché… • Insegnano a ragionare E’ divertente trovare • la soluzione • Fanno imparare tante cose • Imparare strategie di soluzione • Chiedere aiuto alla maestra o ai compagni più bravi. Ad alcuni bambini non piacciono i problemi perché… • Si fa fatica a risolverli • Fanno prendere un brutto voto • Sono difficili • Annoiarsi di fronte ad un problema • Scoraggiarsi quando non si riescono a risolvere • Essere rimproverati dalla mamma quando non si riescono a risolvere Questa fase ha avuto inizio da una situazione problema: DOBBIAMO PREPARARE A SCUOLA UNA TORTA ALLO YOGURT: come possiamo procedere? con lo strumento della SCHEDA DELLE IDEE abbiamo raccolto alla LIM le varie idee, prendendo in considerazione quelle utili e scartando le idee poco attuabili Abbiamo deciso di ricercare su Internet la ricetta… Ci siamo serviti dei motori di ricerca per trovare la nostra ricetta… Trovati gli ingredienti abbiamo lavorato con le monete dell’euro per scoprirne il costo e abbiamo ritagliato da volantini pubblicitari gli ingredienti necessari… Dopo aver comprato gli ingredienti e preso gli strumenti necessari, abbiamo cominciato a preparare la nostra torta… Una mamma l’ha cotta nel forno e poi… L’abbiamo mangiata… Era proprio squisita!!! Subito dopo l’esperienza ho dato ai bambini delle sequenze in disordine della preparazione della torta e loro le hanno ordinate senza alcuna difficoltà, utilizzando il DIAGRAMMA DI FLUSSO come rappresentazione grafica. VIA Abbiamo mescolato uova e zucchero Abbiamo aggiunto farina e lievito Unito yogurt, succo di limone e olio Abbiamo aggiunto una banana a tocchetti Abbiamo infornato a 180 gradi per un’ora stop L'attività precedente è stata utile per determinare le sequenze indispensabili per giungere alla soluzione di una situazione problematica. Ho rivolto agli alunni la seguente domanda: Attraverso la metodologia RANDUM STIMULI abbiamo individuato le varie idee e raggruppato per colore quelle simili… Le idee simili sono state raggruppate alla LIM… Successivamente attraverso la metodologia dello STICKING DOTS, i bambini, divisi in gruppi si sono consultati e hanno votato le idee migliori… I bambini hanno compreso che per risolvere bene un problema occorre seguire le seguenti fasi di conoscenza: Quali sono le informazioni importanti del problema, i dati, le parole chiave Cosa ne faccio e come le combino insieme per arrivare alla soluzione quali operazioni e strategie utilizzo per arrivare alla soluzione Abbiamo elaborato insieme alla LIM un diagramma di flusso utile come guida per la risoluzione dei problemi… Siamo giunti alla fase di applicazione e consolidamento delle conoscenze apprese. Questa fase si è articolate in tre step di lavoro: PROBLEMI A PEZZI PROBLEMI PAZZI DA UNA STORIA… IL PROBLEMA In questa fase i bambini erano chiamati ad esercitarsi nella progettazione di azioni necessarie a risolvere un gioco… Attraverso la metodologia RANDOM STIMULI gli alunni hanno letto un problema e con l’aiuto delle immagini hanno simulato la soluzione dello stesso. Per tentativi ed errori, spostando di volta in volta i personaggi e gli elementi del problema, i bambini sono arrivati alla soluzione finale. Prima il papà porta il videogioco a casa dei nonni. Torna indietro e prende Gianni per portarlo a casa dei nonni. Per tentativi ed errori, spostando di volta in volta i personaggi e gli elementi del problema, i bambini sono arrivati alla soluzione finale. Riporta indietro il videogioco. Prende Gigi e lo porta a casa dei nonni. Per tentativi ed errori, spostando di volta in volta i personaggi e gli elementi del problema, i bambini sono arrivati alla soluzione finale. Infine torna indietro per riprendere il videogioco. Finalmente il papà, Gigi, Gianni e il videogioco sono tutti a casa dei nonni Successivamente è stata suddivisa la classe in gruppi ed è stato fornito ad ogni gruppo un problema simile a quello risolto alla LIM.. Ogni gruppo doveva in autonomia cercare la soluzione… Ogni gruppo ha disegnato i personaggi del problema e, simulando gli spostamenti, sono giunti alla soluzione! Un’altra attività proposta per sperimentare le conoscenze acquisite è stata quella di presentare ai bambini una situazione problema in pezzi e i bambini dovevano ricomporre il testo del problema e scoprirne la soluzione… QUANTE LUCA FIGURINE HA MARCO 16 DI DIFFERENZA? FIGURINE 25 FIGURINE HA Divisi in gruppi i bambini hanno cercato di individuare le informazioni «spezzate», i dati, le parole chiave, la domanda… Alla fine hanno ricomposto il testo del problema… Un’altra attività proposta per sperimentare le conoscenze acquisite è stata quella di presentare ai bambini una storia e 5W e H attraverso la metodologia delle , dovevano mettere a fuoco la storia e decidere come trasformarla in una situazione – problema. In un primo momento è stata illustrata una storia alla LIM e i bambini hanno raccolto informazioni con le Wh Questions and H Successivamente la storia è stata trasformata in una situazione – problema… Nei vari gruppi i bambini, autonomamente, si sono cimentati in attività simili… Hanno letto la storia… Hanno trasformato la storia in un problema… Hanno risolto il problema! Il mio ruolo durante i lavori di gruppo era quello di osservare i bambini e ricavare varie informazioni utili sul loro modo di operare e di approcciarsi alla risoluzione del problema nelle varie fasi. Le osservazioni raccolte in questa tabella, si sono rivelate utili per progettare ulteriori interventi. COMPONENTE Comprensione del testo Rappresentazione grafica Pianificazione Collaborazione Interesse RISULTATI DELL’OSSERVAZIONE Ho voluto osservare anche la capacità dei bambini di autovalutarsi. I lavori svolti nel precedente step di lavoro sono stati visualizzati alla LIM. I bambini dovevano valutare, dando un punteggio oggettivo, il proprio lavoro e quello degli altri gruppi, seguendo questi indicatori… Il lavoro svolto da ogni gruppo nelle varie fasi, è stato visualizzato alla LIM… Gli alunni hanno osservato attentamente il lavoro prodotto nelle varie fasi di svolgimento: dalla trasformazione della storia in situazione problematica… …alla rappresentazione grafica e alla strategia di soluzione. Si sono consultati e… Hanno espresso con estrema oggettività il punteggio per ogni fase del lavoro svolto, arrivando ad individuare errori, piccole imprecisioni nella rappresentazione grafica, nella soluzione e anche nella risposta al problema! A conclusione dell’attività svolta ho voluto monitorare il livello di gradimento sui risultati attesi e sui risultati prodotti dal progetto. Ho fornito ai bambini un questionario a risposte aperte… Queste alcune risposte dei bambini… Ti è piaciuta l’attività sui problemi? Sì, perché mi piace lavorare in gruppo e confrontarmi con i compagni. Sì, perché mi diverto a trovare la soluzione. Sì, perché ho imparato cose nuove. Sì, perché mi è piaciuto votare i problemi in squadra. Sì, perché mi sono divertito. Quello che hai imparato ti servirà per risolvere i problemi senza difficoltà? Sì, perché almeno non faccio errori. Sì, perché ho imparato le parti più importanti di un problema. Sì, perché ho capito come risolvere i problemi. Sì, perché ora li risolvo senza l’aiuto degli altri. Sì, perché ora li risolvo senza l’aiuto della maestra. Sì, perché ho imparato a verificare gli errori. Sì, perché mi aiuterà a fare i calcoli. Ti è piaciuto lavorare in gruppo? Sì, stavo con gli amici. Sì, perché era divertente lavorare in gruppi. Sì, perché mi è piaciuto votare con i miei compagni. Sì, perché abbiamo collaborato insieme. Sì, perché mi piace consultarmi con gli altri. Sì, perché ci siamo divertititi a mettere il voto come maestri e maestre. Sì, perché non mi sembrava di fare matematica. Sì, perché quando sbagliavo non avevo paura di prendere un brutto voto. Sì, perché la classe mi sembrava diversa. L’attività svolta e le metodologie messe in atto hanno permesso di motivare i bambini a sforzarsi di ragionare in modo corretto, di stimolare la loro curiosità e tenere sempre alto l’interesse. Porre domande, ricercare informazioni, collegamenti, soluzioni, progettare attività solo apparentemente «non matematiche», sfidare e sfidarsi intellettualmente, esprimere propri punti di vista, sono stati i punti cardini dell’intera attività progettuale. Un altro valore aggiunto è che mi sono «divertita» con i miei alunni perché, li ho visti sempre partecipi e felici. Vorrei concludere con un pensiero di George Polya… «Lo studente dovrebbe capire il problema e, di più, dovrebbe desiderare di conoscere la soluzione. Non è tutta colpa dell’alunno se questa comprensione e questo desiderio mancano». Grazie a INNOVATIVE DESIGN per aver scoperto un nuovo modo di fare scuola! Ins.te Maria Giuseppina Vitulli 1^ Circolo Didattico «Edmondo De Amicis» – Acquaviva delle Fonti