Il romanico pisano è lo stile architettonico romanico tipico di Pisa e di una
vasta area di influenza al tempo in cui era una potente Repubblica
Marinara (XI-XIII secolo).
La cultura del romanico pisano si formò nei cantieri di Piazza del Duomo e
da lì si irradiò ad altri progetti cittadini, ai territori controllati dalla
Repubblica di Pisa ed alla Toscana.
Campo dei Miracoli
Battistero di San
Giovanni
Duomo di Santa
Maria Assunta
Torre Pendente
Camposanto
Monumentale
Il Duomo di Pisa è stato
iniziato da Buscheto nel
1063
e concluso da
Rainaldo e Guglielmo nel
XII secolo.
E’ situato nel Campo dei
Miracoli, che comprende
inoltre altri importanti
edifici:
il battistero, iniziato dal
Diotisalvi nel 1153
la Torre Pendente, eretta
da Bonanno intorno al
1174
XI-XII secolo
•
La pianta è a croce
latina.
•
Presenta cinque
navate sul braccio
verticale e tre nel
transetto.
•
Nella zona di
intersezione tra il
transetto e la navata
centrale è collocata
una cupola a pianta
ellittica.
•
La parte superiore della
facciata è suddivisa in
quattro ordini di loggette
sovrapposte (colonnette
sormontate da arcatelle a
tutto sesto).
•
La parte inferiore invece
presenta quattro
arcatelle cieche decorate
a losanghe (figure a
forma di rombo) che si
alternano ai tre portali.
•
La copertura è lignea e
senza la suddivisione in
campate.
•
Sono presenti alte
colonne sormontate da
archi a tutto sesto.
•
Gli unici pilastri del
Duomo compongono,
insieme alle colonnine,
le bifore dei matronei.

La decorazione interna ed esterna del Duomo di Pisa è a fasce
bicrome, alternate dal bianco e dal grigio, con intarsi e incrostazioni
nelle pareti e nel pavimento. La decorazione non annulla la
spazialità interna che,pur fluida e colorata, mantiene i caratteri del
Romanico. La luce concorre a scolpire e squadrare i volumi.
La facciata di San Miniato è uno dei
capolavori dell'architettura romanica
SAN
fiorentina, ispirata a un classicismo
solido e geometrico ripreso dalle tarsie
marmoree degli edifici monumentali
romani. Venne iniziata nell'XI secolo ed
è divisa in due fasce principali: quella
inferiore è caratterizzata da cinque archi
a tutto sesto sorretti da colonne
in serpentino verde con basi e capitelli
corinzi in marmo bianco, richiamo alle
prime basiliche paleocristiane a
cinque navate (in realtà la chiesa
fiorentina di navate ne ha solo tre); la
parte superiore mette in evidenza la
vera geometria della chiesa, con le due
falde simmetriche delle navate laterali ci
fanno percepire la presenza delle
tre navate. I due frontoni simmetrici delle
navate laterali sono decorati con una
bicromia di marmo bianco e serpentino
verde di Prato, che tramite forme
geometriche ricostruiscono l'opus
reticulatum romano.
MINIATO AL MONTE -FIRENZE
SAN MINIATO AL
MONTE_ FIRENZE
SAN MINIATO
AL MONTEFIRENZEFACCIATA
La parte centrale del
secondo livello della
facciata è
caratterizzata da
un pronao tetrastilo
sorretto da
quattro pilastri, che
la dividono in tre
parti.
Basilica di San Miniato
al Monte
– Consacrata nel 1018 e
ampliata e decorata nel
XII sec.
– La facciata è l’elemento
caratterizzante della
composizione:
realizzata in marmo
policromo (di Carrara e
serpentino);
falso portico “disegnato”
da archi e semicolonne.
La fascia superiore è
stata terminata tra il XII e
il XIII sec.:
– è retta da lesene
corinzie;
– è conclusa da un
timpano di ispirazione
classica.
Particolare del
pulpito- XIII sec.
Pianta e sezione
SAN MINIATO AL MONTE-FIRENZE-FACCIATA
13
L'interno della chiesa è
alquanto inusuale,
col presbiterio e
il coro rialzati su una
piattaforma sopra la grande
cripta, ed è cambiato di
poco dalla prima
costruzione dell'edificio. Si
accede alla parte superiore
da due scalinate laterali,
che sono in collegamento
con le due navate laterali,
mentre dalla navata
centrale, dietro l'altare
inferiore, si diparte la più
breve scalinata per
discendere alla cripta. Un
arcone decorato da tarsie
marmoree si erge al centro
della navata (all'altezza
delle scalinate) e richiama
quello retrostante
dell'abside, nelle stesse
forme.
INTERNO
SAN
MINIATO AL
MONTE- FI
Interno visto
dall’altare.
La cripta, la parte più antica della chiesa
(XI secolo), è sormontata dall'altare
maggiore che si suppone contenga le
ossa di San Miniato (sebbene ci sia
prova che queste fossero già state
portate a Metz prima che la chiesa fosse
costruita). Lunga quanto il presbiterio, vi
si accede tramite cinque archi che
portano a tre rampe di scale
corrispondenti rispettivamente alle
navate della chiesa. L'altezza varia dai 4
ai 4,5 metri. Sul soffitto sono
presenti volte a crociera che poggiano su
trentotto colonne che, a loro volta,
suddividono la cripta in tre navate centrali
e quattro laterali.
Le colonne e i capitelli sono di fattura e
materiali diversi (marmo scanalato,
marmo liscio, pietra serena, cotto); sui
capitelli è ancora presente traccia della
doratura effettuata nel 1342 da Taddeo
Gaddi
LA CRIPTA
RICAPITOLANDO
ROMANICO:
COSA E QUANDO
Produzione artistica sviluppatasi tra l’ XI e il XII
sec., con caratteri riconoscibili e simili in
architettura, pittura e scultura
ROMANICO : DOVE
In un’ampia area geografica cha va dalla Spagna alla
Francia, dall’Italia alla Germania, dall’Inghilterra
alla Scandinavia
ROMANICO : CARATTERISTICHE
 Trova le proprie radici nelle nuove condizioni
socio-economiche dell’Europa, al progredire del
sistema Feudale in quello Comunale e alla riforma
degli ordini religiosi
 Richiamo alla tradizione classica romana
 Materiali, tecniche e caratteristiche diverse a
seconda dell’area geografica
 Corrispondenza del costruito all’ambiente naturale
 Rinnovamento delle tecniche costruttive
 Forme poderose e robuste
 Circolazione delle maestranze
Il termine
“Romanico” fu
coniato agli inizi
dell’800 da
medioevalisti
francesi per definire
l’arte dell’XI e XII
sec., che per molti
aspetti faceva ancora
riferimento all’arte
romana e che si
metteva in relazione
con la lingua e la
letteratura romanze
 L’architettura è il linguaggio artistico che
maggiormente si sviluppa nel periodo Romanico, la
pittura e la scultura servivano per il suo
completamento
 Lo sviluppo dell’architettura è strettamente
connesso al rifiorire delle città e al fermento religioso
che interessò il Basso Medioevo.
 Nelle città e nei borghi sorgevano edifici civili e
religiosi, mentre le campagne si arricchivano di
abbazie e pievi (chiese rurali).
 Si riprendono le tecniche costruttive del passato ma
si sviluppano con originalità per renderle funzionali
alla costruzione di edifici grandiosi.
 Gli edifici in cui si evidenzia maggiormente l’abilità
e l’inventiva di architetti e maestranze romaniche
sono gli edifici religiosi (chiese, cattedrali, abbazie)
 I committenti di queste nuove costruzioni erano
solitamente autorità ecclesiastiche coadiuvate da
nobili e borghesi. Chi non poteva intervenire
economicamente collaborava con la manovalanza.
 Cattedrali, Chiese, Monasteri, Abbazie ……
ARTE
ROMANICA
I LINGUAGGI
DELL’ARTE
ARCHITETTURA
CHIESE E CATTEDRALI
 Centro
della
vita
cittadina
 Struttura complessa
sia in pianta che in
alzato (articolazione in
diversi livelli: cripta,
navate, presbiterio)
 Pianta a croce latina
con tre navate divise da
pilastri a fascio uniti da
archi a tutto sesto e
sormontati da capitelli
decorati con sculture
 Copertura con volte a
crociera rinforzate da
costoloni
(lo
spazio
coperto da ogni volta è
chiamato campata)
 All’incrocio tra navate
e transetto si eleva il
tiburio sul quale poggia
la cupola.
 Non mostra grosse novità nei modi, negli stili e nei
caratteri, rispetto all’arte bizantina della quale
riprende la presentazione frontale dei corpi privi di
volume, la prevalenza degli andamenti lineari e
l’assenza di profondità. Unici elementi di distacco si
riscontrano nella resa del movimento e delle
espressioni.
 Utilizzata soprattutto per la decorazione delle
piccole chiese di campagna (pareti, volte, absidi).
 La tecnica utilizzate era quella dell’affresco,
soggetto al deterioramento e alla cancellazione, causa
della scarsità di esempi giunti fino a noi.
I soggetti erano solitamente religiosi, (Cristo in
Maestà o Madonna col Bambino). Si comincia anche ad
usare la pittura sul legno in modo particolare le croci
dipinte.
ARTE
ROMANICA
I LINGUAGGI
DELL’ARTE
PITTURA
Ciclo di affreschi della
chiesa di San Michele
Arcangelo Sant’Angelo in
Formis (Capua)
Duomo di Piove di Sacco
dedicato a San Martino.
La sua fondazione si fa risalire
al secolo X, successivamente
ricostruito nel 1090-1100, e poi ancora
nel 1403, e fu rifatto in forme
neoromaniche e neogotiche su
progetto dell'ingegner Francesco
Gasparini tra il 1893 e il 1903. Molte
opere importanti ornano l'interno del
duomo, una di queste è la pala
della Madonna del
Carmelo di Giambattista Tiepolo, poi
troviamo l'altare del Santissimo
Sacramento, opera di Jacopo
Sansovino datata circa 1554. In
sagrestia è collocato un altro quadro
di Giambattista Tiepolo San Francesco
da Paola.
Foto storica del Duomo (1900-1950)
Madonna con Bambino ed i SS. Caterina
d'Alessandria, Arcangelo Michele: la
Madonna del Carmine.
Autore: Giovan Battista Tiepolo(16961770)
Olio su Tela
262x128cm
Chiesa: Duomo-Piove di Sacco-(PD)
A sinistra, rispetto all’osservatore, dell’abside del
Duomo di Piove di Sacco troviamo uno dei pezzi più
antichi della chiesa: l’altare del SS. Sacramento.
L’opera è da attribuirsi a Jacopo Sansovino, celebre
architetto e intarsiatore dell’epoca, che nel 1554
realizzò un piccolo gioiello all’interno del Duomo. La
struttura si rifà ai moduli classici di colonnato con
trabeazione: nel timpano spicca l’immagine di Dio
Padre ritratto a mezzo busto con le braccia allargate in
un segno benedicente. Alle estremità della trabeazione
troviamo l’angelo Gabriele, sulla sinistra, e la Vergine,
sulla destra, ritratti nel contesto dell’Annunciazione
narrata dal Vangelo di Luca. Quattro colonnine in stile
corinzio scandiscono lo spazio sottostante: ai lati del
tabernacolo sono state realizzate due piccole nicchie
nelle quali trovano posto le statue di Giovanni Battista,
a sinistra, e Giovanni Evangelista, a destra;
Si tratta di una prova di maestria di questo abile
intarsiatore cinquecentesco nella quale i marmi
policromi si incastrano in un prezioso gioco di
riflessioni e armonie cromatiche.
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romanico pisano