Oncogeni ed Oncosoppressori
Cosa causa il cancro?
Cellula
Normale
E’ una malattia genetica?
E’ una malattia ereditaria?
Cellula
Tumorale
Cancerogeni
chimici
Cancro
UV
Radiazioni
Virus
Cellula
Normale
• Accumulo abnorme di
cellule causato da
alterazioni nella:
•
•
•
•
Proliferazione
Apoptosi
Riparazione del DNA
Differenziazione
Cellula
Tumorale
Alterata proliferazione cellulare e cancro
• Ogni cellula contiene ~ 30-40,000 geni
• Alcuni geni sono responsabili del controllo della
proliferazione cellulare
• Se in questi geni avviene una mutazione, la
proliferazione diventa anomala
• L’anomala
cancro
proliferazione è una caratteristica del
UV
Errori di replicazione
Cancerogeni
chimici
Radiazioni
Cellula
Normale
Mutazioni
puntiformi
Virus
Danno al DNA
Riarrangiamenti
(traslocazioni, delezioni,
Amplificazione)
Alterazioni al DNA di geni
che controllano la proliferazione
Cellula
Tumorale
1. Cellula
somatica
normale
2.Espansione
clonale con
mutazione
iniziale
4.Ulteriore
espansione di
un subclone
con mutazione
addizionle
3. Espansione di
un subclone A con
una nuova
mutazione e la
mutazione iniziale
Nelle cellule normali il controllo della proliferazione
avviene in specifiche fasi del ciclo cellulare
Segnali proliferativi
positivi
attività
metabolica e
crescita
cellulare
attività
metabolica e
crescita
cellulare
Segnali proliferativi
negativi
Come è controllata la proliferazione cellulare?
• Il ciclo cellulare e la divisione cellulare
controllati dalla regolata espressione di geni
sono
• L’integrità genomica di tutte le cellule dipende
dall’attenta attività dei geni riparativi soprattutto in
cellule più esposte all’azione di genotossici
• Coinvolge
l’equilibrio tra l’espressione di geni
responsabili per la regolazione positiva della
proliferazione e l’espressione di geni responsabili per
la regolazione negativa della proliferazione
Cellula
Normale
Perdita di funzione di uno
o più geni oncosoppressori
Abnorme espressione di uno
o più oncogeni
Cellula
Tumorale
Proto-oncogeni conosciuti. Mutazioni nei proto-oncogeni causano il cancro.
Proteine codificate dagli oncogeni
UV
Errori di replicazione
Cancerogeni
chimici
Radiazioni
Cellula
Normale
Mutazioni
puntiformi
Virus
Danno al DNA
Riarrangiamenti
(traslocazioni, delezioni,
Amplificazione)
Alterazioni al DNA di geni che controllano la proliferazione
(oncogeni e geni oncosoppressori)- Proliferazione sregolata
Cellula
Tumorale
La scoperta dei “geni del cancro” nasce da due
osservazioni (fine anni ‘70)
• Sequenze geniche di retrovirus oncògeni (v-onc) sono
omologhe a sequenze di normali geni cellulari (c-onc) da questi
“catturati”
• Segmenti genici estratti da tumori trasformano cellule normali
in cellule neoplastiche
Trasformazione cellulare da parte di un virus del sarcoma Rous (RSV) e di un
avian leukosis virus (ALV). Entrambi i virus infettano e si replicano nei
fibroblasti di pollo, ma solo i RSV inducono trasformazione cellulare
Il genoma del retrovirus contiene un gene addizionale, l’src, che non è
presente nell’AVL e codifica una protein-tyrosine kinase p60src
Isolamento del virus della
leucemia di Abelson.
Il virus altamente oncogeno AbMuLV fu isolato da un raro
tumore che si sviluppava in un
topo in cui era stato inoculato un
virus non trasformante (Moloney
murine leukemia virus, or MuLV),
contente solo i geni gag, pol, and
env necessari per la replicazione
virale. Invece, Ab-MuLV aveva
acquisito un nuovo oncogene (abl),
responsabile della sua capacità
trasformante. L’oncogene abl
rimpiazza alcuni geni replicativi
ed è fuso con un gene gag
parzialmente deleto (Δgag) nel
genoma Ab-MuLV.
Questo scenario suggeriva l’ipotesi che gli
oncogeni retrovirali derivano da geni della
cellula ospite, e che occasionalmente tale
gene cellulare viene incorporato in un
genoma virale, producendo un nuovo virus
altamente oncogenico come prodotto di un
evento di ricombinazione virus-ospite
Le cellule normali contengono geni che
sono strettamente correlati agli
oncogeni retrovirali
• I geni delle cellule normali da cui originano gli
oncogeni retrovirali sono i proto-oncogeni.
Sono importanti geni regolatori, codificanti
proteine coinvolte nei pathways di trasduzione
del segnale che controllano la normale
proliferazione cellulare (es.: src, ras, and raf).
• Gli oncogeni sono espressi in maniera abnorme
o sono forme mutate dei corrispondenti
proto-oncogeni.
• Come conseguenza di tali alterazioni gli
oncogeni inducono l’ abnorme proliferazione
cellulare e lo sviluppo tumorale.
Proteine che partecipano al
controllo della crescita cellulare.
Il cancro può essere causato
dall’espressione di forme mutate
di queste proteine: fattori di
crescita (I), recettori per
fattori
di
crescita
(II),
proteine del segnale (III),
fattori di trascrizione (IV),
proteine
proo
antiapoptotiche (V), proteine che
controllano il ciclo cellulare
(VI), e proteine che riparano
il DNA (VII). Mutazioni delle
proteine di classe I – IV danno
origine ad oncogeni dominanti
attivi. Le proteine di VI classe
sono
tumor
suppressors,
mutazioni in questi geni causano
la perdita del controllo della
proliferazione
della
cellula.
Mutazioni della Classe VII
aumenta la probabilità di
mutazioni nelle altre classi.
Proto-oncogeni conosciuti. Mutazioni nei proto-oncogeni che causano il cancro.
Studio di un oncogene
tumorale
umano
mediante transfezione di
DNA estratto da un
carcinoma della vescica
umano in cellule murine;
esso
induce
la
trasformazione
delle
cellule
murine.
La
transformazione
è
causata dall’integrazione
ed espressione di un
oncogene derivato dal
tumore umano
Principali meccanismi per cui un protooncogene può diventare un oncogene
Traslocazione:
Un gene si trova in un nuovo
locus, sotto un nuovo controllo
Amplificazione genica:
Copie multiple di un gene
Mutazione
puntiforme
Nuovo
Promoter
Proteina in eccesso
Proteina in eccesso
Proteina iperattiva
Attivazione di un oncogene
per mutazione puntiforme
Mutazione puntiforme nell’ oncogene ras.
Un singolo nucleotide cambiato, che altera il codone 12 da
GGC (Gly) a GTC (Val), è responsabile dell’attività
transformante del oncogene ras
Il ciclo della proteina Ras tra la
forma inattiva legata al GDP e la
forma attiva legata al GTP avviene
in 4 fasi. Il legame dei fattori di
crescita ai loro recettori induce la
formazione del complesso attivo
Ras/GTP.
Fase 1: Guanine nucleotide –
exchange factor (GEF) facilita la
dissociazione del GDP dal Ras.
Fase
2:
GTP
si
lega
spontaneamente, e il GEF si
dissocia lasciando Ras /GTP in
forma attiva.
Fase 3 e 4: Idrolosi di GTP per
generare la
forma Ras/GDP
inattiva, accelerata da GTPaseactivating protein (GAP) o SOS.
Mutazione puntiforme
L’effetto di questa mutazione
missenso crea un oncoproteina Ras
che non idrolizza GTP a GDP.
L’oncoproteina Ras rimane nel
complesso Ras–GTP attivo ed attiva
continuamente la serine/threonine
kinase downstream
Regolazione dell’attività di Src e sua
attivazione per mutazione.
(a) Struttura del dominio di c-Src e vSrc. La fosforilazione nella tirosina
527 da parte di Csk, un’altra tyrosine
kinase, inattiva l’attività Src kinase.
L’oncoproteina transformante v-Src
codificata dal Rous sarcoma virus
manca di 18 amino acidi C-terminal
compresa la tirosina 527 e così è
constitutivamente attiva.
(b) Effetto della fosforilazione sulla
conformazione di c-Src. Il legame
della fosfotirosina 527 al dominio
SH2 induce cambiamenti
conformazionali sui domini SH3 e
kinase, con distorsione il sito attivo
della kinase sicchè è cataliticamente
inattivo. L’attività della kinase di cSrc è normalmente attivato con la
rimozione del fosfato sulla tirosina
527.
Attivazione di un oncogene
per delezione
Effetti di mutazione in
proto-oncogeni
che
codificano recettori di
superficie.
Una mutazione che altera
un singolo aminoacido,
nella
regione
transmembrana
del
recettore Her2R causa
la dimerizzazione di due
recettori in assenza del
ligando correlata all’EGF
e rende la
proteina
costitutivemente attiva.
Una delezione che causa
la perdita del ligand
binding
domain
extracellulare
nel
recettore EGF porta all’
attivazione
costitutiva
della proteina kinasi
La proteina del proto-oncogene Raf è formata da amino-terminal regulatory
domain ed un carboxy-terminal protein kinase domain. Nella proteina dell’
oncogene virale Raf, il regulatory domain è deleto e rimpiazzato dalle sequenze
virali Gag. Come risultato, il Raf kinase domain è constitutivamente attivo,
causando transformazione cellulare.
Attivazione di un oncogene
per traslocazione
Translocazione del c-myc. Nel linfoma di Burkitt il protoncogene c-myc è
traslocato dal cromosome 8 al locus delle catene pesanti delle immunoglobuline
(IgH) sul cromosome 14, che causa un’abnorme espressione del c-myc
Traslocazione di abl. Nella LMC l’ oncogene abl è traslocato dal cromosoma 9 al cromosoma
22, formando il cromosome Ph. Il protoncogene abl, che contiene due primi esoni alternativi
(1A e 1B), si congiunge a metà del gene bcr sul cromosome 22. L’esone 1B è deleto come
risultato della translocazione. La trascrizione del gene fuso inizia sul promoter bcr e continua
verso abl. Lo splicing genera un mRNA Bcr/Abl, in cui le sequenze dell’esone 1A abl sono
delete e le sequenze bcr sono congiunte all’esone 2 di abl.
Riarriangemento cromosomico nel lifoma follicolare. La traslocazione fonde gli
elementi trascrizionali enhancer di un gene, sul cromosoma 14, all’unità
trascizionale di un’altro gene, sul cromosoma 18, che codifica Bcl2,
La proteina Bcl2 così viene prodotta dalle plamsma -cellule
Attivazione di un oncogene
per inserzione
Attivazione di c-myc protooncogene per inserzione di
promoter retrovirale o di un
enhancer.
(a) Il promoter può essere
attivato quando il retrovirus
si inserisce upstream (5′)
degli esoni di c-myc. Il LTR di
destra può agire da promoter.
(b) Il gene c-myc può anche
essere attivato quando un
retrovirus inserisce upstream
del gene c-myc nella
direzione trascrizionale
opposta; un LTR virale
agisce da enhancer,
activando la trascrizione dalla
sequenza del promoter di cmyc.
Oncogene
Type of cancer
Activation mechanism
abl
Chronic myelogenous leukemia, acute lymphocytic leukemia
Translocation
akt
Ovarian and pancreatic carcinomas
Amplification
bcl-2
Follicular B-cell lymphoma
Translocation
D1
Parathyroid adenoma, B-cell lymphoma
Translocation
D1
Squamous cell, bladder, breast, esophageal, liver, and lung
carcinomas
Amplification
E2A/pbx1
Acute lymphocytic leukemia
Translocation
erbB-2
Breast and ovarian carcinomas
Amplification
gip
Adrenal cortical and ovarian carcinomas
Point mutation
gli
Glioblastoma
Amplification
gsp
Pituitary and thyroid tumors
Point mutation
hox-11
Acute T-cell leukemia
Translocation
lyl
Acute T-cell leukemia
Translocation
c-myc
Burkitt's lymphoma
Translocation
c-myc
Breast and lung carcinomas
Amplification
L-myc
Lung carcinoma
Amplification
N-myc
Neuroblastoma, lung carcinoma
Amplification
PDGFR
Chronic myelomonocytic leukemia
Translocation
PML/RARα
Acute promyelocytic leukemia
Translocation
rasH
Thyroid carcinoma
Point mutation
rasK
Colon, lung, pancreatic, and thyroid carcinomas
Point mutation
rasN
Acute myelogenous and lymphocytic leukemias, thyroid
carcinoma
Point mutation
ret
Multiple endocrine neoplasia types 2A and 2B
Point mutation
ret
Thyroid carcinoma
DNA rearrangement
SMO
Basal cell carcinoma
Point mutation
Oncogeni che codificano per
fattori di crescita
Stimolazione di crescita autocrina.
Una cellula produce un fattore di crescita al quale risponde, con il risultato di una
continua stimolazione della proliferazione cellulare
Meccanismo dell’attivazione dell’oncogene Tel/PDGFR.
Il PDGFR normale è attivato dalla dimerizzazione indotta dal legame con PDGF. L’
oncogene Tel/PDGFR codifica una proteina nella quale il dominio extracellulare
normale del PDGFR e rimpiazzato da una sequenza N-terminale del fattore di
trascrizione Tel. Queste sequenze dimerizzano in assenza di PDGF, con
attivazione costitutiva della protein-kinase.
Oncogeni che codificano per
recettori di membrana
Molecole del segnale extracellulare si possono legare sia a recettori extracellulari che
intracellulari. Molte molecole del segnale sono idrofile e non possono attraversare la
membrana cellulare e si legano ai recettori di superficie cellulare, che generano segnali
all’interno della cellula target.
Alcune molecole del segnale, diffondono attraverso la membrana plasmatica e si legano a
recettori all’interno della cellula target nel cytosol o nel nucleo. Molte di queste molecole sono
idrofobiche; sono trasportate dal flusso sanguigno e altri fluidi legate a proteine carrier, dai
quali si dissociano prima di entrare nella cellula target.
Recettori tirosin-kinasi
Sei famiglie di recettori tyrosin- kinasi. In alcune sottofamiglie il dominio tyrosin-kinasi e interrotto da una
"kinase insert region".
Auto-fosforilazione dei recettori tirosin-chinasi
Tre classi di recettori di
superficie cellulare
Recettori Enzyme-linked
• (1) recettori guanilil cyclasi, che
produzione del cGMP nel cytosol;
catalizzano
la
• (2) recettori tirosin- kinasi, che fosforilano specifici
residui tirosina su un piccolo gruppo di proteine del
segnale intracellulari;
• (3) recettori tirosin-kinasi-associati, che
associati a proteine con attività tyrosin-kinasi;
sono
• (4) recettori tirosin- fosfatasi, che rimuovono i gruppi
fosfato dai residui di tirosina di specifiche proteine
del segnale intracellulari;
• (5) recettori serine/treonine kinasi, che fosforilano
specifici residui di serina o treonina da alcune proteine
intracellulari.
I due principali meccanismi intracellulari del segnale hanno caratteristiche
comuni. In entrambi I casi una proteina del segnale è attivata all’
addizione di un gruppo fosfato e inattivato dalla rimozione del fosfato.
(A)Il P è aggiunto covalentemente alla proteina del segnale da una protein
kinase;
(B) La proteina del segnale è indotta a cambiare il suo legame GDP a GTP.
Recettori con 7 domini transmembranacei
accoppiati alle proteine G
eterodimeriche.
- Accoppiati all’adenil ciclasi
- Accoppiati a canali ionici
- Accoppiati a PLC
Schema dei recettori legandi
a G-protein.
The parts of the intracellular
domains that are mainly
responsible for binding to
trimeric G proteins are shown
in orange, while those that
become phosphorylated during
receptor desensitization
(discussed later) are shown in
red.
Pathways principali mediante I
quali i recettori di superficie
legati alle G-protein generano
mediatori
intracellulari.
In
entrambi I casi il legame ad un
ligando extracellulare altera la
conformazione
del
dominio
citoplasmatico del recettore, che si
lega alla
G-protein e attiva (o
inattiva) un enzima della plasma
membrana. Nel pathway del cAMP
l’enzima
produce
direttamente
cAMP. Nel pathway Ca2+ l’enzima
produce un mediatore solubile
(IP3) che rilascia Ca2+ dal reticolo
endoplasmico. Entrambi cAMP e
Ca2+ inducono il segnale legandosi a
proteine specifiche, e alterando la
loro conformazione e quindi la loro
attività
Oncogeni e segnale
di
trasduzione. Gli oncogeni
agiscono
da
fattori
di
crescita (es. EGF), recettori
di fattori di crescita (es.
ErbB), e molecole del segnale
intracellulari (Ras and Raf).
Ras e Raf attivano il pathway
ERK MAP kinase, inducendo
geni addizionali (e.g., fos) che
codificano
potenzialmente
proteine oncogeniche che
sono regolatori trascrizionali.
Le proteine con potenziale
oncogenico sono evidenziate
in giallo
Azione dell’ oncogene PML/RAR α
PML/RARα blocca la differenziazione da promielociti a granulociti.
Oncogeni e sopravvivenza cellulare. Gli oncogeni che segnalano la sopravvivenza cellulare sono
fattori di crescita, recettori per fattori di crescita , PI 3-kinase, and Akt. Il segnale del
pathway PI 3-kinase/Akt regola membri della famiglia di Bcl-2, che promuove la sopravvivenza
cellulare inibendo il rilascio del citocrome c dai mitocondri. Proteine con potenziale oncogenico
sono in giallo
Il Cancro è una malattia ereditaria?
-15% dei casi di tumore hanno una
componente ereditaria
Geni adibiti al riparo del DNA
(caretakers)
1. La loro mutazione è spesso alla base di sindromi neoplastiche
familiari
2. Prototipo sono i geni hMLH1, hPMS1e hPMS2, mutati
nell’Hereditary Non Polyposis Colon Cancer (HNPCC); i geni BRCA-1
e BRCA-2, mutati nel carcinoma della mammella; il gene ATM
(atassia-teleangectasia)
3. La mutazione di questi geni non influenza direttamente la crescita
cellulare né l’apoptosi ma favorisce la trasformazione e accelera la
progressione neoplastica.
4. Gli individui affetti presentano instabilità di particolari regioni del
DNA (coppie ripetute di 1-6 nucleotidi) denominate microsatelliti
Cancro Familiare
• L’ereditarietà di una mutazione predisponente in un
oncogene:
- RET sindromi tumorali – Carcinoma Familiare della
Midollare della tiroide (FMTC) e Neoplasia Endocrina
Multipla Tipo 2A (MEN 2A)
- MET nel cancro ereditario papillare renale
- CDK4 nel melanoma familiare
• L’ereditarietà di una mutazione predisponente in un
gene oncosoppressore
• L’ereditarietà di una mutazione predisponente in un
gene che ripara il DNA
Cancro Familiare
• Una
singola mutazione è insufficiente a
causare il cancro
• Ulteriori alterazioni in altri geni
necessarie all’insorgenza del cancro
sono
UV
Errori di replicazione
Cancerogeni
chimici
Radiazioni
Cellula
Normale
Mutazioni
puntiformi
Virus
Danno al DNA
Riarrangiamenti
(traslocazioni, delezioni,
Amplificazione)
Alterazioni al DNA di(0ncogeni e geni oncosoppressori)Quando avviene un’alterazione in un gene della linea germinale
Insorge un cancro familiare- Proliferazione sregolata
Cellula
Tumorale
Geni
Tipi di cancro
APC
Carcinoma colon/retto
BRCA1
Carcinomas ovarico e della mammella
BRCA2
Carcinomas della mammella
DPC4
Carcinoma pancreatico
INK4
Melanoma; ca del polmone, tumori del cervello, leucemie, linfomi
MADR2
Carcinoma colon/retto
NF1
Neurofibrosarcoma
NF2
Meningioma
p53
Tumori del cervello; Ca della mammella, colon/retto, esofageo,
fegato, e polmone; sarcomi; leucemie e lymfomi
PTC
Carcinoma cellule basali
PTEN
Tumori del cervello; melanoma; Ca della prostata, endometrio,
rene, e polmone
Rb
Retinoblastoma; sarcomi; ca della vescica, mammella, e polmone
VHL
Carcinoma cellule renali
WT1
Tumore del Wilms
Ereditarietà del retinoblastoma
La suscettibilità al retinoblastoma è trasmessa al 50% dei
discendenti.
Forma ereditaria
Mutazioni somatiche
Retinoblastoma e ciclo cellulare
La cellula decide se
Proseguire nel ciclo cellulare
o arrestarsi
Punto di
restrizione
Rb è il principale gene che controlla il punto R
Quindi è un target (diretto o indiretto) del processo di cancerogenesi
Ruolo di p53 nel
Controllo del ciclo
cellulare
Il Retinoblastoma inibisce la trascrizione di geni
contenenti siti di legame per i fattori di trascrizione E2F
La maggior parte dei geni oncosoppressori
sono regolatori del ciclo cellulare
Alcuni oncosoppressori
bloccano il ciclo cellulare
in presenza di danno al DNA
o incompleta Rip. del DNA
Alcuni oncosoppressori
sono responsabili della
riparazione del DNA
danneggiato
In loro assenza, le cellule
con DNA danneggiato
continuano a generare
nuove cellule
senza riparare il danno
p16
ARF
pRb
p53
p21
ATM
Rb
S
G1
G2
M
p21
ATM
Geni che riparano il DNA
• Il cancro insorge anche per difettiva
riparazione del DNA
• Mutazioni nei geni (BRCA1, BRCA2)
induce suscettibilità per il Ca della
mammella
• Geni (MSH2, MLH1, PMS1, PMS2,
MSH6)
nella
suscettibilità
del
Hereditary Non-polyposis Colon Cancer
(HPNCC)
P16 (Hereditary Melanoma)
• p16 è mutato o deleto nelle leucemie e nel
cancro della testa e del collo. E’ mutato nel
melanoma comprese le forme familiari della
malattia.
• p16 è un membro della famiglia INK4 degli
inibitori cyclin dependent kinase inhibitor
• p16 protegge l’ Rb dall’iperfosforilazione ed
inattivazione da parte di cyclin D1/CDK4
• Quando p16 è mutato o deleto non è capace di
eseguire questa funzione
Conclusioni
• Il Cancro è una malattia multifattoriale, fattori ambientali e
genetici contribuiscono allo sviluppo dei tumori
• Alterazioni nei proto-oncogeni e nei geni oncosoppressori
causano la predisposizione all’insorgenza di tumori. Ma non
causano il cancro
• Lo sviluppo del cancro è un processo multifasico: Addizionali
mutazioni sono necessarie affinché si possa sviluppare un tumore
• Possono essere necessari fino a 6-12 mutazioni per lo sviluppo
del cancro
• I cambiamenti genici possono avvenire negli oncogeni, nei geni
oncosoppressori, nei geni che regolano l’apoptosi che riparano il
DNA e che controllano la differenziazione
• La predisposizione ereditaria avviene circa nel 15% dei tumori
per mutazioni ereditarie in:
• Geni oncosoppressori
• Geni che riparano il DNA
• Raramente oncogeni
Oncogeni: Attivati da Mutazioni Dominanti (GOF)
Oncosoppressori: Inattivati da Mutazioni Recessive (LOF)
Una singola mutazione
crea l’oncogene
Cellula normale
Una mutazione
Inattiva un gene
oncosoppressore
Cellula normale
Mutazione attivante
permette l’oncogene a
stimolare la proliferazione
cellulare
Cellule
proliferanti in
modo abnorme
La 2°mutazione
Inattiva ilungene
gene
oncosoppressore
La mutazione
di una singola
copia del gene
non ha effetto
Due mutazioni inattivanti
eliminano la funzionalmente il gene
oncosoppressore, stimolando la
proliferazione cellulare
Perdita di Eterozigosi
La seconda mutazioneinattivante di una normale copia del gene
può avvenire mediante alcuni meccanismi
Loss of Heterozygosity (LOH)
Second
Mutation
La natura multifasica del cancro
• •Lo sviluppo del
cancro è un processo
multifasico che coinvolge 6-12 cambiamenti in
geni regolatori.
• Lo sviluppo del cancro dipende da alterazioni
in vari pathways della trasduzione del segnale
nella cellula. Esempio: il cancro Colon-rettale.
• Lo sviluppo del cancro dipende dall’alterazione
di molti geni in un pathway di transduzione.
In molti casi
queste alterazioni possono
essere ridondanti.
Danno al
Targets
Trascrizionali
di
p53
DNA
MDM2
ATM/R
p21
GADD45
p53
p53
Arresto
in G1
pRB inattiva
E2F ATTIVO
Espressione di
Geni in S-fase
PCNA
DNA pol a
Attivazione di p53
- incremento dei livelli di
proteina
- modificazione
(Fosforilazione)
+
BAX
FAS
IGF-BP3
Apoptosi
http://www.cineca.it/networking/streaming/sestri/courses/cancgen/Bernards.htm
http://www.cineca.it/networking/streaming/sestri/courses/cancgen/Bernards.htm
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