SCORIE ?... NO, GRAZIE!!! Dott.ssa Alessandra Seu Cos’è la radioattività? La radioattività, o decadimento radioattivo, è un insieme di processi fisiconucleari attraverso cui i nuclei di alcuni atomi, instabili o radioattivi (radionuclidi) decadono, cioè si trasformano, in un certo lasso di tempo, in nuclei di energia inferiore più stabili, emettendo durante il processo, radiazioni ionizzanti Cosa sono le radiazioni ionizzanti? • Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni dotate di energia sufficiente a poter ionizzare gli atomi o le molecole con i quali vengono a interagire, cioè indurre in essi delle trasformazioni… Cos’è la radioattività naturale Il fondo di radioattività naturale è la quantità di radiazioni dovuta a cause naturali, osservabile e rilevabile ovunque sulla Terra, sia di origine terrestre, dovute ad elementi naturali radioattivi contenuti nella crosta terrestre, principalmente appartenenti alle “famiglie” di isotopi dell’uranio e del torio, sia esterna (raggi cosmici). COS’E’ IL TEMPO DI DIMEZZAMENTO ? L’intervallo di tempo nel quale, nel processo di decadimento, avviene il dimezzamento del numero di nuclei radioattivi. Esso varia, per elementi diversi, da poche ore a molte centinaia di migliaia d’anni Quindi la pericolosità delle fonti di radioattività dipende essenzialmente da due fattori: • L’intensità della radiazione ionizzante • Il tempo di dimezzamento COSA SONO LE SCORIE NUCLEARI? Questa definizione comprende TUTTI i prodotti residuali di un processo nucleare, dovuti a: produzione di energia nelle centrali nucleari o per scopi militari uso della radioattività in campo medico o nei processi industriali Comprendono: sia gli elementi radioattivi utilizzati (es.: il combustibile nucleare di una centrale), sia tutti i materiali che siano stati utilizzati nei processi nucleari (es: tute protettive, contenitori, ecc.) A seconda del loro grado di radioattività, cioè della quantità ed intensità di radiazioni ionizzanti emesse si classificano in categorie, a pericolosità crescente: •I tipo •II tipo •III tipo Le prime due comprendono i residui di tipo sanitario ed industriale e i materiali utilizzati nelle centrali nucleari Il tipo III è costituito dai residui di combustione prodotti nei reattori delle centrali COME SI TRATTANO PER MINIMIZZARE IL RISCHIO La pericolosità delle scorie dipende dal loro grado di radioattività e dal tempo di dimezzamento, che indica per quanto tempo esse costituiranno un rischio, perciò il loro trattamento varierà in funzione di questi fattori: Scorie a basso/medio grado di attività e tempo di dimezzamento rapido (max poche centinaia d’anni) cioè di I e II tipo: si comprimono e si inglobano in materiali a basso grado di interazione con le stesse (inerti), quali vetro o cemento, stoccandole poi in silos di cemento armato (depositi ingegneristici) Scorie ad alto grado di attività, con tempi di dimezzamento variabili ma comunque nell’ordine delle centinaia di migliaia di anni (III tipo): costituiscono uno dei più gravi problemi di sicurezza ambientale a livello planetario, in quanto nessun sito di stoccaggio può offrire ragionevole sicurezza per intervalli di tempo così lunghi: vengono solitamente prima riprocessate, cioè riciclate, allo scopo di riutilizzarle in parte e ridurne il volume, poi trattate per inglobamento (come le precedenti) ed infine stoccate in siti geologicamente stabili ed isolati (depositi geologici) PERCIÒ È DUNQUE CHIARO CHE… Che possa essere considerato sicuro!!! QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO PER L’AMBIENTE, SE LE “SICURE” SALTASSERO? Messa in contatto del materiale radioattivo con l’ambiente con rischio: • Immediato per chi venisse a contatto diretto, con grave compromissione della salute • Distribuito nel tempo e in aree assai più vaste di quella di contatto, per effetto della contaminazione ambientale, principalmente dei suoli, e soprattutto della circolazione delle acque CICLO DELL’ACQUA Attraverso la circolazione delle acque, superficiale e sotterranea, un elemento inquinante può essere trasportato anche a centinaia o migliaia di chilometri! FACCIAMO DIRE DIRETTAMENTE ALL’ISPRA PERCHÈ NO… II.1 Criteri di Esclusione Sono da escludere le aree: ….. • CE4. caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali • CE5. contraddistinte dalla presenza di depositi alluvionali di età olocenica • CE6. ubicate ad altitudine maggiore di 700 m s.l.m. • CE7. caratterizzate da versanti con pendenza media maggiore del 10% • CE8. sino alla distanza di 5 km dalla linea di costa attuale oppure ubicate a distanza maggiore ma ad altitudine minore di 20 m s.l.m. • CE11. naturali protette identificate ai sensi della normativa vigente • CE12. che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati • CE13. che siano a distanza inferiore a 1 km da autostrade e strade extraurbane principali e da linee ferroviarie fondamentali e complementari • CE15. caratterizzate dalla presenza di attività industriali a rischio di incidente rilevante, dighe e sbarramenti idraulici artificiali, aeroporti o poligoni di tiro militari operativi Inoltre… la Sardegna ha già un sovraccarico di impatto ambientale dovuto all’inquinamento “non nucleare”: OLTRE 400.000 ETTARI DI TERRITORIO DIRETTAMENTE INQUINATO, O ESPOSTO A CONTAMINAZIONE INDIRETTA Perciò dal punto di vista ecologico sarebbe indispensabile trovare soluzioni alternative per evitare la pressione ambientale solo su uno stesso territorio IN CONCLUSIONE: NON CI STA BENE QUESTO TIPO DI… …EVOLUZIONE!! Quindi scusate se confermiamo: SCORIE ?... NO, GRAZIE!!! Dott.ssa Alessandra Seu