IL FILO ROSSO PER INTEGRARE:
LA MEDIAZIONE
COME RISORSA EDUCATIVA
“Nello sviluppo culturale del bambino, ogni
funzione compare due volte, o su due piani.
Dapprima compare sul piano sociale, poi sul
piano psicologico. Prima compare tra due
persone, sotto forma di categoria
interpsicologica, poi all’interno del bambino,
come categoria intrapsicologica” (Vygotskij,
trad. Wertsch, 1981, p. 163)
Dall’eteroregolazione all’autoregolazione
L’istruzione precede lo sviluppo
Un “buon apprendimento” è tale solo se mira
alla Zona Prossimale di Sviluppo
ZONA PROSSIMALE DI SVILUPPO
E’ lo scarto tra ciò che l’alunno sa e sa
fare e quello che potrebbe sapere e
saper fare grazie alla mediazione di
una figura esperta
Zona di non sviluppo
Zona di sviluppo
prossimale
Livello
attuale
Mediazione
Esperto
La mediazione, con particolare riferimento
all’integrazione dell’alunno diversamente
abile, ha luogo mediante:
-Il contesto nelle sue coordinate spaziotemporali
-Il contesto con i suoi strumenti e i suoi
sistemi di segni
-Il contesto con le sue interazioni sociali e,
più specificatamente, tutoriali
Mediare significa condividere forme di
azione e di interazione (Bruner, 1984)
FORMAT:Gli scambi avvengono
all’interno di sequenze di azione
stabili e prevedibili (non è lo
scambio, ma la struttura dello
scambio). Tutto questo garantisce
continuità al processo di
integrazione
SCAFFOLDING: Insieme di interventi di
guida attiva dell’adulto, che consentono al
bambino di apprendere ad organizzare le
proprie condotte, al fine di risolvere da solo
un problema, che non sapeva risolvere in
precedenza.
Lo scaffolding è utile solo nella misura in
cui il bambino è in grado di comprendere lo
scopo da raggiungere. Esso si realizza
attraverso sei componenti:
1.Il coinvolgimento del bambino nel compito
2.La riduzione dei gradi di difficoltà
3.Il mantenimento dell’orientamento al
compito
4.La segnalazione delle caratteristiche
dominanti
5.Il controllo della frustrazione
6.La dimostrazione
E quando l’esperto è un compagno …?
La funzione di mediazione nelle relazioni
tutoriali comporta le seguenti condizioni:
-Asimmetria
-Coinvolgimento effettivo
-Differenze e convergenze di scopo
La funzione di mediazione nell’integrazione
dell’alunno diversamente abile comporta:
- Il ricorso a metodologie di
osservazione/valutazione
dinamiche, funzionali e
flessibili
- Il rispetto dei ritmi di
apprendimento, ma
all’interno della Zona
Prossimale di Sviluppo
Introdurre in senso
metacognitivo artefatti
culturali e strumenti didattici
Creare strutture di aiuto
stabili ma flessibili
Promuovere forme di
mediazione tra pari
Valorizzare contesti e modalità
di mediazione diversificati
(apprendimento formale e
informale)
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il filo rosso per integrare