Combined Heat & Power Prospettive tecnologiche di cogenerazione di bioenergia in agricoltura 1a parte Reggio Emilia, 12 Ottobre 2007 Ing. Claudio Zini, ENEA, Laboratorio sulle Energie CHP - Sommario - Cosa è il CHP e perché si ricorre al CHP - Tecnologie CHP consolidate - Parametri di riferimento e normative - Valutazioni energetiche - Campi di applicazione ottimali nel settore delle FER - Casi tipici di applicazioni con il ricorso alle FER - Evoluzioni tecnologiche nel breve termine Cosa è il CHP ? “… sistema integrato che converte l’energia primaria di una qualsivoglia fonte di energia nella produzione congiunta di energia elettrica e di energia termica (calore)… conseguendo un risparmio di energia primaria ed un beneficio ambientale rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e termica ….” Definizione dalla Delibera AEEG n. 42/02 19 marzo 2002 Cosa è il CHP ? Il sistema comprende diversi componenti: un motore primario, un generatore, un recuperatore di calore, interconnessioni elettriche, etc. Il motore primario è il componente che caratterizza la tipologia del sistema. Si possono avere impianti che utilizzano: • Motori alternativi • Turbine a gas • Turbine a vapore • Celle a combustibile Perché il CHP ? VANTAGGI • Economico: grazie alla miglior efficienza d’impianto si sfrutta meglio l’energia contenuta nel combustibile, consumando meno. Ulteriore risparmio è legato alla produzione localizzata dell’energia • Ambientale: minor consumo di combustibile implica minor emissioni nocive nell’ambiente • Finanziario: la cogenerazione è considerata una fonte di energia assimilabile alle fonti alternative (sole, vento, geotermia) e gode quindi di incentivi e facilitazioni previsti dalla legge Perché il CHP ? LIMITI • Necessità di corrispondenza tra produzione e domanda sia per l’energia elettrica che termica • Affinché si realizzi una convenienza economica per l’impianto le utenze termiche ed elettriche devono trovarsi nelle vicinanze del sistema di generazione • Maggiori costi di impianto rispetto ai sistemi tradizionali imputabili alla complessità degli impianti cogenerativi Perché il CHP ? L’idea di cogenerazione è insita nel Secondo Principio della Termodinamica • Un generico ciclo termodinamico destinato a convertire calore in lavoro meccanico deve necessariamente scaricare una parte del calore introdotto nel ciclo • Nelle tecnologie concretamente realizzabili e utilizzate, la frazione di calore scartato è quasi sempre maggiore della frazione convertita in lavoro meccanico • L’energia termica è una forma di energia ampiamente richiesta in ambiente industriale e civile • Il processo di cogenerazione porta ad un più razionale uso dell’energia primaria rispetto ai processi che producono separatamente le due forme di energia Perché il CHP ? CHP Vs SHP Gli impianti che producono separatamente energia elettrica e calore sono definiti, in questa nuova ottica: SHP: Separated Heat and Power Un confronto di massima tra le due soluzioni impiantistiche aiuta a valutare i vantaggi della generazione combinata (CHP) rispetto alla generazione separata (SHP) di energia CHP Vs SHP SHP: Separated Heat and Power Energia elettrica Energia chimica mcHi ηc Calore Q Inquinamento chimico ηt Lavoro L Inquinamento termico ηm Perdite meccaniche Energia termica Energia chimica mcHi ηc Calore Q Inquinamento chimico ηt Inquinamento termico Calore utile Lavoro utile Le CHP Vs SHP CHP: Combined Heat and Power Produzione combinata di Energia elettrica ed Energia Termica Energia chimica mcHi ηc Calore Q ηt Lavoro L ηm Perdite meccaniche Inquinamento chimico Calore utile Lavoro utile Le CHP Vs SHP Schema esemplificativo dei bilanci energetici comparati Fonte: Tina Kaarsberg e Joseph Roop, “Combined Heat and Power: How Much Carbon and Energy Can it Save for Manifacturers?” CHP Vs SHP Diagramma comparato delle efficienze (Si assume del 40% l’efficienza del generatore elettrico e dell’80% il generatore termico) Fonte: EPA CHP Vs SHP Si prenda ad esempio un sistema che richiede contemporaneamente: 60 Unità di Energia Elettrica + 100 Unità di Energia Termica e si ipotizzino i seguenti rendimenti: 40 % nella produzione Elettrica, 80% in quella Termica Il bilancio energetico, nel caso di produzione separata, diventa: Energia Energia utilizzabile Efficienza Energia primaria Elettrica 60 40% 150 Termica 100 80% 125 Totale 160 58% 275 CHP Vs SHP I sistemi cogenerativi raggiungono livelli di efficienza complessiva superiore all’80%, pertanto, se nell’esempio dell’utenza di prima si confrontassero le due ipotesi otterremmo il seguente bilancio energetico: Energia Energia utilizzabile Elettrica 60 Termica 100 Totale 160 Efficienza Energia primaria 80% 200 Ottenendo una riduzione superiore al 27% (275 Vs 200) nel consumo di combustibile ! TECNOLOGIE CHP Tecnologie CHP Impianti considerati cogenerativi ( Direttiva 2004/8/CE) Turbine a gas a ciclo combinato con recupero di calore Turbine a vapore a contropressione Turbina a condensazione con spillamento di vapore Turbine a gas con recupero di calore Motore a combustione interna Microturbine Motori Stirling Pile a combustibile Motori a vapore Cicli Rankine a fluido organico Ogni altro tipo di tecnologia o combinazione di tecnologie che rientrano nella definizione di cogenerazione (articolo 3, lettera a) Tecnologie CHP Classificazione degli impianti Gli impianti di cogenerazione possono essere classificati sulla base della POTENZA in: Micro cogenerazione: unità di cogenerazione con una capacità massima inferiore a 50 kWe Piccola cogenerazione: unità di cogenerazione con una capacità massima di inferiore a 1MWe Media cogenerazione: unità di cogenerazione con una capacità massima compresa tra 1 e 10 MWe Grande cogenerazione: unità di cogenerazione con una capacità massima superiore a 10 MWe Tecnologie CHP PRINCIPALI MOTORI PRIMI UTILIZZATI NEGLI IMPIANTI COGENERATIVI Turbine a gas GE – Nuovo Pignone Turbine a gas Sistema basato sul ciclo termodinamico di Brayton Esistono numerose varianti ottenute adottando integrazioni sul sistema base al fine di recuperare energia sia elettrica che termica e per ottimizzare i rendimenti dei vari stadi del ciclo Turbine a gas Principali caratteristiche 1 - Recupero termico: le turbine a gas generano gas di scarico ad alta temperatura e quindi di buona qualità. Queste caratteristiche consentono pertanto di: Integrare sistemi di recupero dell’energia con turbine ausiliarie (sistemi HRSG) Impiegare direttamente i gas in processi tecnologici di riscaldamento/essiccamento Consentire alte efficienze nel recupero termico finale, sia allo scarico che nel circuito di raffreddamento Turbine a gas Principali caratteristiche 2 – Elevata flessibilità nella scelta del combustibile: Le turbine a gas possono essere alimentate praticamente con tutti i tipi di gas combustibili. Sono pertanto integrabili in una filiera bioenergetica (biogas) 3 – Affidabilità e durata: le turbine a gas sono altamente affidabili. Ne è la prova che l’intervallo tra le revisioni manutentive è dell’ordine delle 25.000 – 50.000 ore di funzionamento (fonte EPA) Turbine a gas Principali caratteristiche 4 – Applicabilità: le turbine a gas hanno un campo di applicazione per impianti da 500 kW a 250 MW di potenza elettrica Si fa ricorso alle turbine a gas quando è richiesto di privilegiare la produzione di Energia Elettrica a scapito della Termica. Quest’ultima è percentualmente più bassa che in altre soluzioni CHP ma di ottima qualità (alta temperatura). Ciò comporta però che il rendimento complessivo del sistema si attesta mediamente al 70% 5 – Emissioni: La combustione ad alta temperatura dei gas genera l’emissione di NOx e di CO. In relazione alla dimensione e dell’ubicazione dell’impianto e del livello di purezza dei gas, è possibile prevedere l’integrazione di sistemi di abbattimento degli inquinanti con filtri catalitici Turbine a gas Esempio di dimensionamento di turbina a gas di media potenza (attorno ai 10 MW) Costo Rapporto E.E. / E.T. Efficienza elettrica effettiva Energia all’ingresso kWh / h Energia termica disponibile (vapore) Efficienza totale CHP (%) Efficienza termica netta (energia totale all’ingresso-energia consumata per produrre la stessa quantità termica)/Potenza elettrica 800 €/kW 3,5 29% 34.600 14.500 71% 1,63 Spaccato di una turbina a gas – Produttore: GE -Nuovo Pignone Turbine a gas Spaccato di una turbina a gas accoppiata al generatore – Produttore: MAN Turbine a vapore GE – Nuovo Pignone Turbine a vapore Macchine motrici a “combustione esterna”. Il fluido motore, fatto evaporare in apposito generatore di vapore, espande in turbina a produrre energia meccanica Si possono annoverare due tipologie, con o senza spillamenti: Turbina a condensazione Turbina a contro pressione Turbine a vapore La macchina è inserita all’interno di un impianto che realizza il ciclo termodinamico di Rankine seguendo le fasi di evaporazione espansione ed eventuale condensazione Turbine a vapore Principali caratteristiche 1 - Recupero termico: possibilità di ottenere elevati valori di rendimento termico globale fornendo calore ad elevata temperatura 2 - Elevata flessibilità nella scelta del combustibile: Possibilità di alimentare il bruciatore con qualsiasi tipo di combustibile anche non pregiato. Pertanto integrabili in una filiera bioenergetica Turbine a vapore Principali caratteristiche 3 – Affidabilità e durata: le turbine a vapore sono altamente affidabili. La vita media può raggiungere i 50 anni. Se correttamente condotte (adeguati warm up) le attività manutentive importanti sono legate all’eliminazione dei depositi. 4 – Applicabilità: le turbine a vapore hanno un campo di applicazione per impianti da 50 kW a 250 MW di potenza elettrica Si fa ricorso alle turbine a vapore quando è richiesto elevata produzione di Energia termica. 5 – Emissioni: Le emissioni sono legate al tipo di combustibile utilizzato nel generatore di vapore. Motore a combustione interna Motore a combustione interna Motore a combustione interna Macchine motrici a “combustione interna” che seguono il ciclo termodinamico Sabathe o Diesel Ciclo Sabathe’ Ciclo Diesel Motore a combustione interna Principali caratteristiche 1 - Recupero termico : possibilità di ottenere elevati valori di rendimento termico globale fornendo calore a temperatura non troppo elevata 2 - Elevata flessibilità nella scelta del combustibile: Possibilità di alimentare il motore con un ampia gamma di combustibili sia liquidi che gassosi. Pertanto integrabili in una filiera bioenergetica 3 – Affidabilità e durata: elevate 4 – Applicabilità: campo di applicazione molto vasto da 5 kW a 10 MW di potenza elettrica. Elevata flessibilità operativa. 5 – Emissioni: Significative emissioni di NOx Motori a combustione interna Esempio di prestazioni di un motore a combustione interna alimentato a metano Potenza elettrica 1000 kW Potenza termica 1100 kW Rendimento elettrico 40 % Rendimento termico 45 % Potenza termica recuperabile dal circuito motore 600 kW Potenza termica recuperabile dai fumi (raffreddamento a 120 °C) 500 kW Emissioni con catalizzatore (con 5% di O2 nei fumi) NOx < 250 ; CO < 320 Celle a combustibile Celle a combustibile CELLE A COMBUSTIBILE Le celle a combustibile sono dispositivi atti a trasformare l’energia chimica generata dalla reazione tra due composti in energia elettrica energia chimica: energia sviluppata o assorbita, principalmente sotto forma di calore, quando due elementi interagiscono trasformando la propria struttura molecolare H2 + O2 2H2 + O2 = 2H2O = H2O Celle a combustibile Confronto tra conversione “convenzionale” termodinamica e conversione elettrochimica Celle a combustibile Come funziona una cella a combustibile Celle a combustibile Stack Ogni singola cella genera una tensione di circa 0.7 v e correnti comprese tra i 300 e 800 ma/cm2 pertanto risulta necessario disporre piu’ celle in serie per avere la tensione e la potenza volute Celle a combustibile Principali tipi di celle /1 • CELLE ALCALINE ( AFC Alkaline Fuel Cell): Usano un elettrolita costituito da idrossido di potassio ed operano a temperature intorno a 120 °C • CELLE AD ELETTROLITA POLIMERICO (PEFC Polymer Electolyte Fuel Cell) : Usano come elettrolita una membrana polimerica ad elevata conducibilità protonica e funzionano a temperature comprese tra 70 e 100 °C • CELLE AD ACIDO FOSFORICO (PAFC Phosphoric Acid Fuel Cell) : Usano come elettrolita una soluzione concentrata di acido fosforico funzionano a temperature prossime ai 200 °C Celle a combustibile Principali tipi di celle /2 • CELLE A CARBONATI FUSI (MCFC Molten Carbonate Fuel Cell) : Usano come elettrolita una soluzione di carbonati alcalini fusa e funzionano a temperature prossime ai 650°C • CELLE OSSIDI SOLIDI (SOFC Solid oxide Fuel Cell) : Usano come elettrolita costituito da ossido di zirconio drogato con ossido di ittrio e funzionano a temperature elevate prossime ai 1000°C • CELLE A METANOLO DIRETTE (DMFC Direct Methanol Fuel Cell) : Usano come elettrolita una membrana polimerica ad elevata conducibilità protonica e funzionano a temperature comprese tra 70 e 120 °C Celle a combustibile Curva caratteristica Celle a combustibile Influenza delle condizioni operative sulle prestazioni della cella Curve caratteristiche al variare della pressione operativa Tensione di cella al variare della temperatura operativa Celle a combustibile Perche’ utilizzare le celle a combustibile Celle a combustibile Tipi di combustibili utilizzabili Microturbine Microturbine a gas Sistema basato sul ciclo termodinamico di Brayton Microturbine a gas Principali caratteristiche 1 - Recupero termico: le microturbine generano gas di scarico ad alta temperatura e quindi di buona qualità. Queste caratteristiche consentono pertanto di: Impiegare direttamente i gas in processi tecnologici di riscaldamento/essiccamento Consentire alte efficienze nel recupero termico finale allo scarico 2 – Elevata flessibilità nella scelta del combustibile: Le microturbine a gas possono essere alimentate praticamente con tutti i tipi di gas combustibili. Sono pertanto integrabili in una filiera bioenergetica (biogas) Microturbine a gas 3 – Affidabilità e durata: Vita media stimata tra 40000 – 80000 ore. 4 – Applicabilità: le microturbine a gas hanno un campo di applicazione per impianti da 30 a 350 kW di potenza elettrica 5 – Emissioni: Alti rapporti combustibile/aria determinano basse emissioni di NOx Motori a vapore Motori alternativi basati sulla tecnologia delle locomotive a vapore Caratteristiche: • Buon rendimento anche a carichi parziali • Semplicità di conduzione • Campo di pressioni: 6 – 60 bar • Numero di giri : 750 – 1500 giri/min • Taglie: 25 – 1500 kW Motore Stirling Motori alternativi a combustione esterna Il riscaldamento del fluido motore viene realizzato all’esterno dei cilindri. Si possono utilizzare combustibili con elevati livelli di contaminanti ( H2S, siloxani, etc.) Confronto delle efficienze tra i diversi generatori SCHEMI DI IMPIANTO Schemi di Impianto Turbina a gas con post-combustione C compressore d’aria CC camera di combustione TG turbina a gas PC post combustore SR sistema di recupero ST scarico turbina Si recupera tramite uno scambiatore parte del calore dei fumi di scarico del post-combustore Schemi di Impianto Turbina a vapore in contropressione P pompa di alimento acqua G generatore di vapore TV turbina a vapore SR sistema di recupero Si recupera tramite uno scambiatore parte del calore del vapore scaricato dalla turbina Schemi di Impianto Turbina a vapore a condensazione con spillamento P pompa di alimento acqua G generatore di vapore TV turbina a vapore SR sistema di recupero CD condensatore Si recupera tramite uno scambiatore parte del calore del vapore spillato dalla turbina Schemi di Impianto Ciclo combinato con post-combustione e Turbina a vapore in contropressione P pompa di alimento acqua C compressore d’aria CC camera di combustione TG turbina a gas TV turbina a vapore PC post combustore SR sistema di recupero TA alternatore Si utilizza il calore dei fumi di scarico del post-combustore per produrre vapore che va in turbina e si recupera calore dal raffreddamento del vapore in uscita dalla turbina Schemi di Impianto Ciclo combinato con post-combustione e Turbina a vapore a condensazione con spillamento P pompa di alimento acqua C compressore d’aria CC camera di combustione TG turbina a gas PC post combustore TV turbina a vapore SR sistema di recupero TA alternatore CD condensatore Si utilizza il calore dei fumi di scarico del post-combustore per produrre vapore che va in turbina e si recupera calore dal vapore spillato Schemi di Impianto Ciclo combinato con Turbina a gas e turbina a vapore a condensazione Schemi di Impianto Motore a combustione interna turbocompresso C compressore d’aria TG turbina a gas SR sistema di recupero Si recupera calore dell’aria compressa di alimento, dai fumi di scarico e dal fluido di raffreddamento del motore Schemi di Impianto Schema di impianto con motore a combustione interna Cicli Rankine a fluido organico Ciclo chiuso simile a quello di una turbina a vapore d’acqua che utilizza un fluido organico ad elevata massa molecolare, generalmente un olio siliconico L’impianto è costituito dal gruppo di turbogenerazione accoppiato ad una centrale termica ad olio diatermico che riscalda, tramite scambiatore, il fluido organico che realizza il ciclo Rankine VANTAGGI • elevata efficienza del ciclo • elevata efficienza della turbina • bassa velocità di esercizio: - basse sollecitazioni meccaniche - azionamento diretto del generatore Schemi di Impianto Impianti utilizzanti celle a combustibile /1 Gas naturale Aria Trattamento gas naturale Celle a combustibile Sistema di condizionamento energia elettrica Energia elettrica Sistema di recupero energia termica Calore Impianto di piccole dimensioni che accoppia la produzione di energia elettrica, tramite celle a combustibile, con un sistema di produzione di idrogeno, attraverso il trattamento termochimico di un idrocarburo. Si recupera calore dal processo di trattamento dell’idrocarburo e nella reazione chimica all’interno della cella Schemi di Impianto Impianti utilizzanti celle a combustibile /2 SOTTOSISTEMI DI IMPIANTO •Sistema di pulizia del gas naturale: elimina i composti dello zolfo che risultano nocivi per i catalizzatori presenti nel sottosistema di trattamento combustibile e nello stack di celle; •Sistema di trattamento del gas naturale: produce un gas ad alto contenuto di idrogeno con caratteristiche compatibili al corretto funzionamento dello stack di celle utilizzate; •Sistema cella a combustibile (stack): produce energia elettrica dalla reazione tra idrogeno e ossigeno •Sistema di umidificazione : garantisce il corretto funzionamento delle membrane polimeriche nello stack; •Sistema di raffreddamento: garantisce i livelli ottimali di temperatura dello stack e degli altri sottosistemi recuperando il calore da inviare alle utenze; •Sistema di power conditioning: trasforma l’energia in cc prodotta dallo stack in energia in ca ed assicura nel contempo il parallelo con la rete ENEL (modalità grid-connected) nel rispetto delle normative vigenti. Inoltre in caso di mancanza della rete ENEL assicura il funzionamento delle utenze critiche (modalità gridindipendent); STEAM REFORMER CH4+H2O = CO+3H2 WATER SHIFT CO+H2O = CO2+H2 OSSIDAZIONE PREFERENZIALE CO+1/2 O2 = CO2 PILA A COMBUSTIBILE Fonte ENEA Schemi di Impianto Impianti utilizzanti celle a combustibile /3 Rete distribuzione elettrica Elettricità FC Elettricità CHP Acqua calda Metano Sistema trattamento gas/Scambiatore Integrazione sistema di cogenerazione PEMFC con impianto di riscaldamento residenziale Schemi di Impianto Impianti utilizzanti celle a combustibile /4 Impianto di cogenerazione con celle ad elettrolita polimerico Schemi di Impianto Impianti utilizzanti celle a combustibile /5 CHP Possibile scenario Tecnologie CHP RIEPILOGO DELLE PRINCIPALI TECNOLOGIE CHP Sistema CHP TURBINA A GAS Vantaggi Svantaggi Alta affidabilità Richiede gas ad alta pressione oppure abbisogna di compressore Basse emissioni Poco efficiente ai bassi carichi Energia termica disponibile ad alte temperature Efficienza penalizzata dall'alta temperatura dei gas di scarico Tagli ottimali Da 500 kW a 40 MW Non richiede raffreddamento MICROTURBINA Minor numero di parti in movimento Costi elevati Piccole dimensioni e leggerezza Efficienza meccanica relativamente bassa Basse emissioni Impiego limitato ai fabbisogni termici a bassa temperatura Da 30 kW a 350 kW Non richiede raffreddamento MOTORE ALTERNATIVO A CICLO OTTO MOTORE ALTERNATIVO A CICLO DIESEL Buona efficienza per impieghi a carichi variabili Messa a regime veloce Costi di manutenzione elevati Costo relativamente basso Impiego limitato ai fabbisogni termici a bassa temperatura Impiego in modalità isolata Emissioni relativamente alte Buona autoadattabilità al carico Richiede un sistema di raffreddamento per il calore non utilizzato Manutenzionabile in situ anche senza particolari specializzazioni Sono molto rumorosi Diesel veloci (1.200 g/1'): fino a 4 MW Diesel lenti (60 - 275 g/1'): fino a 65 MW Richiede gas a bassa pressione TURBINA A VAPORE fino a 5 MW Elevata efficienza complessiva Messa a regime lenta Funziona con ogni tipo di combustibile Basso rapporto power to heat Da 50 kW a 250 MW Energia termica disponibile in più forme e a temperature differenziabili Flessibilità nel rapporto power to heat Basse emissioni e disturbi minimi FUEL CELL Efficienza elevata a tutte le condizioni di carico Progettazione modulabile Costi elevati Bassa durata tecnologica e bassa densità di energia (potenza/peso) Il combustibile richiede un pretrattamento, salvo il caso di impiego dell'idrogeno puro Fino a 250 kW