MICRORESIDENZE
PER ANZIANI:
Cosa insegna
l’esperienza di
Casa di Michele
Koinè
Cooperativa sociale tipo A
Onlus
CASA DI
MICHELE
STEFANO FRASI – RESPONSABILE INNOVAZIONE KOINÈ
2 2 - 0 5 - 2 0 1 5 – SAN P ROSP E RO
DIVERSIFICARE I SERVIZI …
PER RENDERLI PIÙ COERENTI AI
BISOGNI

I processi incrementali d’invecchiamento della
popolazione
hanno
reso
strategica
la
ridefinizione degli approcci alla presa in carico
ed alla cura, in particolar modo delle persone
anziane sole, vulnerabili, fragili e non
autosufficienti

Molti studi e ricerche hanno posto in evidenza
come il mancato dispiego di specifiche azioni
volte a ripensare e riorganizzare gli approcci e la
stessa struttura del sistema di offerta possano
determinare la perdita del “ tratto universalistico
“ del sistema di welfare e, per altro verso,
l’ulteriore abbassamento dei livelli di coesione
sociale
adeguare l’offerta alle diverse esigenze delle
persone prese in carico ed alle diverse
caratteristiche degli ambiti comunitari in cui si va ad
operare ( ad esempio, cogliendo concretamente le
differenze che ricorrono tra operare in ambito
metropolitano e nei grandi centri ed operare nelle
aree montane, rurali, periferiche ed ultra
periferiche )….
Strutturare modelli in grado di
generare risposte coerenti, adeguati,
sostenibili
in
ogni
contesto
territoriale.
Su questi presupposti, entro un complesso processo
di elaborazione partecipata denominato “Cantieri di
innovazione sociale “, Koinè ha messo a punto
una serie di progetti innovativi che hanno ciascuno
dignità e sostenibilità in sé e che nel loro insieme
configurano (è meglio dire vorrebbero configurare )
un coerente e sistemico disegno volto a promuovere
concretamente lo sviluppo di nuovi approcci
metodologici e di nuovi servizi domiciliari e territoriali
QUALIFICARE L’OFFERTA DI
ASSISTENZA DOMICILIARE
Il punto di avvio del percorso è l’azione mirata
a qualificare l’offerta di assistenza familiare e
a favorire l’ispessimento della capacità
organizzativa dei produttori. In quest’ottica,
dal nostro punto di vista è strategico agire
l’azione collettiva, cioè passare da un modello
tutto basato sull’azione individuale della “
badante “ ad un modello basato
nell’aggregare le colf in specifiche associazioni
di promozione sociale
CONNETTERE ED INTEGRARE
Un ulteriore passaggio è quello di
promuovere, in ciascun ambito distrettuale, la
nascita di agenzie integrate di servizi
domiciliari e territoriali che, mediante la
messa in rete degli operatori sociali di
territorio, fungano da punto di riferimento
certo per le famiglie, gli Enti Locali e tutti i
portatori di interesse incluse aziende private
interessate a sviluppare percorsi di welfare
aziendale.
Gestire le fasi post acute ed il
sollievo dei caregivers
Il terzo passaggio si è già
concretizzato nella progettazione,
sperimentazione,
validazione
e
modellizzazione di una struttura
residenziale vocata a gestire le fasi
post acute degli utenti dei servizi
domiciliari la “ Casa di Michele “
GESTIRE LA LUNGO-ASSISTENZA IN
UNA “ NUOVA DOMICILIARITÀ “
Il quarto passaggio – che, in qualche modo, chiude il
cerchio – è quello che inerisce la progettazione, la
sperimentazione e la validazione di formule di cohousing per anziani non autosufficienti basato sulla
piccola dimensione ( massimo 8 residenti ), la
riproduzione di formule abitative di tipo familiare,
l’omogeneità dei bisogni e delle patologie dei residenti,
il coinvolgimento attivo degli stessi e dei loro familiari
nella gestione della residenza.
Il piano di lavoro prevede infatti che, mediante
processi locali di ricerca azione , i destinatari siano
coinvolti nella costituzione di associazioni di
promozione sociale finalizzate a gestire lo specifico
co-housing utilizzato, concretando, anche in questo
caso, i principi della innovazione sociale ed
un’approccio altro rispetto a quello della-domanda
pagante rispondo. In concreto, questa azione è stata
processata elaborando :
di co-housing, la cui sperimentazione
• ilè modello
stata approvata dalla Giunta regionale
toscana;
modello di statuto, atto costituivo,
• ilregolamento
interno della Associazione che
autogestisce il co-housing ;
•
il modello di piano dei conti.
VISIONE
•
La salute come bene comune
•
Promuovere partecipazione e
cittadinanza attiva
•
Difendere l’universalismo del welfare
pubblico
•
Critica della ratio market
•
Innovare
•
Dare corso ad approcci sistemici ed
integrati
•
Connettere welfare e politiche attive
del lavoro
KOINÈ DAL 2004, AVVIATO LA SPERIMENTAZIONE DI
STRUTTURE DI PICCOLA DIMENSIONE FRUTTO DEL
RIPENSAMENTO CONCRETO DELLE PRATICHE DI
RESIDENZIALITÀ DI TIPO TRADIZIONALE (RSA) :
A. Evoluzione
(domanda);
qualitativa
del
bisogno
B. Evoluzione quantitativa del bisogno
(domanda);
C. Esigenza di adeguare i servizi (inadeguatezza
dell’offerta);
D. Ricerca della sostenibilità
ANALISI CRITICA:
• Incremento esponenziale indice di vecchiaia 151,4 (116
media UE) -BES 2014 ISTAT
• gli anziani che usufruiscono dell’assistenza domicialiare
socio-assistenziale in italia sono 169.580; pari al 1.4% degli
ultra sessantacinquenni-BES 2014 ISTAT
• gli anziani inseriti in strutture residenziali sono 102.353;
pari allo 0.8% degli ultra sessantacinquenni-BES 2014 ISTAT
modelli tradizionali (grandi contenitori 80 pl max in Toscana) vecchi e rigidi,
incongruenti rispetto a bisogni specifici
• Lettura approfondita dei bisogni
(diversificazione della domanda – fasi
dell’anziano, specificità individuali e
familiari)
• L’attesa di qualità dell’anziano e dei
suoi familiari
• Fallimento dell’approccio
MERCATISTICO (domiciliare e
residenziale)
• Potenziale occupazione misconosciuto
sostenibilità
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE DI KOINÈ RIGUARDANO
LA DOMICILIARITÀ E LA RICERCA DI NUOVE FORME DI
RESIDENZIALITÀ POICHÉ LE GRANDI STRUTTURE DI TIPO
«TRADIZIONALE»
NON
CONSIDERANO
ADEGUATAMENTE:
Umana: il problema della istituzionalizzazione e della
qualità relazionale dei servizi;
Sociale: la struttura del territorio e, in particolare, la
diffusione di piccoli Comuni montani e rurali della
Provincia di Arezzo, in cui vivono 533.000 persone di cui
oltre 115.000 anziani;
Tecnica: dal punto di vista tecno-professionale la
dimensione della struttura è ininfluente;
Economica: il fatto che l ’ economia di scala viene
impropriamente considerata l ’ unica soluzione per
ottimizzare i costi.
IL PERCORSO NASCE DAL «POSIZIONAMENTO
DAL PUNTO DI VISTA DELLA PERSONA»
(NUSSBAUM) E NON DEL MERCATO!
La nostra idea di mission di cooperativa sociale di
comunità che si pone fuori dalle logiche di
«mercato» ci ha spinto ad avviare la realizzazione di
sperimentazione controcorrente creando Piccole
Strutture (8 pl) di elevata qualità professionale a
dimensione familiare per conseguire obiettivi di
qualità multi-dimensionale :
PICCOLA
DIMENSIONE
ELEVATI
STANDARD
ASSISTENZIALI
E RELAZIONALI
PROFILO
DELL’ABITARE
PROGRAMMATICO E
STRETTO
RADICAMENTO
TERRITORIALE
MODELLI
ORGANIZZITIVI
CENTRATI SULLA
PERSONA
MODELLI E PRATICHE DI NUOVA
RESIDENZIALITÀ PER ANZIANI
Casa Insieme, Comunità Familiare
Retta piena: 27,5 € giorno (11
carico Comune)
Convenzione con il Comune di
Arezzo
Casa di Michele , Alloggio
temporaneo collettivo
Retta piena: 78 € giorno
Convenzione con la Zona Aretina
Casa di Michele
è un servizio rivolto a persone anziane non autosufficienti che
presentano bisogni di elevata assistenza temporanea e di durata
predeterminata, finalizzato a sperimentare e modellizzare una
rete di servizi innovativi di piccola dimensione che, in
integrazione con i la rete dei servizi domiciliari, offrano
opportunità di assistenza diurna e residenziale per periodi di
emergenza e/o a sollievo dei familiari/caregiver, dando priorità
agli ambienti geograficamente più marginali.
È UNA STRUTTURA SPERIMENTALE (PISR 2007) CHE
OFFRE OSPITALITÀ TEMPORANEA A PERSONE ANZIANE
NON AUTOSUFFICIENTI. IL SERVIZIO È ASSUNTO COME
SPERIMENTAZIONE DI INTERESSE REGIONALE (DGRT
237/’12) FINALIZZATA ALL’ACCREDITAMENTO DI UNA
NUOVA TIPOLOGIA DI SERVIZIO OGGI NON PRESENTE
NEL REGOLAMENTO REGIONALE
8 posti letto (5 convenzionati Ausl 8 Arezzo)
45 mq ospite
Assenza barriere – in zona densamente abitata
Ospitalità temporanea (60 gg ) + eventuale
proroga
Sostenere le persone nella fase
di bisogno assistenziale ACUTO
Sostegno ai caregivers
GLI UTENTI (CONVENZIONE USL8):
Soggetti anziani a basso rischio sanitario e alto rischio sociale, con
frattura di femore (trattati con osteosintesi o con procedure che
non consentono la riabilitazione alla deambulazione) o di bacino o
di omero in dimissione da reparti ospedalieri;
Soggetti non cognitivamente deteriorati con necessità di ospitalità
di sollievo (ferie badante, ecc.)
Soggetti con deterioramento cognitivo iniziale, ma sostanziale
autonomia funzionale, con necessità di ospitalità di sollievo.
Anziani non autosufficienti Isogravità =< 3 (scala di valutazione della non
autosufficienza adottata dalla Linea Guida Regionale (ARS – MES Istituto S. Anna)
per la gestione del Fondo Regionale per la non autosufficienza
DURATA STANDARD: 7 - 30 GG
(RIPETIBILE SOLO 1 VOLTA MAX 60)
per gli utenti inviati dall’Ospedale:
la permanenza programmata a Casa di Michele per 30 max 60 gg,
consente all’anziano di recuperare la funzionalità e l’autonomia
sufficiente al rientro a casa propria o in famiglia (se non può più
vivere da solo).
nei casi più gravi il rientro a casa sarà assistito da personale di
supporto alla famiglia (badante, SAD, ADI et) ovvero può essere
programmato il ricovero in strutture residenziali ad elevata intensità
assistenziale (RSA).
per gli altri utenti:
CdM assicura il mantenimento, più a lungo possibile, al proprio
domicilio, offre sollievo ai care givers prolungando il più possibile la
permanenza al proprio domicilio o presso familiari, allenta la tensione
sulla lista di attesa per il ricovero in RSA.
INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
ALLA BASE DELLA GESTIONE DEL
SERVIZIO
La struttura costituisce un punto
sinergico in una rete assistenziale che
attraversa i servizi territoriali, l'Agenzia
per la Continuità’ Ospedale Territorio
e la rete delle cure intermedie, la rete
dei servizi domiciliari
Casa di Michele costituisce un anello di congiunzione
reale tra le cure ospedaliere e le attività di cure
distrettuali
•
•
•
•
•
Ha colmato un vuoto reale a livello di Ausl e di Zona Distretto
Ha qualificato notevolmente l’offerta
Ha qualificato notevolmente la spesa sanitaria Ausl per le cure intermedie
Previene ricoveri impropri in RSA
Previene ricoveri impropri e assai costosi (Hospice e Ospedale di Comunità)
PRESA IN CARICO
MULTIDISCIPLINARE
Gruppo di lavoro
CdM
°OSS – RAA
°Adb
°Infermiere prof.
°Educatore prof.
°FKT
°Medico di Base
°Assistente Sociale
Distretto
DALL’ESPERIENZA….
PICCOLA DIMENSIONE:
Reale personalizzazione della assistenza (giornata tipo non
esiste) ciascuno può svolgere le routine di cura in assoluta
libertà (es. libero accesso alla cucina, orari di alzata
Assenza di limitazioni di tipo istituzionale/comunitario (libertà
di accesso di parenti e visitatori
Prevenzione del decadimento cognitivo e relazionale tipico del
ricovero in strutture organizzati in forma istituzionale MFORT
CdM è una casa, una bella casa curata, per scelta abbiamo
preferito arredi che ricordano la casa dei giovani (Ikea) e la
totale assenza di riferimenti visibili di carattere sanitario (letti)
UTILITA’ DEL RICOVERO TEMPORANEO
Non si produce il trauma del distacco dai legami consueti: l’anziano sa di
poter rientrare al proprio domicilio. Nei casi più complessi in cui il rientro
a casa non è pensabile il transito temporaneo a Casa di Michele rende
meno traumatico il percorso e offre un tempo utile alla elaborazione del
distacco
Allenta le tensioni dei caregivers che possono – opportunamente
sostenuti - prolungare il mantenimento a casa del congiunto
Mantenimento delle presa in carico da parte dei familiari
CORRETTA SELEZIONE DEL TARGET UTENTI
Definizione di standard assistenziali appropriati e ottimizzazione della
spesa
Ottimizzazione delle pratiche assistenziali
Mantenimento di socializzazione e relazione tra ospiti
Potenziamento della qualità della vita di relazione interna
MONITORAGGIO
1 SETTEMBRE 2014 – 31 MARZO 2015
N° utenti (19+4)
Situazione
familiare
all’ingresso a
CdM
Durata degli inserimenti
Media giorni permanenza:
Convenzionati: 52,3 – privati: 99,3
Tasso di occupazione
Sede di provenienza
Patologie prevalente
Destinazione in uscita
Rientro al domicilio
Periodo di ospitalià
Tasso di occupazione
L’organizzazione si è basata su una programmazione settimanale
che prevede:
• la presenza continuativa di 1 ADB/OSS nelle 24 ore
• la presenza giornaliere dell’Infermiere professionale tutti i giorni
per 3.5 ore.
• la presenza di un Coordinatore OSS che assicura una presenza di
8 ore medie per 5 giorni settimanali dal lunedì al venerdì e la
reperibilità per il sabato e la domenica
• la presenza dell’Educatore per 3 ore il lunedì (programmazione
erogazione attività) e la reperibilità per ingressi, colloqui
familiari, et dal martedì al sabato per un impiego di circa 7 ore
medie settimanali.
• La presenza del Fisiokinesiterapista il martedì e il giovedì per 3,5
ore per 7 ore settimanali
Tempo
capitario
4,8 ore g
I TRATTI DISTINTIVI…
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La piccola dimensione della utenza (8 + 1).
La temporaneità dell’accoglienza.
La riproduzione del clima familiare.
La personalizzazione degli interventi.
La qualità ambientale, che si determina su standards qualitativi
molto elevati sia in termini di spazi sia in termini di modalità di
allestimento.
La qualità relazionale, che si determina su standard quantitativi
assolutamente più elevati di personale preposto alla animazione ed
al sostegno relazionale.
La qualità assistenziale, che si determina su standard quantitativi più
elevati di quelli previsti dalla DGRT n.402.2006.
La formula gestionale, che permette di ridurre i costi capitari
giornalieri del servizio.
La forte integrazione con la rete dei servizi domiciliari pubblici del
territorio, alla cui utenza la struttura tende a rispondere.
QUALITÀ AMBIENTALE…
Casa di Michele è una grande abitazione civile, di 265 mq,
collocata nel centro della città di Arezzo.
La struttura è dotata:
di 9 posti letto (1 per le emergenze): 4 camere doppie di 18 mq ed 1 singola
di 12 mq,
di spazi di vita comunitaria per 87,70 mq, 1 tisaneria con zona pranzo,
di 2 bagni normali e di 1 bagno assistito,
di medicheria, spogliatoio, spazio operatori.
Casa di Michele è stata allestita come una normale abitazione civile,
per conferire familiarità e vivibilità alle persone che la abitano, ma
dispone di arredi tecnici, come letti attrezzati e sollevatori. Gli spazi
comuni (salone e sala da pranzo) sono suddivisi in angoli, per
permettere nel contempo la vita comunitaria e possibilità di relazioni
più personalizzate.
Il progetto di gestione è caratterizzato da
una forte attenzione alla qualità
relazionale, sia per le ridotte dimensioni,
sia per le modalità di programmazione
delle attività che, sin dalla fase di presa in
carico, si fondano sulla lettura dei bisogni
specifici di ogni persona e si sviluppano su
programmi individualizzati.
PARTNER ATTIVI:
1. Koiné cooperativa sociale di tipo A
2. Azienda Usl 8 di Arezzo
3. Comune di Arezzo e Conferenza dei Sindaci della Zona Socio
Sanitaria Aretina
4. Fondazione Franco Basaglia
5. Arci Servizio Civile Arezzo
6. Beta Cooperativa Sociale di Tipo B
La formula gestionale permette di
ridurre i costi capitari giornalieri del
servizio rispetto a quelli della
ospitalità temporanea in RSA, pur
assicurando standard di servizio e
tempi capitari di assistenza in linea o
superiori rispetto a quelli previsti per
il modulo base RSA.
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