A voce o per iscritto i nostri
saluti li inviamo a chi ci sta
particolarmente a cuore.
Si scrive più volentieri quando
si è in vacanza oppure è in vista
una ricorrenza festosa.
Sembra quasi che le telefonate, ormai
divenute ossessivamente incombenti,
abbiano perso la gradevolezza d’un tempo.
Per questa volta l’occasione me la sono
inventata io… e spero che il mio saluto ti
giunga oltremodo gradito e rasserenante.
Attorno a noi è un continuo
rincorrersi di garbati saluti:
“buon giorno”, “buona sera”,
“auguri”… Ma c’è qualcosa di
formale, di abitudinario, in
tutto questo.
In altre culture – come peraltro da
noi in un passato non troppo
lontano - si saluta diversamente:
Salam! Shalom! Dio ti benedica!
Si augura il bene
invocando protezione
dall’alto. È come
volersi prendere
cura di quella persona,
farle capire che non
ti è indifferente, quasi
il desiderio di
giungere al cuore
del suo destino.
Il saluto più gradito è sempre
quello che arriva in qualche
modo inatteso.
Qualcuno ha pensato a te!
Nessuna occasione particolare,
tantomeno un’ombra
d’interesse.
Fanno bene al cuore simili
sorprese, piccole luci che
s’accendono per un attimo ai
margini del tuo cammino e
t’accompagnano un po’.
Se sono io oggi a salutarti, mi
devi credere: per me conti
davvero!
Non è la lontananza a fare inaridire i
sentimenti veri. “Lontano dagli occhi,
lontano dal cuore”: questo detto infelice
non vale per me, come non vale per te.
Un sorriso dell’anima, un’emozione
riportata in vita, travalicano spazi infiniti,
resistono alla ruggine del tempo. Il mio
saluto ti giunga come fresca carezza al cuore.
Io sento la tua presenza, tu senti la mia.
Il tuo bene è il mio… il nostro bene fa bene al
mondo.
Qualcosa di raro e prezioso ti è
capitato tra i messaggi.
Per quanta distanza separi due
persone, il tenue bagliore di
un’affabilità riesce a risvegliare i
colori dell’alba sull’orizzonte
d’una giornata: promessa fragile
ma non vana se ne avrai cura.
E anch’io, mentre ti faccio questo
piccolo dono, ne ricevo un sicuro
beneficio.
Il pensarti m’arricchisce, mi
scuote, mi fa gustare il refrigerio
della fraterna amicizia.
Può essere emozionante ricevere
all’improvviso un segnale di vita da
una persona dalla quale non te
l’aspetti… Qualcuno con cui hai
lavorato bene; un’amica di scuola
con la quale condividesti deliziosi
intervalli di libertà; o semplicemente
un vicino di casa, sempre disponibile
a darti una mano… una compagna
di viaggio nella ricerca spirituale… o
una persona incontrata casualmente
sui tuoi passi… un angelo che ti
cammina a fianco… in modo
silenzioso e discreto…
È come un richiamo, e
diventa possibile rinverdire
felici memorie. Fa piacere
rispolverare un bel ricordo
o un momento della vita
condivisa…
Abbiamo tutti un profondo
bisogno di sapere che non
siamo dimenticati.
E quando – da chissà dove,
da chissà chi- ci giunge un
amichevole cenno di
attenzione, avvertiamo subito
un benefico sollievo
nell’avanzare monotono o
faticoso del nostro esistere.
Questo il senso del mio
rendermi presente a te proprio
in questo momento.
Se poi tu vorrai ricambiarmi
la squisitezza risulterà
perfettamente condivisa.
Elaborazione: dal testo: Un cordiale saluto
di Barbara Wedekind
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Un cordiale saluto