Il Santuario Madonna della Corona è
abbarbicato sulla roccia del monte Baldo, in
provincia di Verona.
LEGGENDA POPOLARE.
Dalla tradizione ci giunge una devota e dolce
narrazione.
E’ una notte di giugno del 1522 quando
l’attenzione di alcuni umili e semplici
alpigiani di questi luoghi è attratta da intensi
bagliori luminosi che provengono dalla
parete rocciosa della Corona.
Il luogo è impervio, inabitato, irraggiungibile.
Cosa mai può aver causato quella luce?
Incuriositi e stupiti, essi si raccolgono sulle
alture, cercando di sporgersi per vedere
meglio e… quale meraviglia, dall’abisso
giungono anche dolci melodie. Bisogna
scendere tra le rocce per vedere cosa stia
accadendo, ma non vi è modo per farlo; non
vi sono sentieri lungo quelle inaccessibili
pareti rocciose.
Eppure bisogna tentare.
Ecco, un’idea! Si annodano le corde, vi si lega
una cesta e, per mezzo di essa, i più
ardimentosi si fanno calare fin laggiù, nel
cuore delle rocce.
Circonfusa di luce, scorgono una statua della
Madonna con il Cristo morto.
Attoniti e commossi cadono in ginocchio
davanti ad essa. Poi si consultano tra loro: la
stratua è troppo bella, bisogna trasportarla in
un luogo più comodo, dove tutti la possano
venerare.
La scultura viene ben legata, poi sollevata
lentamente, con trepidazione, fin sopra le
rocce e collocata in una cappellina; nel
frattempo la notizia si è diffusa ed una folla
di devoti già si è raccolta in processione.
Calano le tenebre, nelle loro case i devoti si
preparano per l’indomani. Ma all’alba la
statua è scomparsa.
Tutti s’affannano a cercarla per ogni dove…,
inutilmente. Infine qualcuno si fa calare
nuovamente dall’alto delle rocce:
la Pietà è proprio là, dove l’avevano trovata
il giorno prima.
Lieti per il ritrovamento, la riportano
nell’edicola. Ma durante la notte la statua
ritorna fra le rocce.
A quel punto i saggi e devoti alpigiani
comprendono la volontà della Madonna e
laggiù tra le rocce Le innalzano un’edicola in
muratura: nasce così
il Santuario della Madonna della Corona.
Vi giungono in pellegrinaggio anche alcuni
cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano, i
quali riconoscono con certezza nella
miracolosa Pietà venerata alla Corona la
stessa statua della Madonna che
all’improvviso era scomparsa dall’isola di
Rodi nel 1522 e, secondo un’antica credenza,
trasportata dagli angeli tra le rupi del Baldo.
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Madonna della Corona