SECONDA VITA PER I VECCHI COMPUTER
I rifiuti RAEE
ovvero rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche.
Waste of electric and electronic equipment
(WEEE)
Il DM 185/2007 ha previsto l'accorpamento dei RAEE in cinque
differenti raggruppamenti. Ognuno di tali
raggruppamenti accorpa i RAEE in base alla tipologia di
trattamento e di pericolosità ambientale e la necessaria
suddivisione si attua fisicamente nei centri di raccolta:
R1: apparecchi di refrigerazione e di condizionamento.
R2: grandi elettrodomestici.
R3: TV e display.
R4: piccoli elettrodomestici, apparecchiature per l' informatica e
l'office automation, apparecchi di illuminazione ed altro.
R5: sorgenti luminose.
Fonte: Rapporto annuale 2010 sul sistema di ritiro e trattamento dei RAEE in italia
Dove conferire i RAEE:
•alle isole ecologiche.
•direttamente al rivenditore, all'atto
dell'acquisto di un'apparecchiatura della
medesima tipologia.
•"Decreto RAEE", entrato in vigore il 1º settembre 2007 (DM 185/2007 pubblicato in G.U.
il 5/11/2007).
Nel 2010 è stato raggiunto il target europeo per la
raccolta dei RAEE domestici (4 kg/abitante/anno)
Una particolare tipologia di RAEE:
I Personal Computer.
Il PC da bene di lusso a bene di consumo.
La vita media dei PC è di pochi anni.
Perché vengono sostituiti?
•Perché i nuovi sistemi operativi richiedono
più risorse.
•Perché è “bello” avere un computer
nuovo.
Molto raramente si tratta di una necessità
realmente legata all’utilizzo.
Lo smaltimento dei PC comporta:
1
• perdita di valore residuo.
Un PC che potrebbe avere un potenziale di
100.000 accensioni viene solitamente
sostituito prima di aver superato il 50%
Fonte: Greenpeace – Hi-Tox! un’indagine sulla raccolta dei rifiuti elettronici.
Lo smaltimento dei PC
comporta:
2
•costi di smaltimento in termini
economici ed ambientali.
Nasce da qui l’idea del riuso
Fonte: Microelectronics and Computer Technology Corporation (MCC). 1996. Electronics Industry
Environmental Roadmap. Austin
Il Trashware consiste nel recuperare PC
obsoleti prima che entrino nel ciclo dei
rifiuti rendendoli nuovamente operativi
attraverso l’assemblaggio di
componentistica hardware e con
l’installazione di software open source.
I PC vengono poi donati ad enti no profit.
Gli obiettivi del Trashware:
•riduzione dei rifiuti
•riduzione del digital divide
•diffusione del software libero
Le fasi del Trashware:
1 – Recupero dell’hardware dismesso
prima che esso entri nel ciclo dei rifiuti.
“Comunicare” il Trashware.
Le fasi del Trashware:
2 – Selezione del materiale.
Ovvero non trasformare il Trashware in
un’isola ecologica.
Le fasi del Trashware:
3 – Verifica della componentistica
hardware.
Le fasi del Trashware:
4 – Assemblaggio della componentistica
hardware per la creazione di un pc
completo.
Le fasi del Trashware:
5 – Installazione del software.
Perché open source?
•economicità.
•prestazioni.
Le fasi del Trashware:
5a - Note tecniche su Macerata Trashware.
Sistema operativo utilizzato: Ubuntu 10.4
Le fasi del Trashware:
5b – Note tecniche su Macerata Trashware.
Caratteristiche tecniche minime:
Hard disk: 10 GB - RAM: 256 MB Processore: Pentium 3
(Caratteristiche tecniche di un PC con circa 10/11 anni di vita)
Le fasi del Trashware:
6 – Consegna del materiale recuperato
agli utilizzatori finali (enti no profit e
soggetti penalizzati dal digital divide).
Macerata Trashware è un progetto di:
Cooperativa Risorse
C.E.A. Parco di Fontescodella
Comune di Macerata
Associazione Collettivo csa Macerata
Con il patrocinio della Provincia di Macerata
Una sfida per il futuro:
Il Trashware nella pubblica
amministrazione.
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Trashware - seconda vita per i vecchi computer