Articolo 9
La Repubblica promuove
lo sviluppo della cultura e
la ricerca scientifica e
tecnica.
Tutela il paesaggio e il
patrimonio
storico
e
artistico della Nazione.
Si fa riferimento alle seguenti attività illecite:
abusivismo edilizio, attività di escavazione illecite, traffico e smaltimento
illecito dei rifiuti speciali (pericolosi e non), racket degli animali furti,
traffici di beni artistici e archeologici.
Si tratta di reati cosiddetti senza vittima, che non suscitano allarme
sociale, ma che denotano chiaramente le modalità e le strategie con le
quali le organizzazioni mafiose si infiltrano nel tessuto economico,
imprenditoriale e nel mercato, alterandone le regole di funzionamento.
Le attività dell'ecomafia, per loro natura interregionali e transnazionali,
sono particolarmente lucrose e sanzionate in modo meno severo rispetto
ad altri tipi di traffici illeciti.
Le regioni maggiormente devastate dall'azione delle ecomafie sono la
Campania, la Sicilia, la Calabria, la Puglia.
Tra le persone denunciate e arrestate si riscontra la presenza non soltanto
di appartenenti ad organizzazioni malavitose, ma anche di professionisti,
personale della pubblica amministrazione e imprenditori.
Da cosa deriva il termine "ecomafia" ?
Il termine "ecomafia" è stato coniato
da Legambiente nel 1994, per
indicare una serie di reati compiuti
dalle organizzazioni mafiose a danno
dell'ambiente e della salute umana.
Infatti il termine stesso deriva da
un’unione di “eco”, che richiama
all’ecologia e al rispetto per la natura,
e
quello
“mafia”,
che
per
antonomasia indica la malavita
organizzata, specie in Italia.
Illiceità dell’ecomafia
Le categorie nelle quali possono raggrupparsi le illiceità
dell'ecomafia sono:
•il ciclo del cemento: la filiera dell'illegalità che porta
alla costruzione di immobili abusivi e all'infiltrazione
negli appalti pubblici;
•il ciclo dei rifiuti: si tratta di quell'insieme di attività che
vanno dalla raccolta allo smaltimento dei rifiuti.
I rifiuti sono scaricati anche in mare o sotterrati
illegalmente.
•Il commercio illegale di specie animali protette: corse
clandestine di cavalli, combattimenti tra cani,
macellazione clandestina, traffico di fauna esotica o
protetta, racket degli animali.
•Il commercio di reperti archeologici: l'archeomafia
sottrae al nostro Paese una quantità di opere d'arte per
un valore stimato di oltre 150 milioni di euro l'anno.
Come sono organizzati ?
I documenti che le società legate ai
clan utilizzano per
trasporto,
il
certificare il
trattamento
e
lo
smaltimento dei rifiuti, sono falsi.
In questo ambito esiste la complicità
di
una
rete
di
fiancheggiatori
composta da società di trasporto, di
stoccaggio e da laboratori di analisi.
I mafiosi, in alcuni casi, intervengono
anche per gestire l'attività di bonifica
dei siti che sono stati essi stessi a
contaminare.
Terra dei fuochi
Un esempio di posto avvelenato è la Terra dei fuochi. Si parla infatti
di ecocidio alla luce del sole e di smaltimento illegale dei rifiuti.
Per loro smaltire i rifiuti costa troppo?
La Terra dei fuochi è un’area di oltre 200 ettari che si trova tra le
province di Napoli e Caserta, dove si sta consumando il peggiore e
meglio riuscito esperimento criminale giocato sui rifiuti ai danni di
intere comunità. Lo smaltimento illegale dei rifiuti è la fattispecie del
delitto, infatti le holding criminali mafiose sono le colpevoli.
Quali sono le conseguenze?
Gli " eco mafiosi " bruciano questi rifiuti,
che disperdono nel suolo, nell’aria e
nelle falde acquifere, sostanze velenose.
Queste sostanze finiscono nei prodotti
della terra che giornalmente mangiamo
causando malattie tumorali, come il
tumore epatico.
Eccessi di mortalità e malformazione
(mutazioni genetiche) tendono a
concentrarsi nelle zone in cui è molto
intenso questo fenomeno.
L’effetto dei roghi appiccati illegalmente
alle discariche abusive con carichi di
diossina è impressionante, perché la
diossina è una sostanza altamente
tossica e cancerogena.
Legambiente
Legambiente è nata nel 1980, erede dei
primi nuclei ecologisti e del movimento
antinucleare che si sviluppò in Italia e in
tutto il mondo occidentale nella
seconda metà degli anni Settanta.
Tratto distintivo dell’associazione è
stato
sempre
l’ambientalismo
scientifico, la scelta, cioè, di fondare
ogni
iniziativa
per
la
difesa
dell’ambiente su una solida base di dati
scientifici
Lotta contro l’effetto serra e l’offensiva
nuclearista, l’inquinamento, le ecomafie
e l’abusivismo edilizio e sostiene le
energie rinnovabili e un’agricoltura
libera da OGM e di qualità.
Che cosa vorrebbe Legambiente?
Legambiente, alla fine del suo recente rapporto
propone delle soluzioni all’emergenza veleni:
“Chiediamo, affinché sia archiviata finalmente
la triste stagione della Terra dei fuochi, che:
•sia rafforzata l’attività di controllo, prevenzione
e contrasto delle attività illegali di smaltimento
dei rifiuti;
•venga predisposta una specifica attività di
mappatura
dei
siti
inquinati
e
di
campionamento dei prodotti alimentari
provenienti da queste aree;
•venga istituito il sito di interesse nazionale
(SIN) “Terra dei fuochi” e definite le risorse e le
modalità di intervento per la bonifica;
•approvare la proposta di direttiva dell’Unione
europea che istituisce il reato di ecocidio.
•promuovere da parte delle associazioni di
categoria iniziative tese a escludere i soci che
ricorrono a pratiche illecite nello smaltimento
dei rifiuti.
Riforme attuate
Il Parlamento italiano, anche nel corso della XV legislatura, ha istituito
una specifica Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei
rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. È attualmente in corso
l'iter legislativo per introdurre nel codice penale italiano i delitti
contro l'ambiente. Nel 2002 è entrato in vigore l'ex art. 53 bis del
"Decreto Ronchi", che punisce l'organizzazione di traffico illecito di
rifiuti (oggi art. 260 del nuovo Codice dell'ambiente).
" Anche se vi credete assolti,
siete sempre coinvolti… "
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Una Legge per essere liberi