LINGUAGGIO MIMOGESTUALE A cura di Mario Gori 1 COMUNICAZIONE MIMO-GESTUALE Organizzazione di: - sequenze di movimenti-gesti - posture - azioni finalizzate - azioni dotate di senso - procedure e modelli di azione contestuali - abilità comunicative - stile espressivo-comunicativo Mario Gori 2 COMPETENZA CINESICA Funzioni Capacità cinesiche Personale riprodurre le proprie azioni rappresentare una esperienza (sequenze) esprimere gioia e tristezza fornire valutazioni dei propri comportamenti rapppresentare le proprie esperienze esprimere i propri gusti, preferenze, sensazioni esprimere i propri sentimenti (serenità, generosità, gratitudine, indifferenza, simpatia...) esprimere sensazioni, giudizi, opinioni su fatti, persone, comportamenti esprimere l'accettazione e il rifiuto di persone, l'affetto, la simpatia, l'antipatia esprimere giudizi di valore autonomi e motivati nei vari ambiti Euristica riconoscere e imitare le varie parti del corpo in azione riconoscere e manipolare un oggetto per scopi comunicativi rappresentare il rapporto funzionale con un oggetto rappresentazione del susseguirsi di azioni della vita quotidiana (nella giornata, nella settimana, ecc.) chiedere e dare informazioni su qualcosa rappresentare alcuni aspetti della realtà e i fenomeni ad essa connessi interpretare esperienze e rappresentare situazioni rappresentare un episodio partendo da un semplice stimolo, immagine, ecc. precisandone la collocazione temporale chiedere e dare informazioni riguardo a fenomeni sociali chiedere, capire e dare informazioni su questioni tecnologiche abbinare una situazione reale a un simbolo interpretare un simbolo, riprodurlo graficamente e 33verbalizzarlo Mario Gori 3 Regolativa chiedere cose e oggetti che si desiderano modificare il comportamento dell'altro con un gesto, una espressione, una postura, ecc. regolare il comportamento altrui. chiedere cose e oggetti che si desiderano motivando la richiesta chiedere cose che si desidera-no descrivendole chiedere cose e oggetti che si desiderano usando espressioni di cortesia regolare in modo consapevole e corretto il comportamento altrui e quello proprio comprendere la necessità di un'azione fatta comprendere le ragioni per cui un'azione è stata o deve essere fatta far partecipare l'altro ad un proprio progetto dirigere le azioni degli altri utilizzando la propria mimogestualità applicare le regole in un gioco di gruppo Interpersonale presentarsi in modo corretto. chiamare le persone. aprire e chiudere uno scambio comunicativo. richiamare l'attenzione con forme di cortesia. regolare l'intensità espressiva. sostenere enunciati mimoge-stuali escludendo gesti ed espressioni offensive richiamare l'attenzione di una persona osservare le comunicazioni altrui, rispettosi del momen-to, del luogo e delle persone aprire, chiudere, prolungare uno scambio comunicativo rispondere ad una richiesta in generale usare un codice appropriato al contesto interpretare un ruolo con appropriato LG comprendere l'interlocutore e l'ambiente per ade-uare il proprio codice linguistico usare una comunicazione sociale ordinata chiudere una comunicazione con conclusioni formalmente corrette Mario Gori 4 Immaginativa comprendere il gioco lingui-stico mimogestuale chiedere spiegazioni su espressioni e gesti non conosciuti partecipare ed inventare contesti linguistici mimogestuali raccontare una storia e creare ulteriori sviluppi inventare e strutturare un evento ampliare e strutturare sequenze e procedure cinesiche capire ed elaborare i messaggi sociali per sostituirli con altri messaggi mimogestuali Meta-comunicativa indicare un oggetto (reale o rappresentato) fornire ad altri spiegazioni su comunicazioni non verbali note (gesti ed espressioni) trovare il gesto e l'espressione che indica un oggetto, una persona, un personaggio, una azione, un evento o altro tradurre un gesto in termini verbali e viceversa esprimere il gesto o la espressione idonea a rappresentare un testo verbale dare istruzioni gestuali associate a quelle verbali trovare gesti con significati simili per un dato significato individuare errori e incoerenze nella sequenza cinesica rispetto al significato di quella verbale individuare e collegare le inferenze comunicative tra linguaggio gestuale e verbale Mario Gori 5 Riflessi arcaici • • • • • • • AZIONI INNATE • • • • • • riflesso di estensione riflesso di prensione riflesso delle braccia in croce (o di Moro) riflesso di Babinski riflesso di Galant (incurvamento del tronco) riflesso di scavalcamento riflesso di passaggio del braccio riflessi nocicettivi (allungamento incrociato) rooting-reflex o riflesso di scavamento riflessi labiali riflesso di paracadute automatismo respiratorio automatismo di suzione e deglutizione Mario Gori 6 Categorie di gesti • • • • Gesti accidentali (non intenzionali): azioni meccaniche che producono messaggi secondari. Gesti accidentali stilizzati: azioni di cortesia Gesti espressivi: espressioni facciali (sorrisi, bronci, smorfie, ammiccamenti) gesticolazioni, posture enfatizzare un aspetto del discorso durante un'interazione sociale • • Sociale: faccia adatta all'occasione per dimostrare coerenza emotiva alla situazione (ingannando così gli altri) • • • • CATEGORIE DI GESTI Recitativa (teatrale, cinematografica...): arte del simu-lare per divertire o emozionare gli altri, con imitazioni veritiere di personaggi noti o impersonificazione di personaggi e ruoli tipici. Gesti mimici : trasmettono segnali per imitazione e tendono al realismo intenzionalità espressiva finalità comunicativa • • • • • Intenzionali mimica Differimento racicale: imitare qualcosa che non si è e che non si potrà mai essere (uccello, pio Del vuoto: imitare forma e uso di oggetti non present schematici: varianti abbreviate o sintetizzate dei gesti mimici (stenocinesica) simbolici: rappresentano idee, stati d'animo e qualità astratte tecnici: usati da una minoranza di specialisti, per comunicare in attività e contesti limitati codificati: inclusi in un complesso sistema formale di segnali., tra i quali esiste una interrelazione stretta e sistematica Mario Gori 7 • • • • • • • • • • • • • • • • • CATEGORIE DI GESTI RISPETTO ALLA SIGNIFICAZIONE Gesti significanti: hanno un significato chiaro e semplice anche se costituiti da più azioni. Sono privi di ambiguità nel contesto applicativo e perciò danno elevate garanzie comunicative in quanto la loro efficacia è sicura Gesti plurisignificanti: trasmettono messaggi diversi a secondo del luogo e dello spazio in cui sono emessi Gesti tra loro alternativi: possono avere lo stesso significato Gesti ibridi: combinano due gesti distinti in un’unica azione, sono rarissimi nel comune gestire sociale, ma il linguaggio dei sordomuti ne fa ampio uso Gesti composti: costituiti da più azioni distinte: - Elementi Chiave (EC) possono trasmettere il messaggio da soli ognuna delle quali ha almeno un certo grado - Elementi Essenziali (EE) affinché l'azione sia compresa facilmente d'indipendenza. - Elementi Amplificatori (EA) di supporto al messaggio Metasegnali: segnali sui segnali. Cambiano il significato di tutte le altre azioni che vengono compiute insieme ad essi. Mario Gori 8 SISTEMATICA DEI GESTI RISPETTO ALLA FUNZIONE COMUNICATIVA (D. Morris, modificato) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Relazione con l'altro: passaggio di informazioni tra due o più soggetti (condivisione e collaborazione, disinteresse e disapprovazione) Atteggiamento dello sguardo: consente a un soggetto di capire quale grado di attenzione gli viene rivolto da un altro soggetto Segnali di accentuazione: indicano l'enfasi del discorso, fanno da complemento alla comunicazione verbale, segnano il tempo al ritmo dei nostri pensieri Segni d'affermazione e negazione: indicano "si" o "no", vengono realizzati con diverse parti del corpo, testa, mani, dita Segnali delle pupille: consentono di capire se una persona è veritiera o se sta mentendo rispetto a quanto va dicendo o facendo Segni guida: indicano qualcosa o una direzione da percorrere Segnali d'intenzione: azioni di preparazione che indicano all'osservatore il tipo di intenzioni del soggetto osservato Azioni rimotivanti: si prefiggono lo scopo di far cambiare umore al proprio interlocutore Legame con l'altro: gesti adatti a rinsaldare vecchi legami o a favorirne di nuovi Gesti e riti di saluto: trasmettono segnali d'amicizia e assenza d'ostilità Eco posturale: assunzione di una postura in un soggetto che ha analogie o simmetrie con quelle di un altro individuo presente Segni di legame: indicano l'esistenza di un rapporto o di un vincolo tra due soggetti Gesti di legame per contatto: superano lo spazio interpersonale di un soggetto entrando in contatto fisico con una parte del corpo Gesti di auto-contatto: arrecano conforto al soggetto che li realizza Comportamento altruistico: azioni che vanno a vantaggio di altri Relazioni non autentiche: emissione di segni non coerenti con i significati espressi e con il clima emotivo necessario Fughe d'informazione non-verbale: segnali che si sovrappongono a quelli che crediamo d'inviare agli astanti, per cui ne tradiscono la loro natura ingannevole Segnali carenti: prodotti da un soggetto quando la sua reattività emotiva contraffatta, manca d'intensità espressiva Segnali eccessivi: prodotti da un soggetto quando la sua reattività emotiva contraffatta eccede nell'intensità espressiva Segnali che informano sulla condizione personale: rendono possibile una interpretazione dell'immagine proposta e la formulazione di un "pre-giudizio" che condizionerà i comportamenti interattivi che l'osservatore instaurerà con quel soggetto Mario Gori 9 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Segnali infantili: sollecitano un affettuoso interessamento che induce tendenza a sorridere, toccare, accarezzare, abbracciare e prendersi cura Segnali d'identità sessuale: permettono di identificare il sesso maschile o femminile, possono contribuire a enfatizzare la mascolinità o la femminilità Segnali sessuali: ricerca e scelta del partner Segnali di appartenenza familiare: trasmettono amore e protezione ed esprimono segnali di legame tra familiari Segnali di prestigio sociale: modi di essere, di esprimersi, di vestire, di alimentarsi, di far vacanze, di lavorare, di vivere... Gesti di trionfo: si effettuano dopo una vittoria e inducono il soggetto all'esibizione di un'azione gioiosa Segnali a difesa del soggetto: modalità soggettive a difesa della propria persona Segnali territoriali: inviati ai propri simili per delimitare un raggio d'azione entro il quale possono intervenire solo rispettando certe regole. Segnali di barriera: azioni di difesa dalle situazioni sociali che ci coinvolgono Attività dislocate: piccoli movimenti, in apparenza irrilevanti, che si effettuano nei momenti di frustrazione e di conflitto interiore Comportamento protettivo: reazioni al pericolo reale o immaginario Cut-off: blocco temporaneo e provvisorio dei segnali in emissione ed in entrata Posizioni di rilassamento: posture assunte per ridurre le tensioni e le pressioni sociali Segnali di minaccia: azioni aggressive che vengono iniziate ma non completate, o completate senza entrare in contatto col destinatario Comportamento combattivo: rappresenta l'insuccesso dell'intimidazione. Il conflitto può svilupparsi in un attacco fisico Attività deviate: aggressive o amorevoli rivolte a persona diversa da quella che ha stimolato il soggetto Segnali di sottomissione: mettono in evidenza la nostra "debolezza" innanzi ad un soggetto "dominante" Gesti che sfidano le buone maniere: forme aggressive che indicano uno scarso livello d'integrazione sociale Segnali insultanti: hanno sempre valore di insulto indipendentemente dal contesto, o assumono valore d'insulto in quanto espresse fuori dal loro contesto Iper-esposizione: azioni che sfidano le regole sociali con l'esposizione pubblica di azioni private Mario Gori 10 SIGNIFICANTE-SIGNIFICATO Significante: semainon (semainon) segno vero e proprio come entità fisica Significato semainomenon (semaionomenon) ciò che viene detto dal segno e che non rappresenta una entità fisica Oggetto a cui il segno si riferisce pragma (pragma) entità fisica, evento, azione. Significante/significato: il fatto che un significante significhi un significato, non implica che designi un oggetto del mondo, cioè una realtà extralinguistica ed extramentale. La parola “drago” ha un significato ricco e preciso, ma che non designa alcuna cosa che risponda a quel nome. Il significante veicola sempre un significato, astratto, concettuale, che fa parte e costituisce un mondo differito da quello concreto. Corpo "MEDIUM" di comunicazione: realizza, attua, invia messaggi, riceve, recepisce e accoglie messaggi, in quanto il significante è sempre concreto e necessariamente deve avere un mediatore concreto. Mediazione simbolica: permette di sganciare i processi di apprendimento dal determinismo gene/comportamento (innatismo) e dal determinismo ambientale S/O/R (neo-comportamentismo) Mario Gori 11 Corpo oggetto-soggetto Interfunzionalità • • • • • • • • • • • • • • • • • Corpo oggetto di cultura Biochimico Anatomico Fisiologico Biomeccanico Corpo percezione e azione Elaborazione simbolica Comunicazione Interazione Caratteristiche situazionali rapporti e relazioni funzioni di produzione culturale Corpo soggetto di cultura Operatività: intervento intenzionale finalizzato sulla trasformazione dell’ambiente fisico Ritualità-formalità: produzione di un repertorio motorio che la codificazione formale ha reso precisato e prevedibile con funzione di… Espressione-comunicazione artistica: in cui l’obiettivo primario è la ricerca e la soddisfazione del gusto estetico Interazione-comunicazione: è la CG propriamente detta attenzione selettiva percezione elaborazione memorizzazione pianificazione del comportamento attuazione e controllo dell’azione (operativo-simbolica) verifica e valutazione dell’esperienza sistemazione culturale dell’esperienza Mario Gori 12 Movimento e azione Animale: esperienza reattiva Predisposizione genetico-biologica determina l’applicazione adattiva che determina l’automatismo Apprendimento reattivo concreto Modificazioni casuali del proprio universo di meccanismi reattivi ripetuti per molte generazioni determineranno modificazioni durevoli della dotazione reattiva Caratteristich Agire Vissuto Uomo: coscienza e capacità di mediazione simbolica Predisposizione genetico-biologica permette l’applicazione proattiva Movimento Che permette la mediazione simbolica Modifica il vissuto Apprendimento astratto, per simboli, intuizioni, anticipazioni… Effetto della modificazione del vissuto Modificazioni costruttive del proprio universo simbolico elaborate dal soggetto Mario Gori 13 Mediazione didattica LG come mediatore didattico Insegnante alunno Da ascoltare e che ci ascolta A cui prestare attenzione e che pone attenzione a noi Da cercare e che ci cerca Da vedere e che ci vede Attraverso canali codificati Formali, espliciti, informali, impliciti Mario Gori 14 Azione motoria • • • • • • • • Globalità Caratteristiche generali dell’azione motoria totale distrettuale analitica Quadrimensionalità Muscoli - agonisti: che determinano, sollecitano e rinforzano il movimento - antagonisti: che frenano e fermano un movimento - fissatori: che immobilizzazno relativamente alcune parti del corpo - regolatori: che rettificano, regolano e perfezionano il movimento Mario Gori 15 Elementi costitutivi del LG • • • • • • • • Energia fisica spesa o scambiata meccanica: derivante dall’attività muscolare termomeccanica: derivante dall’attività muscolare termica: derivante dal metabolismo gravitazionale: derivante dalla forza di gravità ………………………. chiusura: globale, distrettuale, segmentaria Rapporti corporei (angoli) apertura: globale, distrettuale, segmentaria Mario Gori 16 • • • • • • • • • • • Rapporto tra corpo, baricentro e appoggio Tra il corpo e l’appoggio estensione e forma parti del corpo in contatto con la base di appoggio natura della base di appoggio Tra baricentro e appoggio la verticale cade in una zona centrale della base la verticale cade in un punto più o meno marginale la verticale cade in un punto liminale della base Spostamento centripeto centrifugo oscillatorio ciclico Mario Gori 17 • • • • • • • • • • • • • • • Interazioni materiali contatto pressione spinta urto scuotimento attrito scambio di calore conformazione di traiettorie Caratteristiche cinematiche geometria quadridimensionale del gesto ampiezza velocità accelerazione lineari semplici articolate complesse rotondeggianti e sinuose spigolose e spezzate ……….. Mario Gori 18 • Atteggiamento posturale Allungato, teso verso l’alto, normalmente eretto, chinato, seduto, seduto a terra, quattro appoggi, decubito supino e Prono Convulso, eccitato, affrettato, sbrigativo, attivo, tranquillo, molto calmo, inerte Molto risoluto, risoluto, deciso, sicuro, tranquillo, inerto, titubante, circospetto Chiuso/aperto, rilassato/teso, attento7distratto, forte/delicato, contenuto, irruento, formale/spontaneo, impacciato/libero… • Posizione-orientamento del corpo rispetto allo spazio e all’ambiente fisico Muoversi (velocemente, lentamente, poco, tanto…) per farci seguire con lo sguardo, fisicamente… Stare “immobili” in concomitanza del parlare, ascoltare, guardare, fare qualcosa… Assumere una posizione centrale, se il proprio ruolo in quel momento è particolarmenteb attivo e importante Assumere una posizione marginale se si decide di non intervenire o di attuare interventi limitati Vicinanza/lontananza rispetto ad oggetti più o meno importanti, per attirare, distogliere l’attenzione da… Mario Gori 19 • • • • • • • • Posizione-orientamento del corpo rispetto agli altri Regolare la distanza sul piano orizzontale Variare la distanza-posizione degli occhi (sul piano verticale) fronte (rapporto diretto) Rivolgere fianco (rapporto indiretto) spalle (ridurre il rapporto al minimo) Sguardo diretto Frapporre un oggetto • • • • • • • • • • • • • Gestualità specifiche Dita-mani-avambraccia-braccia Mani-arti superiori-busto-intero corpo Didascalici e7o enfatizzanti del parlato Autonomi ampi/ristretti veloci7lenti continui/discontinui Copie antinomiche morbidi/duri rotondi/spigolosi minacciosi/rassicuranti invitanti7repulsivi ………………. Mario Gori 20 caratterizzazioni qualitativo-quantitative carenti7intense costanti/variate rilassate/tese aperte/chiuse ……………… enfatizzato Espressioni mimiche movimento labiale sguardo minimizzato fissare a lungo fissare ad intervalli scorrere su tutta la persona senza fermarsi distogliere dal suo sguardo quando ci guarda guardare altrove del nostro corpo con quale parte del corpo dell’alunno Contatto fisico ricerca del contatto da parte dell’insegnante dell’alunno di entrambi usuale inusuale tabù contesto durata pressione casualità causalità Mario Gori 21 • • • • • • • • • • • • • • • zona intima: va da dove si trova un soggetto, sino alla distanza raggiunta con avambracci e mano allungati in avanti quando il gomito è a contatto con il torace grado di conformità tra il messaggio verbale trasmesso e la zona entro la quale lo si trasmette zona personale: si estende fin dove giunge l’arto superiore teso, è il limite della propria influenza fisica sul mondo zona preferenziale entro la quale un individuo trasmette zona sociale: somma delle zone personali di due interlocutori frequenza e momento dei passaggi o spostamenti da una zona all’altra Spazio zona pubblica: oltre la distanza sociale ove l’interazione fisica non può essere realizzata Mario Gori 22 AVVICINAMENTO ALLONTANAMENTO Attrattiva Rigetto Affetto Paura Intesa Freddezza Fiducia Disaccordo Passione Dismpegno Convinzione Disagio Agio Disinteresse Calore Dubbio Aggressione Rispetto Minaccia Sicurezza Ingerenza Discrezione Potere Sottomissione Mario Gori 23 • • • Contatto con il terreno a maglio piatto ad artiglio saltellante sbilanciato rispetto all’asse mediano a forbice eccentrico Segmento d’azione Atteggiamento corrispondente posa del tallone primo contatto con la realtà Transito attraverso la presa in considerazione e pianta riflessione sulla realtà Appoggio dell’avampiede richiamo di attenzione Andatura: normale, lenta, veloce, barcollante, incerta, decisa, marziale…… Posure verticale seduta in ginocchio decubito supino decubito prono Mario Gori 24 Interpretazione delle varie posizioni • • • • • • • • • • • • • • • A partire da un atteggiamento corporeo si possono analizzare tutte le posizioni suddividendo i vari punti del nostro corpo Una posizione è una “micro-reazione di derivazione” di cui bisogna ricercare la causa La posizione va collegata a quello che sta avvenendo incomunicazione Bisogna riconoscere le posizioni feticce flessa in avanti (abbassata) Posizioni della testa estesa indietro (sollevata-spinta) inclinata di lato (fuori asse) Posizioni del busto E del bacino seduti flesso in avanti eretto e inclinato in avanti eretto inclinato indietro rannicchiato spinto in avanti verso il bordo della sedia bacino in appoggio allo schienale Mario Gori 25 • • • • • • Posizione delle gambe e dei piedi oscillazione avanti e indietro oscillazione laterale ancheggiamento sollevarsi in punta di piedi all’altezza delle ginocchia gambe incrociate con una caviglia appoggiata sopra la coscia alle caviglie al livello dei piedi oscillazione della gamba incrociata vicine o sotto la sedia lontane dalla sedia attorcigliate al gambo della sedia posizione dei piedi battito del piede sul terreno • • • • • • • Posizioni delle braccia libere incrociate Mario Gori 26 Posizione della mani tesa o leggermente piegata indice teso pinza pollice-indice con dita che convergono verso il pollice aperta e leggermente flessa in pronazione aperta e tesa verticalmente con dita flesse e tese in pronazione tese e inclinate obliquamente tese e inclinate obliquamente e tra loro incrociate in pronazione e rivolte in avanti/alto in supinazione e rivolte in avanti aperte, palme rivolte verso l’interlocutore oblique, con palmo aperto, rivolt in avanti/fuori7alto verticali con palmo aperto, l’uno rivolto all’altro con dita incrociate Gesti di barriera prima di parlare dopo aver parlato in situazione comunicativa Autocontatto fisso mutevole intermittente momentaneo Mario Gori 27 Coerenza e rottura della coerenza interiore CG di stati psicologici si mente o si tralascia di dire ciò che si sa o si pensa sia attua una restrizione del pensiero si manca di convinzione e si esprimono idee nelle quali non si crede fino in fondo contrazioni pupilla soffio autocontatti atteggiamento di riflessione e concentrazione disinteresse sottomissione sfogo della tensione minaccia Mario Gori 28 Mimica facciale • • Gioia: guance sollevate, formazione di borse sotto gli occhi che si restringono, elevazione delle commessure labiali e comparsa di pieghe e fossette sulle guance, narici leggermente dilatate Disgusto: arricciamento del naso, sollevamento del labbro inferiore, sopracciglia aggrottate, commessure labiali piegate verso il basso, abbassamento delle palpebre Sorpresa: sopracciglia sollevate che fanno comparire rughe orizzontali sulla fronte; occhi sgranati, bocca aperta, mascella cascante Collera: sopracciglia aggrottate, sguardo torvo, occhi stretti, labbra serrate Tristezza: aggrottamento delle sopracciglia, comparsa di rughe che partono dal centro della fronte, commessure labiali rivolte verso il basso, angoli esterni degli occhi abbassati Paura: sopracciglia sollevate, comparsa di rughe sulla fronte, occhi sbarrati, commessure labiali tese • • • • • • • • • • • Il viso è espressivo o mutevole? La mascella è contratta? Come si esprime la sicurezza di sé? C’è un blocco emotivo? La bocca è mobile anche senza parlare? Gli occhi sono sempre in movimento o tendono a rimanere fissi? Gli occhi si sottraggono spesso allo sguardo dell’interlocutore? Qual è il grado di aprtura degli occhi? Il grado di apertura degli occhi è identico o diverso? • • • • • • • Modificatori (occhio) di minore importanza (movimenti muscolari limitati) Zone fondamentali di massima importanza (movimento muscolare più intenso) guance fronte naso mascelle mento bocca e sua zona periferica palpebre occhi sguardo ammiccamento sguardo sostenuto sguardo panoramico Mario Gori 29 Azioni e significato Muscoli e loro azione Effetto espressivo Piramidale: abbassa la cute fra le sopracciglia, arriccia l’attaccatura del naso Perplessità dubbio e tensione Frontale: eleva e spazia le sopracciglia, corruga la fronte Impressionabilità, emozione Frontale laterale: eleva la parte laterale della cute sulla fronte e la porzione estrema delle sopracciglia, corruga la fronte lateralmente Sorpresa, curiosità riflessiva Sopracciliare: avvicina i punti estremi delle sopracciglia, corruga lo spazio tra le sopracciglia Preparazione ad agire, concentrazione Sopracciliare verticale: attenua lo spazio tra le sopracciglia, arriccia l’attaccatura del naso Rigidità, ostinazione nelle idee, perseveranza, caparbietà Elevatore della palpebra: muove la palpebra superiore Se non è teso indica rilassamento Orbitale: chiude leggermente il bordo esterno dell’occhio; abbassa il punto più esterno del sopracciglio Forte concentrazione, preoccupazione per ciò che si sta facendo o ascoltando Presettale: causa il rigonfiamento della palpebra inferiore Indica stanchezza e depressione Orbicolare superiore dell’occhio: modifica la curbatura del sopracciglio Facilita l’esternazione della gioia Orbicolare palpebrale: avvicina le palpebre e chiude la rima palpebrale Indica la sonnolenza e la stanchezza Orbicolare inferiore dell’occhio: innalza la palpebra inferiore Facilita l’esternazione della gioia Trasverso del naso: deprime le narici e arriccia il naso Indica nervosismo, contrazione interiore, incapacità di rilassarsi, eccessiva rigidità Elevatore superficiale del naso: arriccia il naso Acutezza nel percepire, mancanza di ottimismo, percezione pessimistica delle situazioni, propensione all’inquietudine Mario Gori 30 Dilatatore delle narici: dilata le pinne del naso, ingrandisce l’orifizio delle narici Desiderio, attesa sensuale Mirtiforma: abbassa le pinne nasali, restringe l’orifizio delle narici, gonfia il labbro superiore Opposizione, contraddizione Elevatore profondo: solleva ad arco la parte centrale del labbro superiore, scopre i canini Rifiuto di ciò che è spiacevole, desiderio di affermarsi e imporsi Piccolo zigomatico. Eleva il labbro superiore e gli angoli della bocca Sofferenza, grande dolore Grande zigomatico: eleva le commessure labiali Sorriso, piacere legato al momento in cui si prova il sentimento Buccinatorio: eleva il labbro inferiore, tende la bocca Piacere fisico e sensuale Risorio. Porta indietro e lateralmente le commessure labiali Indipendenza, oggettività, gioia e soddisfazione in relazione al proprio modo di agire Orbicolare esterno della bocca: avvicina le commessure labiali, accorcia e rende più curva la bocca (succhiare, soffiare, baciare) Avidità, indipendenza Orbicolare interno della bocca: chiude le labbra, le assottiglia, le corruga Chiusura nei confronti del mondo esterno, opposizione a quello che non è il proprio sistema di riferimeto, di pensiero e azione Canino: eleva la commessura del labbro inferiore, crea un rigonfiamento a lato di quest’ultimo Orgoglio, fierezza, autocompiacimento, ascendente sugli altri Triangolare: abbassa le commessure labiali Sentimenti di pessimismo e senso della catastrofe, inclinazione a temere sempre il peggio Quadrato del labbro inferiore: porta in basso il labbro aiutandolo anche lateralmente Esprime dubbio, indecisione e irrisolutezza Quadrato del mento: porta in basso il mento Energia, vitalità, forza di volontà Pellicciaio (del collo): produce pieghe trasversali del collo spostando in basso e lateralmente la commessura labiale Realismo davanti agli ostacoli, intenzione di agire per il meglio Mario Gori 31 Codice simbolico di interpretazione gestuologica • • • • • • • • • • • • • • • • • direzione verso l'alto Zona alta direzione verso il basso Zona di sinistra direzione verso sinistra Codice simbolico di intepretazione gestuologica Zona di destra direzione verso destra Dal corpo verso la periferia • • • • • • • • • • • • • • Dalla periferia verso il corpo Direzione Nord-Est Direzione Sud-Est spiritualità speculazione mentale richiamo alla ragione trinceramento dietro una realtà sovrumana materialità ostinazione contrazione agitazione autoritarismo passato se stessi recessione futuro gli altri espansione apertura dimenticanza di sé per andare verso l'altro generosità ottimismo chiusura accentramento verso sé appropriazione delusione immaginazione proiezione ambizione aggressività volontà di raggiungere una meta bisogni voglia di realizzarsi Mario Gori 32 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Direzione Sud-Ovest Direzione Nord-Ovest Sguardo fisso Sguardo mobile multidirezionale Sguardo dritto Sguardo in basso Sguardo a destra Sguardo a sinistra Sguardo verso Nord-Est Sguardo verso Sud-Est Sguardo verso Sud-Ovest Sguardo verso Nord-Ovest ossessioni tormenti segreti resistenza a conservare ciò che si vuole nascondere apprensioni paura di ciò che può verificarsi nostalgie sogni rinunce all'azione immobilismo desiderio di non impegnarsi vivacità dispersione instabilità facilità di contatto volontà di vivere esclusivamente nel presente reticenza a prendere in considerazione la realtà dissimulazione evitare il contatto presente per proiettarsi nell'avvenire irrealismo evitare il contatto con il presente introversione fantasticherie bisogno di monopolizzare ossessioni segrete nostalgia sogno Mario Gori 33 LA PAROLA E L’AZIONE: I VERBI INDICANO AZIONI, PERCEZIONI E STATI • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • AZIONI VERBI PERCEZIONI STATI azioni intransitive azioni transitive azioni di superficie azioni con azioni di sopra azioni davanti e prima azioni verticali azioni orizzontali azioni tra azioni intorno azioni prima e dopo azioni sotto azioni di ritorno azioni fuori da azioni di attirare azioni di togliere azioni per rafforzativi azioni interne azioni a partire da azioni verso azioni verso l'alto azioni dall'alto al basso azioni dentro azioni d'arresto azioni attraverso azioni contro azioni sonore azioni luminose udito vista tatto olfatto gusto interno superiori di senso ascendente intellettuali inferiori in senso discendente Mario Gori 34 IL VOLTO SOGGETTO DI ESPRESSIONE-COMUNICAZIONE • • • • • • • • • • attenzione: contrazione muscolo frontale, innalzamento sopraccigli, pieghe orizzontali della fronte, cuoio capelluto in avanti minaccia: muscoli corrugatore, procerus ed articolare producono pieghe trasversali alla radice del naso meditazione dolorosa: muscolo corrugatore del sopracciglio produce pieghe verticali alla radice del naso spensieratezza: contrazione e distensione muscolo buccinatore spinge l'aria attraverso la rima boccale tristezza e/o pianto: muscoli piccolo zigomatico, elevatore del labbro superiore e dell'ala del naso (angolo della bocca in basso) allegria: muscolo grande zigomatico, porta in alto e lateralmente l'angolo della bocca disgusto: muscolo depressore del labbro depressore dell'angolo della bocca sorpresa: contrazione muscolo orbicolare dell'occhio e apertura rima boccale tramite muscolo orbicolare della bocca sarcasmo: muscolo platysma, stira lateralmente e in basso l'angolo superiore della bocca noia: muscolo orbicolare della bocca • Muscoli del pianto • • • • • • • • corrugatore del sopracciglio: sopracciglia in basso e in dentro, verso la base del naso, provocano la formazione di rughe verticali tra le due sopracciglia; fa scomparire le rughe trasversali sulla fronte. procerus: scende sulla radice del naso e nella sua contrazione ne produce l'arricciamento nasale: deprime le narici, stringe le aperture di esse o le dilata. buccinatore: modifica la bocca piccolo zigomatico: contribuisce all'espressione-comunicazione di tristezza e di pianto depressore dell'angolo della bocca: fa portare lateralmente e in basso il labbro (tristezza e pianto). orbicolare dell'occhio: formazione di pieghe intorno agli occhi • Muscoli del sorriso: tutti quelli del pianto + risorio Mario Gori 35 LA MANO OGGETTO DI STUDIO DELLA KINESIOLOGIA • • • • • • • Principali posizioni della mano In linea: posizione della mano quando risulta sul prolungamento dell'avambraccio Flessa verso la palma: quando risulta avvicinata al massimo, con la palma, all'avambraccio Flessa verso il dorso: quando risulta avvicinata al massimo, con il dorso, all'avambraccio Flessa verso il pollice: quando risulta avvicinata al massimo, con il pollice, all'avambraccio Flessa verso il mignolo: quando risulta avvicinata al massimo, con il mignolo, all'avambraccio Semiflessa: quando risulta avvicinata, ma non al massimo nelle 4 direzioni citate • • • • • • • • • • Esercizi della mano Estensione: esercizio lento della mano che, partendo dalla posizione di mano flessa (o semiflessa), verso il palmo (oppure verso il dorso, il pollice, il mignolo) perviene alla posizione di mano in linea. Flessione: esercizio della mano che, partendo dalla posizione di mano in linea, perviene alla posizione di mano flessa verso il palmo (oppure flessa verso il dorso, il pollice, il mignolo) Spinta: esercizio rapido della mano che passa dalla posizione flessa (o semiflessa) alla posizione in linea Abduzione: movimento improprio della articolazione radio-ulnare-carpica, che consente uno spostamento laterale della mano rispetto all'asse dell'avambraccio Adduzione: movimento improprio come l'abduzione, che consente uno spostamento mediale della mano Circonduzione: esercizio lento della mano che, partendo da una qualsiasi posizione di mano flessa, passa attraverso tutte le altre posizioni Mario Gori 36 • • • • • • • Principali posizioni delle dita Tese: quando sono in atteggiamento lungo Flesse verso il palmo: quando sono il più possibile incartocciate ed avvicinate al palmo, con il pollice sovrapposto Flesse verso la base delle dita: quando sono accartocciate con apici a contatto della base delle dita Unite: quando ogni dito è a contatto dell'altro Divaricate: quando ogni dito è allontanato dall'altro Semiflesse: verso il palmo o verso la base delle dita quando non vi è il massimo avvicinamento • • • • Esercizi delle dita Flessione: esercizio rapido o lento delle dita, che da tese (unite o divaricate), pervengono alla posizione di dita flesse verso il palmo o la base Semiflessione: esercizio rapido o lento delle dita che, partendo da tese (unite o divaricate), pervengono alla posizione di dita semiflesse Estensione: esercizio lento delle dita che, partendo da dita flesse o semiflesse, pervengono alla posizione di dita tese Slancio: passaggio rapido da una posizione delle dita ad un'altra mantenendo l’atteggiamento iniziale per tutta la durata del movimento Spinta: passaggio rapido delle dita dall'atteggiamento breve o semibreve a dita tese Abduzione: esercizio lento delle dita che da dita tese e unite, pervengono alla posizione di dita tese e divaricate Adduzione: esercizio lento delle dita che da dita tese e divaricate, pervengono alla posizione di dita tese ed unite • • • • • • • Mario Gori 37 Grammatica cinesica • Aggettivi • piccola, grande, forte, debole, delicata, sensuale, lineare, ruvida, liscia, aperta, chiusa, dolce, aspra, trasparente, compatta, pallida, rosea, colorata, bianca, rosa, gelida, fredda, calda, sudata, bagnata, minuscola, umida, flaccida, enorme, espressiva, simbolica, rigida, fluente, fragile, potente, mobile, immobile, contratta, rilassata, significante, rattrappita, distesa, estesa, flessa, viva, morta, stanca, riposata, precisa, imprecisa, graziosa, rude, dura, molle, bella...ecc. • Verbi • Toccare, sfiorare, accarezzare, avviluppare, stringere, possedere, stritolare, gettare, sfasciare, accartocciare, indicare, contenere, spiegare, esprimere, simboleggiare, giocare, nascondere, offrire, invitare, lavorare, modellare, incidere, infondere, scomporre, comporre, massaggiare, palpare, contenere, disegnare, lavorare, costruire, cercare, spostare, posare, alzare, aprire, chiudere… Mario Gori 38 Gesti delle mani • • • • • • • • • • • • • • mano tesa o leggermente piegata pugno indice teso pinza pollice-indice mano con le dita piegate verso la palma mano ad artiglio mano a tagliare mani a forbice palmo rivolto verso l'alto palme rivolte verso il basso palme rivolte verso l'esterno palme rivolte verso l'interno palme rivolte l'una contro l'altra mani giunte o incrociate Mario Gori 39 CLASSIFICAZIONE DEI GESTI SECONDO DIVERSI AUTORI • • • • • • • • • • • • • • • gesticolazione propriamente detta Rosenfeld manipolazione di sé movimenti centrati su un oggetto e correlati al discorso Feedman e Hoffman movimenti centrati sul corpo e non correlati con il discorso Ekman e Friesen emblematici (emblems) emessi intenzionalmente con significato specifico traducibile direttamente in parole illustratori (illustrators) realizzati nel corso della comunicazione verbale a illustrare ciò che si va dicendo indicatori dello stato emotivo (affect displays) regolatori (regulators) regolano la sincronizzazione degli interventi nell’ambito del dialogo adattamento (adaptors) autoregolativi nelle diverse situazioni della vita quotidiana Mario Gori 40 • • • • • • • • • • • • quasi linguistici (Emblematic movements di Efron) per comunicare senza l’ausilio della parola gesti comunicativi Cosnier oggetti • • • • • • • • gesti extra-comunicativi fonogeni servono all’attività locutoria sinlinguistici associati paraverbali: sono analoghi agli elementi vocali alla catena verbale prosodici espressivi: connotano il discorso coverbali: illustrativi: associati al contenuto del discorso sincronizzatori: importanti della pragmatica convenzionale - fàtici sguardi del locutore - regolatori: risposte dell’allocutore ai fàtici autoconcentrati: grattarsi, mangiarsi le unghie, le manipolazioni di ludiche automatiche come: disegnare, scarabocchiare di conforto: dondolarsi, cambiare posizione, ecc. gesto-atto Metz gesto-segno gesti indicativi Wundt gesti figurativi Mario Gori 41 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Argyle funzioni gesti di illustrazione ed altri segnali legati all’eloquio segni convenzionali movimenti che esprimono stati emotivi movimenti che esprimono il carattere movimenti usati nei rituali gestione della situazione sociale immediata (atteggiamenti e emozioni per stabilire una relazione tipica) supporto della comunicazione verbale (precisa, sfuma, modifica) sostituzione del messaggio verbale a) CONTATTO FISICO Viene regolato da norme sociali anche molto rigide che variano da cultura a cultura. b) PROSSIMITÀ Varia da cultura a cultura e dà indicazioni sui rapporti esistenti tra i componenti di un gruppo. c) ORIENTAMENTO Angolo secondo cui le persone si trovano l'una rispetto all'altra. d) ASPETTO Condizione fisica e corporea, abbigliamento, capelli, cute, segnala informazioni sulla personalità e sullo status dell'altro, ecc .e) POSIZIONE Ha un significato universale ed uno socialmente definito, serve per comunicare atteggiamenti interpersonali. f) CENNI DEL CAPO Operano come rinforzo nel parlare, hanno un ruolo decisivo nella distribuzione degli interventi. g) ESPRESSIONE DEL VOLTOEsprime emozioni universali ed atteggiamenti o emozioni negative che sono spesso oggetto di restrizioni. h) GESTII movimenti delle mani, del capo, dei piedi e di altre parti del corpo servono sia ad esprimere stati emotivi, ma anche a descrivere, indicare, illustrare, ecc. i) SGUARDO Svolge un ruolo importante nel comunicare atteggiamenti interpersonali e nello instaurare relazioni f) ASPETTI GESTUALI DEL PARLATO Variazioni di altezza, accento, durata, danno significati completamente diversi alle parole (prosodici) o ne caratterizzano il significato (paralinguistici). Mario Gori 42 • • • • • • • • • Scherer e Fraser coordinazione delle sequenze interattive di auto ed eteroregolazione (o di controllo) metacomunicazione Ekman e Friesen • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • referenziale (o rappresentazionale) interpersonale (o espressiva) funzioni intrinseci (rimandano ad un oggetto mediante l’esibizione di una sua parte) arbitrari estrinseci (gesto che sta per qualcosa d’altro) iconici origine dei CG inseriti nel repertorio individuali filogenetica (se dipendenti dalla dotazione genetica come le espressioni di emozioni) ontogenetica (se collegati all'apprendimento entro un gruppo sociale) estrinseca: il significante gestuale è indipendente dal significato, la relazione è arbitraria Classificazione dei CG (Ekman, Friesen) codificazione: corrispondenza tra gesto e significato significazione gestuale fattori intrinseca: il significante gestuale coincide col significato pitturale (mostra una figura stilizzata e ne indica i caratteri) spaziale (indica delle coordinate e delle direzioni) ritmica (evidenzia un ritmo di azioni o scandisce successive affermazioni verbali) cinesica (esprime un significato nel rispetto di un codice preciso) designativa (caratterizza il contenuto verbale) nelle condizioni esterne che inibiscono, provocano, modellano nelle relazioni con la CV per ripetere ampliare, illustrare, accentuare, contraddire, anticipare, sostituire nel livello di coscienza di chi produce i CG nell'intenzionalità Mario Gori 43 ELEMENTI DI STUDIO DELLA CG • • • • • • Studio dei CG Analisi descrittiva del CG osservabile Tentativi di interpretazione del CG osservato e/o decodificato Ricerca di conferme alle interpretazioni date Codificazione della relazione tra significato e significante Individuazione di varianti significative in contesti analoghi • • • • • • Elementi della costruzione kinemorfica Kine: il più piccolo movimento corporeo individuabile Allokine: kine che ne accompagna simultaneamente un altro Kinema: il più piccolo movimento avente un significazione Kinemorfo: pattern di kinemi osservati in una zona particolare del corpo Allokinemorfo: kinemorfo osservato in altra zona particolare del corpo che accompagna un dato kinemorfo • • • Tipologie di CG Kinesi: comportamenti corporei che trasmettono una informazione specifica Parakinesi: comportamenti gestuali che amplificano, accentuano o chiariscono un messaggio verbale o non Mario Gori 44 • • • Significatività del gesto • • • • Valenze funzionali del gesto indice: fornisce una indicazione sulla probabilità di un altro fatto, riducendone l'incertezza segno: oppone significante e significato in una relazione che può essere del tutto arbitraria gesto costruttivo: si attua il susseguirsi di gesti per far funzionare una macchina • • • • Funzioni dei CG Movimenti significativi intenzionali (uomo) Movimenti significativi non intenzionali (uomo e animale) Movimenti diretti ad agire sul mondo (uomo e animale) • • • • • • Azione effettiva (movimento) CC (Scheflen) Gesto (movimento significativo intenzionale) Rappresentazione simbolica di una azione paralinguistici (toni di voce, grida, risa) cinèsi (gesti, posture, espressioni del volto: significativi) modalità gestuali non linguistiche modalità gestuali territoriali (tenere la distanza) modalità dovute a loco artificiali (abiti, accessori, decorazioni) emblematica: se immediatamente traducibili in modo verbale Mario Gori 45 • • • • • • • • • illustrativa del contenuto verbale Funzioni del CG (Ekman e Friesen) espressiva degli affetti regolativa: organizza e struttura gli scambi fra due soggetti insistente ideografica designante spaziale cinesica pittografica adattiva destinata a soddisfare un bisogno personale (autoadattivi) entro un’interazione etero-adattiva • • • • Caratteri dei CG in circostanze abituali (Ekman, Friesen) - informativo (se suscitano la stessa interpretazione in un gruppo) - comunicativo (se colui che produce il messaggio lo trasmette chiaramente e coscientemente ad un interlocutore) - interattivo (se il comportamento emesso trasforma quello dell'interlocutore) • • • • • • • • • • Relazioni tra CV e CG (Mahl) - ridondanza: il significante verbale e gestuale presentano la stessa significazione - anticipazione: il gesto o la mimica annunciano che si sta per dire, fare, ecc. - contraddizione: il significato della CG è diversa da quella della CV - ampliamento del quadro interattivo: introducendo indicatori specifici di situazione - accentuazione: incrementa l'intensità della significatività del messaggio - riempire o giustificare il silenzio: gioca un ruolo significativo nella interruzione della CV - organizzazione: sincronizza gli scambi orali - sostituzione: sostituisce le forme verbali di comunicazione dei contenuti - reazione: esprime una emozione suscitata dal messaggio verbale Mario Gori 46 • • • • • • • • • • • • • • • • Comunicazione di emozioni mediante il volto Fattori di contestualizzazione per l'interpretazione dei CG (Ekmann e Friesen) fronte: minimo d'informazione sulle emozioni. paura occhi-palpebre-base del naso tristezza gioia bocca-guance-mento collera disgusto altri comportamenti gestuali del soggetto che interagisce comportamento verbale concomitante situazione specifica di interazione caratteristiche fisiche dei soggetti che interagiscono comportamento gestuale e verbale dell'altro i ruoli sociali dei soggetti che interagiscono modulazione di CG Uso non autentico dei CG (Ekmann e Friesen) falsificazione di CG ridurre il numero delle aree facciali interessate ridurre la durata ridurre l'ampiezza degli spostamenti del corpo simulazione di espressioni che non si sentono neutralizzazione di espressioni emergenti con impassibilità Mario Gori 47 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Ragioni dell'uso dei CG La CG è usata povertà del linguaggio verbale nella descrizione di forme complesse i LG sono più potenti di quelli verbali i LG sono più autentici rendiamo accettabili i nostri CV con uso di quelli G i LG regolano la successione degli scambi e permettono di evitare il sovraccarico del canale verbale come sostegno del linguaggio per sostituire il linguaggio per esprimere delle emozioni per esprimere degli atteggiamenti interpersonali per trasmettere delle informazioni sulla persona nelle cerimonie e nel rituale nella propaganda, alle assemblee o manifestazioni politiche nelle arti Emblemi: gesti semplici o composti con funzione simbolica (ne fanno parte anche olofrasici i gesti tecnici) lessicali deittici: presentano o rappresentano un oggetto cinetografi: indicano un'azione compiuta dal corpo Illustratori: specificano, chiariscono, spaziali: indicano posizioni e relazioni spaziali sottolineano, mostrano bacchette: enfatizzano un'espressione, un emblema, una frase ideografi: indicano una direzione del pensiero Gesti intenzionali e non intenzionali Mimici: riferiti al viso Ostentatori: viso e altre parti del corpo Regolatori: tendono a mantenere la situazione comunicativa Adattatori: accompagnano o sottolineano una situazione comunicativa o sociale Mario Gori 48 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • vocalizzazioni (risa, grida, gemiti, colpi di tosse, balbettii, interiezioni...) Paraverbale: caratteristiche qualità della voce intensità (alta, media, bassa) altezza tonale (grave, acuta) timbro ("argentina") ritmo (regolare, scandito) velocità di produzione (rapida, lenta) controllo vocale delle labbra (pronunzia serrate, distesa) base dell'articolazione (voce nasale, voce di gola) controllo della glottide affetto-soddisfazione positive gaiezza-gioia Paraverbale connesso alle emozioni negative collera noia impazienza tristezza Prossemica Distanza INTIMA: Modo prossimo con Contatto fisico. Modo lontano da 15 a 45cm. Distanza PERSONALE: piccola sfera di protezione che un organismo crea attorno a sé per isolarsi dagli altri. Da 45 a 120 cm. Distanza SOCIALE: al di là del potere fisico sugli altri. Modo prossimo = 125-210. Modo lontano = 210-360cm. Distanza PUBBLICA: posta fuori dalla cerchia che riguarda direttamente il soggetto. Modo prossimo = 360-750. Modo lontano = oltre 7.50 cm. Mario Gori 49 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • presa di contatto Funzioni dello sguardo comunicazione di sentimenti comunicazione Ruolo dello sguardo Intenzione Prendere la parola. Continuare a parlare Proseguire il discorso Cedere la parola dirigere e fermare lo sguardo accentuare lo sguardo posare lo sguardo su qualcuno cogliere lo sguardo sguardo candido sguardo audace sguardo gaio sguardo inquieto sguardo stupito sguardo torvo sguardo offuscato sguardo canzonatorio sguardo glaciale sguardo sospettoso sguardo limpido sguardo vizioso sguardo carezzevole sguardo minaccioso scambiarsi sguardi accennare con lo sguardo a... condividere con lo sguardo avere informazioni sulla natura dell'ascolto dell'uditore regolatore della sequenza di scambio verbale Segno Non guardare l'interlocutore al termine del suo discorso. Assenza di sguardi del parlante alla fine delle sue frasi. Guardare l'interlocutore quando si riprende la parola. Guardare in modo continuato al termine di un intervento. Mario Gori 50 • • • • • Natura e frequenza degli sguardi • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • comunicazione di emozioni qualità affettive del rapporto sesso situazione di ricezione o di emissione dei messaggi effetti della leadership percezioni subliminali in avanti: per esprimere sorpresa, salutare, accettare, domandare indietro: per esprimere negazione, odio, disgusto o paura, per rifiutare in fuori e in alto: per esprimere emozioni gioiose in dentro e in basso: per esprimere emozioni tristi atteggiamento aperto: segno di bontà e di onestà atteggiamento chiuso con movimenti furtivi: segno di furberia e diinganno voltare la schiena: indica l'aver preso una decisione, il cambiamento di atteggiamento attività lavorative gesti occupazionali attività di gioco Mimo gesti convenzionali andature narrativi, utilizzati in luogo degli scambi verbali descrittivi, di ciò che il mimo vede, sente, tocca internamente o esternamente alla scena emotivi, derivati da emozioni naturali normale lenta: esprime calma e dignità rapida: esprime impazienza e precipitazione rallentata: esprime opposizione stanca spaventata silenziosa Mario Gori 51 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • in avanti: per esprimere sorpresa, salutare, accettare, domandare indietro: per esprimere negazione, odio, disgusto o paura, per rifiutare in fuori e in alto: per esprimere emozioni gioiose comunicazione di in dentro e in basso: per esprimere emozioni tristi emozioni atteggiamento aperto: segno di bontà e di onestà atteggiamento chiuso con movimenti furtivi: segno di furberia e di inganno voltare la schiena: indica l'aver preso una decisione, il cambiamento di atteggiamento attività lavorative gesti occupazionali attività di gioco Mimo narrativi, utilizzati in luogo degli scambi verbali gesti convenzionali descrittivi, di ciò che il mimo vede, sente, tocca internamente o esternamente alla scena emotivi, derivati da emozioni naturali normale lenta: esprime calma e dignità rapida: esprime impazienza e precipitazione andature rallentata: esprime opposizione stanca spaventata silenziosa Mario Gori 52