Istituto di istruzione superiore “g.g. trissino” a.s. 2005-2006 Classe I LA Linguistico L’ASTROLOGIA: SCIENZA O PSEUDOSCIENZA? Attività di codocenza geografia-scienze Geografia: prof. Alessandra Bertoldi Scienze: prof. Germano Xotta PRIMA DI COMINCIARE… Il lavoro qui presentato è il frutto di una delle attività di codocenza svolte nella classe prima e previste dal piano di studi dell’indirizzo linguistico del Liceo G.G. Trissino. Le codocenze in questo indirizzo vengono svolte con lo scopo di approfondire e sviluppare argomenti e temi che il programma di studi abituale non contempla o non amplia per motivi di tempo e di opportunità. Tale attività inoltre comprende come momento fondante il lavoro di gruppo da parte della classe e l’analisi diretta, anche se guidata, di testi e immagini che vengono interpretati e contestualizzati; in questo modo si mira non solo a fornire agli studenti gli strumenti per un’analisi tecnica e stilistica ma anche a stimolare e accrescere la loro capacità di svolgere collegamenti e connessioni interdisciplinari. FINALITA’ GENERALI Conoscenze: La storia dell’astrologia nelle sue linee fondamentali Le tecniche con si costruiscono i profili zodiacali Le strategie utilizzate per compiere predizioni generiche e valide per tutti I fondamenti scientifici e astronomici che sconfessano il valore dell’astrologia Alcuni testi legati alla storia dell’astrologia Competenze: • utilizzare il lessico specifico • cogliere le relazioni tra le diverse realtà disciplinari • individuare i fattori che influiscono sugli sviluppi e sulle conseguenze dei fenomeni e delle problematiche esaminate Capacità: • collegare informazioni di attualità, fornite dai mass media, con gli argomenti di studio, esaminandole in modo critico e autonomo • ordinare in modo consequenziale l’esposizione UN PO’ DI STORIA… Sin da epoche remote i popoli del Vicino Oriente si dedicarono allo studio del cielo indotti dal fascino che la volta stellata esercitava sull'uomo ma anche dalla necessità di stabilire calendari per le attività agricole e di orientarsi nei grandi spostamenti sia per terra sia per mare. Parallelamente al progredire dello studio del cielo, che implica l'osservazione dei movimenti di stelle e pianeti e la conseguente stesura di mappe, si fece sempre più ferma la convinzione che ogni elemento costituente l'universo fosse profondamente legato e influenzato dall'altro. É la visione unitaria dell’universo tipica del mondo orientale, che verrà poi ripresa anche dal pensiero greco. Secondo alcuni, i sacerdoti-astronomi caldei, antichi saggi della Mesopotamia, furono i primi ad associare lo studio degli astri a possibili effetti sulla vita dell’uomo. I caldei furono i primi ad eseguire uno studio sistematico dei pianeti e delle stelle, annotandone ogni spostamento. Essi studiarono anche le correlazioni tra il moto dei corpi celesti e l'insorgere di malattie. Le maggiori e più precise testimonianze sulle origini e sull'applicazione pratica dell'astrologia provengono dalle tavolette d’argilla della biblioteca del re Assurbanipal (668-626 avanti Cristo) trovata nel perimetro dell'antica Ninive: in esse leggiamo che gli Assiro-Babilonesi cominciarono a registrare regolarmente tutte le eclissi e misero a punto metodi matematici più precisi che permisero di compilare le prime effemeridi, le tavole che permettevano di conoscere le posizioni e gli spostamenti degli astri anche per le epoche successive. Alla fine del V secolo a.C., troviamo le prime menzioni della divisione zodiacale in dodici segni uguali: prima di allora c’era stata una divisione in quindici segni. L'arte di osservare il firmamento per trarre delle previsioni di sviluppò anche nell'antica Grecia. In seguito, nell'epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi Caldei e Greci cercarono fortuna a Roma. Qui, in certi periodi, l'astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere nemmeno delle decisioni di governo senza aver preventivamente esaminato le posizioni oroscopiche. Moltissime persone, dal soldato che cercava di scoprire se sarebbe sopravvissuto alla guerra all’imperatore che tentava di prevedere la durata del suo potere, si rivolgevano agli astrologhi e confidavano pienamente nel potere degli influssi celesti. Durante il Medioevo si continua a praticare l’astrologia, che però viene malvista dalla Chiesa perché considerata una pratica stregonesca; nel 1600 con le scoperte di grandi studiosi come Keplero, Copernico e Galileo si aprirà la strada ad un’impostazione decisamente più scientifica dello studio degli astri e con l’Illuminismo, nel 1700, si relegherà l’astrologia nel campo della superstizione e del fanatismo. Nel corso del ‘900, il secolo del progresso scientifico più rapido e significativo, l’astrologia ha vissuto una nuova fioritura e mai come negli ultimi anni proliferano cartomanti, maghi, oroscopi su misura … Come mai, secondo te ? SEGNI E CARATTERISTICHE Gli astrologi concordano nell’affermare che ogni segno zodiacale, collegato ad una costellazione e sottoposto alle influenze di determinati pianeti, presente caratteristiche ben precise e ricorrenti, uguali per tutti coloro che nascono sotto di esso. Tentiamo un esperimento: leggi le seguenti affermazioni e indica con un punteggio da 0 a 5 quanto ritieni adeguate le descrizioni al tuo carattere. Poi fai la somma dei punteggi che hai indicato e dividila per 13: che media ottieni? Confrontala con i compagni: è simile ? 1. hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino 2. tendi ad essere critico nei confronti di te stesso 3. hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio 4. pur avendo alcune debolezze nel carattere sei generalmente in grado di porvi rimedio 5. all’esterno appari controllato ma tendi ad essere insicuro dentro di te 6. a volte dubiti di aver preso la giusta decisione 7. ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni 8. non ti fai convincere a cambiare idea molto facilmente 9. hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri 10. a volte sei estroverso e socievole, altre sei introverso e riservato 11. la sicurezza è uno degli obiettivi principali della tua vita 12. alcune delle tue aspirazioni tendono ad essere irrealistiche 13. il tuo equilibrio non è ancora stabile EFFETTO BARNUM Il test che avete appena letto fu somministrato dallo psicologo americano B.R.Forer agli studenti del suo corso universitario: lo psicologo spiegò ai ragazzi che era stato preparato basandosi sui profili caratteriali di ciascuno di loro. Il risultato fu che, pur avendo davanti tutti lo stesso test, gli studenti ottennero un punteggio medio di 4,2 e si stupirono di vedersi così ben descritti dal profilo. Forer rivelò allora agli studenti che i profili erano tutti uguali e che nel metterli a punto aveva sfruttato il cosiddetto “effetto Barnum”, dal nome del famoso impresario di circo il quale dichiarava che il successo dei suoi spettacoli dipendeva dal fatto che in essi c’era “qualcosa per ciascuno” e quindi piacevano a tutti. Allo stesso modo, nei tredici punti del profilo ognuno può trovare qualcosa che gli si adatti Vediamo alcuni esempi concreti: il primo trucco, sempre valido, è fare affermazioni contraddittorie (confrontate la 6 e la 11 del profilo); dato che raramente il carattere di una persona è monodimensionale, è probabile che ci riconosca anche nella contraddizione. Altro espediente è quello di fare affermazioni così scontate da essere vere per chiunque, come la 7: chi di noi si sentirebbe di dire che è sempre certo di aver scelto per il meglio? Infine, un trucco ben noto a maghi e cartomanti è quello di sbilanciarsi leggermente verso una descrizione positiva del carattere, cosa che compiace sempre chi sta leggendo e lo spinge all’identificazione. L’effetto Barnum è il cardine della compilazione di molti oroscopi nonché dei profili zodiacali: restando sul vago e sul generico si possono scrivere centinaia di previsioni, anche perché è molto difficile per il lettore valutare in modo oggettivo quanto è riferito a sé. QUALCHE ELEMENTO DI RIFLESSIONE L’astrologia fa dunque affermazioni vaghe e/o valide per tutti; tale vaghezza però non viene percepita, perché chi ascolta la “previsione” generica, automaticamente la personalizza e la adatta al proprio caso. Infatti chi ascolta selezione e interpreta inconsapevolmente. La verifica di una previsione astrologica viene sempre svolta a posteriori e quindi riadattata. Peggio ancora, non esiste il concetto di controprova, che sarebbe molto utile: sapevate, ad esempio, che nessun astrologo aveva previsto la morte di lady Diana o che secondo qualche “mago” dopo Giovanni Paolo II sarebbe stato eletto un papa africano ? L’astrologia si basa su numerosissime variabili, ognuna delle quali permette di dire tutto e il contrario di tutto…non a caso, è raro che due astrologi siano d’accordo l’uno con l’altro. IL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO L’Astrologia, sorta dalla ragionevole aspirazione di comprendere la volta celeste, oggi ignora tutte le conoscenze scientifiche acquisite in merito negli ultimi diecimila anni. La volta celeste Guardando il cielo di notte sembra che le stelle siano inserite in una struttura: la volta celeste. In realtà questa è una rappresentazione immaginaria dell’universo. Le Stelle si trovano ad una notevole distanza dalla Terra e questo le fa sembrare fisse e immobili nella “volta celeste”. Le stelle L’astrologia è nata quando si pensava che nel cielo le Stelle fossero 2000, ognuna posta alla medesima distanza dalla Terra e poste in un determinato modo. Non si immaginava certo l’esistenza della Galassia, né che ogni Galassia fosse composta da 100/200 miliardi di Stelle e le Galassie fossero ben 200 miliardi (stima per difetto). Quindi le Stelle presenti nell’Universo sono quaranta miliardi, una cifra notevolmente superiore a quella che ipotizzavano i nostri antenati. Credere nell’antica Astrologia significa ignorare l’esistenza delle Galassie e dei miliardi e miliardi di Stelle. Le costellazioni Una costellazione è un insieme di Stelle, immaginate fisse e incastonate nell’ipotetica sfera celeste. A questo gruppo di Stelle è associata in modo totalmente arbitrario una figura associata a una persona, uno strumento o un animale. L’insieme delle Stelle è lungi dal poter raffigurare l’immagine di qualcosa, inoltre, l’immagine sembra che sia su un piano: la superficie celeste, che non esiste. Nelle costellazioni, poi, le stelle sono immaginate ad una distanza uguale dalla Terra, ma questo non è vero. Per evitare che una stella fosse associata a costellazioni diverse, l’astronomo belga Eugenio Del Porte propose di adottare confini precisi per ciascuna costellazione con il criterio delle coordinate terrestri: la latitudine e longitudine “celesti”. La sfera celeste fu divisa in paralleli e meridiani. Ogni Stella, usando questo criterio, viene a trovarsi a determinate coordinate, ma due Stelle possono avere medesime “coordinate” pur trovandosi a distanze dalla terra notevolmente diverse… Ad esempio, quando la Luna oscura il Sole si ha l’eclissi solare, i due corpi celesti hanno le medesime “coordinate celesti”, ma si trovano a distanze notevolmente diverse perché il Sole dista dalla Terra 400 volte più della Luna. Lo zodiaco e i segni zodiacali Le costellazioni zodiacali si trovano in una zona di 16 gradi (+/8 gradi per ciascun piano dell’eclittica) della volta celeste, ma non c’è alcuna ragione per ignorare le costellazioni non incluse in questa fascia della sfera celeste; infatti, la sfera celeste conta un numero dieci volte maggiore di costellazioni e quelle zodiacali non si distinguono per alcun motivo. I segni zodiacali “rappresentano” figure di animali, persone e oggetti. Queste figure sono il risultato di una serie di arbitrarie sovrapposizioni di punti, tra di loro indipendenti, immaginati sullo stesso piano, mentre si possono trovare a distanze che differiscono per centinaia di miliardi di km. Ad es., nel caso dell’Orsa Maggiore, la prima Stella, dove inizia la “coda”, e l’ultima della stessa “coda” distano di una distanza sessantamila volte la distanza Terra/Sole. Inoltre le Stelle dei segni zodiacali non sono fisse, ma si muovono a velocità altissime. Se un oggetto è vicino e si muove, lo vediamo muoversi anche se la sua velocità è piccola. Maggiore è la distanza, maggiore deve essere la sua velocità perché ci rendiamo conto di essa. Correlazione data calendario /segno zodiacale Vi è un legame apparente tra la data del calendario (ad es., 21 marzo) e il segno zodiacale (ad es., l’ariete). L’oroscopo nasce da questo legame, che però è inesistente. Infatti la Terra, oltre al movimento di rotazione e rivoluzione, compie un terzo movimento che determina che essa ritorni ogni nella medesima posizione rispetto al Sole in anticipo di circa 20 minuti; quindi la posizione dove sorge il Sole, se proiettata sullo sfondo celeste dove si trovano determinati gruppi di Stelle, non resta costante nel tempo. Basti pensare che attualmente , nel giorno dell’equinozio di primavera, il Sole sorge nella zona del cielo dove si trova il segno zodiacale dei Pesci e non quello dell’Ariete. Urano, Nettuno e Plutone I pianeti utilizzati quando si iniziarono a compilare gli oroscopi erano il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Urano, Nettuno e Plutone non erano stati scoperti. E i loro”influssi cosmici” ? I segni zodiacali e i loro legami con acqua, fuoco, terra e aria Chi crede nello zodiaco, per coerenza, deve credere anche che l’Acqua, il Fuoco, la Terra e l’Aria corrispondano a quello che la cultura del tempo pensava 1. L’Acqua nascerebbe dall’incrocio tra tre costellazioni: Cancro, Scorpione e Pesci 2. La Terra dalla combinazione dei tre segni zodiacali: Toro, Vergine e Capricorno 3. Il Fuoco dalla Triade Ariete, Leone e Sagittario 4. L’Aria, che respiriamo, dal legame triangolare Gemelli, Bilancia e Acquario …..E secondo voi, studenti di Scienze della Terra? UN ASTROLOGO SEMPRE DI MODA: NOSTRADAMUS Ogni volta che il mondo è scosso da qualche evento catastrofico e terribile (lo tsunami, l’attacco alle Torri Gemelle, terremoti ed eruzioni varie), immancabilmente qualcuno rispolvera un astrologo vissuto mezzo millennio fa e trova nelle sue enigmatiche e oscure parole la previsione – a quanto pare comprensibile solo a posteriori – della sventura. Ma chi era davvero Nostradamus? Perché le sue profezie vengono utilizzate in tutti i modi, anche i più contraddittori? Michel de Notredame (Nostradamus è la versione latinizzata del suo cognome) nacque nel 1503 a San Remy di Provenza, figlio di un commerciante di cereali ebreo o di un ricco notaio. Nostradamus era ebreo di nascita, ma la sua famiglia si convertì e praticò la fede cattolica. Nostradamus studiò medicina all'Università di Montpellier. Durante vari viaggi in Spagna e in Italia iniziò ad esplorare maggiormente gli insegnamenti mistici, ad allontanarsi dalla medicina e ad interessarsi dell'occulto. Scrisse un Almanacco nel 1550, e fu così incoraggiato dal successo da decidere di scriverne uno ogni anno. Egli iniziò il suo progetto di scrivere 1000 quartine, che formano le supposte predizioni per le quali oggi è famoso. A causa della sorveglianza e delle pressioni dell'Inquisizione, comunque, escogitò un metodo per oscurare i veri significati utilizzando giochi di parole e diversi linguaggi insieme, come Provenzale, Greco, Latino, Italiano, Ebreo e Arabo. Le quartine, trascritte in un libro intitolato "Les Propheties", ricevettero diverse reazioni dopo la pubblicazione. Immediatamente i nobili giunsero da ogni luogo per ricevere da lui oroscopi e consigli. Caterina de Medici, la regina consorte di Enrico II di Francia, fu una delle ammiratrici di Nostradamus: lo invitò alla corte reale a Parigi per elaborare oroscopi per i giovani principi. Dopo quest'incontro, la regina Caterina divenne una fidata sostenitrice di Nostradamus, e poco prima della sua morte, avvenuta nel 1566, lo nominò consigliere e medico del Re Enrico III Valois. Preparazione e metodo per le profezie Gli studi di medicina di Nostradamus includevano la Kabbalah ebrea, come pure l'astrologia che formava la base delle sue tecniche. In Sicilia, entrò in contatto con il Sufismo e sembra aver anche studiato "De Mysteriis Aegyptorum" (Sui misteri degli egizi), un libro sulla magia assira scritto nel IV secolo. Nostradamus usò varie tecniche per entrare nello stato meditativo che riteneva essere necessario per accedere alle probabilità future. Per entrare in uno stato di trance, usò l'antico metodo dell'osservazione della fiamma, dell'acqua o di entrambe contemporaneamente. La sua reputazione come profeta è stata costruita da interpreti dei nostri giorni, che fanno calzare le sue parole ad eventi che sono già successi, un processo conosciuto come "preveggenza retroattiva". Nessuna quartina di Nostradamus è mai stata interpretata prima che un determinato evento avesse luogo, oltre un significato molto generico (ad es., comincerà una guerra). Alcuni studiosi credono che Nostradamus scrisse non per essere considerato un profeta, ma per commentare eventi che successero nel suo tempo, scrivendo nella sua maniera elusiva - usando un linguaggio altamente criptico e metaforico - per evitare persecuzioni. La maggior parte delle quartine tratta di disastri di vario genere. Nostradamus e le libere interpretazioni Erano trascorse poche decine di ore dalla tragedia delle Torri Gemelle, quando già circolavano in Internet le voci secondo cui Nostradamus avrebbe previsto l’atroce atto di terrorismo. Queste affermazioni sono rapidamente finite sui giornali e in televisione. Purtroppo, non è la prima volta che Nostradamus è stato riscoperto dopo che è avvenuto un fatto drammatico che ha sconvolto l’opinione pubblica. Forse si tratta di un meccanismo inconscio: davanti a fatti quasi insopportabili per la loro violenza, si cerca di normalizzarli, di ricondurli ad una dimensione umana. Innanzitutto bisogna sottolineare il fatto che i testi non vengono mai citati nella loro versione originale, cioè in francese rinascimentale, ma sempre in traduzioni estremamente libere. Leggiamo, allora, queste quartine profetiche nella loro stesura autentica. La VI.97 è quella che ha più entusiasmato i seguaci di Nostradamus, perché dicono contenga l’indicazione della latitudine a cui si troverebbe New York: Cinq & quarante degrez ciel bruslera Feu appocher de la grand cité neuue Instant grand flamme esparse sautera Quand on voudra des Normans faire preuue. Cinque e quaranta gradi cielo brucerà Fuoco avvicinare alla grande città nuova All’istante grande fiamma diffusa salterà Quando si vorrà dei Normanni far prova. Un giornalista scrisse: " Singolare è anche l’esplicito riferimento che Nostradamus fa alla città di New York definita la grande città distrutta dal fuoco, a quarantacinque gradi, corrispondenti esattamente alla latitudine della metropoli statunitense". Peccato che la latitudine di New York non sia affatto 45°, ma 40° 43’. Non mancano grandi città che si trovano veramente sul 45° grado di latitudine nord: Lione (45°46’), Milano (45°27’), Torino (45°4’), Ottawa (45°0’); sono il futuro scenario della devastazione predetta dalla quartina? E, a proposito di questa, cosa dice veramente? L’interpretazione corrente del primo verso considera i "quarantacinque gradi" come la latitudine (nord o sud?) della località terrestre in cui "brucerà il fuoco"; ma non è inverosimile anche una diversa comprensione: i 45° sono quelli del cielo (degrez ciel), ovvero Nostradamus ha segnalato la provenienza del fuoco, non il punto del suo impatto sulla terra. Quando il scrisse questa quartina (1556), era ancora vivace la discussione sull’attesa di un cataclisma che avrebbe distrutto la terra. Due erano le tesi che si contrapponevano sull’argomento: chi prevedeva la fine del mondo per acqua, in un secondo diluvio universale, e chi attendeva un immenso turbine di fuoco che avrebbe inghiottito e cancellato il mondo. Nostradamus era un deciso esponente di questa seconda ipotesi. Nelle Propheties, il "fuoco dal cielo" è citato ben diciotto volte come elemento di distruzione, dunque non è affatto unica la situazione prefigurata dalla VI.97, nella quale, inoltre, c’è un dettaglio tutt’altro che trascurabile, ma sul quale i cosiddetti esperti non dicono nulla: chi sono i Normanni dell’ultimo verso? La II.92 ha entusiasmato e sbalordito molti per la sua apparente precisione. Leggete come la quartina è stata tradotta/travisata su un quotidiano: Fuoco color oro visto dal cielo sulla terra Lanciato da una nave aerea creerà stupore. Sarà fatto prigioniero il gran nipote. Grande strage umana Spettacolo di morte, sfugge l’orgoglioso. In apparenza non manca nulla: la “nave aerea” che si schianta in una nube di fuoco, la grande strage, il nipote che fugge (è Osama bin Laden, ovviamente, nipote di emiri miliardari!), lo spettacolo di morte che le reti televisive hanno diffuso su tutto il mondo in tempo reale…. Ma la quartina profetica in originale è decisamente diversa: Feu couleur d’or du ciel en terre veu: Fuoco color d’oro di cielo in terra visto: Frappè du hault, nay, faict cas merueilleuz : Colpito dall’alto, nato, caso meraviglioso: Grand meurtre humain : prins du grand le nepueu, Grande eccidio umano: preso del grande il nipote, Morts d’expectacles eschappé l’orguilleux. Morte di spettacoli fuggito l’orgoglioso. La traduzione letterale è molto più deludente: niente nave aerea che faceva quadrare alla perfezione la profezia, il nipote non fugge ma anzi viene preso,... fatto Va sottolineato, infine, che Nostradamus non ha mai veramente previsto alcun evento futuro. Le uniche tre volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie, infatti, si è clamorosamente sbagliato: in una prevedeva il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa per il 1792 (che non c'è mai stata), in un'altra la totale distruzione della razza umana per il 1732 e nella terza la fine del mondo per il 1999! PER CONCLUDERE… Perché l’astrologia cattura e piace? Perché ci dà soddisfazioni psicologiche importanti: mette l’uomo al centro dell’Universo, là dov’era prima che la Rivoluzione Scientifica lo facesse sentire piccolo e insignificante. Perché prende per noi decisioni difficili, ci toglie l’ansia e la responsabilità non solo di scegliere ma anche di essere come si è. Perché attribuisce qualcosa di positivo a tutti, solletica l’amor proprio e la vanità. Quando gli uomini smettono di credere in Dio, non è che non credano più a niente: credono a tutto (G.K. Chesterton)