CTS-NTD
Centro Territoriale di Supporto
Nuove Tecnologie per la Didattica
Operatori:
CAMPIGLI CRISTINA
BERTOLOTTI DANILO
SCIACCHITANO ANDREA
Dove siamo
Istituto Scolastico Comprensivo “V. Muzio”
Via San Pietro ai Campi, 1
24126 Bergamo (Colognola)
Tel. 035 316754 - Fax 035 312306
E-mail: [email protected]
Orari sportello
Il Centro inizia e termina la propria
attività con l’apertura e la chiusura
dell’anno scolastico
(settembre-giugno)
Tutti i lunedì dalle 15.00 alle 18.30
Tecnologie
compensative
per i DISTURBI
DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Definizione di autismo:
con il termine autismo si identifica una disabilità
permanente e complessa, di natura neurobiologica,
che si manifesta ed è identificabile nella prima
infanzia.
L'ultima versione del DSM-V
ri-esamina e ri-unisce gli aspetti del
D.S.A. in due ambiti articolati:
A) deficit persistenti nella comunicazione e nell'interazione sociali che si
manifestano attraverso tutti i seguenti criteri:
• Deficit nella reciprocità socio-emozionale
• Deficit nella comunicazione non verbale
• Deficit nello sviluppare e mantenere relazioni sociali
B) un pattern ristretto e ripetitivo di comportamenti, interessi o attività che si
manifesta in almeno due dei seguenti criteri:
• Eloquio, movimenti motori o uso degli oggetti stereotipato o ripetitivo
• Eccessiva aderenza a routine, pattern ritualizzati di comportamenti verbali o
non verbali, oppure eccessiva resistenza al cambiamento
• Interessi altamente ristretti e fissi, atipici per intensità e/o focalizzazione
• Iper e/o ipo-sensibilità a input sensoriali o interessi atipici per aspetti sensoriali
dell'ambiente
AUTISM FOR DUMMIES
di Erika Becerra
Concetto di zona di sviluppo
prossimale si deve a Vygotskij
Come insegnare
Quando insegnare
Questo concetto indica
tutti quei compiti che un
alunno può fare ma non da
solo, bensì supportato da
un qualsiasi tipo di aiuto.
Questo campo (lo sviluppo
prossimale) è quello
specifico dell’intervento
educativo e abilitativo
Zona di sviluppo prossimale
Zona di sviluppo
prossimale
Questo concetto indica
Questa rappresentazione
così regolare può però
indurre in errore quando ci
si riferisca ai ragazzi con
disabilità
Immagini di
zona di sviluppo
prossimale e
Autismo
Principio lo “scaffolding”
Per scaffolding di Bruner si intendono tutti
quegli aiuti, di qualsiasi tipo e natura, che
consentono ad un allievo di realizzare un
compito che non sarebbe capace di realizzare
da solo.
Si tratta di forme si supporto che consentono
di ampliare l’area di competenza di ciascun
alunno,
utilizzando ogni tipo di modalità
operativa, mezzo, strumento o strategia,
nell’alunno Autistico si generalizzano.
Profilo neuropsicologico
Dalla valutazione dettagliata e approfondita
delle
funzioni
(attenzione,
linguaggio,
memoria
percezione,
prassie,
capacità
esecutive)
si
costituisce
il
momento
fondamentale della successiva fase inerente
l’azione riabilitativa poiché permette
Profilo neuropsicologico
-di identificare le abilità emergenti più
facilmente modificabili
- di stabilire obiettivi a breve, medio e lungo
termine
- di monitorare i risultati raggiunti, i successi
e gli insuccessi della terapia in atto.
TEORIA DELLA MENTE
(Frith,Baron-Cohen)
Secondo quest’approccio i soggetti con A.
sarebbero incapaci di rappresentarsi lo stato
mentale di sé stessi e degli altri.
Questo deficit di mentalizzazione spiegherebbe
bene il deficit di comunicazione, immaginazione e
socializzazione.
Verrebbe meno la capacità dell’individuo di
attribuire stati mentali quali desideri, intenzioni,
pensieri e credenze e di prevedere, spiegare il
comportamento sulla base di queste inferenze
TEORIA DELLA DEBOLE COERENZA
CENTRALE (Frith, 1989)
Tale inabilità si esprime nell’incapacità
d’integrare diverse e dettagliate informazioni
proprie in concetti di ambito superiore che
indirizzano il comportamento a lungo
termine.
I soggetti con Autismo sembrano trarre
molto meno vantaggio da informazioni dense
di significato e strutturate, rispetto ad
informazioni random e senza significato.
TEORIA DELLE DEFICITARIE
FUNZIONI ESECUTIVE
(Russel, 1997)
Si tratta di difficoltà di pianificazione e di
organizzazione del proprio comportamento in
riguardo agli stimoli esterni e alla propria
“rigidità” di pensiero e dal campo ristretto
dei propri interessi.
Questa caratteristica costituisce un area
molto critica per l’insegnamento perché
l’apprendimento di nuove abilità si basa su
variazioni, di ciò che già sappiamo fare, e
sulla pianificazione di nuovi comportamenti
complessi
Dalla diagnosi al Pei
aree da considerare
Nella Scuola Primaria in continuità con la
Scuola dell’Infanzia si studia la diagnosi
funzionale
Area
Area
Area
Area
Area
Area
Area
Area
sociale
comunicazione-linguaggio
cognitiva
affettivo-relazionale
sensoriale
problemi di comportamento
dell’autonomia
Motorio Prassica
Sfera sociale
Apprendere regole elementari
Interpretare il comportamento degli altri
Imparare tempistiche e convenzioni sociali
Sviluppare abilità di problem solving
Rispondere a esigenze educative individuali
Sfera comunicativo-linguistica
Utilizzare le diverse funzioni comunicative
Utilizzare la comunicazione non verbale
Comprendere la comunicazione degli altri
Capire la pragmatica della comunicazione
Comunicare in situazioni di emergenza
Sfera cognitiva
Maturare la capacità di agire in modo
finalizzato
Apprendere la rappresentazione integrata di
proprietà fisiche , funzionali e categorie
Concettuali
Sviluppare la flessibilità, il multi tasking e il
problem solving
Sfera affettivo-relazionale
Imparare strategie di autoregolazione
Comprendere e comunicare le emozioni
Manifestare i sentimenti
Comprendere le emozioni degli altri
Sfera sensoriale
Imparare ad evitare le stimolazioni sensoriali
Riuscire a tollerare le stimolazioni sensoriali
Soddisfare gli stimolazioni sensoriali in modo
socialmente accettabile
Sfera Autonomia
Apprendere attività integranti (mangiare,
gestire i propri oggetti, mangiare in mensa,
telefonare, leggere l’orologio)
Apprendere le abilità per compiere
spostamenti autonomi
Sfera problemi di comportamento
Scopo di questi comportamenti:
Evitare qualcosa (attività o luogo)
Ottenere una determinata sensazione
Attirare l’attenzione
Ricevere un rinforzo tangibile
Sfera Motorio-Prassica
Compiere attività motorie complesse
Acquisire i rapporti spaziali
Sviluppare gli schemi motori di base
(correre, saltare, lanciare e ricevere palla)
Eseguire attività sportive di squadra
Piano Educativo Individualizzato
1. Il programma educativo si basa su quelle attività
che sono eseguite in modo non ancora del tutto
acquisito
2. I compiti scelti non sono né troppo facili né
troppo difficili ma adeguati al livello di sviluppo del
bambino
3. Esiste una maggiore possibilità di stabilire una
piacevole relazione tra il bambino e
l’educatore\Insegnante poiché le frustrazioni sono
ridotte al minimo
4. Il programma educativo va monitorato nel tempo
e modificato in rapporto alle nuove esigenze del
bambino
Punti di Forza punti di debolezza
1)Isolare i punti di forza dell’alunno e lavorare a
partire da questi, dimenticarsi i punti di debolezza
2)Promuovere la conoscenza dell’Autismo in classe
3) Usare la risorsa compagni
4)Usare le tecnologie, anche compensative DSA
5) Pedagogia della Speciale Normalità
Lavorare su: spazi, tempi, attività, e migliorare le
relazioni umane
Strategie e tecniche
d’intervento
L'approccio al trattamento dei D.S.A. deve essere
multimodale e, quindi, prevedere un mix di
interventi di tipo diverso.
Generalizzazione del compito
Bisogna ricordare che il bambino autistico
tende ad associare l’apprendimento con una
data situazione o ambiente, ha difficoltà a
generalizzare il suo comportamento. Sarà
dunque necessario sviluppare dei programmi
di generalizzazione delle competenze
acquisite: l’apprendimento in ambiente
scolastico è solo l’inizio del programma
educativo, infatti è altrettanto importante
estendere le competenze acquisite
all’ambiente familiare o ad altre situazioni.
Usare l’Insegnamento Strutturato
Stop all’ ansia
Un insegnamento
strutturato
utilizza supporti visivi per
aiutare l’allievo a
focalizzare le informazioni
rilevanti, separandole da
quelle che non lo sono.
Allo stesso tempo,
l’ambiente organizzato in
questo modo diminuisce lo
stress, l’ansia e la
frustrazione
Le componenti dell’insegnamento
strutturato, sono:
la strutturazione dell’ambiente
la trasposizione delle attività giornaliere in schede
visive
la strutturazione dei compiti assegnati all’allievo e
uso di supporti visivi
Per quanto riguarda la gestione dei
comportamenti-problema e la socialità si
possono utilizzare le STORIE SOCIALI.
Sono brevi racconti, sempre in forma iconica e
accompagnati da frasi di spiegazione che
possono essere raccontate o lette. Queste
storie descrivono brevi episodi di vita del
bambino con D.S.A., o raccontano di qualche
sua difficoltà di regolazione emotiva,
suggerendogli le strategie di comportamento
più adeguate alle situazioni.
Possono essere condivise con gli altri bambini.
A volte si vince a volte si perde come fare quando perdi.
Costruire una STORIA SOCIALE
- Molti bambini giocano insieme, può essere divertente
giocare insieme ad altri bambini
- A volte il mio amico può vincere il gioco che stiamo
facendo; io cercherò di stare calmo se il mio amico vince
perché può capitare.
- Posso chiedergli di giocare ancora, quando i bambini
giocano a volte vince uno a volte vince l’altro.
- Chiedere di giocare ancora è una buona idea, cercherò
di accettare la sconfitta pensando alla prossima partita.
- Se rimango calmo forse i miei amici vorranno giocare
ancora.
Esempio di storia sociale
A volte, quando sono in classe con gli
altri bambini divento nervoso e vorrei
uscire.
Allora chiedo di andare a fare la pipì.
Qualche volta il bagno è occupato da altri
bambini e la maestra mi dice che devo
aspettare: non mi piace aspettare e se aspetto
troppo mi sento arrabbiato.
Certe volte sono così arrabbiato che
dò una spinta al compagno che mi
passa accanto e lo faccio cadere.
Oppure tiro i capelli alla bambina
che mi sta vicino.
Questo fa dispiacere alla maestra che diventa triste.
Proverò a non arrabbiarmi più se non posso andare
subito in bagno e cercherò di non fare male ai miei
compagni.
Proverò a chiedere scusa ai miei compagni.
Così la maestra e i miei compagni saranno felici e mi
sorrideranno.
Per quanto riguarda la comunicazione
In genere il canale visivo è quello più ricettivo
nei/nelle bambini/e con D.S.A. Perciò è importante
capire quale sia il sistema di rappresentazione visiva
che meglio si adatta alle esigenze individuali.
È altrettanto importante che tale sistema sia utilizzato
in tutti i contesti di vita del bambino: a scuola, a casa,
in terapia...perché:
consente di stabilire una comunicazione del bambino
con il contesto che lo circonda aiuta a prevenire, e
ridurre, i comportamenti-problema relativi alla
frustrazione derivante dal non saper esprimere i propri
bisogni favorisce l'emergere, o l'ampliarsi, del
linguaggio vocale.
Comunicazione Aumentativa Alternativa
(CAA)
È il termine usato per descrivere tutte le modalità di
comunicazione multimodale che possono aiutare le
persone che hanno difficoltà a utilizzare i più comuni
canali comunicativi, impiegando tutte le competenze
comunicative dell’individuo (vocalizzazioni, linguaggio
verbale residuo, gesti, segni e comunicazione con
ausili):
• si definisce alternativa perché utilizza modalità di
comunicazione alternative e diverse da quelle
tradizionali
• si definisce aumentativa perché non sostituisce,
ma incrementa le possibilità comunicative naturali
della persona.
La CAA consente di costruire un intervento:
Partendo dai minimi spazi di aggancio attentivo
Scegliendo situazioni altamente motivanti
Strutturando un ambiente facilitante specifico
Consentendo maggior controllo e prevedibilità
Offrendo l'opportunità di effettuare delle scelte
Lavorando soprattutto sul contesto
Sviluppando il “si” e il “no”
Affinando un sistema di indicazione-puntamento
Costruendo, condividendo, e aggiornando un
vocabolario
• Sviluppando ausili personali di comunicazione da
usare in altri contesti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Il sistema P.E.C.S.
(Pictures Exchange Communication System):
• Punta allo sviluppo della comunicazione funzionale e
della comunicazione sociale e può essere utilizzato
già a partire dai 18 mesi d'età.
• Segue un programma di apprendimento a piccoli
passi, che comprende 6 fasi, si basa sull’uso dei
“rinforzi” e ha come obiettivo quello di incoraggiare la
spontaneità e l’iniziativa del bambino nella
comunicazione.
• Si comincia con scambi comunicativi semplici e
concreti, per poi pian, piano muoversi verso una
comunicazione più complessa ed astratta.
Fase I – lo scambio fisico
Visto un oggetto desiderato, il bambino prende
un’immagine che lo rappresenta, raggiunge il partner
comunicativo e lascia cadere nelle sue mani
l’immagine: in cambio otterrà l’oggetto rappresentato.
In questa fase si possono dare solo aiuti (prompts)
fisici e non verbali.
Fase II – il movimento
Questa è la fase in cui si incrementa la spontaneità
comunicativa. In questa fase si inserisce la striscia
visiva per la comunicazione, personalizzata con le
immagini conosciute dal bambino. In questa fase si
dovrebbero dare solo prompts verbali e non fisici.
Il
•
•
•
bambino impara a:
dirigersi verso il contenitore delle immagini
scegliere l'immagine appropriata
andare dall’interlocutore e rilasciare la carta-simbolo
nella sua mano
Fase III – la discriminazione
Questa è la fase in cui il bambino impara a
discriminare le immagini e a selezionare quella che
rappresenta l’oggetto desiderato.
• Si possono realizzare attività per insegnare a
discriminare tra un oggetto gradito e uno non
gradito, oppure a scegliere tra due oggetti graditi
quale sia il preferito.
Fase IV – la costruzione della frase
In questa fase il bambino inizia strutturare una
frase usando le immagini per porre una richiesta
sotto forma di: "io voglio …"
• Il bambino impara a costruire, mediante immagini
una frase posizionando su una striscia di velcro, in
successione.
Fase V – rispondere
In questa fase il bambino impara a rispondere alla
domanda: “Cosa vuoi?” Come per la fase IV, si
insegna al bambino ad usare le icone, introducendo
però la propria immagine:
1) la sua foto (io)
2) l’immagine delle mani (voglio)
3) il simbolo dell’oggetto desiderato
Fase VI – commentare
In questa ultima fase il bambino impara a
commentare avvenimenti, oggetti o azioni
dell’ambiente sia spontaneamente sia in risposta ad
una domanda. In questa fase il bambino impara a
rispondere alle domande:
• Cosa vedi?
• Cosa senti?
Il sistema P.E.C.S. consente di realizzare
vere e proprie conversazioni usando
simboli iconografici.
In questo modo è possibile costruire:
• agende visive giornaliere, settimanali o
situazionali (per esempio le sequenze
da eseguire per apparecchiare la
tavola)
• strutturazione del tempo-scuola
condiviso e prevedibile
Esempio di agenda visiva giornaliera
casa-scuola e ritorno
parte 1 – A CASA –
Esempio di agenda visiva giornaliera
casa-scuola e ritorno
parte 1 – A CASA –
parte 2 – A SCUOLA –
parte 2 – A SCUOLA –
parte 3 – RITORNO A CASA–
siti utili D.S.A.
(disturbo dello spettro autistico)
www.angsaonlus.org (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)
http://www.iss.it/auti/ Istituto Superiore di Sanità
www.autismeurope.org Associazione internazionale il cui obiettivo principale è
quello di promuovere i diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie
http://www.sinpia.eu/ Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e
dell'Adolescenza
www.autismoitalia.org
http://autismo.inews.it/indirizziutili/internet.htm
http://www.specialeautismo.it
http://www.handylex.org/ Il sito del Progetto HandyLex, un sistema
informativo sugli aspetti legislativi connessi alla disabilità e all’handicap.
Il servizio è curato dal Centro per la Documentazione Legislativa, un
servizio della Direzione Nazionale della UILDM, l’Unione Lotta alla
Distrofia Muscolare.
La normativa di
riferimento per
D.S.A
ottobre 2011
LINEE GUIDA Il trattamento dei disturbi
dello spettro autistico nei bambini
e negli adolescenti
22 novembre 2012
Approvate, come accordo in Conferenza
unificata, le Linee di indirizzo per la
promozione ed il miglioramento della
qualità e dell'appropriatezza degli
interventi assistenziali nei Disturbi
Pervasivi dello Sviluppo (DPS), con
particolare riferimento ai disturbi dello
spettro autistico.
luglio 2012
Protocollo d’intesa MIUR-Ministero della
Salute, per la tutela del diritto alla
salute e del diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con disabilità
dicembre 2012
Strumenti d’intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica
Circolare Ministeriale n. 8 del 6
marzo 2013
Strumenti d’intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica: indicazioni
operative
D.S.A.
e
Assistive Technology
Problemi frequenti
nell’approccio con le AT
-Rifiuto di recarsi nell’aula
-Rifiuto di accendere il computer
-Rifiuto delle attività proposte
-Abbandono precipitoso della postazione
-Manifestazioni di impulsività verbale
-Manifestazioni di impulsività gestuale (pugni sul
tavolo, utilizzo della tastiera come “pianoforte”,
continuo giocherellare con i pulsanti, apertura e
chiusura del drive per CD, ecc.)
La postazione
1- Salvaguardare a priori l’integrità degli strumenti. Sconsigliabile è
l’uso delle sedie da postazione informatica (sebbene siano a norma di
legge) per evitare una accentuazione dei movimenti: meglio orientarsi
verso una sedia fissa.
2- Avere un piano d’appoggio stabile, che non trasmette in modo
eccessivo le vibrazioni. L’accesso ai tasti dell’unità centrale può essere
reso più difficile spostando fisicamente questa in una posizione meno
accessibile, compatibilmente con la lunghezza dei cavi. Anche la
stampante ed eventuali altre periferiche possono essere allontanate dalla
postazione. In particolare è consigliabile allontanare le casse per evitare
accensioni improvvise a volume alto.
L’accessibilità
1- Regolare il livello del volume di emissioni dei suoni.
2- Creare account personalizzabili. Il problema dell’accesso iperattivo alla
tastiera può essere in parte diminuito mediante un adeguato intervento sulle
modalità di accesso. Windows presenta in Accessibilità la funzione di ridurre la
possibilità di scrivere non intenzionalmente un carattere quando il tasto
corrispondente viene premuto per un tempo inferiore a quanto impostato. È
possibile condividere uno stesso dispositivo mantenendo impostazioni
personalizzate.
3- Configurazione del desktop. Agire sulla riduzione della quantità e della
qualità degli stimoli (es. sul tipo di sfondo). I soggetti con D.S.A. risentono
dell'influsso degli stimoli ambientali: non è necessario usare immagini
particolarmente vivaci ma, soprattutto, non è auspicabile aumentare a dismisura la
quantità di stimoli. È possibile anche scegliere una immagine in modo che l'inizio
della attività sia più motivato, alla condizione che il soggetto raffigurato sia
abbastanza schematico, non ridondante o di contenuto eccessivamente
coinvolgente. La presenza di immagini influisce, inoltre, sulla visibilità delle icone
presenti sul desktop. Evitiamo di cadere nell'eccesso opposto, l'eccessiva scarsità
di stimoli. Il soggetto con D.S.A. ha una attenzione labile e la scelta di contenuti
particolarmente vicini ai suoi interessi può essere determinante per il successo o il
fallimento di una iniziativa.
Le tecnologie per creare
attività personalizzate
1- Per la scrittura: uso di editor di testo (Word, Writer…) in
configurazione standard. Scegliere di rendere più evidente la clessidra
che segnala la necessità di attendere migliora la situazione. Cambiare il
tipo di puntatore (es. più grande ed evidente).
2- Per la lettura: ricerca di parole base (predisposte dall'insegnante o,
per alcune categorie, dal computer), le parole lampo (un tachistoscopio),
la frase disordinata da risistemare, la frase incompleta nella quale bisogna
introdurre una parola mancante scegliendola fra altre, la frase senza spazi,
utilissima per i soggetti che tendono a conglutinare le parole, l'esercizio per
potenziare la rapidità di lettura con una parola da ritrovare all'interno del
testo, l'esercizio di messa in ordine alfabetico di alcuni termini del testo, il
memory con le parole, il testo disordinato in cui bisogna riordinare le frasi
e il testo da correggere nel quale alcune parole del brano sono state scritte
in modo errato. Uso di programmi di sintesi vocale.
3- Per la comprensione testuale: negli esercizi di cloze è necessario
comprendere il testo e formulare ipotesi sulle parole assenti più che
cercare di recuperare mnemonicamente i termini mancanti; molto
efficaci anche gli esercizi di ricostituzione del testo nei quali vengono
lasciate solo le parole brevi e la punteggiatura. In questo caso diventano
fondamentali anche la capacità di memorizzazione e un uso corretto
delle concordanze semantiche e sintattiche.
4- Le storie sociali: per costruire risorse multimediali informative,
regolative, esperienziali e di orientamento.
www.storiesociali.it
http://www.greyolltwit.com/social-stories-2.html
5- Le timeline vengono utilizzate per la visualizzazione di eventi,
in forma grafica, su un determinato asse del tempo, variamente
definito in scansioni di tempo (secoli, decenni, anni, mesi, giorni).
L'uso della timeline può essere interessante anche per documentare il
lavoro didattico in itinere, cioè scrivendo giorno per giorno come in un
diario personale, un utile strumento per una riflessione sul lavoro svolto.
Software
Possibile utilizzo
Software didattico
http://abcd.iit.cnr.it/wordpress/
per bambini con sindrome dello spettro
autistico a basso funzionamento (fascia 2-6
anni)
ARASAAC
http://catedu.es/arasaac/index.php
Portale Aragonese per la Comunicazione
Aumentativa e Alternativa; raggruppa
pittogrammi, immagini, materiali e software
per facilitare la comunicazione.
-Strumenti on line e tabelle
http://catedu.es/arasaac/herramientas.php
http://catedu.es/arasaac/descargas.php#
Per tablet:
ARABOARD
https://play.google.com/store/apps/details?id
=air.AraBoardConstructor&hl=it
-Simboli gratuiti
AraBoard Constructor
https://play.google.com/store/apps/details?id
=air.AraBoardplayer&hl=it
AraBoard Player
IZIOZI
http://www.iziozi.org/
IziOzi è una nuova, fantastica applicazione
per la comunicazione aumentativa e
alternativa. Ma è ancora molto di più: è
GRATUITA ed OPEN SOURCE!
Trasforma il tuo dispositivo Android in una
tavola di comunicazione parlante!
Software
FREE SOCIAL STORIES
http://www.greyolltwit.com/social-stories2.html
Possibile utilizzo
Per realizzare Storie sociali, semplici storie
con le immagini per aiutare i bambini a capire
che cosa ci si aspetta da loro in determinati
momenti, superare le paure o completare le
attività che hanno bisogno di aiuto e
comprensione. Questo programma contiene
una serie di storie sociali con illustrazioni, che
possono essere lette all'interno del
programma o stampate. Ciascuna delle storie
può essere personalizzata aggiungendo
informazioni oppure realizzare nuove storie.
http://blogcalim.blogspot.it/2013/11/lestorie-sociali-di-teo.html
storie sociali e altri materiali interattivi
Serie di software on e off line per la
realizzazione di Timeline (v.allegato)
Per costruire linee del tempo utili alla
visualizzazione in forma grafica di eventi
variamente definiti in scansioni di
tempo (secoli, decenni, anni, mesi, giorni).
L'uso della timeline può essere interessante
anche per documentare il lavoro
didattico in itinere, cioè scrivendo giorno per
giorno come in un diario personale, o come
strumento per una riflessione sul lavoro
svolto
Software
MS OFFICE, OPEN OFFICE, LIBREOFFICE
Word, Writer (editor di testo)
Power Point, Impress (editor di
presentazione)
Hot Potatoes 6.3
Per costruire esercizi interattivi sotto forma di
pagine Web.
Si scarica dal sito: http://hotpot.uvic.ca/
Raccolta di esercizi
http://www.cyberteacher.it/esercizi.htm
Esercizi in italiano
http://www.nspeak.com/hotpot/web.tiscaline
t.it/gonlin/exercises.htm
Altri esercizi (inglese)
http://www.spa3.k12.sc.us/hpexamples.htm
Test di matematica e fisica
http://www.batmath.it/test/test.ht
Possibile utilizzo
-Alta leggibilità, correttore ortografico,
WordArt per i titoli, grassetto per le parole
chiave, sfondo variamente colorato.
-Divisione del testo in paragrafi con sottotitoli
colorati in modo da mantenere una uniformità
grafica. Anche la dimensione e lo stile dei
caratteri sono costanti.
Inserimento di immagini.
-Inserimento di tabelle, schemi, diagrammi…
La sua suite è composta da cinque programmi
selezionabili all’apertura di Hot Potatoes:
JQUIZ: serve a creare questionari a risposta
breve
JCLOZE: serve per creare esercizi di
riempimento
JCROSS: consente la creazione di cruciverba
JMIX.: serve per creare esercizi di
ricostruzione di frasi
JMATCH: consente di creare esercizi di
abbinamento o riordino
Scarica

autismo - ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di PONTE NOSSA