a cura della prof.ssa
Maria Isaura Piredda
GIAMBATTISTA
MARINO
La biografia
Giambattista Marino fu il protagonista
assoluto della letteratura barocca in Italia.
Fu celebrato già dai suoi contemporanei.
Marino nacque a Napoli nel 1569.
Il padre intendeva avviarlo agli studi
giuridici, ma egli volle seguire la propria
vocazione per la poesia.
Cacciato di casa, condusse un’esistenza
errabonda a Napoli.
Fu anche incarcerato due volte.
Fuggito da Napoli, si rifugiò a Roma e poi
a Venezia (1602), dove cominciò a
pubblicare le Rime.
Tornato a Roma nel
1604, entrò al
servizio del
cardinale
Aldobrandini (futuro
papa Clemente VIII)
che lo condusse con
sé a Ravenna e poi
a Torino.
PAPA CLEMENTE VIII
A Torino cominciò una controversia con il
poeta Gasparo Mùrtola, genovese.
Contro di lui scrisse sonetti satirici.
Murtola rispose con sonetti offensivi (la
Marineide), ai quali Marino rispose con la
Murtoleide.
Infine Murtola sparò a
Marino (1609), ferendo al
suo posto un compagno.
Murtola venne arrestato,
ma Marino chiese per lui
la grazia al duca Carlo
Emanuele I di Savoia.
Nel 1611 Marino finì in
carcere per un anno con
l’accusa di avere
diffamato il duca.
CARLO EMANUELE I SAVOIA
Nel 1614, a
Torino, Marino
pubblicò le
poesie de La
lira.
Nel 1615 la
regina Maria de’
Medici lo invitò in
Francia, dove il
poeta pubblicò le
poesie della
Galeria (1619) e
della Sampogna
(1620) e il poema
Adone (1623).
MARIA DE’ MEDICI
Ormai celebre,
tornò a Napoli,
dove morì nel
1625.
GIAMBATTISTA MARINO
L’arte
Marino fece ricorso con grande abbondanza ai
concetti arguti (= vivaci e intelligenti), ma senza
estremismi.
Inserì i concetti in una struttura linguistica e
stilistica assai fluida e sciolta, melodiosa dal
punto di vista ritmico, fonico e metrico.
Egli puntò su argomenti curiosi, su originali
associazioni di idee, su metafore sorprendenti,
etc.
La produzione lirica
Marino raccolse le proprie liriche prima nelle
Rime, poi nella seconda raccolta La lira.
La lira è un antico strumento musicale perciò il
titolo annuncia una poesia dolce e melodiosa.
Le liriche di Marino poi furono musicate da vari
compositori del tempo.
La produzione epica
Il capolavoro di
Marino è
l’Adone.
È un poema
epico pubblicato
nel 1623.
Presenta molte novità perché:
a) cantava la pace e non la guerra (come la
Gerusalemme liberata di Tasso),
b) partiva da un tema mitologico e non
storico,
c) dà voce a tutta la ricchezza metaforica del
“concettismo” (= marinismo)
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002 - Giambattista Marino