L'isola di Stromboli fa parte dell'arcipelago delle Isole Eolie, nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale. Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη, cioè "rotondo", dato alla montagna per la sua forma. In siciliano per "strumbulu" s'intende la "trottola". Oggi i principali borghi abitati sono San Vincenzo (o semplicemente il paese di Stromboli, anticamente era borgo degli agricoltori con l'approdo storico di Scari, Piscità e Ficogrande (che anticamente era il borgo degli armatori). A sudovest, ancora raggiungibile solo via mare, c'è Ginostra dove d'inverno restano circa 30 o 40 abitanti e dove l'unico mezzo di trasporto è il mulo. A Stromboli c'è una scuola elementare e media per i pochi ragazzi abitanti dell'isola. Dopo le scuole solitamente i ragazzi vanno a Lipari dove sono presenti alcune scuole secondarie di secondo grado. Lo Stromboli è uno dei vulcani più attivi in europa, le sue eruzioni avvengono con una frequenza media di circa una ogni ora. Gli strombolani lo chiamano "Struògnoli". Ma quando è più attivo e spaventa può capitare di sentirlo chiamare Iddu", "Lui", come se riaffiorasse la memoria della natura divina che un tempo era riconosciuta ai fenomeni naturali incontrollabili. L'attività "ordinaria" di Stromboli ha luogo ad una quota di 750 m s.l.m. dai tre crateri allineati in direzione NE-SW all'interno della depressione della Sciara del Fuoco. Consiste in esplosioni intermittenti di media energia, della durata di pochi secondi ad intervalli di 10-20 m durante le quali vengono emesse piccole quantità di bombe scoriacee incandescenti, lapilli, cenere e blocchi con velocità di uscita compresa tra 20 a 120 metri al secondo ed altezze comprese tra poche decine fino ad alcune centinaia di metri. I materiali emessi da queste esplosioni ricadono nelle immediate vicinanze e spesso formano piccoli coni ripidi o piccoli hornitos. Periodi di totale inattività, senza lanci di materiale sono piuttosto rari. Il più lungo, tra quanti registrati, si è protratto per circa 2 anni, dal 1908 al 1910. Periodi di prolungata quiescenza della durata di qualche mese, sono stati registrati riprese. L'attività normale può essere periodicamente interrotta da esplosioni discrete di maggiore energia dette "esplosioni maggiori". Questi eventi consistono di brevi ma violente esplosioni durante le quali vengono prodotti lanci balistici di blocchi e bombe di dimensioni anche metriche a distanze che di alcune centinaia di metri associati a piogge di lapilli e cenere; la distribuzione dei prodotti è solitamente confinata all'interno dell'area craterica. Sono distribuite non omogeneamente nel tempo, ma si tratta mediamente di 2,1 eventi ogni anno. Le eruzioni stromboliane più violente mai accadute in tempi storici risalgono al 1919 e al 1930, ed entrambe (pare) furono causate da grandi infiltrazioni d'acqua marina nel camino vulcanico: il magma, a contatto con l'acqua, avrebbe causato violente esplosioni con grande emissione di vapori e scorie, accompagnate da violenti terremoti. Per la prima e finora unica volta nella storia del vulcano, delle colate laviche si riversarono anche al di fuori della Sciara del Fuoco, arrivando a lambire i centri abitati causando ingenti nni e numerose vittime, e causando un piccolo tsunami che generò un'onda di 2-3 m che arrivò a far danni fino in Calabria. Foto tratte dal web [email protected] www.marco3000.altervista.org