Gli strumenti a tastiera Alberto e Leo Fu realizzato per la prima volta nel 1711 da Bartolomeo Cristofori da Padova e venne chiamato inizialmente clavicembalo col piano e il forte o forte piano proprio perché la sua principale noviltà consisteva nel produrre suoni di varia intensità. Le parti principali del pianoforte sono : -la cassa, parte esterna di legno che costituisce l’ involucro dello strumento; -La cordiera, che comprende l’insieme delle corde e la relativa armatura, necessaria a mantenerle tese, ad accordarle e a dare loro risonanza; -La meccanica, complesso sistema di leve in legno che trasmette il movimento dai tasti ai martelletti che battono le corde; -La tastiera, che comprende di solito 88 tasti, di cui 52 bianchi e 36 neri, con un’estensione di oltre 7 ottave; -I pedali, normalmente due: il destro prolunga la risonanza della corda, mentre il sinistro l’attutisce. Famiglia: tastiera Estensione: oltre 7 ottave (88 note) Materiale: cassa e tavola armonica di legno, telaio di ferro e corde di acciaio. Dimensioni: circa 2.7 metri di lunghezza. Origini: si sviluppò dal clavicembalo nell’ Europa del Settecento. Curiosità: esistono tre taglie principali, denominate mezza coda, coda e gran coda. Fu ideato intorno al Cinquecento, e il suo aspetto è simile a quello del pianoforte a coda. Premendo i tasti si azionano i saltarelli, asticciole di legno con delle “penne” (punte o plettri), che pizzicano le corde tese orizzontalmente sopra la cassa. Le corde vengono pizzicate sempre con la stessa intensità, quindi il suo suono, metallico e uniforme, non ha sonorità molto forti e variate. Il timbro delicato del clavicembalo era molto adatto ai salotti eleganti del Seicento e del Settecento. Ma quando la musica strumentale cominciò a uscire dai salotti per entrare nelle grandi sale dei teatri, questo strumento venne quasi definitivamente messo da parte, lasciando il posto al pianoforte. Il clavicembalo può avere anche due tastiere. Famiglia: corde Estensione: 4 ottave e oltre Materiale: cassa di legno, corde di ottone o ferro e plettri di penna o cuoio. Dimensioni: variabili (circa 1.5-2 metri di lunghezza) Origini: il clavicembalo deriva probabilmente dall’ adozione di una tastiera da parte del salterio avvenuta, in Europa alla fine del XIV secolo