CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA MANIPOLAZIONE DI ALIMENTI HACCP FORMAZIONE - Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale MICRORGANISMI LIEVITI possono essere utili per l’uomo BATTERI saprofiti indice di inquinamento SPORE patogeni MUFFE possono alterare gli alimenti (solitamente in modo visibile) Forme di “resistenza” sviluppate da alcuni batteri in condizioni ambientali sfavorevoli possiedono involucri protettivi esterni I MICRORGANISMI vivono e si moltiplicano in modo variabile temperatura 12 tempo 9 3 6 i fattori che influiscono sono nutrimento ossigeno umidità acidità CHE COSA SONO I BATTERI? organismi unicellulari di dimensioni estremamente piccole come tutti gli esseri viventi • si nutrono • crescono • si riproducono • si muovono • muoiono invisibili a occhio nudo LA TEMPERATURA I vari tipi di microrganismi gradiscono temperature diverse per il proprio habitat ottimale Psicrofili Mesofili Termofili prediligono il freddo temperatura intermedia il caldo intervallo di crescita 0-25°C 20-45°C 45-70°C temperatura ottimale 10°C 30-37°C 50-55°C 12 9 3 IL TEMPO 69 miliardi 6 Moltiplicazione dei batteri in condizioni favorevoli (da M. Jacob) 1 Numero batteri miliardo 17 milioni 260000 1 ore 0 64 2 4000 4 6 8 10 12 IL NUTRIMENTO Per vivere e moltiplicarsi, i batteri hanno bisogno di alimentarsi Gli alimenti preferiti dai batteri, e spesso all’origine di tossinfezioni, sono quelli ricchi di proteine ed acqua carne pollame arrosti, polpettone rollate, insalate di pollo uova maionese, tiramisù, creme latte creme, panna L’IMPORTANZA DELL’OSSIGENO I microrganismi si suddividono in: Aerobi vivono solo in presenza di ossigeno come l’uomo e gli animali Anaerobi vivono solo in assenza di ossigeno; per loro l’ossigeno è dannoso Aerobi o anaerobi facoltativi possono vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno MALATTIA DI ORIGINE ALIMENTARE Malattia che deriva dall’ingestione di un alimento contaminato CONTAMINAZIONE Infezione microbica Intossicazione Tossinfezione TOSSINE causate dall’ingestione di un alimento contenente batteri vivi e vitali causate dall’ingestione di un alimento contenente tossina batterica preformata causate dall’ingestione, insieme con l’alimento, di batteri vivi e vitali e tossine Sostanze tossiche prodotte da alcuni microrganismi, durante la loro moltiplicazione LA PERSONA Controllare il taglio e la pulizia delle unghie Durante il lavoro non usare oggetti di cosmesi Non portare anelli, orologi o bracciali Non consumare cibi o bevande e non fumare durante il lavoro, né nei luoghi di lavoro LA PERSONA Tenere capelli, barba, baffi in ordine Parlare distanziati dagli alimenti ed evitare starnuti e colpi di tosse su di essi In caso di ferite sulle mani, disinfettarle e proteggerle con bende monouso e cerotti impermeabili; utilizzare guanti monouso a ricoprirle Non umettare le dita con la saliva per prendere oggetti leggeri come tovaglioli ecc.. LA DIVISA copricapo di colore chiaro deve contenere la capigliatura è vietato l’uso di copricapi di panno o lana Camice o tuta di colore chiaro Se necessario sopra al camice portare un grembiule lavabile Il camice deve coprire le maniche dei vestiti Stivali/calzature da lavoro lavabili LA DIVISA: REGOLE DI COMPORTAMENTO L’operatore deve iniziare il lavoro con abbigliamento ineccepibile Cambiarsi prima e dopo il lavoro o quando si esce all’aperto Il cambio della divisa deve avvenire regolarmente QUANDO LAVARSI LE MANI? all’inizio del lavoro nel passaggio da un locale ad un altro o da un’operazione all’altra dopo le pulizie di locali e di attrezzature prima e dopo l’uso della toilette dopo aver fumato, mangiato o bevuto QUANDO LAVARSI LE MANI? dopo qualsiasi contatto con materiali infetti dopo aver toccato naso, bocca, orecchie, capelli dopo aver maneggiato rifiuti, imballaggi, cose sporche dopo aver toccato il fazzoletto dopo aver tossito o starnutito COME LAVARSI LE MANI? UTILIZZANDO L’APPOSITO LAVABO prolungato lavaggio con sapone risciacquatura completa con acqua calda asciugatura con carta monouso COME USARE GLI SPOGLIATOI Per ogni lavoratore devono essere disponibili due armadi (o un doppio armadietto) in materiale lavabile e disinfettabile, dove depositare rispettivamente abiti civili Regole abiti da lavoro gli armadietti vanno mantenuti nel massimo ordine non possono esservi depositati coltelli od altre attrezzature Le divise sporche vanno riposte in contenitori appositi VIE DI CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI VIE DI CONTAMINAZIONE M a n i Bocca Naso Lesioni Feci Animali Pelle Starnuto Aria Tosse Gola ALIMENTO Indumenti utensili LA CONTAMINAZIONE CROCIATA Si verifica quando gli agenti infettanti vengono trasmessi da un alimento ad un altro attraverso un oggetto una superficie • coltelli • tavoli di lavoro • tritacarne • contenitori • attrezzature varie le mani del lavoratore ESEMPI DI CONTAMINAZIONE CROCIATA Le verdure hanno una carica microbica molto elevata, ma l’ambiente non è favorevole per la loro crescita Verdure Carni rosse Sulla superficie del pollame sono spesso presenti salmonelle Carni bianche La ricontaminazione di alimenti cotti è molto pericolosa perché l’alimento non subirà più trattamenti efficaci col calore Prodotti cotti Prodotti crudi L’IGIENE DELLA LAVORAZIONE REGOLE PER LA LAVORAZIONE La manipolazione degli alimenti deve essere ridotta al minimo indispensabile carni rosse e pollame Usare piani di lavoro ed utensili differenti per carni e verdure crude prodotti cotti e crudi Attenzione a manipolare gli imballaggi Utilizzare carta a perdere al posto di stracci REGOLE PER LA LAVORAZIONE Conservare in luogo chiuso prodotti ed attrezzi utilizzati per la pulizia Bidoni portarifiuti • Apertura a pedale • Costruiti in materiale facilmente sanificabile Usare forchette, pinze, cucchiai a manico lungo e palette o guanti di materiale plastico per manipolare cibi cotti o che non saranno sottoposti successivamente a cottura 10 REGOLE D’ORO PER LA PREPARAZIONE DI ALIMENTI SANI 1 Preferire alimenti che abbiano subito trattamenti che ne garantiscono l’innocuità 2 Cuocere a fondo e per un tempo sufficiente 12 3 Consumare gli alimenti subito dopo la cottura 4 Conservare gli alimenti cotti che non si consumano subito con grande cura 5 Riscaldare a fondo gli alimenti cotti conservati 9 3 6 6 Evitare contatti tra alimenti cotti e crudi 7 Lavarsi frequentemente le mani 8 Verificare che in cucina tutto sia adatto alla preparazione di alimenti 9 Proteggere gli alimenti da topi, insetti e altri animali 10 Utilizzare acqua batteriologicamente pura LE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE LE MALATTIE ALIMENTARI Malattie che si manifestano in seguito all’ingestione di alimenti contaminati da microrganismi o dalle loro tossine lievi durata di qualche ora gravi durata di più giorni Sintomi solitamente gastroenterici • • • Vomito nausea diarrea bambini Le malattie alimentari si manifestano con maggiore gravità nelle popolazioni più sensibili anziani LA SICUREZZA MICROBIOLOGICA DI UN ALIMENTO DIPENDE DA 1 2 tipo di microrganismo numero di microrganismi la malattia si verifica se l’alimento è contaminato da un microrganismo patogeno i batteri, o le loro tossine, devono essere presenti in quantità sufficienti nell’alimento ingerito Se il numero di batteri è insufficiente, l’individuo che ha ingerito l’alimento può diventare portatore FATTORI CHE DETERMINANO UNA MALATTIA 1 2 3 4 5 Un microrganismo la contaminazione dell’alimento mediante latte • utensili e superfici sporchi • alimenti crudi • personale addetto carne un alimento adatto 12 tempo e temperatura 9 3 6 l’ingestione pesce che permettano al microrganismo di moltiplicarsi dell’alimento contaminato inadeguato raffreddamento di cibi cotti conservazione di alimenti caldi in modo inadeguato inadeguata cottura o riscaldamento di cibi cotti cibi preparati troppo in anticipo 12 9 3 6 uso di ingredienti contaminati carenze nell’approvvigionamento Contaminazione crociata MAGGIORI CAUSE DI MALATTIE scarsa igiene personale inadeguata pulizia • • • locali utensili attrezzature Manipolazione di alimenti ad opera di personale infetto SALMONELLA Piatti a base di uova crude maionese tiramisu Uova e derivati Alimenti a rischio Carni di pollame Alcuni molluschi Carni suine crude Materie prime Addetti portatori sani Cause scarsa igiene personale e della lavorazione Contaminazione crociata crudo-cotto Cottura insufficiente SALMONELLA Habitat Intestino di molti animali e di portatori sani Cottura sopra i 60°C Prevenzione Conservazione sotto 10°C Distrutte dal calore (anche solo pastorizzazione) Sensibilità Distrutte dai comuni disinfettanti Dopo 12-36 ore Sintomi Diarrea, dolori addominali, nausea, vomito, febbre STAFILOCOCCO AUREO Alimenti a rischio Alimenti molto manipolati Creme, carni trite Latticini e gelati Ferite, anche piccole, a livello cutaneo Habitat Naso e gola dei portatori sani Tossendo o starnutendo sul cibo Come avviene la contaminazione? Usando attrezzature non sanificate Toccando gli alimenti dopo aver tossito o starnutito se le mani hanno abrasioni o ferite STAFILOCOCCO AUREO Prevenzione Rispetto norme igieniche nella lavorazione Uso di mascherina e guanti per lavorare alimenti che non subiranno cottura Bendaggi impermeabili per ferite alle mani Lavaggio frequente delle mani Rispetto delle temperature Microrganismo sensibile al calore Sensibilità tossina resistente A 1-6 ore dall’ingestione Sintomi Vomito, diarrea, dolori addominali CLOSTRIDIUM PERFRINGENS E’ necessario un elevato numero di microrganismi Carni cotte (arrosti) Alimenti a rischio raffreddati lentamente Sughi di carne Salse Intestino dell’uomo e degli animali Habitat Terreno, polvere Cibi conservati a temperatura ambiente Cause Cibi preparati con largo anticipo 12 9 3 6 CLOSTRIDIUM PERFRINGENS Rapido raffreddamento carni cotte Prevenzione Pericolo! Sensibilità Mantenimento alimenti caldi a temperatura superiore a 60°C attenzione alla pezzatura Spore termoresistenti Dopo 8-24 ore Sintomi Dolori addominali, diarrea BACILLUS CEREUS Alimenti a rischio Habitat Purè di patate, creme Riso bollito Suolo e molti alimenti (es. cerali) Refrigerazione o riscaldamento inadeguati Cause Conservazione a temperatura ambiente Cibi preparati con largo anticipo 12 9 3 6 Prevenzione Raffreddare rapidamente i cibi Limitare il tempo tra preparazione e consumo Sensibilità Sintomi Spore resistono al calore Dopo 1-6 ore, diarrea, vomito CLOSTRIDIUM BOTULINUM Alimenti a rischio Habitat Conserve preparate in casa (vegetali e sott’olio) Largamente diffuso nell’ambiente Carenze igieniche nella lavorazione Cause Trattamento termico inadeguato delle conserve Rispetto igiene della lavorazione Prevenzione sterilizzazione conserve CLOSTRIDIUM BOTULINUM Sensibilità Tossina termolabile, spore termostabili dopo 12-48 ore Sintomi di tipo nervoso, assenza di sintomi gastrointesinali morte per paralisi respiratoria LISTERIA MONOCYTOGENES Formaggi Alimenti a rischio Carni e prodotti carnei, soprattutto crudi Prodotti della pesca Habitat Ubiquitario Rispetto igiene della lavorazione Prevenzione Cottura, pastorizzazione Sensibilità Si moltiplica a 0°-4°C Colpisce soprattutto gli immunodepressi Sintomi Febbre, meningite, sintomi parainfluenzali VIBRIO PARAHAEMOLITICUS Alimenti a rischio Habitat Pesce crudo Molluschi Acque costiere Non consumare pesce crudo Prevenzione Cottura Sensibilità Sensibile al calore Dopo 12-24 ore Sintomi Diarrea profusa, nausea, vomito, febbre SANIFICAZIONE SANIFICAZIONE Finalità: Ridurre la carica microbica a livelli di sicurezza ed eliminare tutti i microrganismi patogeni presenti. Come sanificare? PRODOTTI SANIFICANTI ALTE TEMPERATU RE SANIFICAZIONE Ciclo di sanificazione 1. Risciacquo: risciacquo iniziale con acqua per rimuovere i residui di sporco grossolano 2. Detersione: rimozione mediante detergenti dello sporco visibile (residui di zuccheri, grassi, proteine); 3. Risciacquo intermedio: allontanamento con acqua dei residui di sporco e detergente 4. Disinfezione: distruzione dei m.o. con prodotti disinfettanti/sanificanti 5. Risciacquo finale: allontanamento con acqua dei residui di disinfettante SANIFICAZIONE Caratteristiche di un buon sanificante Distruggere i m.o. in un tempo sufficientemente breve; Non macchiare e non lasciare odori; Avere un ampio spettro d’azione; Non essere corrosivo; Essere attivo in un ampio intervello di pH; Essere attivo a basse temperature; Sanificare anche in presenza di acque dure. PRODOTTI SANIFICANTI I prodotti chimici utilizzati nell’ambito della ristorazione per sanificare le superfici presenti si distinguono in: Alcool etilico Prodotti a base di cloro attivo Prodotti a base di quaternari d’ammonio Possono essere utilizzati dopo la detersione. LA LEGISLAZIONE NEL SETTORE ALIMENTARE INTRODUZIONE PACCHETTO IGIENE : regolamenti EU pro igiene - Regolamento CE 178/02: l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare - Regolamento CE 852/04: igiene dei prodotti alimentari - Regolamento CE 853/04: norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale - Regolamento CE 854/04: norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano - Regolamento CE 882/04: controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e alimenti e norme sulla salute e benessere degli animali - Regolamento CE 183/05: requisiti per l’igiene dei mangimi DAL CAMPO ALLA TAVOLA Un aspetto importante della sicurezza alimentare è la "RINTRACCIABILITÀ" - definita dal regolamento CE 178/2002 - come “ … la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione ”. TRACCIABILITA’ E RINTRACCIABILITA’ La normativa corrente estende dall’ 1 gennaio 2005 l'obbligo della rintracciabilità a tutti i prodotti agroalimentari, (mangimi compresi), il che consente di individuare qualsiasi prodotto in ognuna delle fasi del ciclo produttivo. TRACCIABILITA’ E RINTRACCIABILITA’ INFORMAZIONI DA REGISTRARE INFORMAZIONI CHE VANNO TRASMESSE ALLE AUTORITA’ COMPETENTI: - nome, indirizzo del fornitore, natura dei prodotti forniti - nome, indirizzo del cliente, natura dei prodotti forniti - data dell’operazione/consegna INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI CHE E’ CONSIGLIABILE MANTENERE: - volume o quantità - eventuale numero del lotto - descrizione del prodotto, (preconfezionato o sfuso, varietà di ortofrutticoli, prodotto grezzo o trasformato). AUTOCONTROLLO E METODO HACCP … ma cosa significa esattamente la sigla HACCP? H.A. Analisi del rischio C.C.P. Punti di controllo critici H Hazard A Analysis C Critical C Control P Points Quindi l’HACCP è un metodo di analisi che serve ad identificare i rischi per la salute del consumatore e ad individuare le più opportune procedure di prevenzione. H.A.C.C.P.: è il metodo di analisi che ha come scopo quello di individuare i pericoli e stabilire quali sono le attività preventive per il contenimento dei pericoli stessi. SISTEMA DI AUTOCONTROLLO: è il sistema di attuazione delle procedure di prevenzione che sono state individuata con l’H.A.C.C.P. ed,insieme, delle prescrizioni igieniche previste dalla legge. HACCP ed AUTOCONTROLLO non sono la stessa cosa! La valutazione del rischio • 1<rischiosità<125 = G X P G=GRAVITA’ (1 – 5) P=PROBABILITA’ (1 – 5) 1° PASSO IDENTIFICARE I POTENZIALI RISCHI ASSOCIATI A PRODUZIONE/SOMMINISTRAZIONE DI UN ALIMENTO Per fare ciò occorre: RACCOGLIERE INFORMAZIONI TECNICHE SU TUTTI GLI ASPETTI CONNESSI ALLA PRODUZIONE, TRATTAMENTO, DEPOSITO, DISTRIBUZIONE, CONSUMO DELLO SPECIFICO ALIMENTO SUL QUALE SI STA INDAGANDO. DIAGRAMMA DI FLUSSO (FLOWSHEET): ACCETTAZIONE MATERIE PRIME STOCCAGGIO STOCCAGGIO SOMMINISTRAZIONE 2° PASSO DETERMINARE I PUNTI CRITICI DI CONTROLLO • L’albero delle decisioni • ESISTE A VALLE DEL MIO PROCESO UN’OPERAZIONE CHE CONSENTA DI RIDURRE O ELIMINARE IL RISCHIO? 3° PASSO STABILIRE I LIMITI CRITICI LIMITE CRITICO: è un valore che distingue l’accettabilità dall’inaccettabilità. LIMITE CRITICO LIMITE DI SICUREZZA zona di CONFORMITA’ ’ / LIMITE CRITICO / zona di NON CONFORMITA’ Esempi di alcuni parametri comunemente misurati - il tempo e la temperatura di un trattamento termico; - l’attività dell’acqua; - l’acidità (pH) dei prodotti fermentati; - il grado di umidità nei depositi per prodotti essiccati; - la temperatura durante la distribuzione dei alimenti refrigerati. 4° PASSO STABILIRE UN SISTEMA DI MONITORAGGIO MONITORAGGIO: sequenza programmata di osservazioni o misure per l’accertamento che un CCP è sotto controllo. Il monitoraggio deve essere in grado di svelare ogni deviazione dalla situazione di conformità stabilita e fornire questa informazione in tempo per effettuare un intervento correttivo al fine di ristabilire il controllo del processo prima di essere costretti a isolare ed eliminare il prodotto. Il monitoraggio prevede alcuni tipi di accertamenti: - ESAME VISIVO - VALUTAZIONE SENSORIALE -MISURAZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE 5° PASSO STABILIRE LE AZIONI CORRETTIVE NON CONFORMITÀ : NON SODDISFACIMENTO DI UN REQUISITO SPECIFICATO, SUPERAMENTO DI UN LIMITE CRITICO. AZIONE CORRETTIVA : INTERVENTO, COMPORTAMENTO, PROCEDURA DA ATTUARSI QUANDO SI VERIFICA UNA DEVIAZIONE DAI LIMITI CRITICI, OSSIA UNA NON CONFORMITÀ. …ATTENZIONE ! ! ! E’ NECESSARIO STABILIRE A PRIORI COME COMPORTARSI 6° PASSO VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA SCOPO DELLA VERIFICA: VALUTARE SE IL PIANO HACCP IMPOSTATO ORIGINARIAMENTE SIA ADEGUATO ALLA SITUAZIONE ATTUALE E SIA FUNZIONALE. PERIODICITÀ DELLA VERIFICA ad intervalli regolari predeterminati; ogni qualvolta venga introdotto un cambiamento significativo a carico degli impianti o delle strutture, dell’organizzazione aziendale, delle procedure operative. 7° PASSO ORGANIZZARE UN SISTEMA DI DOCUMENTAZIONE Vanno registrati tutti i dati elaborati durante l’impostazione del sistema e tutte le informazioni raccolte con la successiva attività di monitoraggio. LA DOCUMENTAZIONE NON È LO SCOPO DEL SISTEMA, MA UNO STRUMENTO DI LAVORO E DEVE ESSERE PERTANTO : - la più ridotta possibile - la più chiara possibile La creazione di un archivio di registrazione permette inoltre, in qualsiasi momento, di rivedere i dati raccolti su base storica. MANUALE AZIENDALE DI AUTOCONTROLLO IGIENICO (M.A.A.I.) Documento base Analisi dei rischi applicata all’attività specifica dell’azienda e stesura piano di autocontrollo. Sezione allegati • ISTRUZIONI OPERATIVE • SCHEDE DI REGISTRAZIONE MANUALE AZIENDALE DI AUTOCONTROLLO IGIENICO (M.A.A.I.) Documento base - Definizione dello scopo dell’attività di autocontrollo (indicando obiettivi e concetti ispiratori) e delle responsabilità. - Indicazione dei riferimenti legislativi e/o bibliografici utilizzati per la stesura del documento stesso. - Descrizione della modalità con cui sono gestite le seguenti attività: 1. MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE STRUTTURE; 2. SANIFICAZIONE, DISINFESTAZIONE E DERATIZZAZIONE; 3. APPROVVIGIONAMENTO DI MATERIE PRIME E PRODOTTI; 4. FORMAZIONE DEL PERSONALE; 5. APPROVVIGIONAMENTO IDRICO; 6. GESTIONE DEI RIFIUTI. - Analisi dei rischi applicata all’attività specifica dell’azienda e stesura piano di autocontrollo. MANUALE AZIENDALE DI AUTOCONTROLLO IGIENICO (M.A.A.I.) Sezione allegati - ISTRUZIONI OPERATIVE Si tratta di un insieme di documenti operativi che indicano in modo dettagliato come operare relativamente alle varie attività dell’azienda, sia quelle strettamente legate alla preparazione degli alimenti (piano di autocontrollo) che quelle “sussidiarie” (piano delle pulizie, programma formazione, norme di igiene). - SCHEDE DI REGISTRAZIONE CARATTERISTICHE DELLE REGISTRAZIONI : - Le registrazioni devono essere aggiornate, corrette ed accurate. - E’ utile predisporre dei MODULI appositi per i vari tipi di registrazioni previste, al fine di semplificare la registrazione stessa. - Sulle registrazioni non devono mai mancare: 1. data, 2. firma di chi ha effettuato la registrazione, 3. firma del Responsabile dell’Industria Alimentare per presa visione. - Devono essere archiviate in modo da essere facilmente consultabili ed ispezionabili. Regolamento CE 852/2004 FORMAZIONE I RESPONSABILI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE DEVONO ASSICURARE: - CHE GLI ADDETTI SIANO CONTROLLATI E/O ABBIANO RICEVUTO UN ADDESTRAMENTO O UNA FORMAZIONE, IN MATERIA DI IGIENE ALIMENTARE, IN RELAZIONE AL TIPO DI ATTIVITÀ; - CHE I RESPONSABILI … ABBIANO RICEVUTO UN’ADEGUATA FORMAZIONE PER L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DEL SISTEMA HACCP, - CHE SIANO RISPETTATI I REQUISITI DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE IN MATERIA DI PROGRAMMI DI FORMAZIONE PER LE PERSONE CHE OPERANO IN DETERMINATI SETTORI ALIMENTARI.