Introduzione all’analisi argomentativa
Introduzione ....
Dunque ....
• Ogni argomentazione nella sua
forma più semplice è formata
come un semplice
ragionamento:
• Le premesse sono uno o
più Dati da cui partire (gli
argomenti), e una Regola
(regola d’inferenza) o
Garanzia, esplicita o
implicita, che permette di
passare dai dati alla
conclusione o tesi
Regole o Garanzie
• Non basta elencare fatti, opinioni ecc. per
passare dai Dati alla Tesi
• Occorre un terzo elemento: la “Regola” o
“Garanzia”
• Le Regole o garanzie sono
proposizioni generali ipotetiche,
che possono servire da ponte, e
autorizzare il passaggio dai dati
alla Tesi/conclusione.
• Normalmente, possono essere scritte nella
forma <<Se A allora B>>, o <<Se accettiamo
A allora dobbiamo accettare B>>, oppure
nella forma <<Date le informazioni x,y,z... ( A
) si può assumere che B>>
Problema
• Spesso le garanzie non vengono esplicitate, anche se
sono tenute presenti nel ragionamento:
Prendiamo ancora due dei nostri esempi
precedenti, e vediamo come diventerebbero
strutturati in forma di ragionamento
La struttura è quella del Modus Ponens:
Modus ponens
Regola
Dato
Conclusione
La struttura degli Argomenti
“Il mio hobby è la pigrizia, il quale
naturalmente esclude tutti gli altri.”
Argomenti semplici
Edoardo
Argomento
•
La struttura inferenziale che abbiamo
visto alla base di un’intera
argomentazione è la stessa dei singoli
argomenti
•
•
Possiamo così parlare dell’intera
argomentazione come di un macroargomento composto di uno o più
micro-argomenti
Anche in questo caso, la regola non
sempre viene enunciata in forma
esplicita (lessicalizzata) nel testo
Entimemi
•
Nei discorsi di tutti i giorni noi spesso esprimiamo solo
parte dell’argomento, mentre il resto rimane sottinteso.
•
Un argomento formulato in modo incompleto come
quelli sopra riportati è chiamato “entimema”.
Premesse nascoste o inespresse
•
Chi argomenta non sempre esplicita tutte le premesse
•
si assumono come garantite e comunemente
accettate
Esempi

Ho bisogno di prendere un caffè, perché mi si chiudono gli
occhi.

Dato che l’eutanasia è una diffusa pratica medica, dovrebbe
essere legalizzata e regolamentata, per prevenirne gli abusi.

Poiché l’eutanasia è un omicidio, è sempre moralmente
sbagliata.

Dovrei lasciare il mio posto a quella anziana signora, in
quanto non ci sono più posti a sedere nella sala.


L’eutanasia implica la scelta di morire piuttosto che lottare,
pertanto è una forma di resa, ed è conseguentemente vile
e deplorevole.
Dato che il razzismo è sempre una forma di violenza, allora è
giusto ricorrere anche a metodi violenti per combatterlo.
Premessa mancante
Indicatori di forza
•
Un aiuto: evidenziare certe parole che fungono
da indicatori per premesse e conclusioni.
•
Gli indicatori di forza servono a
•
collegare gli enunciati
•
a indicarne il ruolo all’interno di un discorso.
•
Essi fungono perciò da connettivi testuali, e
possono essere classificati secondo la funzione
che servono ad indicare.
•
alcuni marcano la tesi,
•
altri i dati, le premesse o gli argomenti,
•
altri ancora la regola generale
•
ed altro ancora....
Gli indicatori di premesse

perché
come indicato da

poiché
la ragione è che

dato che
per la ragione che

visto che
può essere inferito da

segue da
può essere derivato da

in quanto che
•
in vista del fatto che
29
Gli indicatori di conclusione
pertanto
per questa ragione

quindi
segue che

dunque

così

di conseguenza

conseguentemente /

prova che

•
si può inferire
si conclude che
mostra che
implica che
per questo motivo
30
ATTENZIONE!
•
Quando si analizza un ragionamento, le premesse inespresse
devono essere esplicitate.
•
Questo comporta da parte di chi deve analizzare il
ragionamento che egli ricostruisca l’argomento nella sua
interezza.
Principio di carità
•In
questa opera di ricostruzione occorre rifarsi ad un principio
noto come “principio di carità”, il quale impone all’interprete di
aggiungere quella proposizione “che l’autore del testo
presupporrebbe di fare accettare per vera dai suoi ascoltatori”.
•E’
chiaro, che avremo assolto al meglio il nostro compito se la
conclusione segue naturalmente dalle premesse ricostruite.
Argomenti complessi
•In
un’argomentazione le
premesse o argomenti portati
a sostegno della Tesi vanno
spesso a loro volta
giustificati.
Sotto-ragionamenti
•
Riprendiamo il testo di J. Locke
• Ogni
argomento viene sviluppato
attraverso un ragionamento che lo
giustifica
• In
altre parole abbiamo dei “sottoragionamenti” che stanno dentro il
ragionamento più grande.
•Schematizziamo
testo di Locke ...
la struttura argomentativa del
Sottoargomenti
Sottoargomenti
• Ogni
argomento come si vede è sostenuto da
ulteriori argomenti (sotto-argomenti)
• Possiamo
dire che è la conclusione di un
sotto-ragionamento
Argomentazioni a catena
• Un
ragionamento
semplice è formato
da due o più
premesse e una
conclusione
•...
ma un
ragionamento può
anche essere più
complesso...
La conclusione diventa
la premessa di un
nuovo ragionamentoe
Premessa
Esempio
dunque
Conclusione/Pre
messa
dunque
Premessa
•
In questo ragionamento la conclusione della prima
inferenza fa da premessa (è incatenata) alla
seconda inferenza
•
Le inferenze riultano così concatenate, agganciate le
une alle altre;
•
Anche un’argomentazione può presentare premesse
o argomenti concatenati
•E’ quello
che avviene nella prova
dell’esistenza di Dio di Anselmo d’Aosta....
1. Dio esiste veramente.Adunque, o Signore, che dài la comprensione alla fede, concedimi
di capire, per quanto sai che mi giovi, che tu esisti, come crediamo, e sei quello che
crediamo.Ora crediamo che tu sia qualche cosa di cui nulla può pensarsi più grande. O che
forse non esiste una tale natura, poiché « lo stolto disse in cuor suo: Dio non esiste »? ( ' Ps.,
13, 1 e 52, 1). Ma certo, quel medesimo stolto, quando sente ciò che io dico, e cioè la frase
“qualcosa di cui nulla può pensarsi più grande”, capisce quello che ode; e ciò che egli
capisce è nel suo intelletto, anche se egli non intende che quella cosa esista. Altro infatti è
che una cosa sia nell'intelletto, altro intendere che la cosa sia. Infatti, quando il pittore si
rappresenta ciò che dovrà dipingere, ha nell'intelletto l'opera e ma non intende ancora che
esista quell'opera che egli non ha ancor fatto. Quando invece l'ha già dipinta, non solo l'ha
nell'intelletto, ma intende che l'opera fatta esiste. Anche lo stolto, dunque, deve convincersi
che vi è almeno nell'intelletto una cosa della quale nulla può pensarsi più grande, poiché egli
capisce questa frase quando la ode, e tutto ciò che si capisce è nell'intelletto.Ma,
certamente, ciò di cui non si può pensare il maggiore non può esistere solo nell'intelletto.
Infatti, se esistesse solo nell'intelletto, si potrebbe pensare che esistesse anche nella realtà,
e questo sarebbe più grande. Se dunque ciò di cui non si può pensare il maggiore esiste solo
nell'intelletto, ciò di cui non si può pensare il maggiore è ciò di cui si può pensare il maggiore.
Il che è contraddittorio. Esiste dunque senza dubbio qualche cosa di cui non si può pensare
maggiore è nell'intelletto e nella realtà.
(Anselmo d’Aosta, Prova ontologica dell’esistenza di Dio, dal “Proslogion”)
Dato che
Dato che
Si conclude che
•
Se lo stolto nega che esista “ qualcosa di cui nulla può
pensarsi più grande”, allora capisce questa frase quando
la ode
•
Ciò che si capisce è nell’intelletto
•
Esiste almeno nell’intelletto “qualcosa di cui nulla
può pensarsi più grande”
•
Se questo qualcosa esistesse solo nell’intelletto si
potrebbe pensare che esista anche nella realtà
Dato che
•
Ciò che esiste nella realtà è superiore a ciò che esiste
solo nell’intelletto
Dato che
•
Se ciò di cui non si può pensare il maggiore esiste
solo nell’intelletto, ciò di cui non si può pensare il
maggiore (nell’intelletto) è ciò di cui si può pensare
il maggiore (nella realtà)
Dato che
Dato che
Si conclude che
•
Questo è contraddittorio
•
Ciò di cui non si può pensare il maggiore esiste
nell’intelletto e nella realtà.
Dato che
Si conclude che
Per concludere ...
• Abbiamo visto la struttura dei singoli argomenti
• Abbiamo visto come gli argomenti possano avere una
struttura semplice (una o due premesse e una
conclusione/opinione) o complessa (con uno o più
sottoargomenti)
• Abbiamo, infine, visto le argomentazioni a catena tipiche dei
dialoghi o degli argomenti deduttivi che simulano
dimostrazioni.
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