Aggiornamento sicurezza
Liceo Scientifico
Liceo Classico
Gallarate
30/ 11/2009
a cura di V.Ilacqua
Il programma
• Novità del testo unico dL 81
• Procedure di emergenza
• La figura del preposto
• (Rischio chimico)
• L’organigramma sicurezza del liceo
• (Procedure disabili)
a cura di V.Ilacqua
Cosa ha abrogato?
• Decreti 547/’55, (norme generali e speciali in materia di
prevenzione infortuni e di igiene del lavoro; )
• 303/’56, (Norme generali per l'igiene del lavoro )
• 164/’56, (Norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro nelle costruzioni )
• 626/’94
• 494/’96. (sicurezza nei cantieri)
a cura di V.Ilacqua
Il DL 81/08
art 11
• L’art. 11 del decreto in oggetto, prevede
• l’”inserimento in ogni attività
scolastica ……di specifici percorsi
formativi interdisciplinari alle
diverse materie scolastiche volti a
favorire la conoscenza delle
tematiche della salute e della
sicurezza nel rispetto delle
autonomie scolastiche”.
a cura di V.Ilacqua
Riflessioni
(E’ un dispositivo pedagogico?)
• La scuola viene indicata come luogo
privilegiato per la promozione della cultura
della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
• Per la realizzazione di tali attività sono
previsti finanziamenti ministeriali che
potranno essere integrati con “risorse
disponibili degli istituti
a cura di V.Ilacqua
Art 28 ( gli stranieri)
• L’attività scolastica e’ rivolta in maniera
sempre più crescente agli stranieri. Cio’
comporta la necessita di porre particolare
attenzione agli aspetti della sicurezza a
partire dai medesimi tramite
comunicazione.
• All’interno dei corsi di alfabetizzazione si
devono introdurre elementi relativi alla
sicurezza.
a cura di V.Ilacqua
Riferimenti normativi
• Legge 15 marzo 1997, n. 59
• Regolamento sull'autonomia scolastica
DPR (8 marzo 1999 n°275
a cura di V.Ilacqua
Datore di lavoro
Autonomia= preside -> dirigente
•
•
Cass. pen., sez. IV, 1/7/93) i dirigenti sono coloro che sono preposti alla
direzione tecnico-amministrativa dell'azienda o di un reparto di essa con
la diretta responsabilità dell'andamento dei servizi, e che partecipano
solo eccezionalmente al lavoro normale, avendo il compito di predisporre
anche tutte le misure di sicurezza, controllare le modalità del processo di
lavorazione, e vigilare, secondo le loro attribuzioni e competenze, sulla
regolarità dell'antinfortunistica delle lavorazioni.
(cass. pen., sez. IV, 20/1/98 e 19/2/98) Chiunque, in qualsiasi modo,
abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori così da
poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire,
deve considerarsi automaticamente tenuto, ai sensi dell' art. 4 del DPR
547/55, DPR 303/56 e D. Lgs. 626/94, ad attuare le prescritte misure di
sicurezza e a disporre e da esigere che esse siano rispettate, a nulla
rilevando che vi siano altri soggetti contemporaneamente gravati dallo
stesso obbligo per un diverso e autonomo titolo.
•
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Aspetti generali
• Ampliamento del campo di applicazione delle
disposizioni in materia di salute e sicurezza (articoli 2 e 3)
• Estensione delle norme a tutti i settori di attività, privati e
pubblici, a tutte le tipologie di rischio (es. quelli collegati
allo stress lavoro-correlato, lavoratrici in stato di
gravidanza nonché quelli connessi alle differenze di
genere, all’età, alla provenienza da altri stati)
• Estensione della norma a tutti i lavoratori e
lavoratrici(subordinati e autonomi in qualsiasi forma, es.
contratti di somministrazione, lavoratori a distanza, ecc.)
a cura di V.Ilacqua
• L’obbligo di informazione stabilito dall’articolo 21
del decreto legislativo 626 (ora Testo Unico 81)
comprende quello di informare le lavoratrici ed i
loro rappresentanti per la sicurezza sui risultati
della valutazione e sulle conseguenti misure
di protezione e di prevenzione adottate.”
• In pratica esiste anche l’obbligo sanzionato
di informare le lavoratrici in modo analitico
sui rischi che correrebbero nel caso
entrassero in gravidanza.
a cura di V.Ilacqua
• Qualora una lavoratrice informi il Datore di
trovarsi in stato interessante, la Valutazione
preventiva consente di eseguire
rapidissimamente l’obbligatoria valutazione
individualizzata dei rischi e mettere in atto le
misure di protezione adeguate (tra cui la
revisione dei contenuti della mansione
eliminando quelli a rischio , il cambio di
mansione oppure, nell’impossibilità di attuare i
primi due, la richiesta alla Direzione Provinciale
del Lavoro di interdire la lavoratrice, in modo
anche da poter nominare un supplente).
a cura di V.Ilacqua
Se lo spostamento è possibile
IL DATORE DI LAVORO
• segnala lo stato di gravidanza della dipendente alla Direzione
e/o responsabile del personale,
• informa la lavoratrice e i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza sui rischi presenti sul luogo di lavoro; sulle attività
che devono essere evitate, le precauzioni e i dispositivi di
protezione individuale da utilizzare; sulle procedure aziendali
esistenti a tutela della salute e della sicurezza della stessa e del
nascituro; sulle norme di tutela di tipo amministrativo e
contrattuale.
• richiede al Medico Competente, del Servizio di Prevenzione e
Protezione, una valutazione delle attività che possono
comportare un rischio per la signora in stato interessante e il
nascituro per verificare il possibile mantenimento della
lavoratrice presso la stessa UO con limitazioni o cambio della
mansioni.
a cura di V.Ilacqua
Nuove definizioni:
• «lavoratore»:
• persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un'attività
lavorativa nell'ambito dell'organizzazione
di un datore di lavoro pubblico o privato,
con o senza retribuzione, anche al solo
fine di apprendere un mestiere, un'arte o
una professione, esclusi gli addetti ai
servizi domestici e familiari.
a cura di V.Ilacqua
E lo studente e’ un lavoratore?
• Allievo di istruzione superiore che faccia uso di
laboratori , attrezzature, agenti fisici, agenti
chimici, etc
• Tirocinio - stage
• Alternanza scuola/lavoro ( pbl delle aziende?
• ( copertura INAIL)
• ( Formazione – Informazione – Addestramento? )
• E i disabili?
a cura di V.Ilacqua
Il preposto
Definizione (art. 2 del D.Lgs. 81/08):
• Persona che , in grado ragione delle
competenze professionali e nei limiti dei
poteri gerarchici e funzionali adeguati alla
natura dell’incarico conferitogli,
sovrintende alla attività lavorativa e
garantisce l’attuazione delle direttive
ricevute, controllandone la corretta
esecuzione da parte dei lavoratori ed
esercitando un potere funzionale di
iniziativa
a cura di V.Ilacqua
Obblighi preposti
(art. 19 d.lgs 81/08)
• · Sovrintendere e vigilare sull’osservanza, da parte dei lavoratori,
dei loro obblighi, delle disposizioni aziendali e dell’uso di DPI e, in
caso di inosservanza, informare i diretti superiori (lab. Chimica)
• · Verificare affinché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate
istruzioni accedano alle zone che li espongono a rischi gravi e
specifici ( formazione degli studenti per accesso ai lab.)
• · Richiedere l’osservanza delle misure di emergenza e dare
istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, abbandonino
il posto di lavoro pericoloso ( prove di evacuazione)
• · Astenersi, salvo eccezioni motivate, dal richiedere ai lavoratori di
riprendere l’attività in una situazione in cui persiste un pericolo
grave
• · Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente le
deficienze dei mezzi e delle attrezzature e di DPI e ogni altra
condizione di pericolo
• · Frequentare appositi corsi di formazione ( quale corsi?)
a cura di V.Ilacqua
riflessione
• Quella del preposto è una figura
sconosciuta nella cultura strettamente
giuslavoristica, per cui, ad esempio, in
sede di contrattazione collettiva non è mai
stata soggetta ad inquadramento
professionale.
a cura di V.Ilacqua
I dirigenti ed il preposto
ma cosa cambia?
• il problema di far accettare ai preposti il
fatto che gli obblighi discendenti dal D.Lgs.
81/08 altro non sono che “obblighi di
responsabilità di posizione”, derivanti da
compiti direttivi di fatto esercitati dagli
stessi, esattamente come è sempre stato
a cura di V.Ilacqua
Chi puo’ essere?
• può svolgere la funzione di preposto
chiunque, in qualsiasi modo abbia assunto
posizione di preminenza rispetto ad altri
lavoratori, così da poter impartire loro
direttive,ordini ed istruzioni sul lavoro da
eseguire
a cura di V.Ilacqua
Si nominano i preposti?
• Per individuare le figure di preposto non è
necessario alcun atto formale di nomina da
parte del dirigente scolastico, essendo tale
figura individuabile già sulla base dei compiti
concretamente svolti dal lavoratore.
• Deve però essere redatta e pubblicata una lista
delle persone individuate come preposti,
indicando, per ognuno di questi e in modo
preciso, i soggetti nei confronti dei quali si
intende esercitato tale ruolo.
a cura di V.Ilacqua
D.Lgs. 81/08, art. 28 comma 2d
• Il dirigente scolastico ha l’obbligo di verificare
se il preposto ha le competenze professionali e i
poteri gerarchici sufficienti per svolgere i compiti
che gli sono stati assegnati o che di fatto svolge.
• Risulta perciò indispensabile assicurare ai
preposti la dovuta formazione ed accertarsi che
abbiano il potere di ordinare ai lavoratori
subordinati di tenere un determinato contegno in
termini di sicurezza.
a cura di V.Ilacqua
Chi sono i preposti a scuola?
Insegnanti tecnico
pratici e Docenti teorici
che insegnano
discipline tecniche o
tecnicoscientifiche
durante
l’utilizzo di laboratori
sviluppare negli allievi comportamenti di autotutela
della salute;
· promuovere la conoscenza dei rischi e delle norme
di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai
quali
i laboratori sono assimilabili;
· informare gli studenti sugli obblighi che la legge
prescrive per la sicurezza nei laboratori;
· segnalare (al SPP) eventuali anomalie all'interno dei
laboratori
· effettuare la conduzione, l'ordinaria manutenzione e
la riparazione di
macchine, apparecchiature ed attrezzature in
dotazione dei laboratori
(collaboratori tecnici);
a cura di V.Ilacqua
Chi sono i preposti a scuola?
Responsabile di
laboratorio/reparto
custodire le macchine e le attrezzature ed
effettuare verifiche periodiche di funzionalità
e sicurezza assieme al personale tecnico di
laboratorio
segnalare al SPP eventuali anomalie
all'interno dei laboratori;
· predisporre e aggiornare il
regolamento di laboratorio
a cura di V.Ilacqua
Chi sono i preposti a scuola?
DSGA
Persona particolarmente
qualificata, responsabile della
direzione generale degli uffici
amministrativi
a cura di V.Ilacqua
Chi sono i preposti a scuola?
Responsabile
Ufficio Tecnico
Persona particolarmente qualificata,
responsabile della direzione generale
dell’ufficio tecnico e del personale ad
esso assegnato (tecnici, magazzinieri,
etc)
a cura di V.Ilacqua
Art.32
• il DS che non opta per lo svolgimento diretto dei compiti
propri del SPP, designa il RSPP tra il personale del proprio
istituto oppure di quello appartenente ad altri istituti.
• Se non reperibili nel sistema scuola, gruppi di istituti
possono avvalersi di un unico esperto esterno, individuato
attraverso convenzione in via prioritaria con gli enti locali
proprietari degli edifici scolastici e, in subordine, con enti o
istituti specializzati in materia di salute e sicurezza sul
lavoro o liberi professionisti.
• Nel caso di nomina di RSPP esterni alla scuola, il DS dovrà
comunque organizzare un Servizio interno “con un
adeguato numero di addetti”.
a cura di V.Ilacqua
Formazione
•
•
•
•
•
•
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•
•
•
Introdotta l’obbligatorietà della formazione anche per le forme di
lavoro atipiche. (art. 3 c. 4, 5, 6, 7)( casi di distacco es. 448)
Rafforzata la formazione dei lavoratori, dei preposti, degli RLS e
dei datori di lavoro che svolgono la funzione di RSPP.
Per questi ultimi è stabilita la frequentazione di corsi di formazione
di durata minima di 16 ore e massima di 48 ore (adeguati alla
natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività
lavorative) e di corsi di aggiornamento da definire in sede di
Accordo Stato-Regioni.
I RLS devono eseguire formazione di aggiornamento da 4 a 8
ore/anno in funzione del numero di lavoratori dell’azienda e di
quanto stabilito in sede di CCNL
a cura di V.Ilacqua
Formazione:
• Aggiornamento formativo per i Coordinatori della Sicurezza (40 ore
• ogni 5 anni) e aggiornamento formativo degli addetti alle
emergenze, prevenzione incendi.
• Introdotta la facoltà degli istituti scolastici, universitari e di
formazione professionale di inserire in ogni
attività di formazione professionale percorsi di
istruzione per favorire la cultura della sicurezza
sui luoghi di lavoro (art. 11 comma 4), con
opportunità di finanziamento (terza area)
a cura di V.Ilacqua
Il DUVRI
•
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•
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•
•
•
•
•
Regolamentazione di appalti e subappalti:
Introdotto il concetto della “qualificazione delle imprese” e dei
lavoratori autonomi. Il possesso dei requisiti per ottenere la
qualificazione costituisce elemento vincolante per la partecipazione
alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso
ad agevolazioni e finanziamenti. (art. 27 c. 2).
Confermata e codificata la necessità del DUVRI, il documento
unico di valutazione dei rischi per i lavori in appalto. (art.26 c. 3)
Diventano nulli i contratti di appalto, subappalto e somministrazione
che non indichino espressamente i costi della sicurezza (art. 26)
a cura di V.Ilacqua
Duvri
• "Sicurezza negli appalti relativi a servizi e
forniture.
• Predisposizione del documento unico di
valutazione dei rischi (DUVRI) e
determinazione dei costi della sicurezza"
a cura di V.Ilacqua
IL LAVORATORE
• Di primissimo piano è la figura del lavoratore, nella sua
qualità di soggetto attivo e nel contempo destinatario
dell’applicazione delle norme.
Egli deve osservare obbligatoriamente una serie di
disposizioni e, allo stesso tempo, può accedere ai diritti
previsti dal testo unico
•
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute
e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul
luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni
o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle
istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro
a cura di V.Ilacqua
Gli obblighi del lavoratore sono :
•
•
•
•
•
· contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e agli altri soggetti preposti,
all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di
lavoro;
· osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e
dai soggetti preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
· utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati
pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
· utilizzare, in modo appropriato, i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
· segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al soggetto preposto le
deficienze dei mezzi e dei dispositivi utilizzati , nonché qualsiasi eventuale condizione
di pericolo di cui vengano a conoscenza.
Il lavoratore deve anche adoperarsi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle
proprie competenze e possibilità – fatto salvo l’obbligo di rimuovere o modificare i
dispositivi di sicurezza, segnalazione o controllo solo previa autorizzazione - per
eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
a cura di V.Ilacqua
OBBLIGHI (2)
• · non compiere di propria iniziativa operazioni o
manovre che non sono di loro competenza o
che possono compromettere la sicurezza
propria o di altri lavoratori;
• · partecipare ai programmi di formazione e di
addestramento organizzati dal datore di lavoro;
• · sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal
presente decreto legislativo o comunque
disposti dal medico competente
a cura di V.Ilacqua
I diritti del lavoratore:
• · deve essere garantita, innanzitutto, la rappresentanza,
attraverso la nomina del rappresentante dei lavoratori
per la sicurezza;
• · chi lavora ha diritto ad una informazione e formazione
adeguata al tipo di lavoro ed a tutta la tipologia di rischi
cui è sottoposto (organizzazione del lavoro, uso di
attrezzature, macchine, impianti, agenti fisici, chimici,
biologici, ecc.)
• · diritto alla sorveglianza sanitaria ed al rispetto della
scadenza delle visite periodiche;
• · chi lavora deve poter conoscere l’esito degli
accertamenti e della visita medica
a cura di V.Ilacqua
Diritti (2)
• il lavoratore deve essere consapevole
delle misure di emergenza da attuare in
caso di primo soccorso, di lotta
antincendio, di evacuazione dei lavoratori
e di pericolo grave e immediato;
• · sussiste il diritto ai dispositivi di
protezione individuali (Dpi) laddove le
mansioni ne richiedano l’utilizzo.
a cura di V.Ilacqua
Novita del dl 81
• “gravi violazioni ai fini dell’adozione del
provvedimento di sospensione dell’attività
imprenditoriale” la mancata nomina del
RSPP e la mancata informazione e
formazione dei lavoratori.
a cura di V.Ilacqua
Il nuovo DVR
• (art. 28: estensione ai rischi “collegati allo
stress lavoro-correlato, …
• alle differenze di genere, all’età, alla
provenienza da altri paesi”,
• “all’individuazione delle procedure per
l’attuazione delle misure da realizzare
nonché dei ruoli dell’organizzazione
aziendale che vi debbono provvedere”,
• “all’indicazione del nominativo del RSPP, del
RLS e del MC che ha partecipato alla
valutazione dei rischi”).
a cura di V.Ilacqua
Fonti di stress a scuola
a cura di V.Ilacqua
Azioni possibili sull’organizzazione
a cura di V.Ilacqua
Azioni (2)
a cura di V.Ilacqua
Chi valuta?
La valutazione delle condizioni individuali e
del rischio stress è lasciata al Medico
Competente, il quale può, ovviamente,
fare richiesta di consulti con medici
specialisti.
a cura di V.Ilacqua
E per il mobbing?
• Un primo screening si puo’ fare con lo
stesso test di “stress collegato al lavoro”
con punteggi diversi.
• Riguarda la persona e non la collettivita’
a cura di V.Ilacqua
Il medico competente
• Obbligatorio in presenza di operatore vdt
• Sottopone a visita periodica gli operatori
VDT e MMC
• Qualsiasi altro operatore puo’ essere
sottoposta a visita se’ e’ sottoposto a
rischio particolare o risulta in condizioni di
menomazioni fisiche che pregiudichino il
regolare svolgimento delle attività previste
dal mansionario
a cura di V.Ilacqua
La legge 30.3.2001 n. 125
• Legge quadro in materia di alcool e problemi
alcool correlati. Tutti gli insegnanti rientrano
nella tabella del 16.03 .2006 ovvero attività a
rischio per se e per terzi ai fini del divieto di
assunzione bevande alcooliche e
superalcooliche.
• Su richiesta del D.S. il medico competente deve
effettuare visite ed esami clinico strumentali per
accertare l’eventuale assunzione di alcool.
• In caso di esito positivo ( prova ripetuta) scatta
la procedura di assegnamento al altre mansioni
o di licenziamento.
a cura di V.Ilacqua
Gli stereotipi nell’Opinione Pubblica
“Stress psico-fisico negli
insegnanti….?”
“Ma non sono quelli che fanno 3
mesi di vacanze all’anno pur
lavorando solo mezza giornata!?”
a cura di V.Ilacqua
La patologia psichiatrica individuata è la
vetta di un iceberg ….
… la cui base può essere costituita dalla
sindrome del burnout trascurata
a cura di V.Ilacqua
Allarme suicidi in Francia
Consiglio Economico e Sociale (CES) transalpino[1]. “Ogni giorno, al
di là delle Alpi, una persona si suicida a causa delle difficoltà legate alla
professione. Le ragioni: stress, eccessivo carico di lavoro, mobbing o, più
semplicemente, paura di perdere il posto …Allarme insegnanti. Il
dramma dei suicidi non risparmia il servizio pubblico. Il vicepresidente
del CES – monsieur Larose – è categorico. Nel mirino ci sono soprattutto
gli insegnanti. Tanto che non mancano iniziative ad hoc. Come quella che
riguarda il Centro di Salute Mentale della Mutua Generale
dell’Educazione Nazionale (MGEN), dove uno psichiatra segue ogni
anno 300 professori. <<Il 50% dei docenti presi in carico – rileva Mario
Horenstein, lo specialista ingaggiatodall’MGEN –soffre di problemi di
adattamento con manifestazioni di depressione attiva, e il 10% di
sindrome post-traumatica da stress legato a violenza. E’ dunque
importante aiutarli perché non affondino>>.
[1] Fonte: Il Sole 24 Ore Sanità N° 15/2007 del 17-23 aprile 2007
a cura di V.Ilacqua
Incidenza patologie secondo il livello
d’insegnamento
100
80
60
40
20
0
materna
patologie psichiatriche
elementare
altre patologie
media
superiore
a cura di V.Ilacqua
Confronto insegnanti verso altre categorie
professionali
INSEGNANTI
PERSONALE SANITARIO
49,21
26,52
patologia
psichiatrica
patologia
psichiatrica
altre patologie
altre patologie
50,79
73,48
IMPIEGATI
OPERATORI
34,97
15,71
patologia
psichiatrica
patologia
psichiatrica
altre patologie
altre patologie
84,29
65,03
a cura di V.Ilacqua
Classificazione patologie psichiatriche (869
casi su 3.049 totali)
Spettro ansia – depressione: 71% sul totale
Insegnanti
Impiegati
Collaboratori
Sanitari
Disturbi dell’umore
133
68
65
35
Disturbo dell’adattamento
82
47
54
19
Disturbi d’ansia
29
30
21
17
Disturbi di personalità
40
18
15
8
Schizofrenia ed altri disturbi psicotici
38
29
37
22
Demenze ed altri disturbi cognitivi
8
5
5
3
Disturbi dissociativi
4
3
2
3
Disturbi somatoformi
3
1
1
3
Abuso di sostanze
1
2
5
Anoressia nervosa
2
2
Ritardo Mentale
1
Dist. controllo degli impulsi
1
totale
2
1
342a cura di V.Ilacqua
207
1
210
110
Provvedimenti assunti dal Collegio Medico
Giudizi medici
espressi (774)
Patologie
psichiatriche
(386)
Altre
patologie
(388)
Totale
Idonei
34 (8.8%)
59 (15.2%)
93 (12.01%)
Non idoneo
temporaneamente
all’insegnamento
107 (27.6%)
77 (19.9%)
184
(23.77%)
Non idonei
permanentemente
all’insegnamento
205 (53.1%)
229 (59%)
434
(56.07%)
Inabile
temporaneamente
2 (0.5%)
0 (0%)
2 (0.26%)
Dispensa dal servizio
38 (9.9%)
23 (5.9%)
61 (7.88%)
a cura di V.Ilacqua
Fattori professionali negli insegnanti












Rapporto con studenti/genitori
Classi numerose (II)
Conflittualità tra colleghi
Costante necessità di aggiornamenti
Studenti extracomunitari
Studenti portatori di handicap
Avvento dell’informatizzazione
Passaggio dall’insegnamento individuale a quello in
équipe
Problemi adolescenziali
Retribuzione insoddisfacente (III)
Scarso riconoscimento sociale della professione (I)
Preparazione pedagogica
inadeguata
a cura di V.Ilacqua
(1)
Fattori professionali negli insegnanti (2)
 Misbehaviour (maleducazione) degli studenti
 Scarsa facoltà punitiva verso gli studenti
 Scarso supporto dei collaboratori scolastici
 Assenza di processi valutativi del proprio lavoro
 Riforme scolastiche continue
 Fatiscenza delle strutture scolastiche
 Scarsa disponibilità di supporti didattici tecnico/scientifici
 Frequente mobilità
 Rapporto con la Direzione Scolastica
 Meritocrazia assente (mancanza indicatori di
a cura di V.Ilacqua
performance)
Cronaca recente
a cura di V.Ilacqua
Cronaca recente
a cura di V.Ilacqua
Cronaca recente
a cura di V.Ilacqua
Cronaca recente
a cura di V.Ilacqua
Cronaca recente
Besozzo - Solo alla vista dei Carabinieri ha lasciato uscire i bambini dall'aula
Maestra elementare litiga coi colleghi e si chiude in classe con gli alunni
Attimi di tensione sono stati vissuti ieri mattina, 21 dicembre, nella scuola elementare
"Giuseppe Mazzini" di Besozzo. Una maestra, pare dopo una discussione con alcuni
colleghi, ha perso le staffe davanti ai suoi piccoli alunni, una vera e propria crisi di nervi,
con urla e strepiti, al punto da costringere la coordinatrice della scuola ad avvertire il
dirigente scolastico. La donna si è barricata in aula con dodici dei suoi alunni e per un paio
d'ore si è rifiutata di uscire o far uscire i bambini. E' stato solo l’arrivo dei carabinieri a
convincere l’insegnante a lasciare andare i suoi alunni, che sono stati accolti nelle altre
classi.
Il dirigente scolastico, Franco Di Bonito, rendendosi conto della grave difficoltà
dell'insegnante, ha avvertito la psicologa dell’istituto e il sindaco. La maestra in crisi,
però, ha voluto attendere l'arrivo del proprio medico curante prima di lasciare l’edificio, che
è arrivato intorno a mezzogiorno, durante la pausa prima del rientro pomeridiano,
accompagnato da due ambulanze. L’insegnante dopo aver incontrato il suo dottore di
fiducia si è convinta a lasciare spontaneamente la scuola senza dover ricorrere al ricovero
coatto.
Ancora sconosciute le cause del litigio con gli altri insegnanti, ma pare che la donna fosse
reduce da un lungo periodo di difficoltà psicologiche, legate ad una serie di lutti avvenuti in
famiglia.
Il gesto dell'insegnanate non avrà, almeno secondo le prime informazioni, conseguenze
a curadenuncia
di V.Ilacqua
giudiziarie; nessuno per ora ha sporto
e la donna ha scelto spontaneamente di
farsi seguire dai medici.
Cronaca recente
a cura di V.Ilacqua
E per il mobbing?
• Un primo screening si puo’ fare con lo
stesso test di “stress collegato al lavoro”
con punteggi diversi.
• Riguarda la persona e non la collettivita’
a cura di V.Ilacqua
Le emergenze
• L’emergenza e’ una circostanza differente
da tutti gli altri avvenimenti che ,
normalmente si presentano.
• Si tratta di un fatto che coglie di sorpresa
tutti coloro che sono presenti nell’ambiente
di lavoro.
• Una corretta azione di emergenza deve
essere prevista dal Piano di Emergenza
a cura di V.Ilacqua
Le planimetrie
• Al fine di facilitare
l’evacuazione apposite
planimetrie indicanti le
vie di fuga sono appese
nelle aule e nei punti
fondamentali come i
corridoi. Il piano di
evacuazione e’ unico.
a cura di V.Ilacqua
Cosa si trova in classe?
•
•
•
•
Modulo di evacuazione
Piano di evacuazione
N. Identificativo della classe
Planimetria
a cura di V.Ilacqua
I segnali dell’emergenza
SEGNALE DI ALLARME
Cessazione allarme
a cura di V.Ilacqua
Suono continuo
Interfono nei
corridoi
Megafono
Chi e’ autorizzato a far scattare
l’evacuazione?
1)
2)
3)
4)
Dirigente o delegato
RSPP
RLS
Personale di segreteria
a cura di V.Ilacqua
Il nucleo operativo
Nome Inc.
Il Dirigente
Nome
suppl.
Compito
Decide evacuazione – Segnala la fine
dell’evacuazione
Organizza gli interventi di soccorso
Da l’allarme attraverso impianto –
Raccoglie i moduli di evacuazione
Telefonate di emergenza e presidio posto
telefonico
Comunica con l’altoparlante la fine
dell’evacuazione o altre informazioni
a cura di V.Ilacqua
CHI CHIAMARE IN CASO
D’EMERGENZA?
1.
2.
3.
4.
INFORTUNIO DI MEDIA ENTITÀ:
Croce Rossa
Pronto Soccorso Ospedale
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Dirigente scolastico
•
INFORTUNIO DI GRAVE ENTITÀ:
1.
Elisoccorso Emergenza Sanitaria
2.
Croce Rossa Pronto Soccorso Ospedale
3.
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
4.
Dirigente scolastico
•
INCENDIO:
1.
Vigili del Fuoco
2.
Incaricati lotta antincendio
3.
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
4.
Dirigente scolastico
•
1.
2.
3.
4.
RISCHIO DI INQUINAMENTO VERSO L’AMBIENTE ESTERNO:
Vigili del Fuoco Carabinieri
Ufficio Igiene
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Dirigente scolastico
a cura di V.Ilacqua
ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
•
1.
2.
3.
4.
All’atto della chiamata specificare in modo
particolareggiato:
il nome dell’istituto scolastico, la località ed
il relativo numero di telefono;
chi sta effettuando la chiamata
(presentazione con nome, cognome e
qualifica);
come fare a raggiungere il luogo;
dire brevemente cosa sta succedendo.
a cura di V.Ilacqua
ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
In caso di incendio specificare anche:
1. il tipo e la quantità di materiale
interessato;
2. se esistono sostanze pericolose o
altri rischi (ad esempio linee elettriche
ad alta tensione, ecc.);
3. che tipo di impianto antincendio
esiste.
a cura di V.Ilacqua
ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
In caso di infortunio specificare anche:
1. la tipologia di infortunio accaduto (ad
esempio caduta dall’alto, scossa elettrica a
220Vo 380 volt, ecc.);
2. se la persona infortunata è cosciente o
meno, se ha (visibili) emorragie o fratture di
arti . Sistemare paziente in posizione
antishock. Controllare i parametri vitali….
3. Attenzione ai farmaci.!!!Verificare se c’e stato
ingerimento per preparare lavaggio gastrico
(legge assunzione farmaci)
a cura di V.Ilacqua
Somministrazione dei farmaci a scuola
• Circ.del 25-11-05 del Ministero
dell’Istruzione e Ministero della Salute
Linee guida per la definizione degli
interventi finalizzati all’assistenza di
studenti che necessitano di
somministrazione di farmaci in orario
scolastico
a cura di V.Ilacqua
Tipologia degli interventi
• La somministrazione di farmaci deve avvenire
sulla base delle autorizzazioni specifiche
rilasciate dal competente servizio delle ASL;
• Tale somministrazione non deve richiedere il
possesso di cognizioni specialistiche di tipo
sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tecnica
da parte dell’adulto.
a cura di V.Ilacqua
Soggetti coinvolti.
• La somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico
coinvolge, ciascuno per le proprie responsabilitàe competenze:
• •Le famiglie degli alunni e/o gli esercenti la potestàgenitoriale;
• •La scuola: dirigente scolastico, personale docente e ATA;
• •I servizi sanitari: medici di base e le ASL competenti
territorialmente;
• •Gli enti locali: operatori assegnati in riferimento al percorso di
integrazione scolastica e formativa dell’alunno.
a cura di V.Ilacqua
Modalità di intervento.
• La somministrazione dei farmaci in orario scolastico
deve essere formalmente richiesta dai Genitori,
mediante presentazione di certificato medico
attestante
• •Stato di malattia dell’alunno
• •Prescrizione specifica dei farmaci da assumere,
indicante
•
–Posologia
•
–Modalitàe tempi di somministrazione
•
–Conservazione
a cura di V.Ilacqua
procedura
• I dirigenti scolastici, a seguito della richiesta scritta:
• •individuano il luogo idoneo alla conservazione dei farmaci
• •concedono, ove richiesto, ai genitori, o loro delegati, l’accesso
ai locali scolastici durante l’orario scolastico, per la
somministrazione dei farmaci
• •individuano il personale idoneo a garantire la continuitàdella
somministrazione dei farmaci, in servizio durante l’orario
scolastico dell’alunno, tra docenti e ATA che abbiano seguito i
corsi di pronto soccorso ai sensi del DLGS 81 /08
• •verificano la disponibilità degli operatori scolastici
a cura di V.Ilacqua
In caso di mancanza di condizioni
– i dirigenti scolastici possono provvedere
all’attivazione di collaborazioni, formalizzate in
apposite convenzioni, con i competenti assessorati
per la Salute e per i Servizi sociali, al fine di
prevedere interventi coordinati.
• In difetto delle condizioni , il dirigente
scolastico è tenuto a darne comunicazione
formale e motivata ai genitori e al sindaco del
Comune di residenza dell’alunno.
a cura di V.Ilacqua
IMPORTANTE
• PRIMA DI RIAGGANCIARE IL TELEFONO
CHIEDERE ALL’OPERATORE IN CONTATTO
SE GLI SERVONO ALTRE INFORMAZIONI.
• In genere il panico e l’agitazione non
consentono di riflettere adeguatamente.
• Specificare eventuali ostacoli che ci possono
essere all’ingresso o su strade limitrofe
a cura di V.Ilacqua
Vietato!!!
• Lungo le vie di fuga e’ vietato:
1) Accatastare banchi e sedie anche in
modo temporaneo
2) Fotocopiatrici e macchine erogatrici di
bevande
3) Depositare rifiuti scatoloni e materiali
diversi
4) Nessun veicolo sia posteggiato davanti
alle uscite (normali e di sicurezza).
a cura di V.Ilacqua
Cosa fare…e non fare durante
un’emergenza
• Abbandonare lo stabile senza indugi,
ordinatamente e con calma, non creare
allarmismo o confusione, non spingere e non
correre.
• Utilizzare unicamente le scale (no ascensori)
• Nella discesa delle scale gli alunni si
disporranno lungo i muri perimetrali procedendo
ordinatamente, evitando di correre e spingersi
• E’ vietato l’uso degli ascensori o montacarichi
• Non portare con se borse, zaini o pacchi vari
a cura di V.Ilacqua
Cosa fare…e non fare
• Non tornare indietro per nessun motivo ( vedi cappotto ,
telefono, etc)
• Uscire dall’aula senza tenersi per mano ( va bene alle
elementari o asili)
• Seguire le indicazioni della via di fuga
• La via di fuga deve essere studiata all’inizio dell’anno
scolastico
• Ricordarsi che la via di fuga e’ associata all’aula (locale )
e non alla classe ( 3B…)
• Non e’ sempre vero che l’uscita di emergenza faccia
parte della via di fuga
a cura di V.Ilacqua
Gli smarriti
• Gli allievi che al momento dell’emergenza
non sono nel gruppo classe, si devono
aggregare alla prima classe che sta
evacuando. Comunicare tempestivamente
al docente la sua presenza e la classe di
appartenenza.
a cura di V.Ilacqua
• Raggiungere il punto di ritrovo o luogo
sicuro esterno all’edificio ( effettuare una
ricognizione ad inizio anno scolastico)
• Non ostruire gli accessi dopo essere usciti
dallo stabile
• Nei punti di raccolta aspettare gli ordini del
responsabile del nucleo operativo
a cura di V.Ilacqua
Compiti per i docenti
•
•
•
•
•
•
•
•
Identificare gli studenti apri/chiudi fila con eventuali riserva
Trascrivere sul registro nel modulo predisposto tali nominativi
Ritirare il registro di classe al momento del segnale di allarme
L' alunno apri - fila provvederà aprire la porta di emergenza prevista
dal piano di evacuazione qualora altri non avessero gia’ provveduto.
L' alunno chiudi - fila provvederà a controllare che nessun
compagno sia rimasto nell'aula e chiuderà la porta
Verificare che lo studente chiudi fila abbia chiuso la porta del
corridoio ( se l’incendio e’ esterno anche le finestre esterne)
Al punto di ritrovo effettuare immediatamente l’appello degli
studenti e notare eventuali dispersi o aggregati ( da altre classi)
nell’apposito modulo
Consegnare il modulo agli addetti spp ( giubbino giallo)
responsabile del servizio operativo
a cura di V.Ilacqua
Compiti per gli allievi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Mantenere la calma
Interrompere ogni attività
Incolonnarsi dietro lo studente apri fila
Non aprire finestre ( compito del chiudi fila verificare )
Lo studente chiudi fila chiude la porta della classe
Non spingere, non gridare, non correre
Disporsi lungo i muri perimetrali nella discesa delle scale
Vietato usare ascensori e montacarichi
Non portare borse, zaini, cappotti, ombrelli etc
Non tentare di tornare indietro , eventualmente aggregati alla prima
classe che incontri se al momento dell’emergenza non sei in classe
• Segui le vie di esodo indicate
a cura di V.Ilacqua
Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO
NOMINATIVO ( in assenza )
Compito incarico
Fare telefonate d’emergenza e
presidiare il posto telefonico
Aprire i cancelli esterni via Belfiore
Chiudere la valvola generale del
gas e del gasolio
Togliere la corrente elettrica
all’edificio scolastico
Guidare i soccorsi esterni e
assisterloi durante l’intervento
Guidare i soccorsi esterni e
assisterli durante l’intervento
Azionare il segnale d’allarme
a cura di V.Ilacqua
Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO
NOMINATIVO ( in assenza )
Compito incarico
Aprire le porte di entrata al piano
rialzato
Deviare il traffico in entrata su viale
dei Tigli
Fermare il traffico in entrata da via
Belfiore
Deviare il traffico lungo viale dei
Tigli in direzione via Confalonieri e
viale Lamarmora
Fermare il traffico allo Stop tra via
Belfiore e viale dei TIgli
Deviare il trafffico da via Carminati
in via Sottocosta
Deviare il trafffico da via
Nascimbeni in via Carminati
a cura di V.Ilacqua
Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO
NOMINATIVO ( in assenza )
Compito incarico
Deviare il trafffico da via
Sottocosta a via Nascimbeni
Espletare le procedure di
emergenza previste per i laoratori
scientifici
a cura di V.Ilacqua
Il messaggio educativo
• La prova pratica di evacuazione non e’ un
gioco e deve essere eseguita con serieta’ e
competenza.
• La prova ha termine con ………..
• I docenti accompagneranno gli allievi nelle
rispettive aule di provenienza .
• Si ricorda che la prova congela l’orario di
lezione pertanto sara’ il docente in servizio al
momento della prova ad assistere gli allievi per
tutta la durata indipendentemente dalla durata ,
dal suono della campana di cambio ora o dal
termine dell’orario di servizio.
a cura di V.Ilacqua
Sanzioni
• Eventuali trasgressioni da
parte degli allievi alle regole
prima citate devono essere
riportate nel registro per
consentire agli organi
competenti di prendere
idonei provvedimenti
a cura di V.Ilacqua
Modulo di evacuazione per alunni
diversamente abili
Scuola
Classe
Nome allievo
Ferito
Disperso
Zona raccolta
Osservazioni
a cura di V.Ilacqua
Compiti per i coordinatori
• Ricognizione del percorso per raggiungere il punto di
raccolta come da piano ev.
• Controllare che gli studenti apri-fila e chiudi-fila siano
stati definiti .
• Verificare che il modulo riportante gli allievi designati sia
esposto i bacheca di classe.
• I docenti delle classi articolate e delle squadre di
Educazione Fisica devono avere copia in registro
• Impartire istruzioni in merito al piano di evacuazione ed
al comportamento da tenere in caso di emergenza.
• Riportare nel registro di classe le attività prima
specificate.
a cura di V.Ilacqua
Obbligo
• Effettuare la prova di simulazione
dell’emergenza almeno due volte all’anno
e’ un obbligo di legge.
a cura di V.Ilacqua
• In taluni casi si prevede la partecipazione
della Protezione Civile e delle Forze
dell’Ordine.
a cura di V.Ilacqua
Il dopo emergenza (definire chi)
1. sorvegliare l’area e gli impianti coinvolti, per garantire
la conclusione dell’emergenza;
2. reintegrare tutte le dotazioni di sicurezza (valvole del
gas, mezzi antincendio, ecc.);
3. verificare che il reintegro sia completo;
4. eliminare gli estintori da ricaricare;
5. indagare sulle cause dell’incidente;
6. individuare le persone e le cose danneggiate (interne
ed esterne);
7. prendere idonei provvedimenti, tecnici ed organizzativi,
per evitare il ripetersi dell'evento.
8. Produrre una relazione sottoscritta dal nucleo operativo
a cura di V.Ilacqua
Compiti giornalieri
• Il personale ausiliario, prima dell'inizio
delle lezioni, provvederà ad assicurarsi
dell'agibilità (interna ed esterna) di tutte le
uscite di sicurezza
a cura di V.Ilacqua
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO
a cura di V.Ilacqua
LA COMBUSTIONE
a cura di V.Ilacqua
a cura di V.Ilacqua
Combustione- Spegnimento
il fenomeno della combustione e dello spegnimento può essere schematizzato
nel grafico seguente dove ad ogni parametro indispensabile alla combustione si
oppone l’azione necessaria allo spegnimento
RIMOZIONE
DILUIZIONE
COMBUSTIBILE
FUOCO
AUTOCATALISI
ANTICATALISI
a cura di V.Ilacqua
I controlli
manutenzione
ogni 6 mesi
revisione
ogni anno
ricarica
ogni 3 anni (a
polvere)
collaudo
ogni 5 anni della bombola in
acciaio
a cura di V.Ilacqua
La segnaletica
• La segnaletica antinfortunistica è un esempio di
comunicazione mediante linguaggio simbolico,
comprensibile da tutti coloro che sono a
conoscenza del significato dei simboli.
• Comunicare mediante un linguaggio simbolico,
quindi, presuppone la capacità di codifica in chi
emette il messaggio e capacità di decodifica in
chi lo riceve (utenti abituali od occasionali).
a cura di V.Ilacqua
Importante!!!!
• Il cartello va rimosso quando non
sussiste più la situazione che ne
giustificava la presenza
a cura di V.Ilacqua
Colori e forme
a cura di V.Ilacqua
I segnali di divieto ed allarme
a cura di V.Ilacqua
Segnali avvertimento
a cura di V.Ilacqua
I segnali di prescrizione
a cura di V.Ilacqua
Segnali di salvataggio
a cura di V.Ilacqua
Lab. Chimica – I livelli di emergenza
• 1) localizzata Interessa solamente un luogo specifico
di lavoro (per esempio una stanza di un laboratorio, una
macchina e le sue immediate vicinanze, una zona di un
reparto, ecc.)
• 2) locale Interessa il laboratorio o gruppo di lavorazioni
limitrofe.
• 3) generale Interessa, oltre al reparto, anche luoghi di
lavoro limitrofi, comunque contenuta nel luogo ove esiste
l’insediamento produttivo. La popolazione esterna può
essere interessata a livello di preallarme o in modo
limitato a causa, per esempio, di emissione di fumi.
• 4) estesa
Condizione di grande rischio che può
coinvolgere la popolazione residente nelle vicinanze
anche in modo molto serio.
a cura di V.Ilacqua
Come intervenire
Tipo emergenza Risorse da utilizzare e
tecniche di intervento
Localizzata
Risorse interne
Locale
Risorse interne
Generalizzata
Risorse interne/esterne
Estesa
Risorse interne/ esterne
a cura di V.Ilacqua
Ancora in chimica
Il piano di emergenza deve esplicare:
• sostanze coinvolte, loro quantità, loro possibili
miscele ed effetti primari e secondari sulla salute
dell’Uomo e dell’Ambiente.
• Le azioni che devono essere messe in atto in
caso d’emergenza e quali sistemi di protezione
(collettivi ed individuali) vanno attivati o adottati.
• Le procedure di tamponamento, intervento,
emergenza ed evacuazione che devono essere
seguite sia dai lavoratori che dai terzi
eventualmente coinvolti
a cura di V.Ilacqua
Breve vademecum per i chimici
• Per prima cosa vanno individuate le sostanze, derivati e preparati
chimici presenti in laboratorio.
• Per ognuno di essi devono essere rese note le caratteristiche di
pericolosità, quantità possibili coinvolte e sistemi d’intervento e
trattamento (per esempio dovrà essere resa nota l’eventuale
caratteristica di reazione isotermica a contatto con l’acqua, pertanto,
in caso di spandimento, non dovrà assolutamente essere consentito
l’uso dell’acqua ma dovranno essere messi a disposizione sistemi di
contenimento/assorbimento idonei).
• Dovranno essere messe in evidenza le misure da adottare per far
fronte all’evento e limitarne le conseguenze, compresi i sistemi di
confinamento, per evitare reazioni a catena incontrollabili
a cura di V.Ilacqua
Breve vademecum per i chimici
• Verificare la conoscenza dei singoli operatori relativa
all’intervento sui vari livelli dell’emergenza, anche in
caso d’interconnessione tra i vari reparti in presenza di
emergenza generale o estesa.
• Verificare la considerazione, nelle procedure, della
messa in sicurezza delle persone non autosufficienti.
• Verificare l’effettuazione e la periodicità delle prove
d’emergenza simulate.
• Verificare la presenza e conoscenza delle sostanze
presenti per realizzare l’esperienza.
• Verificare la disponibilità delle schede di sicurezza di tutti
gli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro e la loro
conoscenza da parte degli studenti.
a cura di V.Ilacqua
Analisi di una attivita’: didattica teorica
• Descrizione: docente che svolge attivita’
utilizzando strumenti cartacei, lavagna in
ardesia, videoproiettore, personal computer . Ha
responsabilita’ diretta degli allievi.
• Rischi:rischio elettrico, utenze elettriche,
illuminazione come sicurezza e come igiene,
antincendio e gestione emergenze, rischio
posturale, arredi di servizio, movimentazione
manuale dei carichi, rumore, microclima,
sostanze utilizzate, organizzazione del lavoro
a cura di V.Ilacqua
Analisi dei rischi attivita’ didattica
• Rischio elettrico: possibilita’ di elettrocuzione, per contatto
con cavi con isolante non integro, mancanza di protezione per
contatti indiretti (differenziale) o sovraccarichi ( magnetotermico),
tranciamento cavi,
• Utenze elettriche: prese a disposizione, uso di triple,
sovraccarico.
• Antincendio e prevenzione:mancanza di formazione
del personale docente, allievi . Idoneita’ estintori e vie di esodo.
• Rischio posturale: posture non ergonomiche che portano
problemi alla colonna vertebrale
a cura di V.Ilacqua
Analisi dei rischi attivita’ didattica
• Illuminazione come fattore di sicurezza: illuminazione non
idonea che porta ad inciampare
• Illuminazione come fattore di igiene:
non corretto
illuminamento puo’ portare ad affaticamento della vista e quindi una
situazione di discomfort
• Arredi di servizio:
arredi non conformi e non a norma
secondo le vigenti disposizioni non sono ergonomici , in certi casi
risultano non integri ( sedie rotte, banchi con spigoli , etc)
• Movimentazione manuale dei carichi: riguarda
specialmente i docenti delle scuole dell’infanzia e gli addetti per gli
allievi disabili
a cura di V.Ilacqua
Analisi dei rischi attivita’ didattica
• Rumore:contesto urbano, numero di allievi in classe, spazio aula,
puo portare ad innalzare il tono di voce e quindi provocare delle
laringiti croniche.
• Microclima: scarso ricambio di aria, mancanza di ventilatori,
passaggi caldo/ freddo portano a discomfort o a volte anche
bronchiti
• Sostanze utilizzate: situazioni di persone sensibili al gesso o
ai pennarelli particolari . In taluni casi possono sviluppare allergie
• Organizzazione del lavoro: ripetitivita’ e scarsa
motivazione dovute al difficile avanzamento di carrriera possono
portare a situazioni di stress. Lo stress viene amplificato dalla
sorveglianza e a volte per rapporti interpersonali non facili con gli
stessi allievi e con i colleghi
a cura di V.Ilacqua
Gli interventi
•
•
•
•
•
•
•
La presenza attenta e costante del docente impedisce l'utilizzo
improprio degli strumenti a disposizione e quindi evita ferimenti
accidentali non legati all'attività didattica.
Una preparazione teorica sull'uso degli strumenti induce negli
studenti la consapevolezza del rischio;
Divieto di utilizzo di utenze non a norma rispetto ai requisiti minimi
di sicurezza elettrica;
Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate
durante l’attività;
Formazione in merito alle corrette posizioni da acquisire durante
lo svolgimento delle lezioni;
Dotare i locali di attrezzature idonee e migliorare la dotazione di
arredi di servizio.
Migliorare i sistemi di ventilazione e di condizionamento/
riscaldamento dell’aria
a cura di V.Ilacqua
Una sentenza
• http://www.cgilscuola.it/rubriche/giurisprudenza/Nuovarubrica/Sente
nzaagrigento.pdf
• La sentenza è stata emessa, in data 1.02.2005, dal Tribunale di
Agrigento, in funzione di giudice del lavoro, e riguarda la condanna
di un Dirigente di un Istituto Scolastico al risarcimento dei danni
patrimoniali e non patrimoniali (danno biologico, morale ed
esistenziale) per la condotta mobbizzante tenuta dallo stesso nei
confronti di un proprio dipendente con funzione di DSGA.
• URLA E RIMPROVERI AL DIPENDENTE DAVANTI A
TUTTI, È MOBBING
Cass. sez. Lavoro- Sentenza n.6907 del 20 marzo
2009(20 marzo 2009
a cura di V.Ilacqua
•Grazie
per l’attenzione
a cura di V.Ilacqua
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Il Decreto Legislativo 81 del 2008