UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di Laurea in Infermieristica – Sede Reggio Emilia
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PREVENZIONE DELL’ HIV :
INDAGINE TRA GLI ADOLESCENTI
DELLE DISCOTECHE REGGIANE
Relatore
Chiar.mo Prof. MARCO VINCETI
Studente
MONICA PRANDINI
-----------------------------------------------------------------------------------------------Anno Accademico 2006/2007
SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA:
LA SITUAZIONE ITALIANA OGGI
•56 MILA PERSONE COLPITE E 34 MILA I MORTI AL
31/12/2005
•NUMERO DI NUOVE INFEZIONI IN AUMENTO , EMILIA
ROMAGNA AL SECONDO POSTO TRA LE REGIONI ITALIANE
•SOGGETTI PIU’ COLPITI: GIOVANI, ETEROSESSUALI, UN
CASO SU DUE DONNA
•MODALITA’ DI CONTAGIO PIU’ FREQUENTE:
RAPPORTO SESSUALE
OBIETTIVI DELL’ INDAGINE
• SCOPRIRE IL LIVELLO DI INFORMAZIONE DEI GIOVANI
SULL’ ARGOMENTO HIV / AIDS
•ANALIZZARE I FATTORI DI RISCHIO, CON PARTICOLARE
RIFERIMENTO AI COMPORTAMENTI SESSUALI, DEI
GIOVANI CHE FREQUENTANO LE DISCOTECHE
• INDIVIDUARE NUOVI METODI PER FARE
INFORMAZIONE E PREVENZIONE TRA GLI ADOLESCENTI;
L’ INFERMIERE PROMOTORE DELLA SALUTE
METODOLOGIA DELLO STUDIO
CAMPIONE
108 GIOVANI, TRA I 15 E I 26 ANNI (70 MASCHI E 38
FEMMINE), TUTTI FREQUENTANTI LE DISCOTECHE DELLA
CITTA’ DI REGGIO EMILIA
LUOGHI DI SVOLGIMENTO DELL’INDAGINE
DISCOTECHE: MAFFIA, ITALGHISA, TUNNEL,
LOS ANGELES, ADRENALINE
In collaborazione con Progetto UP (Unità di Prevenzione)
STRUMENTO
SOMMINISTRAZIONE DI UN QUESTIONARIO ANONIMO
COMPOSTO DA 41 DOMANDE A RISPOSTA CHIUSA O BREVE
PERIODO di SVOLGIMENTO: MARZO-AGOSTO 2007
RISULTATI DELL’INDAGINE
Autopercezione del livello di informazione
dei giovani sull’argomento AIDS
elevato 8.6%
nullo 1.9%
scarso 18.3%
buono 71.2%
Il 71 % del campione crede di avere un buon livello di
informazione (conoscenza PERCEPITA), mentre in realtà
solo il 9,3% ha risposto correttamente alla domanda che
provava la loro REALE conoscenza, ovvero:
“Quali sono le categorie di persone che devono ritenersi a
rischio nel contrarre il virus dell’HIV?”
Ha risposto correttamente chi indicava tutte le alternative
proposte dalla risposta (chi ha rapporti sessuali non
protetti, gay, lesbiche, tossicodipendenti, eterosessuali,
bisessuali, amici e familiari di persone affette da HIV e
persone che lavorano a contatto con esse), e non solo
alcune di esse.
Partner sessuali dichiarati, avuti nell’arco della propria
vita
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0
1
2
3
4
5 o più
Negli ultimi 12 mesi, i giovani intervistati hanno avuto in
media rapporti sessuali con 2 partner differenti
Il 54,4 % del campione dichiara di avere avuto negli
ultimi 2 anni rapporti occasionali (ovvero con persone
conosciute da meno di una settimana)
Percentuale d’uso del preservativo durante i rapporti
occasionali:
16,2% mai
41,9% sempre
41,9% a volte
• Il 40% degli intervistati crede che il preservativo basti a proteggersi in
maniera TOTALE dal virus HIV, anche durante rapporti sessuali con
partner sieropositivi
• Il 52% non avverte il pericolo di infettarsi di AIDS, ovvero non crede di
essere a rischio, pur non proteggendosi in maniera adeguata e non
prendendo le dovute precauzioni
• Percentuale della frequenza con cui il campione si informa sullo stato
di sieropositività del/della partner prima di un rapporto sessuale:
50
40
30
20
10
0
mai
raramente
spesso
sempre
Quando si trovano in discoteca:
• Il 59% dei giovani intervistati dice di bere SEMPRE alcolici
• Il 78% fa uso di sostanze stupefacenti
Tutti questi dichiarano di riscontrare alterazioni nelle proprie
abitudini sessuali quando si trovano sotto l’effetto di alcool o
droghe:
• Disinibizione (46%)
• Prestazioni negative (17%)
• Prestazioni migliori (17%)
• Variazioni di prestazione (11%)
• Violenza (4%)
• Assenza di controllo (2%)
• Noncuranza verso i rischi (2%)
Differenze tra uomini e donne riscontrate dalla elaborazione
dei dati ricavati dai questionari
Comportamenti attuati :
Maschi
Rapporti Occasionali saltuari
52%
31%
Rapporti Occasionali frequenti
15%
3%
Uso del Preservativo SEMPRE nei rapporti occasionali
39%
54%
Consumo di stupefacenti in discoteca
83%
69%
Consumo di alcolici (sempre) in discoteca
64%
50%
Opinioni/Credenze:
Maschi
Femmine
Femmine
Preservativo = Protezione totale
42%
35%
“Mi sento a rischio di contagio con HIV”
37%
16%
La maggior parte degli adolescenti, nell’ultima parte
del questionario, alle domande riguardanti il loro
interesse personale sugli argomenti trattati
risponde di essere abbastanza interessato, e di
sentire il bisogno di maggiori informazioni, ma molti
non sanno a chi potrebbero rivolgersi o dove
potrebbero fare un test HIV (solo 22 persone su 108
lo ha fatto almeno una volta nella vita)
Gli intervistati dichiarano inoltre che, se ci fossero
figure sanitarie (quale l’infermiere) disponibili nel
diffondere informazioni e fare prevenzione, non si
sentirebbero a disagio o in imbarazzo nel rivolgersi a
loro
CONCLUSIONI
Rischio di infezione tra gli adolescenti elevato per:
• Comportamenti sessuali rischiosi molto diffusi
• Tendenza a un sempre più precoce inizio dell’attività
sessuale con relativo aumento del numero dei partner
sessuali diversi nel corso della vita
• Carenza evidente di informazioni e di conoscenze relative
all’AIDS e ai meccanismi di trasmissione
• Abbondanza di luoghi comuni e informazioni distorte
• Negazione del problema, senso di estraneità o
invulnerabilità
• Atteggiamento di fatalismo o sfida verso il pericolo (anche
per quanto concerne l’uso di alcool e droghe)
L’INFERMIERE E IL COUNSELLING: STRUMENTO
INDISPENSABILE NELLA PREVENZIONE
DELL’INFEZIONE DA HIV TRA GLI ADOLESCENTI
• Valutare livello e percezione dei rischi e risorse
utilizzabili per il cambiamento
• Fornire informazioni generali e specifiche
• Insegnare abilità specifiche e utilizzo pratico delle
risorse preventive
• Motivare
• Fornire supporto: creare un rapporto di fiducia,
modulare i livelli emozionali, supportare e potenziare
le risorse, rinforzare e mantenere comportamenti
corretti
NUOVE PROSPETTIVE PER GLI INTERVENTI DI
PREVENZIONE:
• L’infermiere a diretto contatto con i giovani, nei luoghi
dove essi vivono, con modalità e metodologie innovative
• L’infermiere come promotore della salute, anche al
di fuori dell’ambito ospedaliero e ambulatoriale, per
abbattere le barriere che spesso si creano tra personale
sanitario e popolazione
• Ampia diffusione di dati e informazioni per contrastare
un’epidemia che continua a rappresentare un importante
problema di sanità pubblica
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