MODULO 03
Multimedialità,
ipertesti e Web
MODULO 03
Unità didattica 02
Esploriamo gli ipertesti
e gli ipermedia
In questa lezione impareremo:
ad analizzare la struttura di un
ipertesto
 a riconoscere le differenze tra
ipertesto e ipermedia
 a definire una struttura per un
ipertesto formata da link
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L’ipertesto: una ragnatela
multimediale
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In un libro le pagine ed i concetti espressi si
susseguono secondo un ordine sequenziale
In campo informatico, se si vogliono esprimere
un’idea o un concetto articolato si possono creare
un insieme multidimensionale di elementi, una
sorta di “ragnatela di informazioni” che consente
al lettore ulteriori elaborazioni o sintesi che può
decidere se richiamare o ignorare
Tale struttura permette all’utente di ordinare in
vario modo i blocchi delle informazioni e di
ottenere in poco tempo informazioni aggiuntive
L’ipertesto: una ragnatela
multimediale
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Un ipertesto è una raccolta di messaggi “elastici”, che
possono essere “allungati” o “ristretti” secondo i desideri del
lettore
Ogni concetto diffuso mediante ipertesto può essere
analizzato a più livelli di dettaglio: aprendo le “finestre” di un
ipertesto si osservano le informazioni da prospettive diverse
Nella lettura di un libro si segue un percorso sequenziale, le
pagine vengono sfogliate e lette secondo l’ordine indicato
dall’autore
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L’ipertesto:
una ragnatela multimediale
Il concetto di sequenzialità è caratteristico di
un testo scritto e implica una successione
ordinata di informazioni che sono collegate
tra loro secondo uno schema logico
L’ipertesto: una ragnatela
multimediale
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Un ipertesto, invece, è un esempio di informazioni non
sequenziali, collegate tra loro attraverso una serie di legami
(link)
Il lettore può decidere di passare da un’informazione all’altra
seguendo un proprio percorso di lettura personalizzato
L’ipertesto quindi consente di creare collegamenti tra
differenti informazioni andando a formare una struttura
reticolare che ricorda una ragnatela
Ogni elemento della struttura reticolare prende il nome di
nodo
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Gli ipermedia
Gli ipermedia, sono particolari ipertesti che
permettono di utilizzare simultaneamente più
media (mezzi di comunicazione), quali ad
esempio filmati, suoni, testi, immagini,
animazioni ecc.
Le enciclopedie multimediali e molti siti
internet ne sono un tipico esempio
Dal testo all’ipertesto
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Gli ipertesti permettono di passare da un
documento all’altro di cui sono composti tramite link
(navigazione ipertestuale)
Consultando un ipertesto su Internet può spesso
capitare di imbattersi in nomi di personaggi, di città,
di nazioni oppure in termini tecnici o concetti che
risultano evidenziati all’interno del testo corrente in
modo tale da divenire riferimenti (link) ad altri testi
hyper link significa collegamento ipertestuale
La chiave degli ipertesti: il link
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I link (collegamenti) collegano i vari nodi di
cui è composto un ipertesto. Si dividono in:
• pulsanti (immagini, solitamente a forma di
pulsante)
• hotword (parole o brevi parti di frasi rappresentate
con una diversa colorazione e in genere sottolineate)
• aree sensibili (mappe sulle quali ad ogni zona,
chiamata hotspot, è associato un diverso link)
Esempio di link a pulsante
Esempio di link a hot word
Esempio
di link a mappa sensibile
Link interni ai documenti
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I link usati per la “navigazione” interna agli ipertesti
prendono il nome di:
•
•
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ancore
segnalibri o etichette
Le ancore permettono di creare dei link all’interno
del documento stesso, in un punto diverso da
quello che si sta esaminando in quel momento
I segnalibri rappresentano invece la destinazione
dell’ancora. Possono essere marcate dal lettore per
consentire una visita successiva durante la
navigazione
I motori di ricerca
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Il motore di ricerca è un meccanismo
veloce di reperimento delle informazioni
all’interno degli ipertesti
Aattraverso i motori è possibile cercare i
documenti dell’ipertesto che contengono
delle parole dette chiavi di ricerca.
La progettazione degli ipertesti
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Prima di realizzare al computer un ipermedia o un
ipertesto si deve fare la stesura del progetto
Per progettare ipertesti esistono numerosi
software chiamati programmi di authoring
Lo scopo della progettazione di un ipermedia è
quello di visualizzarne la struttura
Nello schema del progetto di un ipertesto si deve
indicare la sequenza delle pagine previste
attraverso lo storyboard
Lo Storyboard
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Uno storyboard è una collezione di schemi e
modelli sui quali registrare ad un livello di dettaglio
ancora maggiore il contenuto dell’ipertesto
L'obiettivo di uno storyboard è quello di
documentare come i contenuti si sviluppano in
relazione alle metodologie di comunicazione e ai
media usati
Generalmente lo storyboard è usato per definire la
successione delle schermate
Un esempio di Storyboard
La progettazione degli ipertesti
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Dopo aver definito lo storyboard si devono
individuare i link necessari per collegare i vari nodi
Quindi deve essere definita l’interfaccia grafica da
utilizzare per meglio presentare l’ipermedia al lettore
Nella scelta della struttura si deve tener conto del
livello di approfondimento dell’argomento che si
intende raggiungere
Si deve infine scegliere il formato necessario per
presentare al meglio gli argomenti, stabilendo quali
modalità comunicative (testi, suoni, grafici,
animazioni ecc.) utilizzare
Le origini degli ipertesti
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Le origini degli ipertesti risalgono al 1932,
quando uno scienziato americano, Vannevar
Bush, incominciò a studiare un metodo per
rendere efficiente l’archiviazione e il
reperimento delle informazioni all’interno delle
biblioteche universitarie
Bush progettò una macchina per consultare le
informazioni, in realtà mai realizzata davvero,
e la chiamò memex (memory expansion)
Le origini degli ipertesti
Il memex Filmato Memex
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Nel suo saggio “As We May Think” Bush riporta
l’impressionante descrizione di una sessione di
lavoro con il memex, del tutto simile a quella di
una ricerca su Internet, con quasi cinquant’anni
anni di anticipo
Ma la cosa più importante è che il memex, nelle
intenzioni, avrebbe dovuto consentire la creazione
di collegamenti stabili tra documenti diversi
attraverso la loro semplice selezione e la
pressione di un tasto da parte dell’utente
Le origini degli ipertesti
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Il termine ipertesto venne tuttavia coniato
soltanto nel 1965 da Theodor Nelson alla
prima apparizione di testi non sequenziali, cioè
formati da blocchi testuali interconnessi
tramite collegamenti elettronici, che davano al
lettore la libertà di creare propri percorsi
assemblando in maniera differente i diversi
blocchi.
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