LA LEZIONE STA PER COMINCIARE....
A cura di: Inf. Rudy Bianchi – Pronto Soccorso Osp. Piario
Che cosa intendiamo per primo soccorso?
Il primo soccorso è quella serie di manovre
che devono essere messe in atto nel minor
tempo possibile per far fronte a delle
situazioni di malessere della persona che
richiedono un intervento tempestivo al fine di
risolverlo velocemente o di limitarne i danni
In ogni situazione in cui lo stato psicofisico della persona non risulta integro
sono 3 i Parametri Vitali che vanno tenuti
in considerazione:
•COSCIENZA
•RESPIRO
•CIRCOLO
COSCIENZA:
RANGE DI NORMALITA’
•Persona sveglia, risponde a tono e correttamente alle nostre domande
•Orientata nello spazio e nel tempo
RESPIRO:
•F.R.: adulto 12-20 atti/min, bambino 20-40.
•Respiro silenzioso, ossia non fischi, sibili o rantoli.
•Cute rosea.
CIRCOLO:
•F.C.: adulto 60~80 bpm, bambino 80~140.
•Polso pieno, ritmico
•P.A.: adulto intorno a 120/80 mm/Hg, bambino >100
•Cute calda, rosea, riempimento capillare <2”
E’ la massima urgenza e va riconosciuto e trattato il
più precocemente possibile attraverso il:
BLS-D
Basic Life Support – Defibrillation
Rianimazione Cardiopolmonare e Defibrillazione
Precoce
Secondo le linee guida ERC/IRC 2010
OBIETTIVI DEL BLSD
RITARDARE I DANNI ANOSSICI CEREBRALI
NEL SOGGETTO IN ARRESTO CARDIACO:
. Non è cosciente
. Non respira
. Non ha circolo
CORREGGERE LA CAUSA DELL’ARRESTO
CARDIACO SE E’ PRESENTE UN RITMO
DEFIBRILLABILE
B
L
S
D
DANNO ANOSSICO CEREBRALE
•INIZIA DOPO CIRCA 4 – 6 MINUTI DI ASSENZA DI
CIRCOLO
•DOPO CIRCA 10 MINUTI SI HANNO LESIONI
CEREBRALI IRREVERSIBILI
(IN ASSENZA DI RCP)
TEMPO DI ARRESTO E SOPRAVVIVENZA
% sopravvivenza
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
10% circa per
minuto trascorso
(in assenza di RCP)
la probabilità di
successo della
defibrillazione
diminuisce
rapidamente nel
tempo
la RCP immediata
praticata dagli astanti
può raddoppiare o
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1011 triplicare la
tempo
sopravvivenza
LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
RICONOSCIMENTO
RCP
DEFIBRILLAZIONE SOCCORSO
AVANZATO
E ALLARME
PRECOCE
PRECOCE
PRECOCE
PRECOCI
BASIC LIFE SUPPORT -D
Nella Rianimazione Cardiopolmonare ogni azione
deve essere preceduta da una attenta valutazione
(manovre invasive)
coscienza
azione A
(Airway)
(libera vie aeree)
respiro, polso e
altri segni di vita
(Breathing and
Circulation)
azioni B e C
(CTE e
ventilazioni)
ritmo
azione D
(DAE)
(defibrillazione)
A
CHIAMA AIUTO
APRI LE VIE AEREE
non cosciente
B-C
non respira, nessun segno di vita
CHIAMA 112
CONFERMA L’ARRESTO
CARDIACO
RCP fino all’arrivo
dei mezzi di
soccorso
negli adulti spesso causata dal cibo
abitualmente testimoniata
•OSTRUZIONE PARZIALE
dispnea, tosse, possibili sibili inspiratori
•OSTRUZIONE COMPLETA
- impossibilità a parlare, respirare, tossire
- segnale universale di soffocamento (mani alla gola)
- rapida cianosi
- possibile perdita di coscienza
SOGGETTO COSCIENTE
Se l’ostruzione è parziale incoraggia la vittima a
tossire Non fare altro
Se la vittima diventa debole, smette di
tossire o di respirare:
dai fino a 5 colpi dorsali fra le scapole
 se i colpi non hanno effetto manovra di
Heimlich (compressioni addominali) in piedi
 chiama Infermiere e/o medico
 continua alternando 5 colpi dorsali
e 5 compressioni addominali

SOGGETTO CHE HA PERSO COSCIENZA
 accompagna con cautela il soggetto fino a terra
 controlla il cavo orale e rimuovi corpi estranei
solo se visibili
 chiama 112
 inizia Compressioni Toraciche esterne
indipendentemente dalla presenza di circolo fino
all’arrivo dei soccorsi o fino all’espulsione del C.E.
o alla ripresa di un’attività respiratoria autonoma
E’ un evento caratterizzato da una improvvisa
perdita di coscienza.
La causa generalmente è uno scarso afflusso di
sangue al cervello.
L'insorgenza di segni premonitori (vertigini, nausea,
offuscamento del visus...) non seguiti da perdita di
coscienza si definisce Episodio Presincopale
CAUSE: emotività, dolore, ipoglicemia, emorragia
cerebrale, embolia o trombosi cerebrale (Ictus)…
COSCIENZA: Non rispondente a nessun tipo di stimolo o
soporoso, obnubilato
RESPIRO: Presente e valido ma anche rallentato e
rumoroso (chiusura vie aeree)
CIRCOLO: Generalmente Ipotensione e Bradicardia con
polso flebile o non percepibile a livello periferico
PRIMO SOCCORSO:
Valutare Coscienza-Respiro-Circolo.
Posizionare supino, sollevare le gambe (posizione antishock) e
iperestendere la testa (apertura vie aeree).
Se non ripresa della coscienza entro 1’
allertare 112
E’ una temporanea alterazione degli impulsi
elettrici a livello cerebrale
CAUSE: epilessia, assenza di terapia in soggetto epilettico,
nei bambini fino a tre anni febbre elevata, disidratazione,
di origine tossica (abuso di droghe ecc), spiccata
ipoglicemia, tumore cerebrale, precedente trauma cranico
importante…
PRESENTAZIONE CLASSICA
Fase tonica – irrigidimento del paziente che può andare in
arresto respiratorio, può mordersi la lingua, può rilasciare gli
sfinteri
Fase Clonica – fase convulsiva con scuotimenti muscolari in
cui può presentarsi cianosi e bava alla bocca
Fase Postcritica – cessano le convulsioni e il paziente può
riprendere coscienza subito o dopo ore con presenza di
cefalea e sopore
Le crisi, salvo casi eccezionali, si risolvono autonomamente dopo 2~4’
COSCIENZA: Dal soporoso all’incosciente a seconda della gravità
della crisi e della fase
RESPIRO: Assente durante la fase tonico e clonica con progressiva
cianosi
CIRCOLO: Presente con tachicardia e ipertensione temporanea
durante la crisi
PRIMO SOCCORSO:
•Far allertare 112
•Adagiare il paziente supino
•Slacciare indumenti stretti
•Allontanare gli oggetti che potrebbero ferirlo
•Proteggerlo dalle possibili lesioni ma non contenerlo
•Terminata la crisi valutare Coscienza –Respiro-Circolo
ATTENZIONE!!! Non forzare l’apertura della bocca se la lingua
non è rimasta tra i denti
SINDROME CORONARICA ACUTA
E’ un dolore toracico dovuto ad un restringimento
dei vasi coronarici: le coronarie restringendosi
provocano una diminuizione dell’apporto di sangue al
cuore con conseguente sofferenza dei tessuti
(ischemia).
I.M.A (Infarto Miocardico Acuto)
Se un’arteria (coronaria) si chiude, e la
sofferenza si prolunga, un certo numero
di cellule del cuore può morire causando
dei danni tissutali permanenti al muscolo
cardiaco e con un serio e imminente
rischio di vita.
•DOLORE TORACICO continuo
•Dolore spesso riferito anche
alle spalle, al collo ed al
braccio sinistro
•Persona agitata ed ansiosa
•Può essere presente
difficoltà di respiro
•Può essere presente un polso
irregolare
PALLORE
SUDORAZIONE
STANCHEZZA
ANGOSCIA
NAUSEA-VOMITO
PRIMO SOCCORSO:
•Valutare Coscienza-Respiro-Circolo
•Allertare 112
•Cercare di tranquillizzare il soggetto
•Allentare abiti stretti
•Assicurare una posizione semiseduta
•Controllare le funzioni vitali.
•Se perdita di coscienza garantire pervietà vie aeree, valutare
respiro e circolo ed agire di conseguenza
NOTA BENE
Spesso quella che dalla descrizione appare come una
sofferenza cardiaca in verità è un semplice dolore
toracico dovuto a cause diverse, ciò non toglie che in
mancanza di accertamenti specifici non si possa
escludere una compromissione cardiaca.
I traumatismi sono eventi molto frequenti nella vita privata ma
anche in ambiente lavorativo, rientrano in questa categoria sia i
piccoli traumi che i traumi maggiori
Spesso però è più importante ciò che non si fa
rispetto alle manovre che si mettono in atto.
PRIMO SOCCORSO:
Di fronte ad un Trauma Maggiore è di fondamentale importanza
una valutazione dei Parametri Vitali prima di occuparsi degli
specifici danni dell'apparato osteo-muscolare o tegumentario
L'applicazione di un'energia esterna
concentrata spesso su un area ristretta del
corpo umano può portare a svariati tipi di danni:
da una semplice contusione fino a danni più
importanti ai tessuti ossei (fratture, lussazioni),
muscolari (ferite, lacerazioni, rotture...),
vascolari (ematomi, emorragie) o cutanei
(abrasioni, ferite).
CONTUSIONE: è la conseguenza più leggera di un
traumatismo. In genere provoca un dolore temporaneo,
che può protrarsi se la stessa ha provocato lesioni
microvascolari che producono tumefazioni e ematomi
ingenerando segni infiammatori dei tessuti circostanti. Su
contusioni importanti non è possibile escludere a priori
presenza di fratture in assenza di un esame radiologico.
COSA FARE?
Immobilizzazione, applicazione di ghiaccio. Se persistenza
di dolore o difficoltà alla mobilizzazione consultare un
medico.
ABRASIONE: è l'asportazione degli strati superficiali
della cute a causa di attriti con superfici ruvide.
COSA FARE? Detersione e disinfezione, quindi
copertura con garze non AD e medicazione sterile
FERITE: è la “soluzione di continuità” della cute attraverso i
suoi strati. L'incisione può essere causata da oggetti taglienti
e quindi essere netta, ma può anche essere la conseguenza di
una contusione (Ferita Lacero Contusa) e quindi avere i
margini sfrangiati, irregolari, tumefatti con accompagnamento
di abrasioni circostanti.
COSA FARE?
Detersione, disinfezione e copertura (se necessario
compressiva) con garze sterili. Valutazione medica o in PS per
eventuale sutura.
DISTORSIONI: si produce quando l'energia subita su
un'articolazione provoca l'uscita temporanea di un segmento
osseo dalla sua normale sede articolare. A seconda dell'entità
dello spostamento si possono produrre danni (lacerazioni,
rotture) a capsule articolari, legamenti, tendini...In genere si ha
dolore violento con impossibilità al movimento e possibile
tumefazione dell'articolazione.
COSA FARE? Immobilizzazione, ghiaccio e non carico.
Valutazione medica o in P.S. se segni infiammatori importanti.
LUSSAZIONI: è la fuoriuscita di un moncone osseo dalla
sua naturale sede articolare. Si accompagna a danni più o
meno importanti alla capsula articolare, legamenti, ecc. Il
dolore è violento, permane fino alla riduzione della
lussazione ed aumenta ad ogni tentativo di
mobilizzazione.
COSA FARE? Immobilizzazione, in genere lo stesso
soggetto si blocca nella posizione per lui meno dolorosa.
Una leggera trazione spesso è di sollievo. E' necessaria
una valutazione in P.S.
EMORRAGIE: la fuoriuscita di sangue di natura venosa,
arteriosa o mista causata da una ferita che è arrivata a
lesionare strutture vascolari.
COSA FARE?
Nella stragrande maggioranza dei casi l'unica manovra
consigliata e più che sufficiente per tamponare è la
pressione diretta con un bendaggio compressivo sulla
foce emorragica. Necessaria una valutazione in PS per
una revisione della ferita.
EPISTASSI: è l'uscita di sangue dalle narici dovuta ad una
rottura di un piccolo vaso sanguigno della mucosa nasale. Può
essere dovuta a traumatismi ma anche a puntate ipertensive,
fragilità capillare congenita associata a riniti...
COSA FARE? Tenere ben schiacciato il naso per qualche minuto
con pollice e indice posizionati sui tessuti molli delle narici,
mantenere il capo in posizione neutra e apporre ghiaccio sulla
fronte. Se l'emorragia non dovesse arrestarsi recarsi in P.S.
Da utilizzare qualora si dovesse temporaneamente abbandonare
per forza di cose un soggetto:
•Incosciente
•Con respiro e circolo presenti
•Non traumatico
Permette di garantire la pervietà delle vie aeree in una
posizione stabile e sicura.
DUBBI?
PERPLESSITA'?
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COSA FARE?